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Non accennano a diminuire le piogge che dai primi di dicembre cadono con irruenza sul Brasile centro-orientale che hanno provocato fino ad oggi 9 morti e l’evacuazione di centinaia di migliaia di senza tetto. Oltre 60 le città dello stato Minas Gerais in situazione drammatica, molte di queste letteralmente sott’acqua.
Anche lo scorso anno piogge torrenziali ed alluvioni provocarono in questa regione del Brasile circa 1.000 morti. Da qualche anno questo fenomeno di piogge infinite e copiose si abbatte a cavallo tra il vecchio e il nuovo anno sulle coste dell’America del Sud.
Anche in Europa la situazione non è migliore, in Olanda. Le autorità olandesi hanno disposto l’evacuazione di 800 persone nei dintorni di Groninga, una città del nord dei Paesi Bassi. A causa delle piogge, una diga, i cui argini sono stati rafforzati con sacchi di sabbia, rischia di cedere. Se le sue acque dovessero esondare, il loro livello potrebbe raggiungere il metro e mezzo di altezza. Purtroppo il vento forte non facilita il deflusso delle acque verso il mare e così queste fanno crescere paurosamente i livelli dei fiumi e torrenti che vanno verso il mare. Sono stati evacuati già i villaggi di Woltersum, Wittewierum, Ten Boer, e Ten Post.
In Europa gli inverni saranno sempre più rigidi
Gli scienziati russi, dell’Istituto Oceanografico e dell’Istituto di Matematica Numerica dell’Accademia Russa delle Scienze, prevedono in un prossimo futuro un raffreddamento della temperatura nell’emisfero settentrionale. Secondo i loro calcoli, ci sarà una «grande anomalia di salinità», che abbasserà la temperatura media e porterà nei prossimi anni inverni molto rigidi.
L’oceanografo Nikolay Diansky ha studiato in oltre un ventennio i dati sulle variazioni della salinità dell’acqua marina dell’Artico con i cambiamenti climatici del pianeta. Ha confrontato i dati e gli studi di tutti i suoi colleghi scienziati di tutto il mondo prima di parlare di un probabile raffreddamento del clima europeo.
I grafici di Diansky mostrano che sta accadendo un fatto che c’è stato negli anni 60, ovvero il riscaldamento del pianeta conduce allo scioglimento massiccio dei ghiacciai e all’aumento della portata dei fiumi siberiani. Di conseguenza, nel Mar Glaciale Artico si è accumulata molta acqua dolce che inizierà a propagarsi attraverso lo Stretto canadese e in Groenlandia e nel Nord Atlantico. Da lì proviene «l’acqua calda» dell’Europa, la Corrente del Golfo. La fredda acqua dolce coprirà la sua acqua tiepida e salata come una coperta e non permetterà al calore di uscire e così, in Europa e in tutto l’emisfero settentrionale ci sarà un abbassamento delle temperature.
Prolungati periodi freddi, nel corso della storia, ci sono già stati, ricorda il professor Alexander Belyaev, vice direttore dell’Istituto di Geografia dell’Accademia Russa delle Scienze: «Ci sono stati periodi di una piccola era glaciale, quando il Canale della Manica era congelato, quando da San Pietroburgo si poteva raggiungere, camminando sul ghiaccio, Helsinki. Si poteva immaginare un tempo con i dipinti di Bruegel, quando tutti i canali olandesi erano congelati, e si poteva pattinare. Ci sono stati più tardi tempi, quando la Torre Eiffel era coperta di neve e congelata. Così il clima cambia, ma niente di terribile accadrà».
La Terra possiede un proprio controllo del clima. Il riscaldamento, che è causato dall’uomo o dalla attività solare, provoca sempre un meccanismo che porta acqua artica che induce un raffreddamento. Poi di nuovo, ci sarà un riscaldamento. La verità, forse, è che non accadrà nella nostra vita.
(Fonte Accademia Kronos)