Nella quasi totalità dei recuperi il tempismo gioca un ruolo fondamentale. Dal momento in cui si trova un uccello in difficoltà fino al momento in cui esso giunge al centro recupero più vicino, intercorre un lasso di tempo la cui durata dipende dal soccorritore
È tempo di vacanze e di vita all’aria aperta, e può capitare durante una passeggiata o anche vicino alla nostra casa, di imbattersi in un uccello selvatico ferito o caduto da un nido. Che fare? Come intervenire per un primo soccorso? Ecco alcuni consigli.
II ritrovamento è la prima tappa del recupero di un uccello selvatico, ma la prima domanda da farsi è proprio se si tratta realmente di un selvatico o se è un soggetto scappato da una voliera o peggio ancora un selvatico cresciuto alla meno peggio in casa, allo stecco.
Vediamo tre casi.
Se è selvatico
– È aggressivo
– Non si lascia prendere facilmente
– Ha riflessi pronti (salvo patologie in atto)
– Ha una dieta ricca, variata e selezionata
– Sopporta male il caldo (rispetto a un domestico)
– Sopporta meglio il freddo (rispetto ad un domestico)
– La presenza dell’uomo lo blocca e lo spaventa.
Se è un uccello domestico fuggito da una voliera generalmente:
– È abbastanza docile
– Si lascia prendere più o meno facilmente
– Ha riflessi pronti in alcuni casi e meno in altri
– Spesso porta i segni della prigionia
– È abituato a dieta monotona
– Sopporta il caldo meglio di un selvatico
– Sopporta il freddo peggio di un selvatico
– A volte ricerca la compagnia dell’uomo
– Mostra chiari segni di imprinting (anche se non in tutti i casi).
Se invece è un selvatico che è stato tenuto in gabbia:
– Spesso ha evidenti segni di carenze alimentari
– A volte ha le penne rovinate
– In alcuni casi interagisce con l’uomo, in altri casi sembra essere assente
– Porta i segni dei tentativi di fuga
– È abituato a mangiare le cose più disparate
– È spesso molto stressato
– Se cresciuto allo stecco, purtroppo mostra un netto imprinting sull’uomo.
Rispettare i tempi
Nella quasi totalità dei recuperi il tempismo gioca un ruolo fondamentale. Dal momento in cui si trova un uccello in difficoltà fino al momento in cui esso giunge al centro recupero più vicino, intercorre un lasso di tempo la cui durata dipende dal soccorritore. A questo tempo bisogna poi sommare quello durante il quale l’animale ferito è rimasto in balia degli eventi e, infine, il tempo perso durante i vari passaggi, alcune volte inevitabili, presso il Comando dei Carabinieri, la Forestale, etc. Se sommiamo tutti questi lassi di tempo otteniamo il tempo totale in cui una ferita o un trauma rimangono senza cure e senza disinfezione.
Il tempo è dunque il primo elemento da considerare ed il primo ostacolo da arginare.
La regola numero uno è portare immediatamente al centro recupero più vicino un uccello ferito, senza aspettare, indugiare o rimandare.
È molto importante definire con precisione cosa si intende per «Primo Soccorso», poiché la legge non consente di detenere fauna selvatica e non è certo opportuno sostituirsi al veterinario.Ed infatti, per «Primo Soccorso» si intende soltanto l’atto di medicare in modo appropriato l’animale ferito, con carbone vegetale e vitamine B1 e B6, che migliorano la flora batterica intestinale.
Se gli escrementi hanno colore verdastro e un odore nauseante significa che è presente un’infezione intestinale. L’uccellino va allora tenuto a dieta, somministrandogli poco pastone ed integrando il tutto con vitamine B1 e B6. Le verdure, in questo caso, saranno assolutamente vietate, mentre andrà fornito all’animale un antibiotico specifico (portandolo al centro recupero o, se questo non fosse subito possibile, sotto controllo veterinario).
d) Se l’animale è debole ed ha problemi alle ossa (soprattutto nidiacei), con zampe che tendono a deformarsi e dita che si accartocciano senza sostenere l’uccellino, il problema potrebbe essere una carenza di calcio e vitamina D, ma occorrono anche integratori completi per dare forza a tutto l’organismo. Somministrare quindi anche sali minerali e vitamine A ed E.
e) In caso di congiuntiviti o traumi causati da sostanze irritanti, gli occhi vanno puliti accuratamente e periodicamente con una garza imbevuta di camomilla tiepida, per rimuovere tutti i residui di pus. Eventuali pomate antibiotiche vanno usate solo se prescritte dal medico veterinario. Può essere usato anche acido borico opportunamente diluito.
f) Se l’uccellino gira la testa come se avesse il torcicollo, può aver riportato un trauma cranico o essere affetto da otite. Vista la gravita di una simile situazione è bene non perdere tempo e farlo visitare al più presto, portandolo al centro recupero più vicino.