I controlli sull’aria in Toscana

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Per rispondere alla funzione di assicurare elevati standard qualitativi ai dati rilevati dalle reti di monitoraggio, la Regione Toscana ha deciso la costituzione di un Centro Regionale di Riferimento della Qualità dell’Aria (Crrqa), assegnando ad Arpat il compito di assolvere a tale funzione

Negli ultimi anni è andata crescendo l’attenzione dei cittadini sulla qualità dell’aria. Questo interesse è anche dovuto ai risultati di studi epidemiologici che mostrano le correlazioni tra l’insorgenza di patologie e l’esposizione ad inquinanti che sono veicolati anche dall’atmosfera.
Avere un controllo accurato della qualità dell’aria assume quindi una grande importanza per monitorare e quindi valutare correttamente i risultati conseguiti, sia su base nazionale sia regionale, a seguito degli interventi effettuati e delle politiche ambientali adottate, per mantenere tale qualità entro limiti accettabili per la salute umana e per la protezione dell’ambiente nel suo complesso.
La mancata standardizzazione in questo settore, può generare una limitata fiducia sull’attendibilità dei dati rilevati, e conseguentemente una altrettanto limitata credibilità delle valutazioni sullo stato della qualità dell’aria, che è l’obiettivo principale della produzione ed elaborazione dei dati forniti dal monitoraggio.
Per rispondere alla funzione di assicurare elevati standard qualitativi ai dati rilevati dalle reti di monitoraggio, la Regione Toscana ha deciso la costituzione di un Centro Regionale di Riferimento della Qualità dell’Aria (Crrqa), assegnando ad Arpat il compito di assolvere a tale funzione. Con tale struttura la Regione ha attuato un preciso obbligo di legge, che prevede a suo carico la verifica dei controlli di qualità che vengono effettuati nelle stazioni delle reti provinciali di monitoraggio della qualità dell’aria.
Il Crrqa, inserito all’interno dell’Articolazione Funzionale Centro Regionale Tutela della Qualità dell’Aria, dipendente dalla Direzione Tecnica Arpat ed ubicato presso il Dipartimento Provinciale di Livorno, è stato inaugurato nel settembre del 2005, sotto la guida della Dott.ssa Gioia Bini, a supporto dei Centri Operativi Provinciali (Cop) nel controllo della strumentazione utilizzata per il monitoraggio della qualità dell’aria. Il Centro ha una dotazione strumentale che consente il controllo dell’accuratezza degli analizzatori di O3, CO, NOxx, SO2 e PM10, che sono utilizzati nelle circa 80 stazioni di monitoraggio disseminate nel territorio regionale. Il corretto funzionamento degli strumenti utilizzati per tale controllo viene assicurato grazie al loro confronto periodico con campioni di riferimento primari, che sono in dotazione al Centro stesso, o tramite il confronto con campioni di riferimento nazionali. In particolare vengono utilizzati standard di riferimento primari (bombole a concentrazione certificata) per CO, NOx e SO2, mentre per quanto riguarda l’ozono si ricorre al confronto con campioni nazionali.
Infatti il calibratore di ozono in dotazione al Centro viene a sua volta calibrato e controllato presso l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRiM) di Torino. Il Centro ha iniziato la sua operatività nella primavera 2006 con una prima campagna di verifica degli analizzatori di ozono delle stazioni appartenenti alla rete di interesse regionale individuata per il monitoraggio di questo inquinante, a cui è seguita una seconda campagna nel 2007.
Nel contempo il Centro ha curato l’allestimento di un mezzo mobile che permettesse la verifica degli analizzatori di NOx, CO ed SO2 direttamente nelle relative stazioni di monitoraggio. Il mezzo mobile, dotato di bombole a concentrazione nota, è stato reso operativo nella primavera 2007 con l’installazione di un sistema di distribuzione gas e di un sistema di acquisizione ed analisi dati computerizzato, interamente progettati e realizzati dal personale del Crrqa.
Inoltre è dotato di un diluitore-calibratore per la verifica dell’efficienza dei convertitori presenti negli analizzatori di NOx. Il mezzo mobile ha iniziato la sua attività a partire dal maggio 2007 su un gruppo di 14 stazioni di monitoraggio, a cui se ne sono poi aggiunte altre tre. Le verifiche sono state completate a fine giugno. Alcune anomalie riscontrate durante questa fase hanno comportato revisioni degli analizzatori e successivi nuovi interventi in campo, mentre in altri casi sono già previste nuove verifiche a partire dal mese di settembre 2007.
Il programma di attività per il 2008 sicuramente prevederà di:
? estendere l’attività di verifica degli analizzatori di NOx a circa 30 stazioni di monitoraggio, secondo la proposta di rete regionale presentata da Arpat alla regione Toscana;
? controllare anche gli analizzatori di CO e SO2, sempre seguendo l’indicazione di attivarsi prioritariamente per le stazioni di interesse regionale;
? ripetere ed eventualmente estendere l’attività di verifica degli analizzatori di O3.

(Fonte Arpat)