(Adnkronos) – Donald Trump ha chiesto a Elon Musk se vuole comprare Truth Social, il social media che l'ex presidente si è creato quando era stato messo al bando, a seguito dell'assalto al Congresso, da tutte le principali piattaforme, a partire da Twitter ora diventata X nella mani del fondatore di Tesla. E' quanto rivela il Washington Post, citando fonti informate sui colloqui tra i due avvenuti la scorsa estate. Musk, che nel 2022 ha acquistato Twitter per 44 miliardi di dollari, non avrebbe mostrato interesse circa l'offerta di acquisizione del social media di Trump, che in effetti non è mai diventato molto popolare e che all'epoca della conversazione era coinvolto in un complicato processo di fusione. Interpellato dal Post riguardo ai colloqui con Trump su Truth Social, Musk si è limitato a rispondere di "non essere mai stato a Mar-a-Lago". Il colloquio, che finora non era stato rivelato, mostra come Trump e il miliardario high tech, che negli ultimi anni è diventato una voce ed un punto di riferimento del movimento conservatore, siano in contatto più di quanto sia noto. Con consiglieri di Trump che ammettano che i due hanno discusso in altre occasioni sia di affari che di politica. La notizia arriva dopo che Trump ha confermato di aver incontrato all'inizio del mese Musk a Palm Beach, come ha rivelato nei giorni scorsi il New York Times, sottolineando che l'incontro – al quale hanno partecipato anche finanziatori repubblicani di alto livello – è avvenuto in un momento in cui l'ex presidente sta con insistenza cercando contributi sulla campagna. Dopo la notizia del Times, Musk, il secondo uomo più ricco del mondo, ha specificato di non stare facendo donazioni "a nessuna delle due campagne presidenziali". Parole che si scontrano con la crescente sintonia ideologica con Trump, evidenziata dai recenti post in cui ha accusato l'amministrazione Biden di favorire l'ingresso di migranti "per importare elettori e creare una minaccia alla sicurezza nazionale" con flussi "non controllati". Anche dopo essere stato riammesso su X e gli altri social, Trump ha continuato a usare solo Truth Social per mantenerne alto il valore finanziario, continuando a promuoverlo nel tentativo di acquisire nuovi utenti. Secondo le fonti citate dal Post, Trump chiederebbe a tutti i suoi ospiti a Mar-a-Lago se hanno un account su Truth Social, spiegando che è il social media "del momento", avendo in esclusiva le sue esternazioni. Ad aprile 2023, nelle dichiarazioni presentate per la sua candidatura, Trump ha scritto che il 90% delle azioni da lui possedute di Trump Media, società che possiede Truth Social, valevano tra i 5 e 25 milioni di dollari. Tre mesi dopo è stata annunciata una fusione con Digital World Acquisition, che aveva fatto un'offerta di 18 milioni di dollari e per mesi ha dovuto aspettare l'ok della Sec. Una volta arrivato, questo via libera ha aperto alla possibilità che Trump Media diventi una public company, con un valore potenziale di miliardi di dollari. E quindi un salvagente finanziario per Trump che deve pagare circa mezzo miliardo di dollari di risarcimenti, multe e spese legali. Per arrivare ad un'eventuale vendita delle azioni Trump deve comunque aspettare sei mesi dall'ok alla fusione da parte degli altri azionisti, previsto per questo mese. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ucraina, attacchi con droni in Russia: due morti a Belgorod. In fiamme raffineria di petrolio
(Adnkronos) – Mentre in Russia si vota nel secondo giorno di elezioni presidenziali, l'Ucraina risponde all'attacco contro Odessa con una serie di raid con droni contro le regioni di Samara, Belgorod e Kursk.
A Samara due raffinerie di petrolio sono finite nel mirino di Kiev. L'impianto di Syzran, sulla sponda destra del fiume Volga, è andata a fuoco, ha detto il governatore della regione Dmitry Azarov su Telegram, dove ha confermato anche l'attacco alla raffineria di Novokuibyshevsk. Non risultano feriti. Video diffusi sul web mostrano un grande incendio in quella che sembra essere un'unità della raffineria.
Due persone sono morte e almeno tre sono rimaste ferite nella regione russa di Belgorod. Le vittime, stando a quanto reso noto via Telegram il governatore Vyacheslav Gladkov, sono un uomo e una donna. La Russia afferma di aver abbattuto otto droni ucraini in volo sulle regioni di Belgorod e Kursk. Secondo il ministero della Difesa di Mosca, nelle ultime ore "sono stati fermati tentativi del regime di Kiev di sferrare attacchi terroristici con l'impiego di droni, del sistema missilistico Tochka-U e del lanciarazzi multiplo Rm-70 Vampire contro obiettivi nel territorio della Federazione russa". Stando a quanto comunicato via Telegram, "sono stati distrutti cinque droni aerei ucraini in volo sulla regione di Kursk e tre droni aerei, un razzo e un missile Tochka-U sul territorio della regione di Belgorod". Nella giornata di ieri la Russia ha perso 1.160 soldati, 21 tank, 24 veicoli corazzati e 26 sistemi di artiglieria. Lo afferma il bollettino giornaliero dello stato maggiore ucraino, portando a 429.580 il numero totale di soldati russi uccisi dall'invasione del 24 febbraio 2022. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Dramma a Pavia, bimbo di 18 mesi cade dal balcone e muore
(Adnkronos) – E' morto nella notte il bimbo di 18 mesi che ieri era caduto dal balcone di casa in un edificio alla periferia di Pavia. Il piccolo era arrivato già in gravissime condizioni al Policlinico San Matteo di Pavia. Dopo averlo trasferito in Rianimazione i medici hanno tentato un intervento, ma non c'è stato nulla da fare. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
E’ morto Jerry West, leggenda Nba aveva 86 anni: ha ispirato il logo della lega
(Adnkronos) – E' morto Jerry West, leggenda della Nba. L'ex giocatore, che ha ispirato il logo della lega, aveva 86 anni. Il decesso di West, che ha anche lasciato il segno come straordinario dirigente, è stato annunciato dai Los Angeles Clippers, con cui collaborava come consulente dal 2017. West è stato inserito nella Hall of Fame come giocatore nel 1980 e come dirigente nel 2024. West, un All-Star in ogni stagione giocata nella Nba, ha guidato i Los Angeles Lakers a 9 finali, vincendo il titolo nel 1971-1972. E' stato il terzo giocatore della storia a raggiungere il traguardo dei 25mila punti. Per 12 volte è stato selezionato nel team All-Nba ed è stato capace di aggiudicarsi il premio di Mvp delle Finals pur uscendo sconfitto (1969). Da dirigente, ha segnato un'era costruendo i Los Angeles Lakers che negli anni '80 – nell'epoca di Magic Johnson e Kareem Abdul Jabbar – hanno vinto 5 titolo Nba. C'è la sua firma anche sulla costruzione della squadra basata sull'asse Kobe Bryant-Shaquille O'Neal, capace di vincere 3 titoli consecutivi dal 2000. Da dirigente, prima di lavorare con i Clippers, ha collaborato con i Memphis Grizzlies e i Golden State Warriors. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Europee: Vannacci, ‘mio impegno a difesa della vita e del sangue del suolo’
