(Adnkronos) – In occasione del “G7 Agricoltura e Pesca” in programma dal 27 al 29 settembre sull’isola di Ortigia, nel cuore di Siracusa, Barilla sarà protagonista con una serie di appuntamenti dedicati al gusto, alla solidarietà e all’impegno per un’agricoltura sostenibile. Infatti, in collaborazione con la Protezione Civile di Parma, per la prima volta, la Cucina Mobile d’Emergenza, uno dei simboli dell’impegno dell’azienda per le comunità, arriverà a Siracusa per raccontarsi e mostrare ai visitatori e alle delegazioni presenti il proprio operato, ma anche per dar vita a dei momenti di convivialità e gusto. E grazie al contributo di oltre 30 volontari, dal 25 al 27 settembre presso l’area del Divinazione Expo la Cucina Mobile d’Emergenza Barilla organizzerà una serie di Pasta Party Barilla aperti a tutta la cittadinanza, per celebrare insieme uno dei simboli della tradizione culinaria italiana. Le ricette realizzate con pasta, sughi e pesti Barilla saranno eseguite con la supervisione di Marcello Zaccaria, Chef Executive di Academia Barilla. In questa occasione sarà presente anche un’esposizione dei prodotti Mulino Bianco e Pavesi. Inoltre, la pasta Barilla al bronzo sarà protagonista del pranzo dedicato alle delegazioni ministeriali del 27 settembre. Lo Chef di Academia Barilla, Marcello Zaccaria preparerà due piatti speciali per gli oltre 180 funzionari che seguiranno i lavori del G7 nel Castello di Maniace a Ortigia. La pasta, piatto simbolo dell’eccellenza alimentare italiana, sarà così protagonista di un importante momento di confronto istituzionale sui temi dell’agricoltura e dell’ambiente. “Ringraziamo il Ministero dell’Agricoltura per averci coinvolto al G7 di Siracusa, un’occasione di confronto unica, nel quale verranno affrontati temi particolarmente rilevanti per tutto il settore. Barilla sarà presente con un proprio Chef e la Cucina Mobile di Emergenza per celebrare la pasta, un piatto simbolo della gastronomia italiana, per raccontare il proprio impegno a favore delle comunità in cui opera e per un’agricoltura italiana sempre più sostenibile” – commenta il Gruppo Barilla. La Cucina Mobile d’Emergenza, composta da 7 mezzi e un carrello per la cucina celiaci è un progetto che Barilla promuove dal 2014 in collaborazione con la Protezione Civile di Parma. Il camion cucina, pronto ad attivarsi in caso di emergenza in sole quattro ore, è in grado di erogare oltre 500 pasti caldi all’ora per supportare sia le comunità colpite da situazioni di crisi, sia i volontari all’opera per prestare aiuto. La cucina, per esempio, è intervenuta immediatamente durante l’alluvione in Emilia – Romagna del 2023, ma anche tragedia alla centrale idroelettrica di Suviana. Inoltre, ha supportato le popolazioni colpite dall’alluvione in Toscana dello scorso autunno, dal terremoto di Amatrice nel 2016 e dal terremoto dell’Aquila del 2009. Il progetto è fortemente supportato dalla Famiglia Barilla che, fin dall’alluvione in Piemonte del 1994, collabora attivamente con la Protezione Civile Nazionale e con la Protezione Civile Regionale e di Parma in particolare. “La Colonna Mobile d’Emergenza nasce per portare dei pasti caldi laddove c’è bisogno, come abbiamo fatto nel 2023 in occasione dell’alluvione dell’Emilia-Romagna e poi in Toscana: è un impegno di grande umanità che rinnoviamo anno dopo anno insieme a Barilla. In questa occasione sono 31 i volontari che da Parma hanno deciso di partecipare a un’esperienza diversa dal solito: fare festa con tutta la città di Siracusa gustando insieme le combinazioni di pasta e sughi Barilla” – aggiunge Stefano Camin Presidente della Protezione Civile di Parma. Le ricette presentate sono state volutamente create tenendo come riferimento gli ingredienti del territorio dall’Emilia Romagna alla Sicilia così da realizzare un connubio nel piatto: al fianco della Pasta Barilla al Bronzo sarà possibile assaporare le nocciole, ma anche la scorza di agrumi o i pomodori datterini e il basilico. Alla base la volontà di valorizzare al massimo la mediterraneità dei prodotti e i loro territori” – conclude Marcello Zaccaria, Chef Executive di Academia Barilla. Barilla ricorda come ” supportare pratiche agricole sostenibili lungo tutta la filiera produttiva è indispensabile, portando in tavola cibo buono e gustoso, ispirato a uno stile di vita sano e alla Dieta Mediterranea, nel rispetto dell’ambiente e delle comunità. Utilizzare materie prime di qualità, non è solo una necessità produttiva in chiave competitiva, ma per Barilla è una responsabilità sociale ed etica ed è per questo che negli ultimi anni ha adottato ben quattro Disciplinari per la coltivazione sostenibile dei nostri principali ingredienti”. Tra questi, in particolare, dal 2018 in Italia Barilla ha introdotto la Carta del Mulino, in collaborazione con WWF Italia, Università di Bologna e Università della Tuscia: 10 regole pensate per garantire una qualità sempre maggiore dei prodotti, supportare il lavoro delle comunità di agricoltori e limitare l’impatto sul pianeta, attraverso la tutela della biodiversità (il 3% dei campi di grano è infatti dedicato ai fiori), la riduzione dell’uso di sostanze chimiche e la salvaguardia degli insetti impollinatori. La Carta del Basilico con cui copre il 100% degli acquisti di basilico esclusivamente italiano per la preparazione del Pesto alla Genovese Barilla, di tutti i propri pesti, salse e sughi, e si basa su alcuni principi chiave: approvvigionamento di basilico proveniente da agricoltura sostenibile, protezione della biodiversità, valorizzazione delle comunità di agricoltori. E la nuovissima “Carta della Nocciola” un innovativo disciplinare di agricoltura sostenibile, realizzato in collaborazione con l’Università della Tuscia, che include un insieme di regole e raccomandazioni agronomiche e di relazione con i fornitori, pensate per garantire la tracciabilità di nocciole 100% italiane, l’adozione di buone pratiche agricole e la biodiversità lungo tutta la filiera. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Kata, un anno fa la scomparsa. Procura Firenze: “Indagini continuano, seguiamo 4 piste”
(Adnkronos) –
