«Pillole» gratis contro il nucleare

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L’Associazione distribuisce finte compresse per attestare la pericolosità della convivenza da parte dei cittadini che abiterebbero accanto ad una centrale nucleare

Greenpeace distribuisce oggi a Roma e in altre 21 città italiane il «Nuclease65», pacchetti di finte pillole allo iodio comprensive di materiale informativo sui problemi alla salute causati dal nucleare. L’attività di Greenpeace simula quella dell’Agenzia di sicurezza nucleare francese che distribuisce queste pillole alla popolazione che abita a 10 km dai siti nucleari. Se il nucleare tornasse nel nostro paese, la nuova Agenzia di Sicurezza nucleare italiana dovrebbe pianificare la stessa distribuzione anche in Italia. I volontari dell’organizzazione invitano i cittadini a firmare una petizione on line per chiedere ai candidati alle regionali di dichiararsi contrari al nucleare.

«Visto che il Governo continua a non dichiarare dove intende realizzare le nuove centrali nucleari, Greenpeace distribuisce le finte pillole nelle città in tutte le regioni italiane – spiega Andrea Lepore, responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace -. Dovunque una centrale venisse costruita, la popolazione dovrebbe rassegnarsi a convivere con i rischi del nucleare».

Lo ioduro di potassio che viene distribuito in Francia serve a saturare la tiroide di Iodio, riducendo il rischio di assorbire lo Iodio-131, uno degli elementi radioattivi che viene emesso dalle centrali nucleari in caso di incidente. Le pillole riducono il rischio alla tiroide ma non danno alcuna protezione dagli altri elementi radioattivi (come il Cesio-137, lo Stronzio-90, il Plutonio-239 e altri) che possono accompagnare il fall out di un disastro nucleare.Quello dei rischi per la salute è solo uno dei problemi del nucleare: il nucleare è costoso, pericoloso e il problema dello smaltimento delle scorie radioattive rimane irrisolto. Nonostante questo, l’attuale Governo intende imporre il nucleare ai cittadini italiani che, come al solito, pagheranno salata questa follia.

Il nucleare deve dunque essere un tema fondamentale delle prossime elezioni del 28 e 29 marzo. Per fare pressione sui candidati alle regionali, Greenpeace lancia un sito web dedicato dove i cittadini possono interagire e firmare la petizione contro il nucleare.

«I candidati alle prossime elezioni regionali devono dichiarare pubblicamente la loro posizione sul nucleare e indicare ai loro elettori, con chiarezza e senza nessuna reticenza, se saranno disposti ad accettare una centrale nucleare nel territorio della regione che intendono governare», conclude Lepore.

(Fonte Greenpeace)