Eurispes, il 93% docenti lamenta eccesso burocrazia

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – In linea con quanto emerso nelle indagini sulla scuola primaria e secondaria, anche i docenti universitari lamentano in maniera decisa un eccesso di burocrazia che li distoglie quotidianamente dal loro ruolo formativo. Si tratta di un’indicazione che raccoglie la quasi totalità delle espressioni: il 93% (di cui il 66,5% “molto” e il 26,5% “abbastanza”). E' quanto emerge dal 2° Rapporto Nazionale sulla scuola e l'università dell'Eurispes.  Alle mansioni amministrative e burocratiche quasi 4 professori su 10 (38,1%) dedicano circa un quarto del loro tempo di lavoro, il 34,2% vi dedica circa la metà del tempo, il 20,9% oltre la metà del tempo e il 6,8% una quota marginale del tempo lavorativo. Più della metà dei professori (55,5%) non è soddisfatto del grado di riconoscimento dell’importanza del ruolo dei docenti universitari da parte della società, così pure non soddisfano le opportunità di carriera e crescita professionale (54,2%) e il peso carichi di lavoro (54,1%). Per moltissimi (65%) il trattamento economico non è adeguato. I docenti apprezzano, invece, l’autonomia che hanno nella scelta dei programmi e dei metodi di insegnamento (87,7%) e la sensazione di svolgere un ruolo cruciale nell’educazione delle giovani generazioni (74,4%). —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Università, per 56,2% docenti risorse diminuite

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Nel corso degli ultimi anni nel nostro Paese le risorse generali destinate all’istruzione sono secondo i professori universitari diminuite nel 56,2% dei casi, rimaste invariate nel 21,3%, mentre sono aumentate per il 22,5%. Le risorse destinate in particolare all’istruzione universitaria sono scarse per più di un docente su due (54%), mentre il 36,2% le ritiene del tutto insufficienti (complessivamente il 90,2% di giudizi negativi). Pur trattandosi di un giudizio condiviso in maniera trasversale, le critiche maggiori arrivano dai professori delle Università del Centro (91,7%) e del Sud (90%). E' quanto emerge dal 2° Rapporto Nazionale sulla scuola e l'università dell'Eurispes. La qualità degli ambienti e delle aule universitarie viene descritta come molto o abbastanza adeguata dal 62,3% dei professori, così pure la dotazione informatica (63,7%). Sicurezza e abbattimento delle barriere architettoniche sembrano essere elementi non del tutto presenti nelle nostre Università (58,5%). La qualità delle aule e degli ambienti sono più carenti al Sud dove solo il 45,8% dei professori riporta un corretto livello di adeguatezza agli standard, allo stesso modo, su sicurezza e barriere architettoniche si registra una certa arretratezza nelle Isole (45,9%). Il 97% dei professori ha riscontrato problemi di abbandono universitario: il 56,3% “qualche volta”, il 18,9% “molte volte”, il 21,7% “molto raramente”. Il fenomeno sarebbe causato in particolare dallo scarso interesse dei ragazzi (21%), dalla mancanza di prospettive di lavoro qualificato nel settore (16,3%), dalla povertà culturale dell’ambiente d’origine dei ragazzi (14,3%) e dall’inadeguatezza dell’Università a coinvolgere e motivare gli studenti (13,6%). Un docente su quattro (25,8%) pensa che per contrastare l’abbandono universitario sia necessario innanzitutto rafforzare il collegamento tra insegnamento e mondo professionale. Per altri (22,2%) occorre implementare l’orientamento universitario oppure seguire con maggior attenzione l’apprendimento e l’integrazione degli studenti con difficoltà (21,3%). L’offerta di un sostegno economico agli studenti indigenti sarebbe invece necessaria secondo il 19,6% dei rispondenti. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Malavasi (Ivsi): “Grande impegno per aumentare la sostenibilità aziende”

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – “Il tema della sostenibilità è molto importante per l'Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (Ivsi) e negli ultimi anni l'Istituto ha fatto davvero molto per aumentare il livello di sostenibilità e il profilo delle proprie aziende in quest’ambito, attraverso dei corsi di formazione, ad esempio, e mette a disposizione anche degli strumenti che consentano di misurare la sostenibilità". Lo ha detto Monica Malavasi, direttrice dell'Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (Ivsi), in occasione della cerimonia di premiazione della diciassettesima edizione di Reporter del Gusto, il premio giornalistico ideato e promosso dall’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (Ivsi) dal 2005, svoltosi al Ristorante Cracco di Milano e presentato da Francesca Romana Barberini, conduttrice, foodwriter e autrice di programmi enogastronomici di radio e tv, madrina storica del premio e profonda conoscitrice del settore agroalimentare made in Italy.  "Come Associazione – ha aggiunto – abbiamo fatto anche degli accordi sia con il Banco Alimentare sia con Regusto, una piattaforma che misura il prodotto che le aziende donano al Banco Alimentare o ad altre associazioni e le misura trasformandoli in parametri di sostenibilità”.  “Tra i parametri di sostenibilità, ad esempio, troviamo quanti pasti vengono donati oppure quanta acqua viene risparmiata evitando lo spreco alimentare. Ecco, quindi che la sostenibilità è molto importante per il nostro settore – sottolinea Malavasi – ma non solo quella ambientale, per cui le aziende stanno facendo davvero molti sforzi, ma anche quella economica e sociale, soprattutto, perché sono aziende molto attente al proprio territorio. Sono nate producendo salumi D.O.P e I.G.P, quindi con le proprie azioni vogliono anche restituire parte di quello che hanno ricevuto dal proprio territorio e dare il proprio contributo al raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030 dell’Onu”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Pizzagalli (Ivsi): “Reporter del Gusto premia chi ha capito valore nostri prodotti”