Traffico di droga, racket delle stanze all'ex hotel Astor, scambio di persona, possibili abusi a sfondo sessuale. Sono queste le maggiori piste investigative che la procura di Firenze sta privilegiando nell'indagine che da ormai un anno conduce per il caso della bambina di 5 anni di origine peruviana Mia Kataleya Chicclo Alvarez, per tutti semplicemente Kata, scomparsa il 10 giugno 2023 proprio dall'ex hotel Astor in via Maragliano a Firenze, struttura all'epoca occupata abusivamente da molte persone, tra le quali Kata e la sua famiglia. E' quanto ha spiegato questa mattina, tre giorni prima dell'anniversario della sparizione di Kata, il procuratore capo Filippo Spiezia. Il procuratore Spieza ha sottolineato come l'indagine sia "altamente complessa" anche perché "aggravata dal fatto che la notizia della scomparsa è arrivata con un gap temporale rispetto all'avvenuta sparizione, ma anche perché riteniamo in base agli elementi raccolti che sia frutto dell'attuazione di un piano che è stato ben organizzato nei dettagli, e non una attività estemporanea". Il lavoro degli investigatori, ha aggiunto il procuratore Spiezia, "sta proseguendo su più piste, e la differenza rispetto alla fase iniziale è che il nostro lavoro è più selettivo rispetto alle ipotesi prese in considerazione". Spiezia ha poi assicurato che "le indagini non sono mai state interrotte", e "non solo abbiamo continuato a coltivare possibili nuove piste, ma anche proceduto a una rilettura ancora in corso degli atti materiali investigativi, informativi raccolti nella prima fase di indagine, perché evidentemente con una maggiore familiarità di nomi, volti, suoni e voci di persone è possibile oggi anche valorizzare aspetti di dettaglio rispetto a una prima fase di indagine". Il procuratore capo di Firenze ha spiegato, inoltre, che "sono state avviate tecniche investigative avanzate per trovare tracce e prove necessarie per il completamento lavoro" e che c'è "la conferma che la rete di videocamere che circonda l'hotel Astor aveva un buco dall'osservazione delle videocamere e abbiamo ragione di credere che quel buco sia stato sfruttato da chi ha rapito la bambina". Allo stato ci sono due indagati "ma non ci sono elementi per declinare la posizione di questi due soggetti". Il procuratore Spiezia ha evidenziato anche che le due comunità coinvolte perché presenti nell'ex hotel Astor, quella peruviana e quella rumena, "si sono caratterizzate per atteggiamenti anche non collaborativi, e ci siamo mossi in un quadro anche omertoso" e "le indagini si sono sviluppate anche sul piano internazionale avendo contatti sia con autorità rumene e peruviane". Infine, il procuratore Spiezia ha fatto sapere che "gli sviluppi della vicenda potrebbero esserci a breve ma dipenderanno dal punto che faremo rispetto alle altre consultazioni che avremo con chi indaga con noi e ci siamo dati un appuntamento a inizio estate". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Calciomercato Juve, Gonzalez stop: Fiorentina non dà ok, le news
(Adnkronos) – Nico Gonzalez alla Juventus? La Fiorentina, oggi, dice no. "Mancano otto giorni alla fine del mercato e al momento non ci sono ancora le condizioni per fare l'operazione. Noi non abbiamo necessità di dare via Nico. Vedremo cosa succederà in questi ultimi giorni", dice il direttore generale viola, Alessandro Ferrari, al microfono di Sky Sport nell'immediata vigilia dell'andata del playoff di Conference League contro la Puskas Akademia. Gonzalez, 26 anni, non scende in campo stasera. L'argentino viene accostato alla Juventus in una trattativa da 30-35 milioni. Gonzalez è stato associato anche all'Atalanta, protagonista di un altro caso di mercato legato alla Juventus. I bianconeri inseguono da tempo Teun Koopmeiners: il 26enne centrocampista è intenzionato a lasciare l'Atalanta per trasferirsi a Torino, la trattativa – sulla base di oltre 50 milioni – non è ancora arrivata alla fumata bianca a pochi giorni dalla conclusione del mercato. L'Atalanta intanto perfeziona l'acquisto di Raoul Bellanova dal Torino: "Atalanta BC è lieta di comunicare di aver acquisito a titolo definitivo da Torino FC il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Raoul Bellanova, 24enne laterale milanese". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Il ministro della Difesa lituano: “Accordi con Leonardo e più spese militari”
(Adnkronos) – “L’Europa deve fare di più per l’industria della difesa. Ci sono dei progressi, delle nuove linee produttive, ma non nuove fabbriche. È in corso un’evoluzione, non una rivoluzione, e a noi serve una rivoluzione. Il 2% del Pil dedicato alle spese militari è un tema ormai di ieri. Al summit Nato di Washington saranno 23 su 32 i Paesi che hanno raggiunto o superato il 2%. Posso confermarle che la Lituania è arrivata al 3%, ma per noi è un punto di partenza, non di arrivo, soprattutto visto che la Russia viaggia verso il 6% e ha adottato un’economia di guerra. L’idea di un commissario europeo alla difesa è buona, sono stato tra i primi a proporla, serve qualcuno che coordini lo sforzo militare che è destinato ad aumentare nei prossimi anni”. Esordisce così nel suo colloquio con l’Adnkronos il ministro per la Difesa lituano, Laurynas Kasčiūnas, che ricopre il ruolo dallo scorso marzo dopo aver guidato per anni la Commissione per la Sicurezza Nazionale e la Difesa del parlamento lituano. L’Italia è ancora lontana dalla soglia del 2%, ma Kasčiūnas ha ribadito gli ottimi rapporti con il nostro paese, in particolare dopo aver incontrato il suo omologo Guido Crosetto, con il quale ha discusso il contributo italiano alla “Baltic air policing mission”, in cui gli Eurofighter Typhoon e gli F35 della nostra Aeronautica garantiscono la sicurezza nei cieli di Estonia, Lettonia e Lituania. I due ministri hanno poi concordato sulla necessità di una difesa europea forte in ambito Nato e sull’integrazione della difesa aerea a livello europeo. Tra i temi sul tavolo, la dimensione subacquea, la protezione delle infrastrutture sensibili, l’addestramento congiunto e la cooperazione G2G (Government to Government): “Abbiamo già un rapporto consolidato con Leonardo, che ci fornisce gli aerei da trasporto Spartan. Ma siamo interessati ad andare oltre nella cooperazione industriale, anche ad aprire linee di produzione di Leonardo in Lituania, magari di munizioni “smart” Vulcano. Potremmo creare società a capitale misto italo-lituano, progetti comuni, o addirittura firmare un accordo quadro in cui inserire tutte queste possibilità di cooperazione”, prosegue il ministro. Il vertice Nato a Washington si terrà dal 9 all’11 luglio, e segue quello di Vilnius dell’anno scorso. “Abbiamo messo in atto una nuova generazione di