Chiesta la riforma della politica agricola comune (Pac) e della politica comune della pesca (Pcp) «ma grande è la delusione per l’atteggiamento ostruzionistico dell’Italia»
Ieri il Consiglio europeo dei ministri dell’Ambiente ha approvato la Strategia dell’Unione europea per la biodiversità e i suoi sei obiettivi per invertire il declino della biodiversità e degli ecosistemi entro il 2020.
Amici della Terra, Legambiente, Lipu-BirdLife Italia e Wwf Italia chiedono ora che gli Stati membri tengano fede al loro nuovo impegno affrontando la riforma della Politica agricola comune (Pac) e della Politica comune della pesca (Pcp), così come richiesto dalla nuova Strategia approvata, e allocando adeguati fondi per la biodiversità nel nuovo bilancio comunitario. Ma denunciano l’atteggiamento ostruzionistico tenuto dal Governo italiano, che ha incomprensibilmente osteggiato l’approvazione del documento.
«I governi europei hanno in generale dichiarato la loro volontà di intraprendere un’azione decisiva per evitare la crisi della biodiversità – dichiarano Amici della Terra, Legambiente, Lipu-BirdLife Italia e Wwf Italia -. Ora devono trovare il coraggio politico di agire ponendo il bene comune davanti agli interessi di parte e non lasciare la Strategia solo sulla carta».
«Ciò che ci lascia molto delusi – aggiungono le associazioni – è invece la posizione mantenuta durante il Consiglio europeo dall’Italia, che ha osteggiato l’adozione della Strategia, in modo del tutto incoerente con gli impegni presi al vertice della biodiversità a Nagoya lo scorso anno e con la Strategia Nazionale per la Biodiversità approvata a Roma nel 2010. Il governo italiano corregga subito la rotta e non abbandoni la linea positiva che sembra aver intrapreso il resto dell’Europa, su un tema ormai focale per il futuro del pianeta quale la conservazione della diversità biologica».
Un primo segnale che confermi un atteggiamento più coerente e responsabile del Governo italiano sarà la rapida attuazione degli organi di gestione della Strategia Nazionale per la Biodiversità a seguito della firma del decreto da parte del ministro Prestigiacomo nelle settimane scorse. La Strategia Nazionale per la Biodiversità rappresenta il principale strumento con il quale Stato e Regioni dovranno dare attuazione alla Strategia europea, ed è quindi urgente assicurare al più presto la sua concreta operatività.
La Strategia della Biodiversità europea fornisce sei obiettivi e campi di azione per affrontare il crollo della biodiversità, che vanno dalla corretta gestione della rete Natura 2000, rete europea di aree protette, alla lotta contro la diffusione di specie esotiche invasive, al ripristino degli habitat per sostenere i Paesi in via di sviluppo nei loro sforzi di conservazione della natura.
La Strategia evidenzia, inoltre, in modo chiaro il ruolo chiave svolto dai due settori sotto il controllo dell’Unione europea che si basano sulle risorse naturali: agricoltura e pesca. La Strategia richiede profonde riforme tra cui la compatibilità tra lo sforzo della pesca e la capacità di rigenerazione degli stock ittici e l’estensione degli schemi agro-ambientali favorevoli alla biodiversità.
(Fonte Lipu)