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – “Il progetto Reporter del Gusto è nato 17 anni fa per una preoccupazione che era all'interno delle aziende, quindi all'interno dell'Istituto: cercare di dare spazio e valore a coloro che avevano un'informazione corretta su quelli che sono i nostri prodotti a tutti i livelli, non soltanto nel descrivere gli aspetti nutrizionali dei prodotti, ma anche di capire il valore di questi prodotti, il legame con la tradizione, il legame con la storia". Lo spiega Francesco Pizzagalli, presidente dell’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (Ivsi), che dal 2005 ha ideato e promosso il premio giornalistico Reporter del Gusto. La cerimonia di premiazione della 17esima edizione si è svolta ieri, al Ristorante Cracco di Milano.  "Il premio è sempre stato assegnato a figure che in qualche modo ci hanno aiutato non solo a farci conoscere, ma ad abbinare i due elementi essenziali della nostra storia: tradizione e innovazione. Il premio ha continuato negli anni e continua ancora oggi ad avere successo e devo dire che ci ha aiutato molto anche fuori dai confini del nostro Paese”, ha evidenziato Pizzagalli.  “L’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (Ivsi) – ha ricordato il presidente – è nato nel 1985 all'interno del mondo della salumeria italiana. Nei primi anni è nato con un obiettivo ben preciso: dare una corretta informazione sulla qualità e le caratteristiche dei nostri prodotti. Nel corso degli anni, poi, l'Istituto ha compiuto passi importanti, in quanto si è occupato anche di ricerca, di sviluppo e di ricerche, che in qualche modo dovevano venire incontro alle nuove esigenze dei consumatori su prodotti con meno grassi". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Eurispes, al 16% dei docenti è capitato di ricevere minacce da genitori alunni

0
Tempo di lettura: 3 minuti

(Adnkronos) – Nel rapporto con gli alunni prevalgono il rispetto (riscontrato “sempre” e “spesso” nell’88,5% dei casi), attenzione e partecipazione (83,4%), i ragazzi mostrano inoltre motivazione e desiderio di apprendere (75,4%), fiducia nei confronti dei docenti (88,7%) e desiderio di esplorare, scoprire e innovare (69%). E' quanto emerge dal 2° Rapporto Nazionale sulla scuola e l'università dell'Eurispes. Sono molte anche le richieste di aiuto che arrivano “spesso” e “sempre” ai docenti (53,4%). Meno frequenti, ma presenti, ostilità (5,3%), disinteresse (11,9%), aggressività (5,4%). Nel passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado calano soprattutto la motivazione e il desiderio di apprendere (dall’81,6% al 57,9%) insieme desiderio di esplorare, scoprire, innovare (dal 76,3% al 48,3%) e aumenta il disinteresse riscontrato “spesso” o “sempre” nel 8,3% dei bambini e nel 22,2% dei ragazzi.  Nel rapporto insegnanti-genitori oltre tre quarti degli insegnanti ha riscontrato spesso (67%) o sempre (9,7%) fiducia da parte dei genitori, a fronte di un 22,4% che la rileva solo qualche volta. In generale i genitori sono propensi a collaborare con i docenti (solo lo 0,8% non lo fa mai), d’altra parte per un terzo dei docenti i genitori si sono dimostrati collaborativi solo qualche volta (32,9%). Oltre la metà (54,5%) ha sperimentato, almeno in alcune occasioni, ingerenze dei genitori nelle sue scelte relative ai metodi e ai contenuti dell’insegnamento, il 12,2% addirittura spesso, il 2% sempre; solo al 31,3% non è mai capitato. Quasi la metà (49,1%) si è sentito contestare qualche volta voti/giudizi dai famigliari degli alunni; per il 6,1% ciò avviene di frequente, al 44,8% non è mai accaduto. Per quanto riguarda le misure disciplinari, il 49,8% degli insegnanti non ha mai ricevuto contestazioni, ma al 43,6% di essi è capitato almeno qualche volta e al 6,6% con frequenza. Al 16% dei docenti è successo di ricevere in alcune occasioni minacce da parte dei genitori degli alunni. Gli episodi di vera e propria violenza da parte di genitori hanno riguardato almeno 1 docente su 10 (qualche volta 12,8%; spesso 1%, sempre 0,3%). Ben un insegnante su 5 ha assistito almeno qualche volta a comportamenti violenti dei bambini/ragazzi ai danni del personale docente, mentre quasi uno su dieci ha ricevuto minacce. Il bullismo si conferma, purtroppo, una condotta deviante decisamente frequente: solo il 18% degli insegnanti non vi ha mai assistito: il 73,9% qualche volta, il 7,7% spesso, lo 0,4% sempre. Risultati simili si registrano per quanto concerne le difficoltà di integrazione degli alunni stranieri, che solo il 18,5% non ha mai riscontrato, mentre al 63% è capitato qualche volta, al 16,9% spesso, all’1,6% sempre. Testimonianze circa le difficoltà di integrazione degli alunni diversamente abili vengono fornite da oltre tre quarti del campione. Se il 23,1% non ne ha mai rilevate, al 62,2% è capitato qualche volta, al 13,8% spesso, all’1% sempre.  Quasi la metà degli insegnanti riferisce casi di furto nella struttura scolastica, il 41,6% qualche volta, il 2,8% spesso, lo 0,1% sempre. Più frequenti risultano i danneggiamenti, riscontrati qualche volta dal 57,2% dei docenti, spesso dal 3,8%, sempre dallo 0,2%, mai dal 38,8%.Nelle Isole è leggermente superiore alla media la quota di docenti che non ha mai riscontrato episodi di bullismo nella propria esperienza (22,2%, a fronte del 16,1% del Nord-Ovest). Al Sud risultano meno frequenti della media le difficoltà di integrazione degli alunni diversamente abili (il 29,3% dei docenti non ne ha mai sperimentate). Le difficoltà di integrazione degli alunni stranieri sono più evidenti al Nord-Ovest (il 13,2% dei docenti non le ha mai riscontrate), al Nord-Est (16,9%) e al Centro (14,9%) rispetto al dato del Sud e delle Isole (rispettivamente il 28,3% e il 27,4%). —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Eurispes, 6 insegnanti su 10 insoddisfatti sistema valutazione voti