(Adnkronos) – "Vi posso assicurare che se avrò la possibilità di giocare la mia partita sugli scranni del Parlamento europeo, io baserò la mia su una strategia a due direttrici principali: la prima è la proposizione di provvedimenti a difesa della vita, del progresso, della famiglia, delle tradizioni, delle radici che ci contraddistinguono e del sangue del suolo che ci caratterizza tutti quanti come cittadini europei; la seconda si basa sul sabotaggio di tutte quelle iniziative che si propongono la distruzione dei valori occidentali". Lo dice il generale Roberto Vannacci, candidato con la Lega alle elezioni europee, in collegamento con la conferenza stampa al Senato di Pro Vita & Famiglia nel corso della quale è stato presentato il manifesto dei valori, sottoscritto da diversi candidati all'Europarlamento. In caso di elezione al Parlamento europeo, uno dei principali obiettivi "sarà il sabotaggio, e vi assicuro che in questo settore sono un professionista, di tutte le iniziative che si propongono di distruggere i valori occidentali". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Porti, Poerio (Tankoa Yachts): “Porto di Civitavecchia perfetto per le nostre esigenze”
(Adnkronos) – "Abbiamo trovato in Civitavecchia un sito che poteva essere facilmente convertibile in un cantiere, per far fronte a delle esigenze che avevamo, ovvero costruire gli scafi e le sovrastrutture pre allestendo le nostre imbarcazioni in modo da non andare a subappaltare tutte le volte questa attività in diverse aree geografiche dell'Italia". Ad affermarlo è Vincenzo Poerio, amministratore delegato Tankoa Yachts S.p.A., presso La Mattonara del porto di Civitavecchia, durante la conferenza per illustrare gli investimenti e i lavori che la società realizzerà nel porto di Civitavecchia. Questo, sottolinea, "ci permetterà di migliorare il processo lavorativo, di ottimizzarlo e di avere un'area dove gestiamo in proprio queste attività. Noi siamo un cantiere industriale, siamo dei navalmeccanici però facciamo un prodotto di lusso che viene usato per piacere. L'attività parallela alla nostra, anzi complementare, è quella del turismo, quindi avere qui una Marina Yatching porta vantaggi: il prodotto non va mai abbandonato, perché creiamo anche un'attività manufatturiera che riguarda le manutenzioni, le riparazioni da fare su queste barche. Portarle a Civitavecchia permette anche all'indotto locale di avere clienti per attività di ristorazione e altre attività, non ultimo anche quella di formare dei ragazzi che poi possono diventare comandanti o direttori di queste barche". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
30 anni di attività per Metalcoop, il successo di un Wbo cooperativo
(Adnkronos) – Sono in corso a Certaldo (Firenze) le celebrazioni dei primi 30 anni di attività di Metalcoop, una delle più longeve esperienze italiane di Wbo, impresa rigenerata dai lavoratori in forma cooperativa (Workers buy out, ovvero quel meccanismo che consente la costituzione di nuova imprenditorialità attraverso il percorso di acquisto di una società, realizzato dai dipendenti dell'impresa stessa). Presenti all'incontro la presidente Gabriella Barsottini, il presidente di Legacoop Simone Gamberini, il sindaco di Certaldo Giacomo Cucini, il presidente di Cfi – Cooperazione finanza impresa, Mauro Frangi e Maurizio De Santis responsabile Forum Wbo. Metalcoop è un’impresa competitiva e una ricchezza per la comunità in cui opera. Una storia che inizia nel 1994: la ScatMetal viene travolta dalla crisi del gruppo finanziario che la controlla e un gruppo di lavoratori decide di non arrendersi e diventare protagonista del proprio futuro. Si costituisce la cooperativa che – con il sostegno della Legge Marcora – rileva l’azienda, salva decine di posti di lavoro e riprende la produzione di scaffalature industriali. Sino a diventare uno dei punti di riferimento del settore, attivo non solo in Italia ma anche all’estero. Una storia di lavoratori capaci di rigenerare impresa e creare occupazione, reddito, sviluppo che Metalcoop ha festeggiato oggi a Certaldo incontrando la comunità, amministratori locali, clienti e i partner che, in questi anni, ne hanno supportato la crescita. “Metalcoop – commenta la presidente Gabriella Barsottini – è un caso riuscito di cooperativa di lavoratori che ha avuto un rilevante impatto positivo sul territorio: ha salvato molti di posti di lavoro e ha saputo produrre e distribuire ricchezza, perfino negli anni del Covid. Nei suoi trent’anni, grazie anche al sostegno del socio Cfi, Metalcoop ha sempre investito, rinnovato i suoi impianti, realizzato nuovi prodotti e ampliato i mercati, fino a rendere il fatturato realizzato all’estero ampiamente superiore rispetto a quello derivante dal mercato interno. Oggi Metalcoop è dotata di un codice etico, è impegnata nella sostenibilità, produce e distribuisce ricchezza per soci, dipendenti e il territorio ed è un esempio virtuoso di come si possa utilizzare il sostegno pubblico in modo proficuo per restituirlo moltiplicato alla collettività”. ”Un'azienda – sottolinea il sindaco di Certaldo Giacomo Cucini intervenuto alle celebrazioni per i 30 anni della cooperativa – che ha portato sicuramente ricchezza a questo territorio, che ne ha valorizzato ancora di più la vocazione manifatturiera, la vocazione industriale, che ha dato tanti posti di lavoro negli anni Un'esperienza rilevata da un gruppo di lavoratori che dopo una crisi si sono rimboccati le mani e hanno costruito il successo di un'azienda tra l'altro nei 30 anni ha invertito anche il mercato da puramente nazionale a essere oggi prevalentemente vocato all'estero". "Quindi – sostiene – sicuramente un successo importante per questo territorio, una realtà strutturata, una realtà stabile e come tutte le realtà strutturate e stabili che hanno quindi superato tante crisi che purtroppo ci sono state, vuol dire che c'è stata anche la capacità di innovare, la capacità di comprendere i tempi che percorriamo, di comprendere le varie situazioni e di trovare sempre nuove formule di produzione, nuove formule di lavoro". "Questo – fa notare il sindaco Cucini – è determinante ed è importante anche oggi in questo compleanno si celebrano i 30 anni ma soprattutto si guarda al futuro perché il rinnovo dei macchinari, l'introduzione dell'intelligenza artificiale è qualcosa di estremamente innovativo oggi, ma che probabilmente invaderà il nostro mondo quotidiano in ogni ambito, l'averlo compreso prima e l'averlo attuato prima sicuramente comporta una capacità di veduta". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Vino, Pantini (Nomisma): “Identikit produttore Fivi è piccolo imprenditore vitivinicolo”