piani di difesa regionale, siamo passati dalla deterrenza tramite punizione alla deterrenza tramite negazione (deterrence by denial), siamo in grado di prendere decisioni in modo più veloce e flessibile. Ora la sfida principale è dotare questi piani di una forza concreta. Dobbiamo essere più veloci nell’investire in munizioni, difesa aerea, capacità di attacco a lungo raggio. Al summit dobbiamo mettere per iscritto che il processo di adesione dell’Ucraina alla Nato è irreversibile, non possiamo certo lasciare che sia la Russia a mettere il veto su chi può o non può aderire”. Parlando di Russia, da mesi è in corso un’operazione di “jamming”, disturbo dei satelliti Gps, che rende più difficile gestire il traffico aereo nella regione baltica, tanto che ad aprile due aerei della finlandese Finnair sono stati costretti a fare marcia indietro e tornare a Helsinki, impossibilitati a proseguire il volo. “E’ sicuramente parte della guerra ibrida russa”, spiega Kasčiūnas, "come i migranti illegali che vengono portati ai nostri confini con la Bielorussia. L’attribuzione di questi attacchi non convenzionali ormai è chiara, è il momento di adottare una ‘cassetta degli attrezzi’ per far capire a Mosca che pagherà un prezzo. Non è facile, perché stanno attenti a restare sotto la soglia dell’Articolo 5 del Trattato Nato, che prevede la risposta collettiva in caso di attacco contro uno Stato membro. Ma c’è margine per aumentare le sanzioni, sulle navi che passano nei nostri mari, sulle merci russe che si muovono nei nostri mercati. In molti settori è la Russia a essere dipendente dall’Occidente, e bisogna usare questa leva per farle capire che non staremo fermi davanti alla sua guerra ibrida”. Quando gli chiediamo quali sono le priorità per la Lituania in questo campo, non ha dubbi: “La difesa aerea. Nei prossimi mesi ci doteremo di tre batterie di sistemi a medio raggio, ma in prospettiva intendiamo adottare sistemi a lungo raggio come Patriot e Samp/T. Gli UAV, i droni, sono una delle nostre urgenze strategiche. Dobbiamo sbrigarci ad adottare un ecosistema di velivoli senza pilota, e un apparato di difesa contro questi strumenti, che permetta una risposta radio-elettronica ma anche cinetica. In poche parole, essere in grado di abbatterli. In Lituania ci muoviamo verso un sistema di difesa totale, che coinvolga tutto il governo, tutta la società. Autodifesa territoriale, medici, ingegneri, funzionari pubblici addestrati a intervenire in caso di bisogno, a supporto delle forze militari. Quando ho visitato Kharkhiv, il sindaco mi ha detto che senza la componente civile la città non sarebbe mai riuscita a sopravvivere. Dobbiamo abituarci a vedere il mondo attraverso il prisma della sicurezza”. (di Giorgio Rutelli) —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Wipmi 2024, pmi pronte per rinnovamento del sistema Paese
(Adnkronos) – Il 75% delle piccole e medie imprese italiane, 3 aziende su 4, ha superato il livello medio di welfare aziendale. E' la maturità raggiunta dal welfare aziendale la principale evidenza che emerge dal 'Rapporto Welfare Index Pmi 2024' sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane, giunto alla ottava edizione, e presentato oggi a Roma. L’iniziativa sullo stato del welfare nelle pmi italiane, è promossa da Generali Italia con il patrocinio della presidenza del Consiglio dei ministri e con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio. Il rapporto si basa su un modello di analisi su dieci aree: 1) previdenza e protezione, 2) salute e assistenza, 3) conciliazione vita-lavoro, 4) sostegno economico ai lavoratori, 5) sviluppo del capitale umano, 6) sostegno per educazione e cultura, 7) diritti, diversità, inclusione, 8) condizioni lavorative e sicurezza, 9) responsabilità sociale verso consumatori e fornitori, 10) welfare di comunità. Quest’anno hanno partecipato a Welfare Index Pmi circa 7.000 imprese – più che triplicate rispetto alla prima edizione – di tutti i settori produttivi, di tutte le dimensioni e provenienti da tutta Italia. I risultati di Welfare Index Pmi sono stati illustrati oggi a Roma alla presenza di: Eugenia Maria Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità; Gaetano Nastri, capo Questore del Senato; Giancarlo Fancel, country manager & ceo Generali Italia; Massimo Monacelli, general manager di Generali Italia; Giovanni Baroni, vicepresidente Confindustria e presidente Piccola Industria; Davide Peli, presidente dei giovani imprenditori Confartigianato; Sandro Gambuzza, membro della Giunta esecutiva Confagricoltura; Gaetano Stella, presidente Confprofessioni; Laura Bernini, responsabile settore welfare pubblico e privato Confcommercio; Barbara Lucini, responsabile country sustainability & corporate responsibility di Generali Italia; Enea Dallaglio, Mbs Consulting – A Cerved Company. Secondo il Rapporto, triplica il numero di pmi con livello di welfare aziendale molto alto e alto, passando dal 10,3% del 2016 al 33,3% del 2024, con un aumento dell’8% negli ultimi due anni. Infine, si sono dimezzate le imprese a livello iniziale, il cui welfare consiste sostanzialmente nell’adozione delle misure previste dai contratti collettivi: dal 48,9% al 25,5%. Dall’osservatorio emerge come si renda possibile fare leva sulle pmi per rinnovare il sistema di welfare del nostro paese. L’area più matura, con un tasso di iniziativa del 56,4%, è la conciliazione vita-lavoro. Seguono a breve distanza salute e assistenza, previdenza e protezione, tutela dei diritti, delle diversità e inclusione sociale, tutte con un tasso superiore al 50%. L’iniziativa delle imprese a sostegno delle famiglie per la cultura e l’educazione dei figli, con il 10% di imprese attive, sta invece muovendo i primi passi. Il Rapporto 2024 dedica un approfondimento a un grande protagonista della scena sociale ed economica italiana: il Terzo Settore, che conta 125.000 organizzazioni iscritte al Runts (Registro Unico degli Enti del Terzo Settore). Il non profit in senso più ampio coinvolge 894 mila dipendenti, quasi 4,7 milioni di volontari, e produce un valore pari al 5% del Pil. Il Terzo Settore esercita un duplice ruolo nel welfare aziendale: da un lato offre soluzioni di welfare ai propri dipendenti, dall’altro agisce come fornitore di servizi alle imprese. Gli enti del terzo settore che hanno raggiunto un livello alto e molto alto di welfare aziendale sono il 59,3%, contro il 33,3% delle imprese