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Circa 6 insegnanti su 10 si dichiarano insoddisfatti del sistema di valutazione basato sui voti (61%). Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono soprattutto gli insegnati più giovani (18-24 anni) a considerare adeguati i voti come metro di giudizio nei confronti degli alunni (66,7%). E' quanto emerge dal 2° Rapporto Nazionale sulla scuola e l'università dell'Eurispes.  Il 44,6% dei docenti è d’accordo con le critiche che vengono spesso rivolte al metodo di insegnamento diffuso in Italia, accusato di essere troppo nozionistico e mnemonico, ma poco interattivo, specie se paragonato a modelli stranieri, sebbene la maggioranza non la pensa così (55,4%). Condividono le critiche soprattutto i docenti più giovani fino ai 34 anni, nelle fasce d’età successive la tendenza si inverte. I docenti sono soddisfatti dell’autonomia nella scelta dei metodi di insegnamento (77,4%) e sentono di svolgere un ruolo cruciale nell’educazione delle giovani generazioni (76,2%). Il carico di lavoro sembra abbastanza sopportabile anche se questa non è un’opinione largamente condivisa (58,2%). Gravano invece la mancanza di opportunità di carriera e crescita professionale (82,4%), di riconoscimento dell’importanza del ruolo dei docenti da parte della società (85,5%) e, ancor più, il riconoscimento economico (91,3%). Nella scuola primaria e secondaria di primo grado il carico di incombenze burocratiche attualmente sottrae molto tempo, ma anche energie e concentrazione, al ruolo principale degli insegnanti, che dovrebbe essere quello formativo. Non emergono differenze importanti in relazione al tipo di scuola in cui i docenti insegnano. Praticamente tutti parlano di un sovraccarico dovuto alla burocrazia eccessiva: il 93,8% nella scuola primaria (per il 61,8% molto e abbastanza per il 32%), il 94% nella scuola secondaria di primo grado (per il 64,3% molto e per il 29,7% abbastanza).  Quasi la metà dei docenti vede la metà o più della propria giornata lavorativa impiegata nello svolgimento di mansioni amministrative e burocratiche, non didattiche. Per il 44,9% dei casi queste attività occupano un quarto del tempo lavorativo, nel 34,5% circa la metà del tempo e nel 12,5% oltre la metà, solo l’8,1% vi dedica un tempo marginale. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Cracco: “L’economia si regge anche sulla produzione dei salumi, bisogna raccontarlo”

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – “È davvero difficile raccontare e soprattutto far capire quanta storia, quanta tradizione, quanto lavoro e soprattutto quanta unicità ci siano dietro ai prodotti agroalimentari italiani". Così, lo chef Carlo Cracco, in occasione della cerimonia di premiazione della diciassettesima edizione di Reporter del Gusto, il premio giornalistico ideato e promosso dall’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (Ivsi) dal 2005, svoltosi al Ristorante Cracco di Milano e presentato da Francesca Romana Barberini, conduttrice, foodwriter e autrice di programmi enogastronomici di radio e tv, madrina storica del premio e profonda conoscitrice del settore agroalimentare made in Italy. "I salumi in generale, ma ognuno, poi, ha il proprio perché, ogni Paese ha la propria unicità, ogni collina o valle ha la sua specialità e questo è quello che rende unico il salume in Italia. Quello che dobbiamo fare è cercare di non generalizzare, ma di entrare più nello specifico, raccontando come l'economia si regge anche su questa produzione e mantiene la tradizione. Ne consegue che vi è da un lato la conservazione del territorio, dall'altro la valorizzazione di un prodotto e soprattutto cerchiamo di creare questa economia circolare che va a chiudere il cerchio, quindi uno dei nostri capisaldi della gastronomia”. Radici salde, quelle della tradizione, orientate al futuro: “Il futuro non è composto solo di sostenibilità, ma di entrambe le cose – sottolinea lo chef – quindi la sostenibilità non sfrutta troppo il territorio, ma lo rende partecipe e integrato con tutta l'economia”.  Ad accompagnare la premiazione della diciassettesima edizione di Reporter del Gusto un menù curato direttamente dallo chef stellato Carlo Cracco, che lo racconta così: “All’interno dei piatti preparati abbiamo cercato di aggiungere il salume come elemento più interessante: il secondo piatto, a base di filetto, è fatto con lo speck nella sua forma cruda, però tagliato sottilissimo. Nel risotto, invece, abbiamo usato il guanciale, per cui dal Nord siamo passati al Centro, un po’ tagliato grosso e rosolato bene, ma croccante al palato e infine il prosciutto, che è forse il più iconico, che abbiamo fatto essiccare, molto particolare, leggermente marezzato, quindi che si prestava bene all'essiccazione e che rimane però molto friabile, una nuvola di sapore”.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Eurispes, solo 41,8% docenti elementari e medie non ha mai riscontrato abbandono scolastico

