Arrivano le linee guida elaborate dall’associazione dei Pr (Public Relation) inglesi raccolte in un libro verde per la comunicazione sull’impatto ambientale
Arrivano le linee guida per le Relazioni pubbliche «verdi» e la comunicazione ambientale elaborate dal Cipr (Chartered Institute of Public Relations), l’associazione dei Public Relator inglesi. Il testo è la risposta alla sempre più pressante richiesta di industrie, governi e Ong di «apparire verdi», vale a dire attenti ai temi ecologici, talvolta per reale interesse del gruppo dirigente, talvolta unicamente per migliorare la propria reputazione agli occhi dei cittadini e degli azionisti.
I temi ambientali e, primo tra tutti il cambiamento climatico, sono avvertiti dalla popolazione come la più grande sfida del nostro tempo. Pertanto, fregiarsi di meriti in questo campo equivale a porre una metaforica aureola verde sul proprio marchio di fabbrica, ma non è una impresa facile: il rischio più facile in cui imbattersi, secondo il Cipr, è quello del Greenwash (un neologismo formato da green = verde e whitewash = copertura parziale, investigazione superficiale), termine usato per indicare un’azienda, governo o altra organizzazione che promuove pratiche ecologiche, ma non agisce nella stessa direzione, provocando nella percezione del pubblico effetti contrari a quelli per i quali si era mossa.
Esempio classico di greenwash è l’azienda che programma maggiori spese pubblicitarie per proclamarsi «verde», che investimenti per attuare reali pratiche ecologiche. Il comunicatore pubblico deve riconoscere e correggere errori di questo tipo, non sempre compiuti in cattiva coscienza, con lo scopo di attribuire alla propria organizzazione meriti che non ha. Le tematiche ambientali non sono questioni semplici da affrontare ed è possibile che il greenwash sia dovuto ad una reale scarsità di conoscenza.
Altro caso molto frequente di errore comunicativo riguarda la vaghezza con cui si sente parlare a volte di natura, ecologia, ambiente, inquinamento e via dicendo. Il public relator deve essere in grado di dimostrare con prove documentate le attività dell’azienda per cui lavora che vuole pubblicizzare e per questo è importantissimo il rapporto interno all’organizzazione, tra comunicatori ed esperti tecnici, industriali, scientifici.
Per evitare di trattare i temi con vaghezza e risultare maggiormente credibili, il pr può riferirsi agli standard dettati dalle certificazioni europee. L’intera serie Iso 14000 affronta la gestione ambientale di aziende ed organizzazioni. Inoltre, esistono gli standard industriali, come quelli prodotti dalle Nazioni Unite, Defra, Carbon Trust, Wrap.
Fare riferimento a standard accertati ed a certificazioni ufficiali permette a chi riceve l’informazione di controllare personalmente la credibilità dell’organizzazione in questione, con una rapida ricerca in internet. E’ importante comunque tenere in considerazione che il pubblico non è composto unicamente di esperti del settore; pertanto è necessario sempre comunicare con trasparenza, evitando di trincerarsi dietro la terminologia scientifica. Comunicare con trasparenza comporta onestà e misura, conoscenza di ciò di cui si parla; richiede di muoversi esclusivamente nel proprio campo di competenza, controllare i fatti e ricontrollarli ancora, prima di renderli pubblici.
– Testo delle guide linea emesso dal Cipr
– International Organization Standardization