for profit. E in quasi tutte le aree i tassi di iniziativa sono superiori alla media delle pmi. In due aree, quelle che costituiscono la missione sociale di molti enti, raggiungono livelli di iniziativa molto superiori: nella responsabilità sociale verso consumatori e fornitori (87,2% contro 27,2%) e nella tutela dei diritti, delle diversità e dell’inclusione (82,5% contro 50,4%). Le pmi punto di riferimento per le comunità grazie alla diffusione sul territorio e alla vicinanza alle famiglie. Una quota significativa della spesa di welfare nel nostro paese è a carico diretto delle famiglie, che sostengono il 22% della spesa sanitaria italiana, il 71% di quella assistenziale per la cura dei figli e degli anziani, il 16% della spesa per l’istruzione. Il welfare aziendale, trasferendo parte di questa spesa dalle famiglie alle imprese e trasformandola da individuale a collettiva, agisce come fattore di efficienza e di equità. Le pmi raggiungono 11,3 milioni di famiglie con lavoratori dipendenti, il 44% delle famiglie italiane, appartenenti a tutte le fasce sociali, di cui 3,2 milioni a vulnerabilità alta o molto alta. Possono quindi rafforzare il proprio ruolo sociale erogando sostegni mirati in relazione alla condizione familiare o alla presenza di fragilità connesse alla necessità di assistere figli o persone anziane. Inoltre, le imprese possono costituire la base di un nuovo welfare di prossimità perché largamente diffuse nel territorio italiano: le pmi da 6 a 1.000 addetti, oggetto dell’indagine, sono 661.000. Il welfare aziendale come leva strategica di gestione dell’impresa. Il 18% delle imprese oggetto dell’analisi sono caratterizzate da un welfare evoluto, ai più alti livelli di iniziativa e capacità gestionale, che considerano centrali gli obiettivi di soddisfazione dei lavoratori e di reputazione. Le aziende di questo profilo intendono il welfare come leva strategica per la sostenibilità dell’impresa e l’81% di esse ottiene i migliori risultati in termini di impatto sociale (il 53% molto alto). Determinanti l’impegno sociale coerente dell’impresa, la diffusione a tutti i livelli di una cultura aziendale orientata alla cura del benessere e alla valorizzazione delle persone, la valorizzazione delle iniziative con la comunicazione e il coinvolgimento dei collaboratori. Il welfare contribuisce alla produttività e al successo economico. La quota di imprese con aumento di fatturato nel 2023 cresce pressoché linearmente con il livello di welfare aziendale, dal 28,8% di quelle con livello iniziale al 46,5% di quelle con livello molto alto. Gli anni successivi al contesto Covid, hanno visto una ripresa con velocità differenziate tra le piccole medie imprese italiane e quelle con livello molto alto di welfare aziendale hanno registrato la crescita più vigorosa, sia nel 2021 sia nel 2022. Rispetto agli indici di produttività, tanto il fatturato per addetto quanto il margine operativo lordo per addetto aumentano quasi linearmente al livello di welfare, raggiungendo i valori più elevati nel segmento delle imprese con livello molto alto di welfare aziendale: 470 mila euro in termini di fatturato per addetto (contro i 193 mila euro delle imprese con livello iniziale di welfare) e 29,4 mila euro in termini di margine operativo lordo per addetto (contro 10 mila euro). Il welfare aziendale è poi correlato positivamente con la solidità finanziaria delle imprese: l’indebitamento, misurato come quota percentuale sul fatturato, decresce al crescere dei livelli di welfare, con una differenza di oltre cinque punti tra le imprese di livello iniziale (70,3%) e quelle di livello molto alto (64,5%). Inoltre, di particolare interesse è l’analisi della correlazione tra welfare aziendale e capacità competitiva delle imprese sui mercati internazionali: mediamente la quota di imprese esportatrici è dell’8%, ma passando dal livello iniziale ai livelli più elevati di welfare aziendale la quota quasi triplica, dal 5% al 14,1%. —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Eni presenta ‘sunRice – la ricetta della felicità’ al FuoriSalone
(Adnkronos) – In occasione del FuoriSalone 2024, Eni presenta oggi presso l’Orto Botanico di Brera, a Milano, l’iniziativa 'sunRice – la ricetta della felicità', nata dalla collaborazione con Niko Romito e realizzata su progetto di Cra – Carlo Ratti Associati e Italo Rota (1953-2024) che ci lascia in eredità un'installazione di grande visione. SunRice è un percorso esperienziale dedicato alla forza delle idee innovative e delle competenze, e di come queste rendono possibili soluzioni e applicazioni di economia circolare e sostenibilità. L’installazione si inserisce nella cornice della Mostra Interni Cross Vision, coniugando gli elementi del mondo naturale e di quello artificiale, e sarà aperta al pubblico dal 15 al 25 aprile. Si tratta di un progetto relativo ai temi cardine alla base delle economie trasformative, del benessere e della salute, delle competenze e della formazione che prevede un percorso focalizzato sul riso, quale cereale presente nelle tradizioni gastronomiche di tutto il mondo. L’installazione rappresenterà un esempio di un ciclo completo di economia circolare grazie al riutilizzo degli scarti del riso. Così, all’interno dell’Orto Botanico, partendo dalla pianta del riso, passando per l’ingrediente e per il suo uso innovativo in cucina, arriviamo a vedere i suoi scarti diventare materia prima per l’architettura, sostenendo l’importanza della formazione e dello sviluppo delle competenze. A fine esposizione, l’installazione subirà l’ultima trasformazione, recuperando il materiale usato in pacciamatura da reimmettere nei terreni per nuove coltivazioni. Centrale il contributo della startup RiceHouse – premiata da Joule, la scuola di Eni per l’impresa – che ha ideato una soluzione tecnologica per la lavorazione degli scarti del riso che si trasformano nel materiale edile nell’installazione. Ciò riflette l’importanza che per Eni riveste l’imprenditorialità innovativa e sostenibile a supporto del processo di decarbonizzazione e il tema dell’economia circolare, una leva imprescindibile del percorso di transizione energetica. Per sunRice, Niko Romito interpreta l’idea di creatività utile realizzando un biscotto salato per i visitatori. Il prodotto, studiato ad hoc per il progetto, dialoga con l’ambiente che ospita il percorso, da cui Romito attinge alcune materie prime erbacee oltre il riso, e diventa parte tangibile e edibile dell’esperienza, contribuendo a promuovere ed esaltare i valori chiave dell’iniziativa. Dal 2018 Eni è presente al Fuorisalone di Milano organizzato dalla rivista Interni. Negli anni la partecipazione ha consentito ad Eni di raccontare più da vicino temi e progetti strategici per la società, così come i valori fondanti che quotidianamente guidano il proprio agire. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Netflix aumenta ancora i prezzi: gli abbonamenti ora costano fino a 20 euro al mese