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Solo il 41,8% dei docenti non ha mai riscontrato casi di abbandono scolastico nell’Istituto nel quale insegna. La dispersione scolastica è più diffusa fra i ragazzi delle scuole medie dove solo il 28,6% dei docenti non ha mai riscontrato casi di abbandono (46,4% nelle scuole primarie). E' quanto emerge dal 2° Rapporto Nazionale sulla scuola e l'università dell'Eurispes.  In particolare, nelle regioni insulari meno di un insegnante su cinque dichiara di non aver mai riscontrato casi di abbandono scolastico (19,2%) e, fra chi ha avuto esperienza di questo fenomeno, prevalgono quanti affermano di averlo potuto osservare “qualche volta” (41,5%), superando quanti rispondono “raramente” (30,4%). La maggior parte del campione si dichiara convinto che la motivazione principale della dispersione risieda nella povertà culturale dell’ambiente di origine degli alunni (59,5%). Il 18,5% imputa alla scuola di non saper coinvolgere e motivare gli studenti; per il 6,5% la causa principale risiede nello scarso interesse degli alunni e per il 6,4% nell’indigenza delle famiglie.  Per far fronte alla dispersione scolastica, secondo gli insegnanti è necessario seguire con maggior attenzione l’apprendimento e l’integrazione degli alunni con difficoltà (41,1%) e, in secondo luogo, coinvolgere maggiormente le famiglie di origine nel percorso scolastico degli alunni (33,3%); il 13,4% reputa urgente rafforzare il collegamento tra insegnamento e mercato del lavoro e solo il 4,7% vorrebbe un sostegno economico per le famiglie indigenti. Il 7,5% proporrebbe altri tipi di provvedimenti. I docenti si dicono a favore dell’introduzione della figura del docente a sostegno dei ragazzi con difficoltà o poco coinvolti e come mezzo di contrasto alla dispersione scolastica: il 19,6% è favorevole e il 33,6% pensa che sia una buona proposta seppur difficilmente realizzabile (in totale 53,2%). D’altra parte, il 37,5% dei docenti si è dichiarato contrario e il 9,3% la reputa una proposta irrealizzabile senza esprimersi sulla sua possibile validità.  E ancora, sempre secondo il rapporto, circa un quarto degli insegnanti attualmente in cattedra è un supplente. La presenza eccessiva di docenti non di ruolo che si avvicendano nelle supplenze, sembra costituire un importante ostacolo alla continuità didattica e al processo educativo e di apprendimento degli studenti secondo il 58,5% dei docenti intervistati. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Eurispes, 72,1% docenti elementari e medie favorevole a più spazio materie Stem

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – I docenti sono molto favorevoli a dedicare più spazio nei programmi di insegnamento alle discipline Stem (72,1%), anche se questo orientamento raccoglie maggiore consenso tra i docenti di scuola primaria (76,5%) rispetto a quelli della secondaria di primo grado (59,8%). E' quanto emerge dal 2° Rapporto Nazionale sulla scuola e l'università dell'Eurispes che evidenzia come allo stesso modo, l’ipotesi di introdurre l’insegnamento della fisica e della matematica già dalla scuola materna è accolta con favore soprattutto dai docenti della primaria (56,9%), mentre quelli di secondaria sono in maggioranza non favorevoli (56,4%). In merito all’utilizzo delle tecnologie di supporto all’insegnamento, quali il registro elettronico, la Lim (Lavagna Interattiva Multimediale), pc e tablet in dotazione, secondo il rapporto, la maggioranza dei docenti (78,2%) dichiara di avere poca o nessuna difficoltà. Il 21,9% dichiara, al contrario, di aver incontrato difficoltà nel loro utilizzo. I docenti con età compresa tra i 25 e i 34 anni sono quelli che in assoluto hanno avuto meno difficoltà (79,2%). Dal lato degli alunni, gli insegnanti indicano che nel complesso circa un discente su tre (31,2%) ha dimostrato un certo grado di disagio con l’impiego della tecnologia nell’insegnamento. Dedicare più spazio alle discipline Stem nei programmi scolastici trova il favore del 55,9% dei docenti della secondaria di secondo grado. Minori consensi (50,2%) riscuote l’ipotesi di introdurre l’insegnamento della matematica e della fisica già dalla scuola materna; un’opzione che trova larghissimo consenso tra docenti più giovani: la totalità dei 18-24enni e il 60,3% dei 25-34enni.  L’ampliamento delle opportunità di aderire ad un progetto Erasmus durante le scuole superiori, in particolare per gli studenti economicamente svantaggiati, sarebbe, secondo il 62,6% dei docenti, importante, ma non indispensabile; mentre per il 29,9% si tratta di una priorità assoluta. Da alcuni anni è in corso nel nostro Paese una sperimentazione che prevede il completamento del ciclo di studi superiore con il conseguimento del diploma in 4 anni anziché in 5, con l’obiettivo di anticipare l’ingresso dei ragazzi nel mondo del lavoro e di adeguare il nostro sistema scolastico a quello diffuso in altri paesi.  I docenti però non sembrano particolarmente favorevoli ad un cambio di rotta di questo genere (69,4%).E ancora, secondo il rapporto quasi 4 insegnati su 10 ritengono che vi sia oggi un minor investimento da parte delle nuove generazioni sulla formazione liceale rispetto a quella tecnico-professionale. In misura ancora maggiore il 77,4% degli insegnanti si dice convinto che permanga una cultura che tende a considerare gli Istituti tecnici e professionali come percorsi formativi “di serie B”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Eurispes, docenti elementari e medie lamentano mancanza mediatori interculturali e psicologi

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – La presenza del personale amministrativo è considerata adeguata dal 56,4% dei docenti così come quella degli insegnanti di sostegno (59,7%). In maniera ancora più diffusa è ritenuta adeguata la presenza del personale docente nelle strutture scolastiche (74,9%). E' quanto emerge dal 2° Rapporto Nazionale sulla scuola e l'università dell'Eurispes che evidenzia come siano molto basse, invece, le percentuali relative alle altre figure del corpo scolastico: la presenza dei mediatori interculturali è ritenuta inadeguata nell’83,1% dei casi, così come è insufficiente il giudizio sul numero degli psicologi (79,7%). Sono in particolare le regioni del Sud (75,6%) e delle Isole (74,8%) ad indicare una presenza adeguata di insegnanti di sostegno e, invece, una situazione difficile è lamentata dai docenti del Nord-Est che esprimono un livello di soddisfazione più basso (40,9%). Una marcata carenza dei mediatori interculturali emerge dalle opinioni dei docenti delle Isole (91,1%) e del Sud (88,9%), così come per gli psicologi (87,4% nelle Isole e 85,3% al Sud). Il 65% dei docenti, in maniera trasversale nella scuola primaria e secondaria di primo grado, afferma di aver riscontrato problemi di eccessiva numerosità delle classi nel corso della propria attività di docente. Ciò accade in maniera più marcata nel Nord-Est (72,3%),nel Nord-Ovest (68,8%) e al Centro (68%) rispetto al Sud (49,2%) e alle Isole (60,7%). I docenti concordano, nel 91% dei casi, sull’opportunità di fissare un limite massimo di alunni per classe pari a 15. Per l’86,3% dei docenti esiste un problema di governance negli Istituti. Si parla spesso del delicato ruolo rivestito dai dirigenti d’Istituto, investiti di notevoli responsabilità ma, secondo alcuni, non di altrettanta autonomia e riconoscimento ed alle prese con compiti non sempre chiaramente definiti. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Eurispes, per 87% docenti elementari e medie spesa istruzione scarsa o insufficiente