(Adnkronos) – “L'identikit del produttore Fivi è quello della piccola impresa vitivinicola che gestisce circa dieci ettari di vigneto e produce mediamente all'anno poco meno di 40mila bottiglie. L’attività di queste imprese esprime un risvolto soprattutto sociale e ambientale, in quanto oltre 81% dei vigneti coltivati si trova in area montano-collinare, contro una media del vigneto italiano del 60%”. Così Denis Pantini, responsabile di Nomisma wine monitor, in occasione della presentazione dell’indagine 'Il modello socio-economico dei Vignaioli Indipendenti per la sostenibilità della filiera vitivinicola italiana' condotta da Nomisma wine monitor, l’osservatorio di Nomisma sul mercato del vino, in collaborazione con la Federazione italiana vignaioli indipendenti e dedicata ai produttori associati alla federazione. “Questo significa che i produttori Fivi sono dislocati in zone svantaggiate, nelle cosiddette aree interne, che oggi soffrono di uno spopolamento crescente – continua Pantini – una situazione molto complicata perché significa non avere più presidio del territorio e tutela idrogeologica in un Paese estremamente fragile, come lo hanno dimostrato le ultime alluvioni e i cambiamenti climatici”. “Il vino è il primo prodotto italiano esportato nel mondo. Il produttore Fivi esprime una percentuale di export che è leggermente sotto la media per un semplice motivo: è più complicato per un produttore di dimensioni ridotte arrivare sui mercati internazionali. Questo non significa che non ci sia una buona propensione all'export. L'indagine, infatti, ha messo in luce come 7 aziende produttrici Fivi su 10 esportano e un altro 20% è intenzionato a farlo nei prossimi anni – conclude il responsabile di Nomisma wine monitor – I mercati raggiunti sono quelli della media italiana: Stati Uniti, i mercati europei e il mercato asiatico, nonostante quest’ultimo sia un mercato emergente, dove i consumi di vino sono ancora agli inizi e dove sono presenti delle normative di vincoli di accesso molto più stringenti rispetto al mercato comune europeo”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Corea del Nord, soldati Pyongyang uccisi da mine al confine
(Adnkronos) –
Soldati nordcoreani sono rimasti uccisi o feriti nell'esplosione di mine mentre erano impegnati in operazioni di sgombero del terreno o altre operazioni nelle aree al confine con il Sud in un incidente avvenuto dopo che altri militari di Pyongyang avevano superato la frontiera prima di rientrare nelle loro basi in seguito a colpi di avvertimento sparati da Seul. La notizia delle vittime è stata data da un ufficiale dello Stato maggiore sudcoreano, secondo cui Pyongyang sta installando "strutture non identificate" che sembrano essere barriere anticarro, collocando mine e ripulendo l'area per rafforzare la sicurezza lungo la zona smilitarizzata dall'aprile scorso. Secondo l'ufficiale, l'obiettivo sarebbe quello di impedire ai soldati dispiegati al confine e ai residenti dell'area di scappare al sud. Prima di questo incidente, l'agenzia di stampa di Seul Yonhap aveva dato notizia dell'ingresso nel sud di alcuni soldati nordcoreani nella seconda violazione di questo tipo dopo quella del 9 giugno scorso. Secondo lo Stato maggiore, tra 20 e 30 militari con strumenti di lavoro hanno superato la zona smilitarizzata lungo il 38mo parallelo, prima che i soldati sudcoreani sparassero cinque colpi di avvertimento, costringendo i militari di Pyongyang a tornare indietro. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Pnrr, insoddisfacente la spesa per la scuola: impiegato solo il 17% delle risorse a fine 2023
(Adnkronos) – Al 31 dicembre 2023 la spesa effettivamente sostenuta con le risorse del Pnrr risulta pari a circa il 17% degli stanziamenti, un tasso di avanzamento finanziario più basso di quello dell’insieme del Piano (22%) che riserva all’istruzione, servizi per l’infanzia, scuole e università, 20,09 miliardi rispetto ai 20,24 del Pnrr originario. Il dato è contenuto nel focus ‘Il Pnrr per la scuola e l’università: a che punto siamo?’ nato dalla collaborazione tra la Fondazione Agnelli e la Fondazione Astrid che fa un bilancio aggiornato di tutte le misure della Missione 4 che comprende il potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione, dagli asili nido alle università. “È un risultato oggi insoddisfacente e che preoccupa per il futuro se si considera anche che il Mef ha stimato l’effetto cumulato delle misure per l’istruzione sulla crescita economica 2021-26 in 1,3 punti di Pil, più elevato di molte altre componenti del Pnrr , è chiaro che gli interventi per scuola e università siano fra quelli su cui sarebbe necessario spingere di più”, sottolinea lo studio evidenziando che la linea di investimento con la più alta percentuale di spesa rispetto alle risorse assegnate (39,3 %) è scuola 4.0 (nuovi ambienti digitali nelle scuole) mentre quella con la percentuale più bassa e’ l’intervento straordinario per la riduzione dei divari territoriali con il 3,5%. Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, tema centrale nel Pnrr Istruzione, il focus rileva che da dati recentissimi si ricava che 2.437 progetti sono stati aggiudicati e che per 2.268 è iniziata l’esecuzione dei lavori (93%), che è un segnale positivo. Mancano, però, sottolinea lo studio, i dati sulle risorse assegnate e sulla spesa finora sostenuta per ogni progetto, come pure quelli necessari a valutare l’impatto sul raggiungimento dell’obiettivo (numero di posti aggiuntivi), né si conosce la distribuzione territoriale dei progetti aggiudicati. Analizzando, poi, i singoli punti, dal nuovo piano asili, alla riforma di formazione, reclutamento e carriera dei docenti delle scuole secondarie, e valutando le tempistiche di investimento, il focus evidenzia che “conoscere lo stato di avanzamento del Pnrr Istruzione richiederebbe un quadro completo dei dati” mentre “necessaria e doverosa, tuttavia, questa trasparenza oggi non c’è”. “Il Pnrr aveva suscitato grandi aspettative nel mondo dell’istruzione – commenta Andrea Gavosto direttore della Fondazione Agnelli e fra i curatori del focus – sia per gli ingenti investimenti previsti sia per le fondamentali riforme, come la formazione e l’assunzione dei docenti. Da qualche tempo, sullo stato di attuazione del piano è, però, calato il silenzio. L’obiettivo di Astrid e Fondazione Agnelli è tornare a parlare di Pnrr, fare un bilancio dei progressi compiuti negli investimenti fin qui e segnalare i rischi di ritardi o di realizzazioni inadeguate di qui al 2026. Anche le riforme più ambiziose, come formazione, orientamento e formazione tecnico-professionale hanno in parte cambiato pelle: si tratta di valutare l’efficacia dei nuovi interventi e quanto contribuiscano al miglioramento di scuola e università”. —pnrrwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Caldo anomalo non molla, coda di estate fino a novembre: previsioni meteo
(Adnkronos) –
Il caldo anomalo non molla in Italia e la fine di ottobre somiglia quasi alla fine di agosto in un quadro meteo poco autunnale. Il prolungamento dell'estate continua e non sembra destinato ad esaurirsi nemmeno nei prossimi giorni, che saranno caratterizzati da temperature decisamente superiori alla media. Nei prossimi giorni le massime si assesteranno su valori tipici di fine agosto/inizio settembre con 28 gradi nel palermitano, 26-27 a Catania e Siracusa, 25 ad Agrigento, Messina e Reggio Calabria, 24 a Bolzano, Napoli e Roma.
