La Puglia sceglie il turismo lento

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Interno del Museo Jatta a Ruvo di Puglia
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È la frontiera su cui la Regione intende puntare per il futuro, partendo da profonde radici storiche, culturali, spirituali e identitarie. I cammini culturali come vera sfida per far crescere il Mezzogiorno


Il turismo lento visto come straordinario connettore di esperienze turistiche. È questo l’obiettivo della Regione Puglia che mira a un turismo destagionalizzato, culturale ed internazionale.
La riflessione è emersa nel corso del convegno «In Puglia il turismo lento» tenutosi a Roma nell’ambito della manifestazione «All Routes lead to Rome», il meeting annuale degli itinerari, delle rotte, dei cammini e delle ciclovie italiane.
L’iniziativa è promossa dalla Regione Puglia, in collaborazione con PugliaPromozione e ha rappresentato un momento di confronto e discussione sul tema dei cammini e del turismo slow.
«Il progetto dei cammini – ha spiegato Aldo Patruno, direttore Dipartimento Turismo ed Economia della Cultura di Regione Puglia – rappresenta una idea di sistema, una strategia politico-culturale che deve portare a rafforzare le interconnessioni tra le Regioni del Mezzogiorno. Sono convinto che il tema dei cammini e degli itinerari culturali sia la vera sfida su cui giocare un nuovo protagonismo del Mezzogiorno. In questi anni abbiamo cercato di orientare gli investimenti su un unico obiettivo: differenziare, attraverso i cammini, l’offerta culturale al fine di destagionalizzare e internazionalizzare il turismo pugliese. Lavorando ad un modello integrato di gestione al quale si applicherà il Comitato regionale dei Cammini che andremo ad istituire nei prossimi giorni con il coinvolgimento di tutti i principali attori pubblici e privati».
I progetti regionali convergono quindi verso un unico processo, come spiegato da Rocky Malatesta, Responsabile Sviluppo Prodotti Turistici di PugliaPromozione: «Il nostro progetto di valorizzazione ha una mission: lavorare su turismo slow, su enograstronomia, su arte e cultura. La Puglia è una regione che non ha mai abbandonato la sua identità, dedicando molte risorse alla nascita di strutture ricettive come le masserie. Abbiamo scelto di rimanere legati al passato, alla storia e non ci siamo mai orientati verso un mercato di massa. Il turismo slow è una filosofia di vita, ed è la risposta ad una società frenetica non più a contatto con la natura».
«I cammini hanno una dimensione spirituale e non religiosa – ha spiegato Sandro Polci, Direttore del Festival Europeo Vie Francigene, Cammini, Ways, Chemin – rappresentano una dimensione personale di ogni individuo. Le microinfrastrutture sono indispensabili, ma per chi cammina è importante emozionarsi attraverso gli elementi tipici del territorio, come per esempio il cibo, diventato ormai la bandiera più importante che abbiamo in Italia. Fare cibo e produrlo rappresenta, infatti, un fattore di coesione».
L’integrazione tra Turismo e Cammini è possibile grazie a una strategia attuata dalla Regione Puglia che ha permesso ai diversi attori del sistema di emergere.
«La Puglia – ha commentato Simone Bozzato, docente Beni Culturali, Formazione e Territorio dell’Università di Tor Vergata – ha creato un meccanismo che collega la realtà nazionale con le comunità locali. La piccola e media impresa si sente figlia di un sistema, riuscendo anche a creare posti di lavoro. Bisogna fare in modo che queste realtà locali possano continuare a sentirsi parte integrante di questo meccanismo».
Presente al convegno anche Maurizio Sciarra, Presidente dell’Apulia Film Commission: «Il cinema dovrebbe raccontare questo turismo. Grazie alle produzioni che vengono in Puglia si sta dando più spazio a luoghi ancora sconosciuti della nostra regione. È importante avere un occhio attento verso questo settore che riesce a valorizzare tutto il territorio».
Nel pomeriggio ci si è soffermati sul racconto e sull’analisi di sette esperienze riguardanti itinerari turistici e idee di promozione, app e festival culturali.
In definitiva, il turismo lento rappresenta la frontiera su cui la Puglia intende puntare per il futuro, partendo da profonde radici storiche, culturali, spirituali e identitarie.

(Fonte Regione Puglia)