(Adnkronos) – Netflix aumenta ancora gli abbonamenti. È ufficiale: entrando sul sito italiano la piattaforma streaming propone dei nuovi prezzi per tutti i tipi di abbonamento, dallo Standard con Pubblicità al Premium. Il piano Standard con Pubblicità, che prevede una qualità video in Full HD passa da 5,49 euro a 6,99 euro; il piano Standard sempre con qualità video in Full Hd, ma senza interruzioni pubblicitarie, passa da 12,99 euro a 13,99 euro mentre il Piano Premium che prevede audio spaziale e massima qualità video in Ultra HD (4K) e HDR passa da 17,99 euro a 19,99 euro. Nel 2023 la piattaforma era intervenuta sui piani di abbonamento introducendo il concetto di Nucleo Domestico, in modo che gli account fossero condivisi solo con persone che vivono insieme: i primi due pacchetti prevedono che solo due dispositivi contemporaneamente possano connettersi a Netflix dallo stesso nucleo domestico, mentre il pacchetto Premium dà la possibilità di connettere fino a quattro dispositivi in contemporanea. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Femminicidio Roma, l’ex di Manuela Petrangeli dopo gli spari: “Speriamo che l’ho presa bene”
(Adnkronos) –
“L’ho uccisa, speriamo che l’ho presa bene, ho visto il sangue che schizzava da tutte le parti”. Queste le parole che Gianluca Molinaro, l’uomo che giovedì pomeriggio ha aperto il fuoco contro la sua ex compagna e madre di suo figlio Manuela Petrangeli, ha riferito alla sua ex confessando l’omicidio compiuto poco prima. La donna lo ha poi convinto a costituirsi in una caserma dei carabinieri. La testimonianza è riportata nell’ordinanza con cui il gip di Roma sabato ha convalidato il fermo e disposto per Molinaro, rimasto in silenzio nel corso dell’interrogatorio a Regina Coeli, la custodia cautelare in carcere. Gli inquirenti hanno anche acquisito gli sms scambiati con un amico prima del delitto “oggi forse prendo due piccioni con una fava” e dopo l’omicidio della fisioterapista 51enne “gli ho sparato du botti”. Messaggi che l’amico di Molinaro ha detto di aver visto quando ormai era troppo tardi.
Le accuse contestate dai pm del pool antiviolenza, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, all’uomo, difeso dall’avvocato Eleonora Nicla Moiraghi, sono di omicidio aggravato e detenzione abusiva di armi. Molinaro quando giovedì pomeriggio, alle 14.40, si è presentato alla caserma dei carabinieri ha dichiarato di aver appena ucciso la sua ex compagna raccontando “di aver saputo tramite un sistema di videosorveglianza da lui installato nell’abitazione della donna di continui tradimenti e che la donna si era iscritta a un sito di incontri”. Tutto falso. Una ricostruzione che non ha trovato riscontro nelle verifiche effettuate dagli inquirenti che non hanno rinvenuto alcun sistema di videorsoveglianza a casa della donna. Nell’ordinanza il gip ha sottolineato come “gli elementi sono assolutamente convergenti” evidenziando la “pervicace gelosia” dell’uomo “nonostante la relazione si fosse conclusa da circa tre anni”. Agli atti è anche la testimonianza dell’attuale compagna che, sentita dagli investigatori, ha spiegato che con lei Molinaro era sempre stato calmo manifestando solo disagio per le difficolta avute con il figlio minorenne che non riusciva a frequentare assiduamente. Un delitto compiuto con un fucile a canne mozze, detenuto illegalmente, e consegnato nella caserma dove si è presentato dopo l’omicidio. Sull’arma sequestrata sono in corso ora gli accertamenti dei carabinieri del Ris. Le indagini puntano a individuare oltre a chi abbia fornito l’arma a Molinaro anche a chi l’abbia modificata, un lavoro che viene compiuto da professionisti, rendendola di fatto un’arma da guerra. Oltre al fucile con cui ha esploso due colpi mentre era a circa un metro dalla vittima, sono state sequestrate altre due cartucce che aveva con sé in una borsa. E gli accertamenti proseguono anche sui telefoni sequestrati all’uomo e alla vittima. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Stasera ‘Folle d’amore’, Laura Morante è Alda Merini in film tv su ‘poetessa dei Navigli’
(Adnkronos) – Stasera, giovedì 14 marzo 2024, in prima serata su Rai1 'Folle d’amore-Alda Merini', sulla vita della 'poetessa dei navigli' interpretata da Laura. Nel cast Federico Cesari, Rosa Diletta Rossi, Giorgio Marchesi, Sofia D’Elia, Mariano Rigillo. La regia è di Roberto Faenza, che firma anche la sceneggiatura insieme a Lea Tafuri, con la consulenza di Arnoldo Mosca Mondadori, Ambrogio Borsani, il professor Paolo Milone. A Milano – sui Navigli, a Ripa di Porta Ticinese – c’è un appartamento la cui porta è sempre aperta. A varcarla sono intellettuali, cantanti, giornalisti, ma anche semplici curiosi. Sono tutti lì per lei, Alda: 70 anni, unghie smaltate, sigaretta sempre accesa, un caos in cui si trova a suo agio. Ma cosa la rende così speciale? La sua poesia, certo, ma anche la sua vita senza mezze misure che lei stessa, con ironia e sagacia, racconta a un giovane intellettuale, Arnoldo. Un salto indietro nel tempo e siamo nel secondo dopoguerra. Alda è un’adolescente con una sensibilità spiccata e il dono di scrivere poesie che la madre, donna severa, non comprende e che il padre non incoraggia abbastanza. Il desiderio di Alda di continuare gli studi viene frustrato quando non viene ammessa al liceo classico: un’umiliazione che trasforma la sua vocazione per la poesia in ossessione. È una sua ex insegnante a darle l’occasione della vita portando le sue poesie al critico Giacinto Spagnoletti, che ne rimane ammirato e la invita nel proprio salotto letterario. Le poesie di Alda vengono lette e apprezzate e ben presto arrivano anche le prime pubblicazioni: il suo talento precoce e inspiegabile ne fa una vera enfant prodige. In quel circolo letterario Alda trova anche il suo primo amore, lo scrittore Giorgio Manganelli. Dieci anni più grande di