Ilmeteo.it evidenzia gli indizi climatici degli ultimi 3 anni e ricorda che il 30 ottobre ha fatto registrare recentemente valori ancora più caldi: nel 2023 ecco i 32 gradi di Palermo, 30 di Olbia, 29 di Alghero e Termoli, 28 di Latina e Trapani, 27 di Cagliari, Napoli, Salerno insieme all’anomala calda ‘neroniana’ Roma. Infine, il terzo indizio riporta al 2022: il 30 ottobre furono registrate massime di 27 gradi a Forlì e Roma, 26 a Bologna, Firenze, Napoli, Padova, Pisa e Verona. Un caldo anomalo anche al Nord. Insomma, ormai, superare i 25 gradi alla fine di ottobre sembra la normalità.
Le massime normali per il periodo di Halloween sono intorno ai 17°C al Nord, 19 gradi al Centro e 22 al Sud. Per calcolare queste medie abbiamo, tra l’altro, elaborato i dati del XXI secolo, se confrontiamo le massime attuali con quelle del secolo scorso troviamo anomalie di caldo ancora più estreme. In questo mite contesto simil-estivo il tempo regalerà pochissime sorprese; l’anticiclone di matrice subtropicale rimarrà stazionario e pigro sull’Italia per almeno 7-10 giorni, portando prevalenza di sole in montagna e al Centro Sud; in Pianura Padana e nei fondovalle interni sono previste nebbie notturne in intensificazione e con inversioni termiche responsabili di un importante aumento dello smog nei prossimi giorni. Con le temperature miti di queste giornate (anche di notte non si scende sotto i 10 gradi in pianura nemmeno al Nord) il riscaldamento domestico sarà mantenuto spento o al minimo, inquinando meno una massa atmosferica che nei prossimi giorni sarà stabile, immobile e con pochissimi ricambi d’aria. Il caldo sembra destinato a proseguire anche a novembre e la Novembrata: uno stallo nell’attesa di un cambiamento (al momento non previsto). Mercoledì 30. Al Nord: possibili foschie o nebbie in pianura, poco nuvoloso altrove. Al Centro: bel tempo prevalente. Al Sud: ampio soleggiamento. Giovedì 31. Al Nord: possibili foschie o nebbie in pianura, cielo poco nuvoloso. Al Centro: bel tempo prevalente. Al Sud: ampio soleggiamento. Venerdì 1. Al Nord: possibili foschie o nebbie in pianura, cielo a tratti nuvoloso. Al Centro: bel tempo prevalente. Al Sud: ampio soleggiamento.
TENDENZA: tempo ancora stabile e caldo anomalo per molti giorni con la persistenza dell'anticiclone nordafricano sull’Italia. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Maltempo, affonda barca a vela nel palermitano: 7 dispersi
(Adnkronos) – Una barca a vela di circa 50 metri è affondata all'alba al largo delle coste di Porticello nel palermitano. Quindici persone sono state tratte in salvo dai militari della Guardia costiera che coordinano le operazioni di soccorso, mentre 7 risulterebbero disperse. Sul posto anche i sommozzatori dei vigili del fuoco. L'imbarcazione, che sarebbe affondata a causa del maltempo che all'alba si è abbattuto nella zona, si trova, infatti, a una cinquantina di metri di profondità a circa mezzo miglio dalla costa. Tra i 15 superstiti, che non sarebbero in gravi condizioni, c'è anche un bimbo di meno di un anno. Il piccolo, che non è in pericolo di vita, è stato trasportato all'Ospedale dei bambini di Palermo. Sullo scafo battente bandiera inglese, viaggiavano soprattutto cittadini inglesi, ma c'erano anche due anglo-francesi, un irlandese, un neozelandese e un cittadino dello Sri-Lanka. Nelle ricerche sono impegnati anche i sommozzatori dei vigili del fuoco e i carabinieri. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Omicidio Sharon Verzeni, elementi “utili” svelati da analisi telecamere
(Adnkronos) – Proseguono le indagini dei carabinieri per l'omicidio di Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi a Terno d'Isola, nella Bergamasca. A quanto apprende l'Adnkronos, le analisi delle telecamere, in corso da circa un mese, avrebbero fornito elementi definiti "utili". Gli investigatori continueranno comunque anche oggi a sentire i residenti e a lavorare sull'analisi dei sistemi di videosorveglianza per cercare di individuare ogni dettaglio che potrebbe portare all'identificazione dell'assassino della giovane. E proseguono anche le attività di indagine sui conti bancari. Intanto lo scorso venerdì i carabinieri si sono recati nella casa dove Sharon viveva con il fidanzato Sergio Ruocco per effettuare un sopralluogo; il compagno della 33enne ha consegnato loro altri computer e telefoni. La sua posizione nelle indagini non è cambiata e dunque continua a non essere indagato. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Gaza, media: “Raid Israele su moschea: 16 morti, 10 sono bambini”
(Adnkronos) – Sarebbe di 16 morti, tra cui almeno 10 bambini, il bilancio di un raid israeliano condotto sulla moschea Fatima al-Zahra a Gaza City, nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito al-Jazeera. Il gabinetto di guerra israeliano ha intanto approvato delle nuove linee guida per i negoziatori, chiedendo loro di rilanciare i colloqui per ottenere il rilascio degli ostaggi in cambio di una tregua nella Striscia. Lo riporta il portale di notizie Walla, riferendo delle decisioni prese durante una riunione notturna che si è tenuta dopo la diffusione di un video che ha mostrato le immagini drammatiche del rapimento dalla base di Nahal Oz di cinque soldatesse israeliane per mano di Hamas il 7 ottobre. Al momento non si conoscono dettagli su queste linee guida, mentre in una dichiarazione diffusa dall'ufficio del primo ministro, Benjamin Netanyahu, si afferma solamente che il gabinetto di guerra ha ordinato alla squadra negoziale "di continuare i negoziati per la restituzione degli ostaggi". I mediatori egiziani sono intanto contatto con Israele e Hamas per cercare di riavviare i negoziati indiretti per raggiungere un accordo sulla liberazione degli ostaggi, scrive il quotidiano arabo al-Araby al-Jadeed vicino al Qatar citando una fonte egiziana vicina ai negoziati e parlando di contatti ''con tutte le parti coinvolte''. Secondo la fonte egiziana citata da al-Araby al-Jadeed, una delegazione israeliana si è recata in settimana al Cairo per discutere il coordinamento della sicurezza e tentare di superare l'impasse sul controllo israeliano del valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto. I colloqui si sono ultimamente concentrati anche sulla mediazione egiziana, spiega la fonte. Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha avuto un colloquio telefonico con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, durante il quale ha sottolineato ''la necessità urgente di aumentare l'assistenza umanitaria a Gaza attraverso tutti i valichi disponibili". Lo rende noto il Maggiore Generale Pat Ryder, portavoce del Pentagono, in una nota. Austin ha anche chiesto a Israele di concludere i colloqui con l'Egitto per riaprire il valico di Rafah e riprendere il flusso di aiuti dall'Egitto attraverso Kerem Shalom. Austin, ha aggiunto Ryder, ''ha anche sostenuto la necessità di creare un meccanismo efficace per risolvere le difficoltà esistenti tra le operazioni umanitarie e quelle militari all'interno di Gaza''. La ''sconfitta definitiva di Hamas e il rilascio urgente di tutti gli ostaggi'' ancora a Gaza è ''interesse comune'' di Israele e Stati Uniti, ha spiegato ancora Austin. Durante il colloquio, i due ministri hanno parlato del ''modo migliore per sconfiggere quel che resta di Hamas a Rafah di Hamas riducendo al minimo le conseguenze per i civili'', si legge in una nota diffusa dal Pentagono. Hamas ha intanto accusato Israele di aver "manipolato" un video che mostra i suoi miliziani sequestrare cinque coscritte dello Stato ebraico durante la strage del 7 ottobre. Nel filmato, trasmesso dalla televisione israeliana, si sente un uomo gridare: "Siete cani! Vi calpesteremo, cani!", mentre un altro dice a una prigioniera: "Sei bellissima". Secondo quanto riporta al-Jazeera, Hamas ha affermato che il video è stato "manipolato e l'autenticità non può essere confermata". Per l'organizzazione palestinese, le immagini diffuse per prime dalle famiglie degli ostaggi fanno parte di una strategia dello Stato ebraico per diffondere "narrazioni inventate". "Le soldatesse sono state trattate secondo l'etica della nostra resistenza e non è stato dimostrato alcun maltrattamento nei confronti delle soldatesse di questa unità", ha aggiunto Hamas. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Biden e la gaffe Putin-Zelensky, la Russia ride – Video
(Adnkronos) –
Joe Biden confonde Volodymyr Zelensky con Vladimir Putin e la Russia ride. La gaffe del presidente degli Stati Uniti, nell'ultimo giorno del vertice Nato a Washington, non passa inosservata nemmeno a Mosca. Il primo commento ironico è affidato a Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri. "Joe Biden è un candidato pro Russia", dice Zakharova, 'apprezzando' la gaffe dell'inquilino della Casa Bianca. Biden, nel corso della conferenza, ha dedicato parole durissime a Putin, definito un "pazzo omicida". Il presidente degli Stati Uniti ha escluso la possibilità di un colloquio diretto con il presidente russo: "Sono pronto a parlare con tutti, ma prima Putin deve cambiare", la sintesi della risposta del presidente americano. Le sue parole vengono stigmatizzate dal Cremlino, attraverso le dichiarazioni del portavoce Dmitry Peskov. Tutto il mondo, dice il portavoce di Putin, ha notato la gaffe di Biden che per errore si è rivolto a Volodymir Zelensky chiamandolo 'Putin', sottolinea il Cremlino. "Spetta comunque agli elettori negli Stati Uniti decidere del futuro dei candidati", aggiunge Peskov, accusando poi il presidente americano di aver fatto un commento poco rispettoso nei confronti di Putin: "Per noi è inaccettabile, che non mette in buona luce il presidente degli Stati Uniti". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Calvé, Armato (Unilever Italia): “Rappresenta cucina, tradizioni e gusto”
(Adnkronos) – “Il brand Calvé in Italia, agli occhi del cliente e del consumatore, rappresenta diversi concetti: cucina, tradizione e gusto. Calvé è storicamente leader nel proprio segmento fin dagli anni Sessanta, quando è entrato nel mercato con la maionese, prima con la referenza tubo, per poi evolversi con il vetro e con i formati squeeze, che più si avvicinano alle nuove generazioni”. Così Paolo Armato, Nutrition Lead di Unilever Italia, durante l’evento di lancio della nuova campagna 'E' tempo di barbecue, mettiti in gioco' di Calvé che, in occasione degli Uefa euro 2024TM e in qualità di Official BBQ Partner della manifestazione, incoraggia la creazione di questi legami grazie all’amore condiviso che le persone hanno per il cibo, attraverso la celebrazione dell’arrivo dell’evento calcistico dell’anno, riunendo tutti gli appassionati (e non), in un conviviale e festoso barbecue, centro della nuova campagna. “Calvé è nato come brand di maionese, ma è sempre stato pronto a cercare un’evoluzione in linea con i nuovi trend di consumo – prosegue Armato, spiegando che Calvé oggi, oltre ad essere riconoscibile come brand di maionese realizzata con ingredienti molto semplici come l’uovo e l’olio di girasole, propone un ricco assortimento di salse – prima con il ketchup, la salsa a base di pomodoro, e, successivamente, le nuove salse che rappresentano l’evoluzione di tale mercato, sia per Unilever sia per i competitor del mercato di riferimento”. In linea con i valori di Calvé, che da 50 anni è sulle tavole di milioni di italiani accompagnandoli in tante occasioni e momenti di vita quotidiana, la campagna celebra il barbecue in quanto arte culinaria libera e semplice che può essere interpretata e preparata da chiunque abbia voglia di mettersi alla prova. Il barbecue è inoltre capace di riunire le persone attorno a sapori che mettono d’accordo tutti, rendendo lo stare insieme ancora più piacevole e gioioso. “Nel 2011 infatti – sottolinea Armato – sono state lanciate sul mercato le salse barbecue e burger, che rappresentano i nostri prodotti eroi per questo tipo di segmento e anche per questo evento Anno dopo anno, cercando di essere aderenti ai bisogni dei consumatori, ci siamo avvicinati a nuove salse: dalla Hot Chicken alla salsa messicana, fino ad arrivare alle ultime innovazioni, molto performanti all’interno del mercato, come le salse avocado, cheddar e agrodolce. Basandosi, poi, su referenze storiche come il ketchup, il brand cerca di lanciare referenze più vicine alla naturalità, sempre più richiesta dai consumatori, ad esempio lanciando il 50% meno di zuccheri o costruendo partnership come quella di Disney, con cui collaboriamo da alcune stagioni”. Per l’occasione Calvé ha messo in gioco una nota stella del calcio: Federico Chiesa, campione italiano e Ambassador della campagna “È tempo di barbecue, Mettiti in gioco”. Oltre a lui, per riunire i tifosi durante le giornate di gioco e incoraggiarli a realizzare i migliori barbecue, sono stati coinvolti Jack Grealish dall’Inghilterra e Joshua Kimmich dalla Germania – che prenderanno parte ai campionati europei di quest’anno – insieme al vincitore di Euro 2008 David Villa e all'ex capitano della Repubblica Ceca Petr Cech. “L’evento ‘E' tempo di barbecue, mettiti in gioco'” rappresenta un’occasione – aggiunge il Nutrition Lead di Unilever Italia – da qui nasce la partnership con Uefa Euro 2024TM per i prossimi Europei in Germania, così come è stato per il Superbowl: le occasioni di consumo dimostrano per Unilever come la combinazione evento sportivo e consumo dei nostri prodotti sia un'opportunità per sviluppare il mercato”. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Al Bano: “Romina era convinta che separandoci Ylenia sarebbe tornata”
