Ora sugli awá incombe un pericolo ferroviario

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La decisione della compagnia infrange sia la legge brasiliana sia quella internazionale, che impongono alle aziende di consultare le comunità indigene prima dell’inizio dei lavori. E pur non essendo in possesso di una licenza per lavorare nella zona, a dicembre gli operai della Vale avevano già  allestito un campo appena fuori del territorio awá

Il progetto di espansione di una controversa linea ferroviaria già responsabile di aver aperto parti dell’Amazzonia brasiliana agli invasori, sta oggi mettendo in grave pericolo la tribù più minacciata del mondo.

Il gigante minerario Vale possiede la miniera di ferro più grande della terra e trasporta le sue lucrative risorse dal Rio delle Amazzoni fino all’Oceano Atlantico su treni lunghi 2 km.

Oggi la compagnia brasiliana progetta di espandere questo tratto di ferrovia per consentire ai suoi treni, che sono tra i più lunghi esistenti, di sfrecciare contemporaneamente in entrambe le direzioni, aumentando la capacità di trasporto.

I lembi di foresta in cui abitano gli Awá si trovano esattamente sul suo percorso e mettono la tribù, e in particolare i suoi gruppi isolati, in pericolo immediato.

Gli Awá sono contrari al progetto. Sostengono che il rumore generato dalla ferrovia aumenterà mettendo in fuga gli animali da cui dipende la loro sopravvivenza, e che faciliterà ulteriori invasioni.

Il famigerato progetto Carajás della Vale, con la sua miniera e la sua ferrovia, aveva già devastato la tribù degli Awá nei primi anni 80, quando aprì la loro terra a coloni, allevatori e taglialegna.

Nonostante questo drammatico precedente e l’opposizione della tribù ai piani di espansione, gli Awá non sono stati consultati in modo appropriato. Vale considera «inevitabile» il potenziamento della ferrovia e ha fatto alla tribù un’offerta di risarcimento.

La decisione della compagnia infrange sia la legge brasiliana sia quella internazionale, che impongono alle aziende di consultare le comunità indigene prima dell’inizio dei lavori.

E pur non essendo in possesso di una licenza per lavorare nella zona, a dicembre gli operai della Vale avevano già  allestito un campo appena fuori del territorio awá.

«I fondi erogati dalla Banca mondiale e dall’Unione europea per la creazione del progetto Carajás hanno già causato una massiccia distruzione delle foreste degli Awá – ha commentato il direttore generale di Survival International Stephen Corry -. Oggi, a soli 30 anni di distanza e nonostante la presenza di una linea ferroviaria già funzionante, questa insensata espansione mette la tribù e la sua foresta, già gravemente provate, sotto un’ulteriore e gravissima pressione».

Vale stima di poter completare i lavori entro la fine del 2016. Se il progetto sarà approvato, la ferrovia trasporterà 230 milioni di tonnellate di ferro all’anno, 100 milioni in più di quanto sia possibile trasportare oggi.

La nuova campagna lanciata da Survival in aprile per salvare la tribù più minacciata del mondo ha già raccolto l’adesione di 30.000 persone.

(Fonte Survival International)