Il monitoraggio di Legambiente Puglia «Città più verdi Puglia». Solo il 53% degli abitanti in città vive entro i 300 metri da un’aria verde pubblica maggiore di 5mila mq. Il dato peggiore è quello sugli alberi: meno di 9 su 100 abitanti (8,86), tenendo conto che Taranto nel conta 96 su 100, Brindisi quasi 12, Lecce con 9,6 e Foggia 9,1
In Puglia sono pochi i polmoni urbani. Poche le aree verdi e gli alberi procapite, con Bari maglia nera assoluta. È quello che emerge dal primo monitoraggio di Legambiente Puglia «Città più verdi Puglia» che ha analizzato in particolare il caso del capoluogo di Regione.
«Siamo partiti dalla segnalazione di un residente barese che ci ha raccontato che per poter passeggiare in mezzo al verde è costretto ad entrare nel Policlinico — spiega Roberto Antonacci, responsabile verde urbano Legambiente Puglia —. Così abbiamo raccolto ed incrociato dati Istat, rilievo del Comune e li abbiamo fatti confluire in un sistema informativo computerizzato (Gis)».
Ed ecco allora cosa emerge: a Bari parchi e giardini intesi come aree verdi fruibili occupano una superficie complessiva di circa 20 ettari e sono distribuiti in modo relativamente uniforme sul territorio. Solo il 53% degli abitanti in città vive entro i 300 metri da un’aria verde pubblica maggiore di 5mila mq. Il dato peggiore è quello sugli alberi: meno di 9 su 100 abitanti (8,86), tenendo conto che Taranto nel conta 96 su 100, Brindisi quasi 12, Lecce con 9,6 e Foggia 9,1.
«Il verde urbano è sempre più al centro del dibattito territoriale e di interessamento della cittadinanza — dichiara Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia —. È fondamentale che i Comuni adottino sia le azioni previsti dalla normativa italiana, sia gli strumenti per una corretta gestione del verde in città. Dalle criticità emerse nell’analisi e monitoraggio del nostro dossier chiediamo alla Regione Puglia di adottare con Legge regionale le Linee guida per l’adozione dei Piani e del Regolamento del Verde Urbano da parte dei comuni, di realizzare una piattaforma unica regionale per il Censimento del verde, di applicare criteri di premialità a favore dei comuni virtuosi nella gestione del verde. Ai Comuni invece la rapida adozione di tutti gli Strumenti previsti dalla legge 10/2013 e adottare i CAM (Criteri minimi ambientali) nella manutenzione e gestione del verde; migliorare la comunicazione e le informazioni verso i cittadini nell’attività di messa a dimora di alberi; prevedere strumenti di partecipazione dei cittadini e delle associazioni nella gestione e pianificazione del verde in città e di contribuire a raggiungere gli obiettivi Ue al 2030 per la biodiversità e le foreste tutelando almeno il 30% del territorio forestale anche nelle città».
«Innanzitutto è bene parlare di alberi in città e non genericamente di verde — spiega Giovanni Sanesi, direttore del dipartimento di Scienze agro ambientali e territoriali dell’Università di Bari —. I dati in nostro possesso hanno evidenziato una relazione diretta tra maggior numero di alberi in una città è una migliore salute di ragazzi e bambini. Addirittura è stato dimostrata la correlazione con una più facilitata crescita fetale. Questo significa una più alta speranza di vita e migliore equità sociale. Per questo è tanto importante la presenza di alberi e verde nelle città, oltre a tutto il discorso di mitigazione dei cambiamenti climatici, e delle bombe di calore o di pioggia alle quali i centri urbani più grandi sono sempre più soggetti».
«Il 53% dei baresi ha sì un’area verde nell’arco di 300 metri, ma si trova ad avere delle barriere architettoniche e di infrastrutture che gli rendono impossibile raggiungere quegli spazi — sottolinea Antonacci —. Ecco quindi che la percentuale si abbassa, anche se i dati che abbiamo elaborato riguardano il 2018, in questi ultimi anni a Bari ci sono stati dei passi avanti».
R. V. G.