(Adnkronos) – "Dopo la perdita di Ylenia, niente è stato come prima. Romina era convinta che se ci fossimo separati, lei sarebbe tornata. Anche sua madre lo era". A raccontarlo è Al Bano nella sua autobiografia 'Il sole dentro', in libreria edita Mondadori, in cui ha dedicato due capitoli alla figlia, scomparsa nel 1993 a New Orleans. In un primo momento quel dolore ha unito la coppia ma "è un colpo durissimo, spesso letale per qualsiasi rapporto", scrive. L'ultimo concerto prima della separazione è stato il 4 luglio 1994, c'erano 40mila persone. Al Bano e Romina si sono esibiti con 'We'll Live It All Again', che in italiano significa 'Lo vivremo ancora'. "Ironico in quella situazione" perché "noi ci stavano congedando come un duo artistico dal pubblico". Ma "anche i grandi amori finiscono, perché dovrebbero essere esentati da un termine?", si legge. Gli Anni 90 "sono stati atroci. Attorno a me c’era un incendio che divampava il cui combustibile era il gossip", ricorda il cantante di 'Nostalgia canaglia', diviso tra l'elaborazione della scomparsa della figlia e "avvoltoi che si cibavano di falsità". C'è chi sosteneva che Al Bano e Romina avessero rinchiuso la Ylenia a casa per farsi pubblicità: "Certa umanità fa schifo". In tutto quel marasma di bugie, gossip e dolore Al Bano doveva prendersi cura delle figlie, a quel tempo piccole, Cristel e Romina jr.: "Romina cominciò a viaggiare in cerca di ciò che le mancava, ed io diventai per loro papà e mamma". Nel frattempo, la decisione di allontanarle per protezione: "Le portai in Svizzera a casa di un mio carissimo amico […] ogni sera mi mandavano via fax i disegni che avevano fatto". Non solo "meschinità" ma anche "preziosi gesti di solidarietà". Al Bano racconta della telefonata inaspettata di Sophia Loren: "col pianto in gola mi disse 'di qualunque cosa tu dovessi aver bisogno in America, fammi sapere, farò di tutto per aiutarti'". Affetto anche da Silvio Berlusconi: "mi ha messo a disposizione il suo aereo privato per gli spostamenti". 'Il sole dentro' molto più di un'autobiografia. Un viaggio alla scoperta di Albano, un nome voluto da padre che nel 1943 si trovava sul fronte albanese a combattere contro i greci. In seguito, quando ha inciso le prime canzoni per il clan di Celentano ha iniziato a farsi chiamare Al Bano: "a quel tempo si usavano i nomi d'arte anglosassoni per dare una verniciata di internazionale ai cantanti o agli attori". Un libro diviso in quattro parti, in cui Al Bano si racconta senza filtri, con sincerità e genuinità, che sono anche la chiave del successo ancora oggi dal Giappone alla Russia, dagli Stati Uniti all’America Latina. Un uomo, prima di essere un artista, che ha conosciuto la fatica, quella vera, e il sacrificio. A Milano "ho fatto l’imbianchino, non mi pagavano". Dopo la richiesta di ospitalità respinta da un convento "ho vissuto in un cantiere in costruzione, usando sacchi di cemento vuoti per chiudere le finestre, e un’asse di legno come porta", scrive nel libro. Al Bano ha vissuto tante vite: la povertà, il distacco dalla sua terra per andare a Milano a cercare fortuna e poi la celebrità con il primo album nel 1967 che porta il suo nome. Molte pagine sono dedicate all'amore. Il primo incontro con Romina Power sul set del film 'Nel sole': "era una ragazza immersa in pensieri e poesia che rifiutava la vita mondana e amava la natura. Non avevo mai incontrato una ragazza così". L'amore è nato gli ultimi tre giorni di lavorazione del film: "non pensavo che Romina potesse provare interesse per un cantante italiano che proveniva dal mondo contadino del profondo Sud". Il resto è storia. Il "cantante innamorato", come si definisce, dopo la separazione con Romina ha trovato un "sorriso al momento giusto". E quel sorriso è stato di Loredana Lecciso: "portando le bambine a scuola vedevo spesso questa ragazza bionda con un sorriso che mi affascinava". Tra di loro "scoppiò subito una scintilla che fu subito un incendio". Per un periodo, come scrive Al Bano, Loredana ha dato troppa importanza alla televisione "ma dopo qualche anno ha cambiato idea". Oggi "è una madre attenta e premurosa, che segue da vicino i figli che studiano a Milano". Tra di loro c'è tutt'ora "un rapporto vivace, forte, mai banale". Per la Lecciso parole di affetto messe nero su bianco da Al Bano: "non la ringrazierò mai abbastanza per essere 'capitata' nella mia vita proprio quando di una meraviglia del genere avevo un grandissimo bisogno". Ne 'Il sole dentro' anche il racconto dei tanti incontri, che hanno costellato la carriera di Al Bano: quello a Rio de Janeiro con Giovanni Paolo II, a Vienna con Michail Gorbacev (ex presidente dell'Urss), in Russia con Diego Armando Maradona, a Santa Marta con papa Francesco in udienza privata e a Cellino San Marco, nella sua tenuta, con l'attore Morgan Freeman. Incontri speciali che il cantante non solo racconta nelle oltre 300 pagine, ma li ha anche racchiusi in alcuni scatti pubblicati alla fine dell'autobiografia, che prende per mano il lettore tra gli alti e i bassi della sua vita e carriera, ma con un'unica certezza: "La musica non mi ha mai abbandonato e io non l'ho mai tradita". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
‘Sugo-gate’ a Sanremo, Antonella Clerici fa il nome di Ligabue. La replica del cantante
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Botta e risposta tra Antonella Clerici e Luciano Ligabue sul 'no' di quest'ultimo alla partecipazione al Sanremo 2010, guidato proprio dalla conduttrice. Nella puntata di 'Belve' di ieri sera, la Clerici ha svelato il nome del cantante coinvolto nel 'sugo-gate', ovvero del cantante che, a quanto le fu riferito, rifiutò il suo festival perché lei 'sapeva troppo di sugo': un riferimento alla conduzione di tanti programmi di cucina, probabilmente, e un rifiuto di cui aveva già parlato in passato senza mai fare il nome del diretto interessato. Ma ieri sera, ospite di Francesca Fagnani nel programma di Rai2, Clerici ha detto: "Molti cantanti non sono venuti al mio Festival di Sanremo per una sorta di pregiudizio. E uno disse: ‘Sa troppo di sugo’". E alla domanda della Fagnani su chi fosse il cantante, Clerici ha risposto: "Allora me l’hanno riferito, per cui premetto: se non è vero chiedo scusa, ma se è vero mi aspetto le sue scuse. Il cantante era Ligabue. Io ho fatto di tutto per averlo al mio festival, mi piaceva tanto, immaginavo io e lui che andavamo via in Harley Davidson. Sono rimasta così male, detta da lui questa cosa è ancora più grave. Sappiamo tutti e due di sugo, è un bel maschione, un po’ rozzo".
