Caro albero sei in arresto

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La prefettura di Teramo e la Regione Abruzzo hanno disposto il taglio di un bosco di 30 ettari col fine di evitare che le prostitute possano nascondersi o consumare rapporti sessuali tra arbusti e canneti

Può mai un essere vegetale, un mite ed inoffensivo albero essere accusato di un reato? Oggi pare di si! L’imputazione è quella di favoreggiamento alla prostituzione. Ironicamente verrebbe da dire che non ci potranno essere ammissioni di colpa, ma sulla «scena del delitto» sono state trovate prove, come fatiscenti rifugi, materassi e giacigli improvvisati, sicuramente sufficienti ad «incastrare» il colpevole albero.

In alcuni casi vi sarebbe anche la flagranza, se si considera che le forze dell’ordine intervenute avrebbero accertato il reato, de visu, con pazienti appostamenti. Assurdo, ma capita anche questo!

La prefettura di Teramo e la Regione Abruzzo hanno disposto il taglio, che non va confuso col diboscamento, della vegetazione lungo l’argine abruzzese del fiume Tronto, col fine di evitare che le prostitute possano nascondersi o consumare rapporti sessuali tra arbusti e canneti.

Questo è in pratica ciò che si deduce dal comunicato stampa dell’11 Ottobre della Lipu. La notizia è fresca, ha dell’incredibile e si sta spargendo a macchia di leopardo nello stivale. Associazioni ambientaliste come Wwf, Lipu e Pro-Natura, che si sono mostrate giustamente allibite e sconcertate, hanno inviato una lettera alle istituzioni coinvolte, con l’intento, finora vano, di appellarsi contro questa decisione priva di ogni buon senso, non solo ambientale.

Nessuna considerazione e alcun tipo di interesse per il fondamentale ruolo di questi vegetali, che hanno assorbito per anni tonnellate di anidride carbonica e rilasciato per noi ossigeno prezioso, retto il suolo collinare su cui si ergono, costituito un importante rifugio per migliaia di animali ed hanno anche evitato che numerosi fertilizzanti agricoli potessero contaminare l’acqua dei fiumi.

Un bosco rigoglioso di 30 ettari verrà raso al suolo nel giro di 3 mesi. D’ora in avanti, chi volesse liberarsi di un bosco ed evitare le solite rogne con gli ambientalisti, potrà dire che quel bosco favorisce la prostituzione…