I ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa, hanno scoperto che l’esposizione raggi UV-B arricchisce di composti benefici non solo la buccia ma anche la polpa dei frutti
Atomi e molecole come una «maionese quantistica»
Un team di ricerca del Cnr-Ino in collaborazione con il premio Nobel per la Fisica, Wolfgang Ketterle del Mit, ha osservato per la prima volta come una miscela di atomi con diversi spin, soggetta ad una forte interazione, formi uno stato simile alle emulsioni classiche. Questo risultato rappresenta un traguardo per la comprensione dei fenomeni quantistici nella materia e per lo sviluppo di nuove tecnologie basate sulla meccanica quantistica
Osservata per la prima volta la formazione di DNA ibridi
Uno studio sull’infezione in piante di barbabietola condotto da Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Cnr di Torino e Università di Cambridge, pubblicato su «Nature Communications», ha mostrato le fasi iniziali del trasferimento genico orizzontale tra specie vegetali mediato da un virus
Il Dna antico rivela la storia evolutiva dei Sardi
Ricercatori del Cnr-Irgb e di UniSassari hanno pubblicato su «Nature Communications» i risultati delle analisi effettuate a livello dell’intero genoma sul Dna estratto da resti ossei preistorici di 70 individui, provenienti da più di 20 siti archeologici sardi su un periodo che parte dal Neolitico Medio e arriva fino al Medioevo
Terremoti, fluidi viscosi e sismicità indotta
«Capire come si comportano i terremoti in presenza di fluido ha delle conseguenze anche sulla nostra capacità di modellare e conoscerne il comportamento studi come questo mostrano come una migliore comprensione delle proprietà e degli effetti dei fluidi sul comportamento delle faglie sia vitale nella prevenzione e nella riduzione della sismicità indotta»
Straordinaria acqua, l’elettricità la raffredda
Ricercatori dell’Istituto per i processi chimico-fisici del Cnr di Messina, in collaborazione con l’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca di Brno, hanno dimostrato, tramite calcoli teorici al computer, che l’applicazione di intensi campi elettrici induce nell’acqua effetti strutturali analoghi ad una diminuzione della temperatura. Questo risultato aiuta a comprendere meglio l’elettrofreezing, un fenomeno di notevole importanza nel campo della food chemistry. Lo studio è pubblicato su «Physical Chemistry Chemical Physics» e ha ottenuto la copertina della rivista
Se le previsioni ci sorprendono…
Quando non si avverano emergono sensazioni di apprensione, spavento, sorpresa o meraviglia. Pubblicato su «Current Biology» uno studio dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-In) e delle Università di Firenze e Pisa che rivela come comunicano tra loro i meccanismi cerebrali tra aspettativa e sorpresa
Da Gibilterra l’oceano entrò nel Mediterraneo
Trovate le tracce della più grande inondazione del nostro pianeta: un’alluvione catastrofica avvenuta quasi 6 milioni di anni fa con una cascata alta 1,5 chilometri (equivalente a cinque volte l’altezza della Torre Eiffel). Questa acqua ha eroso un canyon di 5 chilometri di larghezza e 20 chilometri di lunghezza sul fondale marino che è ancora preservato sott’acqua al largo della città di Noto (Sicilia sud-orientale). Coinvolti scienziati dell’Ogs
Olografia digitale e IA «scoprono» le microplastiche in mare
Uno studio condotto da ricercatori dell’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti del Cnr svela un nuovo metodo in grado di distinguere le microplastiche dal microplankton in campioni marini
Le pandemie trascurate nelle valutazioni di attività umane
Lo studio evidenzia che il rischio di insorgenza di pandemie non dipende di per sé dalla presenza di aree naturali o di animali selvatici, ma piuttosto dal modo in cui le attività antropiche influiscono su queste aree e queste specie
L’uomo sta cambiando il suo aspetto a causa dell’inquinamento
Uno studio dell’Università di Padova. Osservata una riduzione della produzione di ormoni testicolari dell’embrione che comporta una riduzione della distanza ano-genitale, che si associa ad una riduzione del numero di spermatozoi e delle caratteristiche di mascolinizzazione come l’apertura delle braccia, il volume testicolare e le dimensioni del pene
Facendo «lavorare» un gene il fiore è più petaloso
Uno studio dell’Università Statale di Milano, dell’Istituto di biologia e biotecnologia agraria del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibba) e del Parco tecnologico padano di Lodi (PTP Science Park), pubblicato su «Journal of Experimental Botany», individua in analoghe mutazioni di geni regolatori la causa della moltiplicazione dei petali in alcune popolari varietà di fiori
Ecco perché ci orientiamo anche al buio
Nei bastoncelli lampi di calcio che nessuno aveva precedentemente visto e nemmeno ipotizzato e che avvertono della necessità di procedere a un ricambio. Scoperte spie di allarme che segnalano la necessità della rigenerazione delle cellule dell’occhio
Quelle «strane simmetrie» del nostro genoma
Un gruppo di ricerca italo-australiano ha messo a punto per la prima volta un modello matematico capace di spiegare le diverse simmetrie presenti nella distribuzione delle basi azotate che compongono il genoma
Nuovi materiali e la… danza delle gocce
Osservato un nuovo esempio di materia soffice composto da gocce di fluido in miniatura incapsulate in una goccia più grande. Simulazioni al computer hanno mostrato le gocce muoversi come in una sorta di balletto. Lo studio, coordinato dall’Istituto italiano di tecnologia, svolto in collaborazione con l’Istituto per le applicazioni del calcolo del Consiglio nazionale delle ricerche e l’Università di Harvard, promette diverse ricadute, dalla scienza dei materiali alla medicina e farmaceutica
Per produrre foglie e fiori alle piante serve poco ossigeno
Lo rivela una ricerca su «Nature». Lo studio internazionale coordinato dai ricercatori dell’Università di Pisa e della Scuola Superiore Sant’Anna si presta ad applicazioni avveniristiche come le coltivazioni nello spazio
I genomi del Sars-Cov-2 non sono diversi dal ceppo cinese
Uno studio condotto dall’Istituto di biomembrane, bioenergetica e biotecnologie molecolari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibiom) di Bari insieme all’Università di Bari e all’Università Statale di Milano, pubblicato su «bioRxiv», ha dimostrato una marcata omogeneità genetica dei genomi virali analizzati e provenienti da diverse aree geografiche. I risultati ottenuti non mostrano evidenze dell’emergenza di un ceppo virale più aggressivo di quello cinese originario