Pronta la replica di Luciano Ligabue affidata ai social. In un video postato nelle storie di Instagram, Ligabue risponde: "Cara la mia Antonella, no. Non ho mai detto che tu sappia di sugo. Scusa se sorrido ma è veramente una roba troppo assurda. Se ho detto di no alla tua edizione di Sanremo, è perché ho detto di no a diverse edizioni di Sanremo in cui mi hanno invitato, per il motivo che a me Sanremo mette molta tensione e io preferisco fare musica in contesti in cui mi sento più rilassato. Quindi l'unica ragione è quella. Mi dispiace che qualcuno si sia inventato una roba del genere ma ancora di più mi dispiace che tu non abbia cercato di fare chiarezza con me e ti sia tirata dietro per tanto tempo questa stupidaggine. Comunque ti ho sentita dire che mi avresti chiesto scusa se questa cosa non fosse stata vera, quindi accetto le tue scuse e ti abbraccio. Ciao", conclude il rocker di Correggio. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sanità, Zuppi: “Da Generali grande contributo per rifugiati e bisognosi di cure”
(Adnkronos) – Dare "la possibilità a 300 rifugiati di qualificarsi in qualcosa di cui abbiamo un bisogno, cure e assistenza per i fragili, è straordinario". Lo ha detto l'arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), Matteo Zuppi, nel suo intervento alla conferenza stampa di presentazione del progetto dedicato ai rifugiati e migranti, promosso dalla Fondazione del gruppo Generali, The Human Safety Net. "Questa opportunità apre una qualificazione molto attesa per i rifugiati, perché qualche volta li lasciamo in un limbo, quando invece hanno un grande desiderio di futuro", sottolinea. "Saranno 300 i rifugiati" coinvolti "e io mi auguro che tra 1 anno o 2 ci metteremo uno zero in più, perché ne abbiamo un bisogno straordinario", aggiunge. L'arcivescovo Zuppi ha inoltre evidenziato il valore dell'iniziativa di Generali e della sua Fondazione per il sistema sanitario italiano. "Il tema della cura della fragilità è ovviamente uno dei problemi più grandi a cui l'umanesimo dell'Europa e dell'Italia deve garantire una risposta", rimarca. "E mi auguro che l'esperienza possa essere potenziata perché è proprio nella dimensione giusta, quella di curare la fragilità dando opportunità a chi non cerca altro che questo", conclude. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Israele “ha distrutto impianto nucleare segreto in Iran”
(Adnkronos) – Nella rappresaglia del 25 ottobre scorso, in risposta all'attacco iraniano del primo dello stesso mese, Israele avrebbe distrutto un impianto di ricerca nucleare clandestino a Parchin. Lo hanno rivelato tre fonti americane e due israeliane ad Axios, secondo cui il raid – che ha colpito un sito che in precedenza si considerava inattivo – avrebbe danneggiato in modo significativo gli sforzi di Teheran dell'ultimo anno per riprendere la ricerca nucleare a scopo militare. Secondo un ex funzionario del governo israeliano informato sull'attacco, nel raid è stata distrutta un'attrezzatura sofisticata utilizzata per progettare gli esplosivi al plastico che circondano l'uranio in un dispositivo nucleare e sono necessari per farlo esplodere. L'impianto preso di mira è il Taleghan 2 nel complesso militare di Parchin, a circa 30 chilometri a sudest di Teheran, ha riferito ancora Axios, secondo cui la missione iraniana presso le Nazioni Unite non ha voluto commentare queste rivelazioni. L'impianto faceva parte del programma iraniano di armi nucleari Amad fino a quando l'Iran non ha interrotto il suo programma nucleare militare nel 2003. Secondo l'Istituto per la scienza e la sicurezza internazionale, veniva utilizzato per testare gli esplosivi necessari a far esplodere un ordigno nucleare. Le immagini satellitari ad alta risoluzione acquisite dall'Istituto dopo l'attacco israeliano hanno mostrato che l'edificio Taleghan 2 è stato completamente distrutto, riferisce ancora il sito americano. Che, citando ancora le sue fonti americane e israeliane, rivela che l'attività ripresa di recente nell'impianto rientra negli sforzi del governo iraniano per condurre ricerche finalizzate allo sviluppo di armi nucleari ma che possono anche essere presentate come ricerche a fini civili. "Conducevano attività scientifiche che potevano gettare le basi per la produzione di un'arma nucleare. Era una cosa top secret. Una piccola parte del governo iraniano ne era a conoscenza, ma la maggior parte del governo iraniano no”, ha dichiarato un funzionario statunitense. L'intelligence israeliana e statunitense ha iniziato a rilevare attività di ricerca a Parchin all'inizio di quest'anno, con scienziati iraniani che conducevano simulazioni al computer, ricerche su metallurgia ed esplosivi che potrebbero essere utilizzati per armi nucleari. Axios rivela infine che a giugno scorso funzionari della Casa Bianca avvertirono riservatamente gli iraniani in contatti diretti dei loro sospetti sul quell'impianto. Sul fronte Gaza, Hamas si è intanto detta “pronta per un cessate il fuoco”. Lo ha dichiarato ad Afp Bassem Naim, membro dell'ufficio politico dell'organizzazione, esortando il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump a “fare pressione” su Israele per “porre fine all'aggressione”. “Hamas è pronta a raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza se viene presentata una proposta di cessate il fuoco e a condizione che venga rispettata da Israele – ha detto Naim – Chiediamo all'amministrazione statunitense e a Trump di fare pressione sul governo israeliano per porre fine all'aggressione”. L'agenzia di stampa nazionale libanese ha riferito di un nuovo "attacco pesante" condotto con due missili sparati da un "aereo nemico" nel quartiere di Bourj al-Barajneh, nella periferia meridionale di Beirut. L'esercito israeliano ha comunicato di aver identificato diversi edifici nella periferia di Ghobeiry e Bourj al-Barajneh che l'esercito intende colpire poiché -afferma – vi si troverebbero obiettivi di Hezbollah. "Per la vostra sicurezza e quella dei vostri familiari, dovete evacuare immediatamente questi edifici e quelli adiacenti e tenervi lontani da essi per una distanza non inferiore a 500 metri", ha scritto il portavoce dell'esercito israeliano Avichay Adraee in un post su X. Cinque razzi sono stati intanto lanciati dal Libano in direzione della zona di Haifa, nel nord di Israele, confermano le forze israeliane. Un razzo è caduto su un cantiere e un uomo è rimasto lievemente ferito, riporta il Times of Israel. Diversi miliziani della Jihad islamica palestinese sono stati uccisi, tra loro un alto comandante, in un recente attacco aereo israeliano su Gaza City. Ad annunciarlo è l'Idf: secondo l'esercito e lo Shin Bet, il raid ha ucciso Alkaman Abd as-Salam Khalil Anbar, responsabile dei lanci di razzi della Jihad islamica a Gaza City. Anbar rivestiva inoltre un ruolo "significativo" nella catena di approvvigionamento di