Tre dei cinque delfini addestrati nel porto di Sebastopoli, in Crimea, non sarebbero tornati alla base. Forse una fuga d’amore. Secondo «Ria Novosti», che riferisce di una fonte militare sentita circa un anno addietro, l’addestramento, prima sospeso, sarebbe ripreso. I delfini potrebbero essere armati con coltelli o pistole speciali fissati sulla testa e addestrati ad attaccare sub e palombari di marine nemiche
La marina ucraina avrebbe smentito, ma secondo l’agenzia di stampa russa «Ria Novosti», tre delfini in allenamento in mare non sarebbero più tornati alla base nel porto di Sebastopoli, in Crimea.
A quanto pare i tre delfini stavano nuotando con i loro addestratori quando si sono allontanati senza fare più ritorno. Si tratterebbe di un gruppo di cinque animali, alcuni dei quali sarebbero stati fotografati, nel recente passato, dai media ucraini con addosso imbracata attrezzatura di tipo militare. Questo a dimostrazione del continuato uso, non confermato, però, dalle autorità governative.
A Sebastopoli vi era una importate base della marina militare sovietica che faceva ampio uso dei delfini utilizzati in operazioni militari, come quelle di sminamento. A quanto pare i maschi erano soliti allontanarsi durante il periodo degli amori.
Dopo la divisione delle flotta sovietica, questo settore è passato alle autorità ucraine che avrebbe utilizzato gli animali per scopi civili.
Secondo «Ria Novosti», che riferisce di una fonte militare sentita circa un anno addietro, l’addestramento sarebbe però ripreso. Sminamento e non solo. I delfini potrebbero essere armati con coltelli o pistole speciali fissati sulla testa e addestrati ad attaccare sub e palombari di marine nemiche.