Lo stop al nucleare è vera gloria?

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L’unica certezza e chiarezza la può dare il referendum che può metterci al riparo da strane fantasie nucleariste come ha già fatto il precedente

Chi fa sciacallaggio sul nucleare? Chi da sempre ha dichiarato l’insostenibilità di questa fonte energetica o chi, sbattendo il muso sulla sua pericolosità, dopo Fukushima (perché non sono bastati Cernobyl e gli altri incidenti), vuole chiudere la corsa italiana verso il nucleare?

Ma è veramente chiusa questa corsa? Una norma inserita nella legge Omnibus in discussione al Senato che prevede l’abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione degli impianti nucleari nel Paese e che andrà in calendario il… 12-13 giugno… può escludere la validità del referendum?

Sembra tanto un depotenziamento dello strumento referendario, una controinformazione, perché insieme al referendum sul nucleare c’è anche quello sul legittimo impedimento.

Se ci trovassimo in un paese trasparente, lineare nelle politiche, con capacità programmatorie consolidate, questi dubbi potrebbero benissimo essere bollati come faziosi o processi alle intenzioni. Ma ci troviamo in un Paese che è stato capace di danneggiare seriamente le energie alternative con un decreto che ha fermato finanziamenti e aziende e che ha subito le bacchettate dall’Ue. Che ha ostentato un comportamento chiuso al dibattito energetico tutto sbilanciato sulle vecchie fonti di energia, che ha infilato persino nel Cip6 gli aiuti alle fonti inquinanti.

In realtà, questo polverone preelettorale, rimanda tutto di un anno. In effetti nella norma si legge «entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore della legge il Consiglio dei ministri adotta la strategia energetica nazionale nella definizione della quale il Consiglio dei ministri tiene conto delle valutazioni effettuate a livello di Unione europea e a livello internazionale in materia di scenari energetici e ambientali». Quindi nessuna garanzia.

L’unica certezza e chiarezza la può dare il referendum che può metterci al riparo da strane fantasie nucleariste come ha già fatto il precedente referendum. (I. L.)