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – La maggioranza dei docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado (62,4%) ritiene che nel nostro Paese le risorse destinate alla scuola siano diminuite rispetto al passato, il 22,1% le ritiene invariate, mentre il 15,5% sostiene siano aumentate. Sono soprattutto i più giovani (33,3%) ad indicare un aumento delle risorse per l’istruzione. E' quanto emerge dal 2° Rapporto Nazionale sulla scuola e l'università dell'Eurispes.  La spesa pubblica destinata all’Istruzione nel nostro Paese viene giudicata scarsa o del tutto insufficiente complessivamente dall’86,8% dei docenti. L’investimento in Istruzione pubblica è giudicato negativamente in maniera praticamente eguale sia dai docenti di scuola primaria sia di scuola secondaria di primo grado, mentre, sul territorio, le opinioni peggiori arrivano dalle Isole, con il 92,6% di docenti che ritiene le risorse insufficienti o scarse, seguite dal Nord-Est (89,4%) e dal Nord-Ovest (88,7%). La qualità delle aule e degli ambienti scolastici è inadeguata nell’opinione del 62,3% dei docenti delle Isole e del 51,7% di quelli del Sud; nel complesso, però, le altre aree del Paese esprimono un giudizio positivo, in particolare quelle del Nord-Est (57,7%). Sempre le aree del Mezzogiorno sono quelle nelle quali vengono segnalate con maggiore frequenza l’inadeguatezza per quanto riguarda la sicurezza e l’abbattimento delle barriere architettoniche (74,8% nelle Isole e 50,5% al Sud). La dotazione informatica non è adeguata per il 58,5% dei docenti delle Isole; risulta invece adeguata per i docenti di Centro, Nord-Est e Nord-Ovest, che esprimono percentuali di gradimento al di sopra dei 60 punti percentuali.  Qualità ed efficienza del servizio mensa trovano una generalizzata soddisfazione presso i docenti di tutte le regioni con un gradimento che va ben oltre il 50% delle indicazioni ad esclusione delle Isole (41,1%). Una particolare sofferenza del Mezzogiorno si ritrova anche nel giudizio negativo sugli spazi dedicati allo sport e alle palestre (74,8% nelle Isole e 61,5% al Sud). La qualità delle aule e degli ambienti scolastici è adeguata per il 59,6% dei docenti che insegnano in Comuni con meno di 10mila abitanti, così come la sicurezza e l’abbattimento delle barriere architettoniche, ritenute molto o abbastanza adeguate dai docenti di piccoli Comuni (61,4%), percentuale che diminuisce nei Comuni di medie (51,4%) e di grandi dimensioni (43,2%). —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Roma, crolla controsoffitto ingresso Corte d’Appello – Video

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – L'edificio della Corte d'Appello penale di Roma è stato evacuato dopo il parziale crollo del controsoffitto nell'androne dell'entrata in via Romeo Romei a causa di una perdita d'acqua. Non ci sono stati feriti. Per precauzione sono state fatte uscire le persone all'interno dal palazzo e le udienze sono al momento sospese. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Alla 17esima edizione Reporter del Gusto premiati i racconti della salumeria italiana

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Si è svolta ieri – 7 febbraio – al Ristorante Cracco di Milano la cerimonia di premiazione della diciassettesima edizione di Reporter del Gusto, il premio giornalistico ideato e promosso dall’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (Ivsi) dal 2005. L’incontro è stato presentato da Francesca Romana Barberini, conduttrice, foodwriter e autrice di programmi enogastronomici di radio e tv.  Quella di ieri è stata la terza edizione abbinata al progetto europeo 'Let’s Eat – European Authentic Taste', il programma promosso da Ivsi, insieme ad Asiac – l’Associazione delle cooperative agricole di Imathia in Grecia, che mira a migliorare il livello di conoscenza dei pregi dei prodotti agroalimentari dell’Unione e ad aumentarne la competitività e il consumo, all’interno di tre paesi target: Italia, Francia e Belgio. Fra i quattro ambassador del progetto europeo che coniuga gusto, storia, qualità e rapporto col territorio di salumi e frutta, oltre a Matteo Eydallin (campione di scialpinismo), Tanya Gervasi (lifestyle influencer) e Paola Fraschini (campionessa di pattinaggio), anche lo chef Carlo Cracco.  Sono stati premiati dieci giornalisti, che attraverso il loro lavoro hanno raccontato e divulgato il patrimonio della salumeria italiana e il ruolo che questa riveste all’interno del panorama agroalimentare globale. Inoltre – proprio in virtù del coinvolgimento di Francia e Belgio nel progetto europeo. Anche in questa edizione si è confermato il respiro internazionale del premio: oltre ai sette giornalisti della stampa italiana anche tre giornalisti della stampa estera, provenienti rispettivamente da Francia e Belgio, che hanno scritto dei salumi italiani a seguito della partecipazione ad alcune delle iniziative di valorizzazione realizzate nei loro Paesi di appartenenza. Hanno ricevuto il titolo di Reporter del Gusto 2024 della stampa italiana: Sebastiano Barisoni (Radio24); Daniele Colombo (Mark Up); Augusto Ficele (Il Quotidiano del Sud); Alessandro Perozzi (Agorà – Raitre); la Redazione di Unomattina (Raiuno); Emiliano Sgambato (Il Sole 24 Ore); Dario Vanacore (RTL 102.5). Per la stampa estera Michela Secci (la Voce degli italiani in Francia), Valérie Labonne e Cosimo Franze (Radio-Télévision Belge de la Communauté Française). Un premio speciale come ‘Personaggio di Gusto’ è stato consegnato anche a Francesca Romana Barberini, madrina storica del premio e profonda conoscitrice del settore agroalimentare made in Italy. “Il premio, arrivato alla diciassettesima edizione, è nato dall’esigenza dell’istituto di voler riconoscere il fondamentale ruolo dei media nel raccontare le nostre eccellenze, per promuovere una informazione corretta e completa sui nostri prodotti. Negli anni, hanno ricevuto il premio oltre 130 firme, fra giornalisti italiani e stranieri, a testimonianza di quanto sia interessante raccontare un mondo come quello alimentare che ha al suo interno la storia, le tradizioni, il gusto e il saper fare italiano”, ha dichiarato Francesco Pizzagalli, presidente Ivsi. Da qualche anno il premio dedica molta attenzione anche agli articoli che si occupano di sostenibilità: “Stiamo spingendo le nostre aziende a impegnarsi sempre di più nell’ambito della sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica e sociale. Un percorso iniziato nel 2019 e che sta dando molti frutti”, ha concluso il presidente.  Ad accompagnare la premiazione un menu curato direttamente dallo chef stellato Carlo Cracco: ‘Uovo soffice con variazione di broccoli e prosciutto crudo croccante’, ‘Risotto alla zucca con crema al prezzemolo e guanciale croccante’ e ‘Filetto di manzo arrosto con purea di sedano rapa, sugo di carne e speck’. Un’esperienza gustativa in cui non sono mancate sfumature e rivisitazioni dell’eccellenza culinaria italiana. La targa ‘Protagonisti del futuro’ che è stata consegnata ai Reporter del Gusto è dell’artista Gianluigi Bassanello. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Stellantis, nuovo sciopero dei lavoratori Mirafiori

