Rinnovabili – Si vogliono cambiare le regole in corsa

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Il 18 aprile in piazza per le energie pulite. È in corso una campagna mediatica denigratoria basata soltanto sui costi delle rinnovabili e sul preteso impatto sulla bolletta elettrica, senza considerare gli effetti positivi dimostrati che ne derivano per il sistema Italia, le aziende e i cittadini

Le fonti rinnovabili stanno migliorando radicalmente il sistema energetico italiano con vantaggi che diventano sempre più evidenti in termini di indipendenza dall’estero, riduzione degli oneri legati al protocollo di Kyoto, creazione di nuovi posti di lavoro e, non da ultimo, per l’ambiente e la salute. La differenza tra i benefici e i costi sostenuti per gli incentivi, nonostante le recenti polemiche, è largamente positiva, oltre 76 miliardi di euro, come dimostrato dal recente studio Oir-Agici.

Il settore è oggi in grave pericolo per i «colpi di coda» dei grandi produttori di energia da fonti fossili che si oppongono non solo alle rinnovabili, ma anche al nuovo modello di produzione energetica basato sulla generazione distribuita. È in corso una campagna mediatica denigratoria basata soltanto sui costi delle rinnovabili e sul preteso impatto sulla bolletta elettrica, senza considerare gli effetti positivi dimostrati che ne derivano per il sistema Italia, le aziende e i cittadini.

I decreti attuativi del D. Lgs. 28/2011 annunciati dal Governo penalizzano gravemente l’intero settore, con tagli agli incentivi e tutta una serie di nuovi ed onerosi meccanismi che non solo bloccheranno le iniziative future ma anche, contro ogni principio sulla certezza del diritto, cambiano le regole applicabili agli impianti già in funzione e a quelli in corso di costruzione. Incredibilmente, nella totale indifferenza delle richieste delle associazioni di categoria.

Il prossimo 18 aprile, alle ore 11, il mondo delle rinnovabili, le decine di migliaia di imprese nate in questi anni, gli oltre 130mila nuovi occupati, e tutte le associazioni di categoria e le associazioni ambientaliste si riuniranno in piazza Montecitorio a Roma per contrastare queste azione del Governo e rappresentare il rischio oramai concreto di morte del settore.

(Fonte Aper)