Si ritiene che i dati scientifici a disposizione siano largamente insufficienti. Vengono richiesti più e migliori dati: geografici, cartografici, antropologici, glaciologici, idrogeologici, investimento sociologici, climatologici, meteorologici, economici per la protezione ambientale fra altro… così che le autorità corrispondenti possano avere una visione integrata, ed ecologicamente sostenibile, sulla vera situazione del patrimonio naturale che si intende distruggere.
Specificamente, i glaciologi, raccomandano di eseguire studi completati per analizzare la praticabilità del progetto di estrazione «Pascua Lama».
Uno degli aspetti da rivedere è la variazione nella grandezza dei ghiacciai; così come il manto nevoso che copre il bacino di Huasco. Questo, abbracciando un periodo superiore a 50 anni permetterà di sapere in dettaglio la risposta dai ghiacciai ai cambi climatici a medio e lungo termine.
È necessario avere sempre presente che i ghiacciai impiegarono più di 10.000 anni, approssimativamente, nel formarsi e che l’uomo moderno, con la sua irrazionalità neoliberale, è incapace di percepire queste scale di tempo, tanto che li distruggerebbe in poco tempo.
Un’altra raccomandazione è estrarre carote di ghiaccio dell’accumulazione del ghiacciaio Stretto e/o Guanuco, il che offrirà dati sulla variazione glaciale secondo il clima dell’area. Inoltre, si dovrebbero realizzare studi approfonditi del flusso di ghiaccio per determinare gli effetti degli aumenti di massa provenienti dagli altri ghiacciai.
(Judith del Valle Musso Quintero)