In media ogni prodotto contiene 12 sostanze chimiche e di queste meno del 20% sono state valutate sicure e inoffensive dagli esperti, tutte le altre potrebbero essere più o meno tossiche
Basta prendere in mano uno shampoo qualunque dalla nostra doccia per leggere negli ingredienti la presenza di sostanze chimiche artificiali come tetra sodio edta o metilisotiazolinone ovvero elementi cancerogeni e nocivi per l’organismo. Non solo, anche tutti gli altri prodotti di cosmesi, dal baby shampoo al lucidalabbra, contengono sostanze legate a problemi come disturbi dell’apprendimento, asma o infertilità.
In media ogni prodotto contiene 12 sostanze chimiche e di queste meno del 20% sono state valutate sicure e inoffensive dagli esperti, tutte le altre potrebbero essere più o meno tossiche. Alcune ricerche sono riuscite a dimostrare che molte fra le sostanze più usate sono cancerogene oppure sono neurotossine o tossine della riproduzione e cioè possono alterare lo sviluppo cerebrale e sessuale.
Tutto ciò accade perché siamo inconsapevolmente le cavie di un grosso esperimento per testare quali sostanze siano nocive e viceversa e quanto i loro effetti collaterali possano mutare il normale andamento dell’organismo. I governi e le multinazionali ci attraggono, ci allettano con prodotti dai contenitori seducenti e sgargianti e attraverso pubblicità accattivanti ci invogliano a comprare solo ciò che vogliono.
Addirittura è stato messo in evidenza che una famosa multinazionale cosmetica americana, produttrice degli shampoo più venduti al mondo, inserisce nelle formule di questi ultimi sostanze petrolchimiche molto pericolose che contrariamente figurano come naturali. Infatti sulle etichette degli shampoo come negli altri cosmetici, le espressioni come «alle erbe»o «naturale»o«biologico»non hanno alcun valore o definizione legale, ciò vuol dire che si può inserire qualunque sostanza e poi denominarla naturale. Più prevedibili poi sono quei prodotti assurdi come creme sbiancanti per la pelle o al contrario abbronzanti, oppure decoloranti per capelli o paste volumizzanti per labbra tutti questi per poter svolgere il loro compito sono stati rimpinzati di elementi altamente tossici.
I produttori, per lo più, si giustificano dicendo che i veleni contenuti nelle proprie merci sono in quantità talmente minime che non possono scatenare alcuna conseguenza negativa nell’organismo, ma ciò ovviamente sarebbe valido se li usassimo una volta ogni 2 mesi, ma al contrario, per la maggior parte, sono prodotti che utilizziamo tutti i giorni o persino due volte al giorno. A confermare quest’affermazione una recente statistica riporta dati molto chiari, infatti, ogni donna utilizza in media circa 12 cosmetici quotidianamente, un uomo invece circa 6.
Questo significa che ogni donna o uomo tutti i giorni combina nel proprio corpo tante sostanze chimiche diverse che non sappiamo nemmeno come potrebbero reagire tra di loro. Ciò ha fatto sì che l’alimento più tossico al mondo negli ultimi anni è proprio il latte vaccino che contiene addirittura tracce di piombo e che involontariamente ci dà il potere di intossicare i nostri figli da neonati!
Si può comprendere che sia molto difficile da accettare che coloro che ci governano permettano che si venga a contatto continuamente con le tossine più disparate, ma è così, infatti la Fda (Food and Drug Administration) dal 1938 ad oggi ha bandito solo 8 degli oltre 12.000 ingredienti usati in cosmesi. Inoltre questo Ente non è neanche obbligato a nominare tutti gli ingredienti sulle etichette delle merci. Ciò avviene a causa dei buchi che giacevano nel sistema legislativo che sono stati immediatamente e «gaiamente» riempiti dall’industria cosmetica stessa che ha creato un proprio comitato per autoregolamentare i proprio prodotti.
Tuttavia nonostante questo tunnel oscuro di ignoranza in cui si aggira il consumatore c’è una buona notizia c’è uno spiraglio di luce, infatti molte case produttrici stanno già realizzando prodotti più sani e sicuri, allo stesso modo la chimica verde fa grossi passi sviluppando sostanze studiate perché possano essere prima di tutto sicure e infine alcuni governi europei stanno cominciando a ribollire e ad agire affinché vengano rimosse alcune delle sostanze chimiche artificiali tossiche dalle merci.