lei, sposato, ma ad Alda non importa: lo ama con tutta sé stessa con furore totalizzante, quello che sarà per sempre il suo modo di amare. Incapace di starle accanto, Giorgio la lascia. Alda è disperata, ma riesce a risollevarsi, come sempre farà nella vita. Incontra un altro uomo, molto diverso da lei per interessi e mentalità, ma che diventerà suo marito: Ettore Carniti. Alda prova a essere moglie e madre secondo tradizione, ma la sua natura è diversa. Lei ed Ettore litigano spesso. A questo si aggiunge che l’attenzione del mondo letterario nei suoi confronti sta scemando e Alda non riesce a trovare nessuno che pubblichi le sue nuove raccolte di poesie. Pian piano precipita nella psicosi fino al giorno in cui, dopo una grave crisi di nervi, il marito la fa ricoverare. Non immagina che Alda, tra un ricovero e l’altro, rimarrà in manicomio per ben dieci anni. Anni di buio, sofferenza, cure pesanti e perdita di contatto con il mondo. A salvarla sarà il rapporto con il dottor Enzo Gabrici, lo psichiatra che l’ha in cura. È lui a spingerla a riprendere l’attività poetica dopo anni di silenzio, regalandole persino una macchina da scrivere. E Alda, attraverso le parole che bruciano la pesantezza della vita, scrivendo riesce a trasfigurare il dolore e la malattia, vincendoli. Rimasta vedova, Alda sposa il poeta Michele Pierri, che ha molti anni più di lei, e si trasferisce da lui a Taranto. Ma la felicità non dura a lungo, perché Michele muore poco dopo. Rientrata a Milano, Alda non si dà per vinta e si afferma come una delle figure di riferimento della vita culturale italiana. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sanremo, Mengoni cita Morgan sul palco e lui replica: “Non ho visto, festival non mi interessa”
(Adnkronos) – "Mengoni mi ha citato sul palco di Sanremo in una gag? Ma da quando Mengoni è un comico? Non l'ho visto, non guardo Sanremo, non mi interessa". Morgan affida all'Adnkronos una replica ad alzo zero sulla gag di Marco Mengoni che, dal palco dell'Ariston, lo ha tirato in ballo con una scenetta in cui ha tirato fuori le manette per le coppie che si presentano in gara insieme e poi uno abbandona il palco, citando il caso di Morgan e Bugo accaduto quattro anni fa. Sul festival di Sanremo, l'ex Bluvertigo è netto: "Non lo guardo, non mi interessa, non mi piace – dice -. Per me la musica non è solo ma mia vita, la musica è una cosa seria, importante, profonda, a me non piace vedere spadroneggiare la non competenza, questo occupare ossessivo le tendenze, l'andamento discografico. Non mi piace, non ha senso guardarlo, è la bruttura, tratteniamo il respiro finché non passa. E' un problema culturale gravissimo". "Non ho tempo di vedere il festival" anche perché in questo momento "sono impegnato a fare una cosa che mi interessa di più, ovvero una canzone -aggiunge Morgan-. Sto musicando un testo tra delle cose scritte da dei carcerati. Ho scelto il testo di un padre a cui è morta la figlia mentre era in carcere. Fare questa cosa è imparagonabile rispetto a guardare il festival", conclude. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sgarbi da Meloni a Palazzo Chigi: “Mi sono dimesso”
(Adnkronos) – Incontro in serata a palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e Vittorio Sgarbi. "Mi sono dimesso, come annunciato, nelle mani della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la ringrazio dell'attenzione che mi ha riservato", scrive l'ormai ex sottosegretario sui social al termine del colloquio con la presidente del Consiglio. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Mutui, l’analisi: “Chi ha tasso variabile stringa i denti o valuti surroga per abbassare le rate”
(Adnkronos) – Giovedì si terrà la riunione della Bce e, sebbene la maggior parte degli analisti non si aspetti un taglio dei tassi, sarà importante vedere quali segnali lancerà al mercato Christine Lagarde. In attesa dell’evento, Facile.it ha analizzato i futures sugli Euribor – che rappresentano le aspettative di mercato – scoprendo che le rate potrebbero iniziare a diminuire tra maggio e giugno, ma il calo sarà modesto, compreso tra i 14 e i 22 euro circa per un mutuo variabile medio. "L’Euribor spesso tende ad anticipare le mosse della Bce e a variare in funzione delle aspettative future, pertanto sarà fondamentale vedere quali messaggi arriveranno dalla Banca Centrale", spiegano gli esperti di Facile.it. "L’impressione generale – osservano – è che la discesa sarà più lenta rispetto a quanto si aspettavano i mercati a inizio anno. Chi ha un mutuo a tasso variabile dovrà stringere i denti ancora per un po’ o valutare opzioni come la surroga per abbassare le rate". Per la sua analisi, Facile.it ha preso in esame un mutuo medio variabile (126.000 euro in 25 anni, ltv 70%) sottoscritto a gennaio 2022, la cui rata è arrivata, a febbraio 2024, a circa 751 euro dai 456 euro iniziali. Continuando a scorrere i futures (aggiornati al 28 febbraio 2024) emerge che l’Euribor a 3 mesi dovrebbe scendere a circa il 3% entro la fine dell’anno e arrivare attorno al 2,65% entro giugno 2025; se così fosse, la rata scenderebbe di 67 euro entro dicembre 2024, arrivando ad un calo di 100 euro a giugno 2025. Per quanto riguarda la richiesta di mutui, analizzando quelli destinati all’acquisto della prima casa, secondo l’osservatorio di Facile.it, chi ha presentato domanda di finanziamento nei primi due mesi del 2024 ha puntato ad ottenere, in media, 136.523 euro da restituire in 25 anni, valori in linea con quelli rilevati a inizio 2023. Stabili anche l’ltv (il rapporto tra il valore del mutuo e quello dell’immobile) pari al 71%, e il valore medio dell’immobile oggetto di mutuo (circa 187.000 euro). L’unico dato peggiorato è l’età media di chi ha presentato domanda di finanziamento per l’acquisto della prima casa, aumentata di quasi un anno e arrivata a poco più di 37 anni e mezzo. L’aumento è ascrivibile al calo del peso percentuale degli under 36 sul totale richiedenti, passato da 53% del 2023 al 49% del 2024. Sul fronte dell’offerta, Facile.it ha rilevato che nei primi due mesi dell’anno le condizioni proposte dalle banche sono state nel complesso favorevoli, in particolare per i tassi fissi, con indici in costante calo; le migliori offerte per un mutuo standard da 126.000 euro in 25 anni (LTV 70%), partono da un tan fisso pari al 2,87%, vale a dire una rata di 589 euro; a gennaio 2024 la miglior rata era pari a 604 euro.