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) –
Lavoratori delle Carrozzerie di Mirafiori in sciopero spontaneo anche oggi dopo la protesta scattata ieri pomeriggio al termine delle assemblee. “Quando le lavoratrici e i lavoratori scioperano spontaneamente vuol dire che la situazione è arrivata al limite – sottolinea per la Fiom il segretario provinciale torinese Edi Lazzi – non c’è più tempo da perdere, bisogna agire immediatamente” . "Le soluzioni – prosegue – possono essere trovate partendo dalle proposte su Mirafiori di Fim Fiom e Uilm di Torino, proposte concrete per la città, per l’industria manifatturiera, per l'economia in generale. Proposte che a mio avviso dovrebbero essere ascoltate nel merito e nel metodo, con la costituzione di un think tank cittadino formato dal presidente della Regione, dal sindaco di Torino, dalle organizzazioni dei lavoratori e da quelle delle imprese, dalla curia, dal Politecnico e l’università di Torino, dalle imprese a partecipazione pubblica di energia elettrica, con il compito preciso di pianificare un progetto di investimenti pubblici e privati, da effettuare nel territorio tesi ad accompagnare in positivo la transizione all’elettrico che se sfruttata adeguatamente è in grado di generare nuova e buona occupazione". “In questo modo avremmo maggiori possibilità di convincere Stellantis (e non solo), che produrre auto nella nostra città è ancora un ottimo business, non solo perché abbiamo più di 120 anni di competenze specifiche, ma anche perché abbiamo un progetto organico sull’auto e sull’elettrificazione”, conclude Lazzi. Dopo la proclamazione dello sciopero spontaneo i lavoratori sono usciti in corteo dalla porta 2 dello stabilimento torinese. L’agitazione dovrebbe concludersi alle 12 con il rientro in fabbrica.   —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, niente aiuti e armi da Usa: Senato dice no ma c’è piano B

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) –
Niente aiuti e armi dagli Usa all'Ucraina, almeno per ora. Il Senato boccia la legge che avrebbe dovuto garantire un maxipacchetto da 61 miliardi a Kiev. Il no firmato dai repubblicani, con l'ombra di Donald Trump dietro le quinte, non fa calare il sipario sulla vicenda e sulle speranze del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Esiste un 'piano B' per uscire dalle sabbie mobili in cui il pacchetto è stato spinto con 49 voti contrari rispetto ai 50 favorevoli, laddove ne servivano almeno 60. Il leader della maggioranza democratica, Chuck Schumer, ha votato no per ragioni tecniche. Ciò gli permetterà di presentare una nuova mozione, tentando di far votare una misura che comprenderà solo i fondi per Ucraina, Israele e altre priorità di politica estera, senza legarle misure anti migranti sul confine meridionale, come era stato inizialmente chiesto dai repubblicani. 
A spingere per la bocciatura delle legge in Senato è stato Trump: "Solo un pazzo, un democratico della sinistra radicale, potrebbe votare questa orribile legge", ha scritto sul suo social Truth. "Non avrei mai pensato di vedere una cosa del genere", ha commentato il presidente Joe Biden, stizzito per il 'verdetto' malgrado nel pacchetto fossero state inserite misure per il controllo del confine con il Messico, come chiesto dal GOP. I repubblicani hanno fatto marcia indietro perché "sono stati minacciati da Donald Trump", ha detto Biden in un incontro con un gruppo di donatori a Manhattan, riferisce la Cnn. Schumer, nonostante l'esito negativo intuibile prima della votazione, ha deciso di andare avanti con il voto procedurale pur sapendo di non avere i voti necessari ad arrivare alla maggioranza qualificata per procedere la legge. In questo modo i democratici potranno, in campagna elettorale, accusare i repubblicani di essersi opposti all'approvazione di misure efficaci per la sicurezza del confine, per fare gli interessi di Trump che vuole poter continuare ad attaccare Biden come responsabile di "un'invasione" di migranti. Intanto, Schumer può lavorare per attivare il piano B: il leader ha spiegato ai dem e alla Casa Bianca che "ha preparato un piano per ripresentare la mozione e costringere i repubblicani a votare i fondi all'Ucraina e Israele senza le misure di confine", hanno spiegato a The Hill fonti dei democratici al Senato. Secondo Schumer vi sarebbero abbastanza voti repubblicani per arrivare alla soglia di 60 e quindi poi portare in aula i 61 miliardi di dollari per l'Ucraina per il voto finale. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sanremo, caso scarpe di John Travolta: da Codacons esposto a Agcom e Antitrust

