Rifiuti a Napoli – Se ognuno prendesse i suoi…

514
Tempo di lettura: 2 minuti

Eppure è ormai nota ai più quale sia la reale provenienza della spazzatura napoletana: la camorra gestisce l’enorme giro d’affari illeciti relativo allo smaltimento illegale dei rifiuti della regione Campania. Stabilisce dei prezzi particolarmente vantaggiosi per le tante aziende che necessitano di eliminare le proprie scorie tossiche. Un mercato nero parallelo del veleno

Solo una manciata di giorni fa, eppure la notizia è già storia: il decreto legge sui rifiuti di Napoli è tornato il 20 luglio tra i banchi di Montecitorio e la Camera ha dato il via libera al rinvio del decreto in commissione.

Diventa così ancora più netta la reale posizione della maggioranza che vorrebbe il ritiro del provvedimento.

Una disposizione questa ritenuta superflua dal governo.

Perché forse superfluo è tutto ciò che riguarda Napoli. Riflettiamoci un attimo sopra, perché la cosa non passi inosservata, essendo di una gravità eccezionale.

Il Carroccio si è strenuamente battuto per l’abrogazione del comma 1 dell’art. 1 in cui si deroga al divieto di trasferimento fuori regione della spazzatura a cui serve, però, il «nulla osta» della regione di destinazione.

Opzione questa che garantirebbe in tal modo l’incolumità delle regioni del Nord, storicamente poco solidali con le stringenti necessità campane.

Eppure è ormai nota ai più quale sia la reale provenienza della spazzatura napoletana: la camorra gestisce l’enorme giro d’affari illeciti relativo allo smaltimento illegale dei rifiuti della regione Campania. Stabilisce dei prezzi particolarmente vantaggiosi per le tante aziende che necessitano di eliminare le proprie scorie tossiche. Un mercato nero parallelo del veleno.

Le aziende, e anche questo è di pubblico dominio, proliferano a Nord dell’Italia, non certo a Sud. Basta fare una semplice ricerca in internet con un qualsiasi motore di ricerca e verificare…

Così Napoli diventa il crocevia dei rifiuti provenienti da tutta Italia, soprattutto dal settentrione della nostra penisola.

Allora la domanda nasce spontanea: come ai tempi del nazi-fascismo, possibile che i colpevoli si muovano indisturbati nella più totale indifferenza dei propri vicini di casa?

In pratica, possibile che i padani non sappiano?

Forse è per questo che ritengono giusto abbandonare alle proprie sorti disgraziate i napoletani, i quali vorrebbero davvero ripulire la loro città, ma semplicemente non possono: le loro discariche sono intasate da rifiuti la cui provenienza è, per la maggior parte, settentrionale.

Un dramma questo su cui bisogna gettare un cono di luce, affinché ci si interroghi sulle origini di un problema che affonda le sue radici nella storia di un intero paese, e non di una regione.

Questo paese è l’Italia. Noi siamo italiani. Non veneti, o pugliesi, ma italiani.

E un problema che riguarda un italiano, è un problema di tutto il paese.