Stabili, invece, i tassi variabili, che restano sensibilmente più costosi rispetto a quelli fissi, con i migliori tan che partono dal 4,66%, pari ad una rata di 705 euro. La distanza tra tassi variabili e fissi ha spinto la quasi totalità dei richiedenti, più di 9 su 10, a scegliere questa seconda opzione. Il calo dei tassi fissi continua ad essere un’opportunità per coloro che vogliono provare ad approfittare della surroga, che nei primi due mesi del 2024 ha rappresentato un quarto della domanda totale di mutui (25%), in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando era pari al 17%. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Mostre, al via ‘I grandi collettori lungotevere’, l’infrastruttura ‘nascosta’ di Roma
(Adnkronos) – Un evento espositivo per raccontare in maniera documentale una infrastruttura storica della città. A questo è dedicata la mostra fotografica: “I grandi collettori lungotevere. Una monumentale infrastruttura nascosta per Roma Capitale” inaugurata oggi nella sede dell’Archivio di Stato di Roma, Complesso di Sant’Ivo alla Sapienza e in programma fino al 29 novembre. La mostra si inserisce nella serie di eventi espositivi 'Racconti dalle carte dell’Ufficio speciale per il Tevere e l’Agro Romano' (https://archiviodistatoroma.cultura.gov.it/tag/uffico-speciale-del-genio-civile-per-il-tevere-e-lagro-romano/), curati dall’Archivio di Stato di Roma in collaborazione con l’università degli studi di Roma Tor Vergata, potendo inoltre contare sul partenariato scientifico di Acea Ato2 e della Sovrintendenza Capitolina ai beni culturali. Con il patrocinio di Tevere Day – evento collaterale dell’edizione 2024 e Aipai – Associazioni Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale. L’evento è a cura di Vincenzo De Meo (Archivio di Stato di Roma), Ilaria Giannetti e Stefania Mornati (Dicii, università degli Studi di Roma Tor Vergata), Massimo Spizzirri (Acea Ato2), con il coordinamento di Elena Eramo (DICII, università degli Studi di Roma Tor Vergata). Negli anni in cui Roma diviene la nuova capitale del Regno la soluzione alle devastazioni provocate dalle continue inondazioni che da secoli ne affliggevano le aree più depresse non può più essere rimandata. Nel dicembre 1870, una straordinaria piena allaga la parte bassa della città, raggiungendo, l’altezza di 17,22 metri misurato allo 0 dell’idrometro di Ripetta. Il 1° gennaio 1871 il Governo italiano affida a una Commissione d’ingegneri idraulici l’incarico di “studiare e proporre i mezzi di rendere le piene del Tevere innocue alla città di Roma”. La Commissione è presieduta dall’ingegnere Carlo Possenti, allora senatore e vicepresidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, e composta da undici tecnici, tra i quali Raffaele Canevari. Il 7 dicembre 1871 la Commissione propone un progetto che, in seguito noto come “progetto Canevari”, è adottato come base per la compilazione del progetto definitivo della sistemazione del Tevere in Roma, con il fine di creare nel tratto urbano del fiume un alveo regolare largo 100 metri, delimitato da monumentali sponde murarie pressoché verticali. I muraglioni insommergibili alle piene, presentano, al piede, ampie banchine di approdo e, sulla sommità, nuove strade lungotevere il cui tracciato coincide con quello delle gallerie dei collettori delle fognature cittadine. Nel progetto, i collettori sono considerati parte integrante della difesa idraulica della città, in quanto la mancanza di manutenzione del sistema fognario antico – che risale al VI sec. a.C., sviluppato nell’età imperiale come capolavoro dell’ingegneria idraulica romana, poi potenziato con lo sviluppo urbanistico della città rinascimentale – contribuì a peggiorare gli effetti dannosi delle inondazioni. Prima dell’avvio dei cantieri, il disegno dell’argine di Canevari è rielaborato dai tecnici dell’Ufficio speciale per la sistemazione del Tevere, rendendo le gallerie dei collettori indipendenti dalla struttura dei muri di sponda. Il progetto dei grandi collettori assume, così, i caratteri di una vicenda edilizia autonoma che si sviluppa parallelamente alla realizzazione dei muraglioni: la sua ricostruzione avviata attraverso la lettura delle carte sparse negli archivi storici, restituisce la cronaca di un monumentale cantiere che, diffuso sul territorio, accompagna la costruzione di Roma contemporanea, dalla fine dell’ottocento agli anni venti del novecento, fornendo interessanti tracce delle contaminazioni tra la storia dell’ingegneria e quella della città. Oggi i collettori bassi costituiscono una infrastruttura fondamentale dell’assetto fognario attuale della città di Roma e una monumentale opera di ingegneria idraulica, tutta da riscoprire. In questo senso, gli studi presentati in questa mostra contribuiscono alla conoscenza, tutela e valorizzazione di questa monumentale infrastruttura. La mostra rappresenta il quinto evento espositivo della stessa serie, avviata nel 2020, nell’ambito di accordi di collaborazione scientifica tra il Dipartimento di Ingegneria Civile e Informatica (Dicii) dell’università degli Studi di Roma Tor Vergata e l’Archivio di Stato di Roma per la valorizzazione del fondo archivistico del Genio civile di Roma, collezione documentaria fondamentale anche per i processi di tutela e salvaguardia del patrimonio costruito storico della città di Roma. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Incontro tra Draghi e Marina Berlusconi, presente Gianni Letta
(Adnkronos) –
Incontro a Milano tra Marina Berlusconi e Mario Draghi nei giorni scorsi. L'ex premier e governatore della Bce è stato ricevuto dalla presidente del gruppo Mondadori nella sua abitazione di Corso Venezia. Al colloquio era presente anche l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio e storico braccio destra di Silvio Berlusconi, Gianni Letta. E' stato un ''incontro di cortesia già programmato da tempo, oltre che un'occasione di conoscenza reciproca'', spiegano fonti vicine alla presidente di Fininvest. Lunedì scorso Draghi ha presentato a Bruxelles il suo rapporto sulla competitività europea. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ascolti tv, ‘L’amica geniale’ vince la prima serata: 22,6% di share
