Fare e disfare la realtà: Attenzione all’intelligenza artificiale

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Il Parlamento europeo ha approvato l’AI Act, la legge che regolamenterà l’Intelligenza Artificiale nell’Unione europea, prima al mondo nel suo genere.
Il testo però, non verrà promulgato prima di maggio 2024, dato che dovrà essere tradotto in 24 lingue e le necessarie correzioni per adattarlo alle normative nazionali richiederanno un ulteriore voto del Parlamento, previsto per metà aprile, e il via libera del Consiglio dell’Unione europea.
Sebbene fosse fondamentale regolamentare la materia per preservare i diritti fondamentali e la dignità delle persone, non si può essere soddisfatti, a mio avviso, del risultato finale.
Il testo, infatti, non vieta completamente l’utilizzo di sistemi di riconoscimento biometrico negli spazi pubblici, come previsto dalle bozze. Sono state aggiunte eccezioni che consentiranno alle forze dell’ordine di utilizzare sistemi per il riconoscimento facciale (in tempo reale o a posteriori), previa autorizzazione, per una gamma di reati molto ampia.
Il Regolamento ha riposto, infine, particolare attenzione alla tutela dei diritti fondamentali delle persone fisiche, imponendo a istituzioni pubbliche e organizzazioni private che offrono servizi alla collettività (come ad esempio istruzione, assistenza sanitaria, strutture ricettive, servizi sociali e enti che operano nell’assicurazione sulla vita e sulla salute) l’obbligo di effettuare una valutazione dell’impatto sui diritti fondamentali prima di implementare il sistema di intelligenza artificiale ad alto rischio.
Questa valutazione richiede a tali enti di elencare i rischi, le misure di supervisione, le misure di mitigazione del rischio, le categorie di persone fisiche interessate, la frequenza prevista di utilizzo e i processi per i quali il sistema sarà utilizzato.
Nell’insieme la mia visione sull’intelligenza artificiale è abbastanza ottimistica. Si sta sviluppando come mezzo, sta portando cose buone in termini di previsioni ma bisogna fare attenzione agli aspetti negativi. Essa, ad esempio, può essere utilizzata per propagare disinformazione in modo personalizzata sulla base di interessi particolari. Questo chiaramente è molto preoccupante e penso, ad esempio, alle elezioni dell’anno prossimo in Usa, ma questo vale per tutti i Paesi del mondo.

 

Francesco Sannicandro