Rispetto al passato, il fenomeno sembra aver perso la sua stagionalità in quanto tutti i dodici mesi dell’anno sono ormai da considerarsi a rischio, anche se l’estate continua a mantenere il suo record di abbandoni, soprattutto in prossimità delle ferie
Una petizione online, per sollecitare i Comuni italiani e le autorità locali alla corretta applicazione delle norme in materia di randagismo, è stata lanciata in occasione della terza edizione della Giornata Enpa antiabbandono di sabato 4 e domenica 5 luglio. Più di 100 sono stati i banchetti allestiti dai volontari della Protezione animali per fare informazione contro quella che per il nostro Paese, nonostante i recenti progressi compiuti, anche grazie alle campagne di informazione e alla crescita del numero di strutture «animal friendly», rappresenta ancora una piaga.
Marco Bravi, responsabile comunicazione e sviluppo iniziative e presidente del Consiglio nazionale dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa), spiega: «Abbandoni e randagismo sono estremamente difficili da monitorare, tuttavia, secondo stime del 2012 del ministero della Salute, la popolazione di randagi in Italia sarebbe compresa tra 500mila e 700mila animali, con un numero di ingressi nei canili sanitari che nel 2011 si è attestato sulle 104mila unità. Ciononostante negli ultimi anni si è vista una leggera flessione, che, per le strutture gestite dai nostri volontari e operatori, può essere quantificata nell’ordine del 15%. Purtroppo, a fronte di questo dato positivo, c’è da registrare il sensibile aumento degli abbandoni di altre specie di animali d’affezione quali gatti, soprattutto, ma anche conigli e cavie, fino ad arrivare a quelli esotici».
Rispetto al passato, il fenomeno sembra aver perso la sua stagionalità in quanto tutti i dodici mesi dell’anno sono ormai da considerarsi a rischio, anche se l’estate continua a mantenere il suo record di abbandoni, soprattutto in prossimità delle ferie. Proprio per questo molte iniziative dell’Enpa sono tese ad agevolare e promuovere i «viaggi a sei zampe».
Insomma il week end appena concluso è stato l’occasione giusta per ribadire il nostro basta all’abbandono che ricordiamo essere un reato punito con la reclusione fino ad un anno e un’ammenda da mille a diecimila euro.
Il simbolo della crudeltà umana sugli animali, un atto di inciviltà che si ritorce contro chi abbandona, così come recita il claim della nuova campagna Enpa, «Chi abbandona si abbandona» e lascia per strada una parte importante di sé, un piaga da rimarginare per sentirci un Paese civile.