Positiva azione delle Associazioni di categoria. Il futuro ministro dell’Agricoltura sarà chiamato a rispettare i vincoli posti dai pareri espressi alla Camera. Si conferma il «il rispetto della sentenza della Corte europea di Giustizia che ha stabilito che alle Nbt si applicano senza eccezioni o deroghe le norme oggi esistenti per gli Ogm, unitamente allo stralcio dei riferimenti relativi agli Ogm nei decreti in esame, a conferma della natura di Paese libero da Ogm dell’Italia»
Ogm, pericolo scampato. Ecco come è finita in commissione attraverso il comunicato di Slow Food e di altre 25 associazioni, e il comunicato del sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate.
«Accogliamo — si legge nel comunicato di Slow Food — con grande soddisfazione i pareri condizionati votati ieri dalla commissione Agricoltura della Camera ai decreti del ministero dell’Agricoltura, che tentavano di forzare un’apertura illegittima agli Ogm “vecchi” e “nuovi” (le New Breeding Techniques, Nbt) e di negare la possibilità per gli agricoltori di svolgere attività quali il reimpiego delle sementi o lo scambio di parte del raccolto come sementi o materiale di moltiplicazione».
Il comunicato di Slow Food è firmato anche da Acu; Aiab; Altragricoltura Bio; Ari; Asci; Ass. Agr. Biodinamica; Civiltà Contadina; Coord. Zero OGM; Crocevia; Deafal; Égalité; European Consumers; European Coordination Via Campesina; Fair Watch; FederBio; Firab; Greenpeace; Isde; Legambiente; Lipu; Navdanya; Pro Natura; Slow Food; Terra!; Unaapi; Wwf.
«Grazie all’apertura al dialogo — si legge ancora nel comunicato — con le organizzazioni agricole biologiche e contadine, le associazioni di tutela ambientale e dei consumatori da parte dei relatori incaricati, e al sostegno dei membri della commissione Agricoltura della Camera, questo tentativo è stato per il momento sventato.
«La brutta pagina del parere espresso dalla commissione Agricoltura del Senato è, così, superata. Il futuro ministro dell’Agricoltura sarà chiamato a rispettare i vincoli posti dai pareri espressi alla Camera. In tutti si chiede, infatti, il rispetto della sentenza della Corte europea di Giustizia che ha stabilito che alle Nbt si applicano senza eccezioni o deroghe le norme oggi esistenti per gli Ogm, unitamente allo stralcio dei riferimenti relativi agli Ogm nei decreti in esame, a conferma della natura di Paese libero da Ogm dell’Italia».
«Per favorire e promuovere la conversione al metodo bio delle imprese agricole a agroalimentari italiane — si legge nel testo del sottosegretario alle Politiche Agricole — il Senato ha approvato la proposta di legge in materia in commissione Agricoltura. Tra le novità normative, vi è l’introduzione di un marchio per il bio italiano così da distinguere tutti i prodotti biologici realizzati con materie prime coltivate o allevate nel nostro Paese, un modo per garantire la massima trasparenza sull’origine e la filiera dei prodotti e per rendere maggiormente consapevoli i consumatori. Viene istituito, inoltre, un Tavolo tecnico presso il ministero delle Politiche Agricole che coinvolgerà esperti, ricercatori e rappresentanti del settore della produzione biologica al fine di individuare le criticità del settore e offrire le relative soluzioni. Viene rafforzata, poi, la filiera biologica attraverso la promozione dell’aggregazione tra produttori».
Il testo approda ora nell’Aula di Palazzo Madama per il voto conclusivo del Senato per poi ritornare alla Camera per la definitiva approvazione. L’Italia è il primo paese al mondo a riconoscere per legge i bio-distretti dando così il giusto valore agli attori che operano nei tanti distretti biologici italiani.
R. V. G.