armi. Altri membri della Jihad islamica, coinvolti negli attacchi a Israele e alle truppe a Gaza, sono stati uccisi nell'attacco, secondo le stesse fonti, citate dal Times of Israel. La Jihad islamica ha diffuso intanto un nuovo video in cui l'ostaggio russo-israeliano Sasha Troufanov parla delle condizioni di detenzione. Troufanov era stato rapito insieme alla fidanzata e alla madre Lena il 7 ottobre dello scorso anno dal kibbutz Nir Oz mentre il padre era stato ucciso quello stesso giorno. Il video diffuso oggi è il quarto di Sasha Troufanov dal rapimento ed è stato trasmesso pochi giorni dopo che il giovane uomo ha compiuto 29 anni. Ieri la madre di Sasha, Lena Troufanov, ha incontrato in Vaticano Papa Francesco, insieme ad altri ex ostaggi e loro familiari. Durante un incontro con la stampa la donna, che è stata tenuta in ostaggio a Gaza per 54 giorni, ha rivolto un appello ''con tutto il cuore'' perché venga fatto ''tutto il possibile per liberare il mio unico figlio e gli altri ostaggi'' ancora nell'enclave palestinese. Elena Troufanov si era detta ''molto preoccupata per come ho visto cambiato mio figlio. Sta male non solo fisicamente, ma anche mentalmente''. Sullo sfondo del video di Troufanov si vede l'immagine del parlamentare Aryeh Deri, leader del partito religioso Shas. L'ostaggio si rivolge direttamente a Deri e gli chiede di influenzare le decisioni del governo di Benjamin Netanyahu in modo che lui e gli altri ostaggi non vengano abbandonati. "Non abbiamo più tempo. Senza un accordo sugli ostaggi non avremo possibilità di vivere. Israele, per favore salvaci", ha affermato Troufanov nel video. L'ostaggio russo-israeliano cita anche l'ingresso delle forze di difesa israeliane (Idf) via terra in Libano. "Ci avete dimenticati", afferma. All'inizio del suo messaggio Troufanov sottolinea come, per la religione ebraica, sia importante salvare gli ostaggi. "Voglio ricordarvi che è consentito vendere un libro della Torah e usare il profitto ricavato per liberare un ebreo che è prigioniero", ha affermato. "Dopo un anno di prigionia e l'abbandono del governo. Ci avete dimenticati e siete andati in Libano", ha proseguito. "Vi prego, non lasciate che Benjamin Netanyahu e il governo ci abbandonino e ci tolgano la vita. Per favore, non lasciate che decidano che il nostro destino sarà quello di morire qui nell'oscurità dei tunnel e di morire a Gaza senza sepoltura in Israele", ha aggiunto. Rivolgendosi a Deri, ha affermato che il leader dello Shas è "la luce in fondo al tunnel, che determina il destino della mia vita''. La questione degli ostaggi ''resta prioritaria nei colloqui che la Russia sta portando avanti con il braccio politico di Hamas e con altre organizzazioni palestinesi", ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. spiegando che la Russia sta lavorando attivamente, anche tramite le sue ambasciate nei paesi del Medio Oriente, per raggiungere un accordo che possa far tornare a casa gli ostaggi. Gli ostaggi civili sono "innocenti rispetto a qualsiasi crimine e la loro detenzione non è in alcun modo giustificabile", ha aggiunto. Zakharova ha quindi chiesto il rilascio "immediato e incondizionato" di tutti i civili detenuti a Gaza, compresi "i nostri cittadini Alexander (Sasha) Troufanov e Maxim Herkin". Riguardo agli sforzi per garantirne il rilascio, Zakharova ha sottolineato che "i metodi politico-diplomatici si sono dimostrati i più efficaci". Colloqui a Beirut per Ali Larijani, consigliere della Guida Suprema dell'Iran ed ex ministro degli Esteri di Teheran. All'indomani del faccia a faccia a Damasco con il leader siriano Bashar al-Assad, il consigliere di Ali Khamenei si è spostato in Libano, dove proseguono le operazioni militari israeliane contro Hezbollah, storicamente sostenuto dall'Iran, e anche i raid a Beirut. Al palazzo del Gran Serraglio, sede del governo libanese, Larijani ha incontrato il premier Najib Miqati e poi ad Ayn al-Tineh il capo del Parlamento libanese, l'inamovibile sciita Nabih Berri, riferisce il giornale libanese L'Orient Le Jour. A Berri, secondo il Wall Street Journal, l'ambasciatrice Usa in Libano ha consegnato ieri una bozza di proposta di cessate il fuoco. L'agenzia iraniana Mehr scrive che "l'aereo con a bordo l'inviato della Guida Suprema è atterrato all'aeroporto internazionale di Beirut mentre i caccia" israeliani "effettuavano un bombardamento massiccio sulla zona di Dahiyeh", tradizionale roccaforte di Hezbollah nella periferia sud della capitale libanese. La notizia dei colloqui a Beirut, mentre si intensificano le operazioni militari israeliane in Libano, arriva nel mezzo di un certo ottimismo negli ultimi giorni di funzionari israeliani e americani sul lavoro da parte degli Stati Uniti per arrivare a un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. L'allargamento dell'operazione di terra, sintetizza il Wall Street Journal, rischia di prolungare il conflitto, ma potrebbe essere una leva per i colloqui per la fine delle ostilità. Secondo notizie di Channel 12 potrebbe arrivare entro oggi una risposta dal Libano a una proposta di cessate il fuoco inviata a Beirut tramite gli Stati Uniti. Ron Dermer, ministro per gli Affari strategici del governo Netanyahu, ha fatto domenica a Mar-a-Lago – ha scritto ieri il Washington Post – la prima tappa del suo viaggio negli Stati Uniti, per parlare della proposta israeliana, per poi andare a Washington ad aggiornare funzionari dell'Amministrazione Biden, compreso Amos Hochstein. La proposta, ha scritto anche il Wall Street Journal, prevede a grandi linee che Hezbollah sposti tutte le sue forze e le sue armi a nord del fiume Litani e l'Esercito libanese e i peacekeeper dell'Onu avrebbero il compito di impedire il ritorno del gruppo nell'estremo sud del Paese dei Cedri. E, secondo funzionari israeliani citati dal giornale, Trump ha approvato il piano ed espresso la speranza che venga realizzato prima del suo ritorno nello Studio Ovale. Funzionari israeliani, scrive ancora il Wsj, indicano come nodo la garanzia che Israele sia in grado di far rispettare l'accordo di cessate il fuoco se le Nazioni Unite e le Forze Armate libanesi non dovessero avere successo e Israele sta inoltre cercando strategie per escludere il riarmo di Hezbollah, anche con l'aiuto dei russi presenti in Siria in modo da impedire il contrabbando di armi dal Paese arabo al vicino Paese dei Cedri. E, aggiunge ancora il giornale citando una fonte informata sui negoziati, nonostante l'ottimismo da parte israeliana e statunitense, il governo libanese e Hezbollah avrebbero di recente respinto una richiesta di Israele di attuare un cessate il fuoco, proponendo invece che, oltre ai militari libanesi, israeliani e ai caschi blu, ci sia un quarto garante per lo stop alle ostilità, che – secondo la fonte del giornale – sarebbero probabilmente gli Usa. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)