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – Le scarpe di John Travolta indossate per la seconda serata di Sanremo 2024 diventano un caso. E il Codacons presenta oggi un esposto ad Agcom e Antitrust affinché aprano una formale indagine sulle calzature dell'attore. Lo annuncia la stessa associazione all’Adnkronos.  “In fatto di pubblicità occulta e cachet esorbitanti, la Rai perde il ‘pelo ma non il vizio’ -dice il Codacons- e dopo la multa inflitta dall’Agcom e confermata dal Tar per l’edizione del 2023 durante la quale venne sponsorizzata illecitamente l’azienda Instagram, anche quest’anno nel corso delle prime due serate del Festival si sarebbero verificati casi di presunta pubblicità occulta a danno dei telespettatori”.  “Il primo caso a finire al vaglio delle autorità è quello sulle scarpe di John Travolta – spiega l’associazione – L’attore risulterebbe infatti essere legato da rapporti commerciali all’azienda di calzature U-Power, e proprio ieri, nel corso del suo intervento al Festival, avrebbe indossato un modello di scarpe del marchio di cui è testimonial, scarpe più volte riprese in primo piano dalle telecamere Rai”.  “Secondo quanto riportato dal Corriere della sera, inoltre, l’attore avrebbe ricevuto un compenso da 1 milione di euro dalla U-Power per salire sul palco dell’Ariston -prosegue il Codacons-. Denaro che si aggiunge all’esorbitante cachet da 200mila euro che la Rai, stando a quanto pubblicato da Adnkronos, avrebbe riconosciuto a John Travolta, peraltro per un siparietto ridicolo e di dubbio gusto, bocciato da pubblico e critica”.  E quello relativo al compenso pagato dalla Rai all’attore è un aspetto “su cui ora dovrà pronunciarsi la Corte dei Conti: il Codacons ha deciso infatti di chiedere chiarimenti alla magistratura contabile per capire se, alla luce della pessima performance dell’artista, il cachet da 200mila euro sia proporzionato e congruo, o se al contrario non rappresenti uno spreco di risorse pubbliche, essendo la Rai finanziata con i soldi dei cittadini che pagano il canone”, annuncia il Codacons. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Covid Italia, ricoveri ai minimi da ottobre

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – Ricoveri Covid in discesa del 26% nell’ultima settimana. La rilevazione della rete sentinella della Fiaso segna una curva in picchiata negli ultimi due mesi. In termini assoluti si tocca il livello più basso di pazienti ricoverati da ottobre, mentre il picco è stato raggiunto a metà dicembre, ricorda la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere. Si riduce del 29% la percentuale dei ricoverati 'per Covid', ovvero coloro che occupano posti letto nelle malattie infettive o nelle medicine con sindromi respiratorie e polmonari da riferire all’infezione da Sars CoV-2. L’età media dei pazienti presenti in ospedale è di 76 anni e tutti presentano anche altre patologie. I pazienti 'con Covid', ricoverati in ospedale per altre cause ma risultati positivi al coronavirus, registrano un calo del 24% e rappresentano il 60% dei pazienti Covid in ospedale. 
Nessun paziente Covid, infine – evidenzia Fiaso – registrato nelle terapie intensive e negli ospedali pediatrici o reparti di pediatria delle strutture sentinella monitorate dalla Federazione. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

John Travolta e il ‘caso scarpe’: uno spot anticipava lo show di Sanremo

0
Tempo di lettura: < 1 minuto

(Adnkronos) – Le scarpe di John Travolta sotto i riflettori dopo la performance dell'attore nella seconda serata del Festival di Sanremo 2024. Oltre all'ormai celeberrima gag con l'improbabile 'ballo del qua qua' inscenato con Fiorello e Amadeus, la presenza di Travolta sul palco dell'Ariston è stata caratterizzata da una lunga sessione di ballo. La star di Hollywood, in abito scuro e sneakers bianche, ha proposto i passi resi celebri da film cult: dalla Febbre del sabato sera fino a Pulp Fiction passando per Grease. Il 'feeling' tra l'attore e le scarpe prodotte da un'azienda italiana, d'altra parte, non è un mistero se si controlla il profilo Instagram dell'azienda. E' ancora disponibile lo spot che Travolta ha interpretato con Gerard Butler: i due attori, su un set, indossano le scarpe del brand portato ieri a Sanremo. "Mi muovo bene con queste scarpe. Troppo comode", dice Travolta accennando passi di ballo che anticipano di settimane la coreografia offerta a Sanremo.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Gaza, delegazione Hamas al Cairo: obiettivo cessate il fuoco

