Costa Ripagnola? ignorate le popolazioni locali

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Convegno del Treno del Pensiero
La sede del Convegno del Treno del Pensiero a Mola di Bari
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Successo a Mola di Bari del Treno del pensiero che viaggia sulla conoscenza. Su Costa Ripagnola, Pasquale Ferrante dice che l’esperienza avrebbe avuto un altro risvolto se anche in quell’area si fosse avviato un percorso di coinvolgimento della popolazione locale…

Quello che è andato in scena nel viaggio da Bari a Mola di Bari andata e ritorno del Treno del Pensiero, evento che si è posto come obiettivo quello di rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato per lo sviluppo sostenibile rinforzando uno spirito di solidarietà incentrato in particolare sui bisogni dei più poveri e più vulnerabili e con la partecipazione di tutte le parti sociali, è stato un viaggio alla scoperta dell’altro, della consapevolezza che solo guardandoci negli occhi e dialogando di quello che è l’impegno quotidiano di tutti nel sociale può salvarci dall’indifferenza che è la madre dell’oblio e della rassegnazione.

Un evento che ha visto una partecipazione attiva di tutta la platea intervenuta ad ascoltare Alessandro Pellegatta, Scrittore di viaggio, Susanna Bortolotto, Professore associato del Dipartimento di architettura e studi urbani (Dastu) del Politecnico di Milano e Pasquale Ferrante, Direttore di Legacoop Puglia. Ampio lo spazio dedicato alle associazioni presenti quali Gamm, 4itzu, Piazza del Baratto, Poesia in Azione, AssociAzioni, Aps parco domingo comunità empatica e sostenibile.

Elsa Sciancalepore con Vincenzo Coppa
Elsa Sciancalepore con Vincenzo Coppa, ideatore del treno del pensiero

Ricordiamo che l’evento appena concluso «Il partenariato per lo sviluppo sostenibile» fa parte di una manifestazione a più ampio respiro messa in moto da La Verde via,  associazione che, impegnata da anni ad incontrare sui territori la società civile, le associazioni, le istituzioni, i giovani, sta costruendo un progetto itinerante, il treno del pensiero per l’appunto, che lambendo i territori della regione Puglia e Basilicata offre la possibilità ai viaggiatori di riflettere su temi di grande modernità che toccano le esistenze dell’intera umanità e questo avendo come obiettivo quello di realizzare un viaggio esperienziale finalizzato ad informare, divertire e intrattenere il visitatore sia sui temi inerenti la sostenibilità, sia culturali.

Molti gli spunti di riflessione lanciati durante il convegno ma il concetto che ha accompagnato tutti gli attori intervenuti è stato l’importanza della conoscenza. La conoscenza, di cui parla Susanna Bortolotto, che viene esportata all’estero per coordinare il recupero della Genius loci del sito di Ghoufi Valle dell’Aures, Wilaya di Batna in Algeria, luogo in cui il Dastu del Politecnico di Milano sta portando avanti operazioni di restauro volte alla conservazione dell’autenticità dell’opera, a garantire, cioè, che l’intervento realizzato permetta che l’opera possa essere ancora disponibile per il futuro, per noi e per le generazioni che ci seguiranno, rimuovendo o rallentando le cause del degrado che la mettono in pericolo e consentendone la fruizione e l’uso.

Di conoscenza parla anche Alessandro Pellegatta il quale evidenzia l’importanza della memoria nella realizzazione di uno sviluppo sostenibile. Per poter comprendere il presente è necessario avere conoscenza della storia, una storia ciclica che, se ben conosciuta, ci aiuta a non incorrere in errori già compiuti.

Anche Pasquale Ferrante ha parlato di conoscenza, quella esperienza che risulta diversa dalla formazione, che la si può fare anche da soli davanti ad uno schermo di pc, ma che di contro ci arricchisce di due elementi sostanziali, la curiosità e le relazioni.

Nel suo intervento Ferrante ha voluto sottolineare come l’argomento dello sviluppo sostenibile sia fortemente condizionato dai temi quali l’isolamento territoriale e l’emarginazione sociale ed economica. In Italia infatti ci sono forti discrepanze sociale che si riflettono su una disoccupazione giovanile che se a Bolzano è dell’8% in Sicilia arriva a superare il 50%. Differenze che negli anni si sono acuite a causa di un gap infrastrutturale importante sul territorio della regione Puglia, ad esempio, che condiziona lo sviluppo sostenibile delle aree e che acconto ad altri elementi quali la bassa crescita demografica impongono una riflessione importante sul tema della rigenerazione urbana al centro della Programmazione europea 2021-2027.

Alla domanda su come lo sviluppo del territorio debba prevedere la reale vocazione del luogo per realizzare uno sviluppo economico sostenibile dell’area, elemento questo che va in controtendenza con quanto accaduto a Costa Ripagnola, Ferrante risponde che l’esperienza di Costa Ripagnola avrebbe avuto un altro risvolto se in quell’area si fosse avviato un percorso di coinvolgimento della popolazione locale.

Prosegue dicendo che di positivo in questa vicenda ci sta certamente la reazione della popolazione che si è opposta alla colonizzazione del proprio territorio che di fatto però ad oggi vede un’area che aspetta da 22 anni di esser definita area protetta con una Legge regionale che se da un lato obbliga l’amministrazione ora guidata da Michele Emiliano a procedere con la sua istituzione dall’altro vede l’approvazione di un progetto di sfruttamento turistico concesso ad un privato, proprietario di parte di quel territorio in agro di Polignano a Mare.

Un evento che ha permesso di incontrarci per parlare di temi importanti.

Si deve cominciare a pensare che da soli non c’è storia e che solo il coinvolgimento di tutti gli attori sociali, con una politica coerente e fatta avendo come obiettivo quello di realizzare uno sviluppo sostenibile delle aree, nelle iniziative dei territori possa creare quello sviluppo partendo dalle comunità nelle quali il singolo deve porsi in maniera «pedagogica» all’altro mettendo a disposizione della collettività le proprie conoscenze. Un coinvolgimento sociale che cresce se si riesce ad intercettare l’interesse delle persone, rendendo partecipe il singolo di questa consapevolezza del proprio, singolare, ruolo sociale, parlando lingue comprensibili e trovando obiettivi comuni.

Elsa Sciancalepore