I Parchi… punti di forza delle nostre comunità

1172
Tempo di lettura: 3 minuti

Dal 2007, con il progetto «Una casa per il Grillaio» (Fondazione Nando Peretti) e dal 2009 con il progetto «Il Parco per il Grillaio» (Parco nazionale dell’Alta Murgia) si è registrato un notevole incremento delle richieste di intervento con il recupero di oltre 300 grillai in media all’anno, pari ad una percentuale significativa compresa tra il 5 e il 22 % (2009-2017) del totale dei pulli involati in ogni stagione riproduttiva. Presentato il calendario 2018 del Parco nazionale dell’Alta Murgia

Alta Murgia

La percentuale dei pulli annualmente recuperati indica l’efficacia dell’azione svolta dalla Lega italiana protezione uccelli (Lipu) nel corso di 17 anni di presenza sul territorio, per la conservazione del Falco Grillaio. Un’azione importante quella del servizio pubblico offerto dalla Lega, un servizio che deve essere continuamente supportato da parte dei Comuni e di altri Enti pubblici poiché responsabili della gestione e conservazione del Grillaio nel proprio territorio. Un ruolo strategico è attribuito anche alla partecipazione dei cittadini e questo visto lo stretto legame di convivenza che il Grillaio ha da sempre con l’uomo e l’ambiente urbano.
Perché anche del Grillaio (Falco Naumanni) si è parlato nella prima giornata del «Wolf and Nature 2017», convegno che si sta tenendo a Gravina in Puglia organizzato dal Parco nazionale dell’Alta Murgia.
Il Grillaio nidifica sui tetti di case, chiese e antichi palazzi nei centri storici di città nell’area apulo lucana. Le colonie urbane di Gravina in Puglia e Altamura ospitano circa 4.600 grillai, pari al 60% della popolazione presente nel Parco nazionale dell’Alta Murgia, e pari al 30% dell’intera popolazione dell’Italia peninsulare.
Il ritrovamento dei pulli caduti dai nidi è molto frequente soprattutto nei mesi di giugno, luglio e agosto. Il loro mancato recupero può rappresentare una ulteriore minaccia per le specie in ambito urbano, oltre alle ristrutturazioni edilizie che con la modificazione e la scomparsa nei centri storici di elementi strutturali dell’architettura come fori pontai, sottotetti, rosoni delle chiese e spazi sottocoppali che si creano tra una tegola ed un’altra delle coperture di abitazione, antichi palazzi nobiliari e monasteri, sottraggono gli spazi utili alla nidificazione.
In questo contesto assume molta importanza l’operazione di sensibilizzazione adottata dalla Lipu che con la sua presenza costante sul territorio ha negli anni migliorato l’approccio dei cittadini nei confronti della fauna selvatica favorendone il coinvolgimento attivo.
Dal 2007, con il progetto «Una casa per il Grillaio» (Fondazione Nando Peretti) e dal 2009 con il progetto «Il Parco per il Grillaio» (Parco nazionale dell’Alta Murgia) si è registrato un notevole incremento delle richieste di intervento con il recupero di oltre 300 grillai in media all’anno, pari ad una percentuale significativa compresa tra il 5 e il 22 % (2009-2017) del totale dei pulli involati in ogni stagione riproduttiva.
Del Falco Grillaio ha parlato nella sua presentazione anche Giuseppe La Gioia, Life «Un Falco per Amico» Comune di Gravina in Puglia (Ba).
Il Falco Naumanni che ha subito un forte calo della popolazione nella seconda metà del 20° secolo e questo a causa del degrado dell’habitat provocato dall’intensificazione dell’agricoltura e modifiche associate all’uso del suolo e che grazie a misure di conservazione ha visto la sua popolazione riproduttiva risalire specialmente nell’Europa sud-orientale con una stima approssimativa per l’intervallo di riproduzione europeo di 30.500-38.000 coppie, vede in Italia una popolazione riproduttiva che recentemente ha mostrato un aumento numerico e un’estensione dell’area di riproduzione.
Il Piano di azione nazionale per il Falco Naumanni ha aggiornato le conoscenze sulla distribuzione e le dimensioni delle popolazioni italiane del Grillaio ora stimato in 6.600-9.200 coppie e nidificazione in Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia, e inoltre ha esaminato le minacce e i fattori limitanti in Italia.
Infine, ha identificato le varie azioni al fine di raggiungere lo scopo del Piano, che è quello di migliorare lo stato delle specie e questo aumentando l’area di riproduzione e favorendo la ricolonizzazione delle aree precedentemente abbandonate, la colonizzazione di nuove aree potenzialmente idonee attraverso il miglioramento dei loro habitat e il superamento di eventuali ostacoli esistenti e ostacolanti per l’insediamento del Grillaio.
Tra le minacce nella crescita della popolazione del Falco grillaio ritroviamo oltre che una carenza in disponibilità trofica, anche maggiori costi energetici per il foraggiamento, una riduzione nell’accessibilità delle prede, una perdita di siti di nidificazione e anche il mutamento climatico.
La prima giornata di questo importante convegno si chiude con la presentazione del calendario del Parco nazionale dell’Alta Murgia e con le parole del Presidente del Parco, Cesario Troia, il quale ringrazia per il lavoro dei tecnici che ogni giorno assicurano la sostenibilità delle specie e il giusto equilibrio tra sostenibilità e aspetti economici che troppo spesso fanno intendere le aree protette come una limitazione anziché un punto di forza. Ma questa è la sfida culturale da compiere anche con appuntamenti quali il #WolfandNature 2017, un’importante vetrina scientifica internazionale.