L’Olimpo della metrologia celebra la luce

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Si è anche parlato di laser potentissimi con cui modellare la materia, applicazioni che permettono di fotografare la Terra dallo spazio, identificando la presenza di elementi non rilevabili con le riprese tradizionali, tecniche ottiche con le quali l’industria può ottenere oggi misure più accurate e veloci, per migliorare la produttività

Inizialmente era noto soprattutto per il segnale orario che alla sera, sulle reti Rai, scandiva i secondi dell’ora esatta. Ed era già il celebre Istituto nazionale Galileo Ferraris. E ancora oggi, l’Istituto di ricerca metrologica (Inrim), con sede a Torino, è uno dei centri d’eccellenza al mondo per la metrologia, scienza che studia la misura di tutte le grandezze fisiche, la scelta delle unità di misura e sistemi di misurazione, come il metro, il chilo, il tempo (cronologico), ecc. Quella di ieri è stata la Giornata mondiale della Metrologia, e l’istituto torinese è stato presente nel celebrare l’appuntamento con un convegno (organizzato con l’Amma, Aziende Meccaniche e Meccatroniche) dal titolo «La luce nella ricerca, la metrologia e l’industria», al quale hanno preso parte molti esperti in vari settori della tecnologia e della ricerca.
«La giornata del 20 maggio è storica per noi – ci dice Massimo Inguscio, Presidente dell’Inrim – perché è l’anniversario della firma della Convenzione del Metro, un trattato internazionale del 1875, con il quale diversi paesi, Italia compresa, posero le basi per creare un linguaggio comune e condiviso per le unità di misura. Questo linguaggio è il Sistema internazionale delle unità di Misura, oggi riconosciuto da 55 nazioni».
Il convegno è dedicato alla luce, tema dell’anno, dal momento che il 2015 è stato proclamato dall’Unesco Anno Internazionale della Luce: «Che per noi è tutto, in molti campi della vita e della ricerca scientifica – aggiunge Inguscio, che ha organizzato il convegno assieme al fisico Marco Pisani -. Parliamo della luce anche per fare il punto su nuovi studi riguardanti fenomeni di interferenze e intensità luminose. Al convegno hanno preso parte molti protagonisti delle aziende e dei centri di ricerca di Torino e del Piemonte, dall’aerospazio alla meccanica, dall’elettronica alle telecomunicazioni, e per la nuova frontiera delle nanotecnologie».
Il convegno ha visto la partecipazione di Thales Alenia Space, del Gruppo Prima Industrie e di Selex ES. Tutte aziende di primo piano a livello internazionale nei rispettivi settori.
Ripercorrendo la storia dell’illuminazione, dalle candele ai led, Marco Pisani ha introdotto alcuni concetti fondamentali sulla luce e sulle sue proprietà, preparando il terreno alle conferenze successive. Per Thales Alenia Space, Stefano Cesare ha illustrato come la metrologia sia importante nelle missioni di satelliti e sonde spaziali, soprattutto misurando le distanze tra satelliti con precisione millimetrica e anche con l’utilizzo di laser. Così come ultra-precisa è la definizione degli strumenti del satellite Gaia, un vero «catalogatore stellare», che sta effettuando un censimento di buona parte delle stelle della nostra galassia, e il cui programma è stato illustrato da Maria Teresa Crosta, dell’Osservatorio Astrofisico Inaf di Torino.
E poi ancora, si è fatto il punto sulla missione «Rosetta», dell’Agenzia spaziale europea (Esa), che orbita attorno alla cometa 67P, con Giampiero Naletto, dell’Università di Padova; una missione che ha visto contributi industriali italiani come quelli di Thales Alenia Space, ma anche della Selex-ES, che negli stabilimenti milanesi di Nerviano, come illustrato da Marco Molina (che è Ceo dell’azienda con sede a Campi Bisenzio, Firenze), ha realizzato la trivella che sul modulo di atterraggio «Philae» ne ha trivellato il suolo ghiacciato.
Si è anche parlato (con Roberto Paoletti, Prima Industrie; Demetrio Labate, di Selex; Alessandro Balsamo, Inrim), di laser potentissimi con cui modellare la materia, applicazioni che permettono di fotografare la Terra dallo spazio, identificando la presenza di elementi non rilevabili con le riprese tradizionali, tecniche ottiche con le quali l’industria può ottenere oggi misure più accurate e veloci, per migliorare la produttività.
Infine, l’intervento di Francesco Pavone, Direttore del Lens, European Laboratory for Non-Linear Spectroscopy, ha fatto il punto sulle applicazioni della luce per le scienze della vita, e come possa servire per mappare le connessioni cerebrali, raggiungendo una precisione superiore a quella ottenuta con le consuete tecniche cliniche. L’Istituto Inrim, collabora con i vari programma spaziali (missione Gaia compresa) e realizza gli orologi atomici (così chiamati per la loro ultra-precisione) per i satelliti «Galileo» della rete europea di navigazione.
«Il prossimo giugno – aggiunge il Presidente dell’Inrim, fisico, di origini salentine – si aprirà la prima fase di un bando europeo con diversi progetti, tra i quali uno che guarda al futuro e che si occupa di comunicazione sicura sfruttando la trasmissione di singoli fotoni, cioè le particelle della luce».