0
Tempo di lettura: 3 minuti

(Adnkronos) – Una delegazione di Hamas, guidata da Khalil Al-Hayya, è arrivata al Cairo per colloqui su Gaza. Lo conferma Hamas, come riporta la Cnn. Secondo il gruppo l'obiettivo è "completare i colloqui relativi al cessate il fuoco". Khalil al-Hayya è un esponente dell'ufficio politico del gruppo. "Lo Stato di Israele non concederà benefici fiscali agli aiutanti del terrorismo". Lo ha scritto il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich su X, dichiarando la propria intenzione di firmare tre ordinanze in cui si stabilisce che verranno cancellati i benefici fiscali che l'Unrwa riceve grazie al suo status di agenzia dell'Onu. Attacchi a Rafah peggiorerebbero quello che è già un incubo umanitario nella zona dove più della metà della popolazione di Gaza ha cercato rifugio dalle bombe israeliane. Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, esprimendo estrema preoccupazione per il potenziale attacco militare di Israele nella città nel sud di Gaza. L'Idf ha intanto reso noto di aver catturato decine di sospetti terroristi nella parte occidentale di Khan Younis, tra cui due terroristi che hanno partecipato all'assalto del 7 ottobre e un altro membro della forza d'élite Nukhba di Hamas. Durante le operazioni a Khan Younis, il commando israeliano Maglan ha ucciso due uomini armati da distanza ravvicinata e poi ha individuato e ucciso un terzo combattente sul tetto di una scuola. Sempre a Khan Younis – riferisce l'Idf – i paracadutisti e le brigate Givati hanno ucciso più di 20 agenti di Hamas durante un'offensiva contro le sedi del gruppo terroristico. Nel frattempo, nel nord di Gaza, la 401a Brigata corazzata ha ucciso almeno dieci uomini armati nel corso di diversi scontri. Le truppe hanno anche ordinato un attacco aereo contro una cellula di Hamas che ha lanciato missili contro un carro armato. Sempre nel nord di Gaza, l'Idf afferma di aver individuato e colpito con un drone una cellula che cercava di fornire "sistemi tecnologici" a Hamas. Nel centro di Gaza, la Brigata Nahal ha ucciso molti altri agenti di Hamas e ne ha a distrutto diverse infrastrutture. Tre soldati israeliani sono rimasti feriti in un attacco degli Hezbollah libanesi. Fra i tre militari, uno risulta gravemente ferito dopo il lancio di un missile anticarro contro la zona di Kiryat Shmona. Lo riferisce il Times of Israel. Le forze israeliane hanno quindi confermato raid contro un edificio e altre "infrastrutture" usate da Hezbollah nell'area di Khiyam, nel sud del Libano. I militari israeliani denunciano anche attacchi in direzione della base di Biranit e del Monte Hermon. Nella risposta è intervenuta l'artiglieria israeliana. Un giornalista palestinese è stato ucciso assieme al figlio in un raid dell'Idf a Gaza. Nafez Abdel Jawad, che lavorava per la televisione palestinese, è morto ieri sera quando l'esercito israeliano ha colpito un edificio residenziale nel quartiere di al-Salam a Deir el-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Anche il suo unico figlio è morto nell'attacco aereo e sono stati segnalati altri feriti. Più di 122 giornalisti e operatori dei media sono stati uccisi a Gaza dallo scoppio della guerra in ottobre. Le Nazioni Unite hanno condannato gli attacchi mortali contro giornalisti e operatori dei media a Gaza. Un uomo armato palestinese che ha aperto il fuoco contro le truppe israeliane vicino alla città di Dayr Sharaf, in Cisgiordania, è stato ucciso dall'Idf. Lo riferisce Rescuers Without Borders. L'Idf afferma che i riservisti del 7037° battaglione di riserva, che operavano in una postazione militare vicino alla città, hanno risposto al fuoco contro l'uomo armato. Secondo il servizio d'emergenza, nello scontro a fuoco altri due palestinesi sono rimasti feriti, mentre nessun soldato è stato ferito. L'Idf ha riferito che un proiettile ha colpito l'elmetto di uno dei militari, ma che questi è rimasto illeso.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Eutanasia, richiesta cala 10 volte dove si applicano cure palliative: lo studio

0
Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – "Dove vengono messe in atto le cure palliative, il ricorso al suicidio assistito o all'eutanasia cala drasticamente. Si ricorre a questa pratica per non soffrire: se si toglie il dolore, la richiesta si riduce di 10 volte. La popolazione non è tanto favorevole all'eutanasia per esercitare un diritto, quanto piuttosto per porre fine a delle sofferenze. Ed è così in tutto il mondo occidentale". Sulla carta, "due terzi si dichiara favorevole a eutanasia o suicidio assistito. Ma quando si chiedono le condizioni, solo una piccola minoranza è favorevole per esercitare il 'diritto individuale e non condizionato'. In realtà il motivo è porre fine a sofferenze inestinguibili". Così Gianpiero Dalla Zuanna, professore di Demografia dell'università di Padova, commenta all'Adnkronos Salute i risultati di uno studio recentemente pubblicato su 'Population and Development Review', di cui è autore con Asher Colombo, sociologo dell'università di Bologna. La ricerca, che ha per titolo 'Data and Trends in Assisted Suicide and Euthanasia, and Some Related Demographic Issues', nasce per indagare "soprattutto se c'è legame tra legislazione e utilizzo di eutanasia e suicidio assistito – spiega Dalla Zuanna – e, come seconda cosa, se sono utilizzati in modo differente in base a diverse categorie: sesso, età, causa della richiesta, condizione socio-economica. Il terzo punto riguarda il collegamento tra il ricorso a queste pratiche e le cure palliative". I risultati relativi a 13 Paesi, di cui 8 in Europa, dove c'è una forma legale di eutanasia, mostrano che "il ricorso a queste pratiche è fortemente dipendente dal tipo di legislazione. Dove è considerato come esercizio della libertà del singolo (Olanda, Belgio e Svizzera e Canada), che può decidere quel che vuole, il ricorso è molto elevato: tra le morti non improvvise si arriva anche al 5% della popolazione. Dove invece, come peraltro dice anche la sentenza della Corte costituzionale italiana, il ricorso è condizionato, per esempio, alla presenza di dolori inestinguibili, dopo aver utilizzato tutti gli strumenti medici per curare il dolore, il ricorso è 10 volte inferiore".  Il secondo risultato della review mostra che le motivazioni che stanno dietro alla pratica del suicidio assistito sono totalmente diverse da quelle del 'non assistito'. Quello somministrato in ambito sanitario "è richiesto in modo simile nei due sessi, mentre l'altro è 3 volte più alto negli uomini, rispetto alle donne", riferisce il docente. Nella forma più comune di suicidio, sottolinea, "c'è disperazione, mancanza di senso. Quello assistito, invece, avviene in un ambito relazionale, non è legato alla perdita di rapporti con le persone", ma piuttosto al desiderio di non essere 'un peso per la famiglia, gli amici o i caregiver', come indicano il 36% dei 10mila canadesi che, rileva lo studio, hanno scelto l'eutanasia nel 2021 e che, nel 17% dei casi, hanno indicato tra le motivazioni 'l'isolamento o la solitudine'. —salute/sanitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)