Educazione, natura e spiritualità per un gruppo di ragazzii

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L’Etna, Montagna Sacra al centro del Mediterraneo candidata sulla carta a diventare «patrimonio dell’umanità», ritrova nella porzione che racchiude Bronte, Maletto e Randazzo un compendio di tipicità, che rappresentano il più qualificato esempio nell’area del Parco, un incommensurabile potenziale radicato nel territorio

Maletto scrigno della natura nel Parco dell’Etna, località Barbotte – Centro di Educazione Ambientale e Protezione Civile «padre Alfredo Longhitano», sito gestito dal Corpo Forestale della Regione Siciliana, il commissario Vincenzo Crimi comandante del distaccamento Forestale di Bronte insieme al sindaco di Maletto Giuseppe De Luca hanno accolto una nutrita rappresentanza di bambini della Parrocchia S. Croce del Villaggio S. Agata di Catania guidata da padre Pio Guidolin.

La scelta del versante Nord-Ovest dell’Etna, per far fruire una giornata all’aria aperta per questi bambini, è stata operata dal vicepresidente del consiglio provinciale di Catania Carmelo Giuffrida d’intesa con Carmelo Nicoloso coordinatore per il mezzogiorno d’Italia, i quali hanno partecipato insieme all’operatore di soccorso alpino Maurizio Dal Bosco, presenti gli operatori antincendio della Forestale ed i volontari dei VV.FF. di Maletto.

Un’opportunità per far conoscere le bellezze naturalistiche e paesaggistiche tra le più pregevoli non solo della provincia di Catania ma sicuramente dell’intera Sicilia. L’Etna, Montagna Sacra al centro del Mediterraneo candidata sulla carta a diventare «patrimonio dell’umanità», ritrova nella porzione che racchiude Bronte, Maletto e Randazzo un compendio di tipicità, che rappresentano il più qualificato esempio nell’area del Parco, un incommensurabile potenziale radicato nel territorio.

I bambini provenienti da un quartiere altamente antropizzato come quello del Villaggio S. Agata a Catania, hanno chiesto tramite i loro animatori e accompagnatori che si possa realizzare un’area a verde in prossimità della Parrocchia S. Croce, un progetto da sviluppare in sinergia con le istituzioni, in particolare la Forestale e supportato dalla collaborazione delle associazioni di volontariato.

È ormai tradizione da diversi anni a questa parte, che la giornata meditativa sull’Etna del gruppo di padre Pio Guidolin rievochi il percorso che il team di Tom Perry «l’uomo a piedi nudi» ha dedicato al Beato Giovanni Paolo II lungo le Care Montagne che parlano di Dio, anche a Maletto attraverso la figura di padre Alfredo Longhitano (già arciprete nella locale chiesa madre) che ha trascorso alcune giornate con il Pontefice nel 1994, si è inteso onorare il grande Amore per il Creato di Papa Wojtyla.

I giochi senza frontiere che da nove anni a questa parte organizza padre Guidolin, non sono solo l’occasione per coniugare sport-natura e solidarietà, ma opportunità per abbattere le frontiere del pregiudizio, dell’indifferenza, della solitudine e della sopraffazione che regnano in taluni quartieri della città di Catania, un grande momento di riscatto nel segno della legalità, per consolidare una storica risvolta culturale da condividere tenacemente e fattivamente con le giovani generazioni. (Carmelo Nicoloso)