(Adnkronos) – 'L'amica geniale 4 – Storia della bambina perduta' su Rai 1 ha vinto la prima serata di ieri, 11 novembre. Il debutto della nuova stagione ha raggiunto 3.332.000 telespettatori e il 22,6% di share. Su Canale 5 'La Talpa – Who is the Mole' ha totalizzato 1.917.000 telespettatori e il 12,5% di share. Su Italia 1 il film 'The Great Wall' ha ottenuto 1.203.000 telespettatori e il 6,7% di share. Su Rai 2 'Boss in incognito' è stato visto da 1.041.000 telespettatori raggiungendo il 5,8% di share. A seguire su La7 'La Torre di Babele' ha ottenuto 955.000 telespettatori e il 4,88% di share. Poco sotto con il 4,87% di share 'GialappaShow', in onda su Tv8, che ha intrattenuto 845.000 telespettatori. Su Rete 4 'Quarta Repubblica' ha registrato 714.000 telespettatori e il 5% di share. Su Rai 3 'Lo stato delle cose' ha ottenuto 762.000 telespettatori e il 4,7% di share. Su Nove 'Little Big Italy' è stato visto da 390.000 telespettatori raggiungendo il 2% di share. Nella fascia access prime time 'Affari Tuoi' su Rai 1 ha intrattenuto 5.825.000 telespettatori raggiungendo il 26,4% di share. 'Striscia la Notizia' su Canale 5 ha totalizzato 3.241.000 telespettatori e il 14,7% di share. Su Rai 3 'Un posto al sole' ha raggiunto 1.507.000 telespettatori e il 6,8% di share. Su Italia 1 'NCIS – Unità anticrimine' ha registrato 1.551.000 telespettatori e il 7% di share. Infine, su Nove 'Chissà chi' è ha registrato 630.000 telespettatori e il 3% di share. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Inchiesta curve, testimone rissa con Iovino: “Fedez disse l’ammazzo”
(Adnkronos) – "Lasciatemi stare, lasciatemi stare che l'ammazzo che io sono di Rozzano". Sono le parole pronunciate da Fedez, nome d'arte del cantante Federico Lucia, secondo quanto riferito alla polizia da uno degli addetti alla sicurezza della discoteca milanese 'The Club' dove lo scorso 22 aprile c'è stata l'ormai famosa rissa tra il rapper e il personal trainer dei vip Cristiano Iovino. E' uno degli atti che, insieme ad altre testimonianze, riempie le pagine di uno dei capitoli dell'inchiesta che ha azzerato i vertici delle curve di Milan e Inter. Una lite, forse legata a una donna, che vede coinvolti alcuni personaggi finiti al centro dell'indagine 'Doppia curva'. E' poco dopo la mezzanotte quando Fedez, in compagnia di alcuni amici – i testimoni riconoscono il rapper Taxi B – entrano nel locale del centro. Trascorrono circa due ore e mezza, poi Iovino – accompagnato da alcuni addetti alla sicurezza – lascia la discoteca "con il volto sporco di sangue" mentre il cantante è ancora all'interno. "Ho visto Fedez sulle scale dell'uscita di sicurezza – racconta un altro buttafuori -, lui era molto agitato e continuava a dire che quel ragazzo che era già stato accompagnato fuori dal locale aveva messo alzato le mani su uno dei suoi amici. In quel frangente Fedez era molto agitato tanto che abbiamo dovuto sollevarlo di peso per portarlo fuori. Preciso che il suo amico senza capelli e palestrato (Christian Rosiello, tra gli arrestati per l'indagine sul tifo, ndr) era molto agitato perché temeva che, in sua assenza, qualcuno potesse picchiare Fedez, mentre gli altri suoi amici sono rimasti tranquilli". Una volta fuori dal locale, Fedez "ha cominciato ad urlare contro di noi dicendo: 'lascatemi stare, lasciatemi stare che l'ammazzo che io sono di Rozzano'. Si è calmato quando ha notato che qualcuno lo stava riprendo con dei telefoni cellulari, credo che fossero dei ragazzi asiatici, ricordo che guardando verso di loro si è messo a ridere…" aggiunge l'addetto alla sicurezza sentito in questura. Il cantante, denunciato per rissa, viene anche riconosciuto (poco dopo) davanti all'abitazione di Iovino. E negli atti dell'inchiesta il volto di Fedez appare ancora in alcune fotografie quando, in compagnia del guardaspalle Islam Hagag in arte 'Alex Cologno' (finito in manette per l'indagine sulle tifoserie, ndr), va in Ferrari a casa di Luca Lucci, capo ultrà della curva Sud, anche lui tra i milanisti arrestati dell'inchiesta della Dda di Milano. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
La Cina e l’intramontabile diplomazia dei panda: due ‘nuovi arrivi’ negli Usa
(Adnkronos) – Trasferimento a Washington per Bao Li e Qing Bao. Con il 'Panda Express' torna la diplomazia dei panda in un momento in cui non mancano tensioni tra Cina e Stati Uniti. E a meno di un mese dalle elezioni presidenziali americane, i due panda giganti sbarcano negli Stati Uniti dalla Repubblica Popolare. Sono i primi in 24 anni a partire dalla Cina alla volta di Washington, sottolineano i media americani. Lunedì sera i due panda, entrambi di tre anni, hanno lasciato la 'base' a Dujiangyan, nel sudovest della Cina. A bordo di un volo, 'Panda Express' per l'occasione, sono partiti alle prime ore di oggi diretti a Washington.
Per il viaggio ci sono germogli di bambù, carote e acqua, come assicurato dalla China Wildlife Conservation Association. Vanno in prestito al National Zoo per dieci anni. Ogni anno per un milione di dollari che la Cina destinerà alla conservazione della specie.
Bao Li, nato nel Sichuan, è figlio di Bao Bao, una 'star' del parco dove è nata nel 2013, prima di tornare in Cina quattro anni dopo. I 'nonni', Meixiang e Tian Tian, hanno vissuto per oltre 20 anni nella struttura. Per alcuni è un "nuovo capitolo" nella storia della diplomazia dei panda, un impegno ribadito dal leader cinese Xi Jinping nell'incontro del novembre 2023 a San Francisco con Joe Biden. L'agenzia ufficiale cinese Xinhua ricorda che è la seconda volta da gennaio che dalla Cina partono panda giganti per gli Usa. E' di fine giugno la notizia della partenza di due panda giganti dalla Cina per lo zoo di San Diego.
C'è chi parla di "momento storico". Ma in quel 'nazionalismo digitale' che in Cina è un fenomeno diffuso ci sono altri ancora che non sono affatto contenti. E online non mancano le proteste contro l'invio in Cina dei "tesori della Nazione". 'Tesori' come i nomi dei due panda giganti. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
“Così convinsi Spalletti a farsi intervistare”, il racconto del regista del film su scudetto Napoli
(Adnkronos) – ''Dopo la vittoria dello scudetto e l'approdo nella nazionale azzurra, Spalletti non voleva più fare l'intervista. Mi diceva: 'Non sono importante, non sono più l'allenatore del Napoli, non serve…''. Andrea Bosello, classe '75, nato in Friuli ma napoletano di adozione, produttore e regista del film 'Sarò con te', dedicato alla conquista del tricolore da parte del Napoli di Aurelio De Laurentiis, racconta all'Adnkronos quanto sia stato difficile convincere il principale artefice della cavalcata trionfale azzurra a farsi intervistare. Il corteggiamento è stato lungo e asfissiante. Solo dopo una sorta di aut aut, il mister di Certaldo, contadino dalla tempra d'acciaio innanzitutto e poi uomo di sport, si è arreso. ''Ogni settimana -dice Bosello-tornavo da Spalletti pensando che fosse solo ritrosia e continuava a dire 'no', finché un giorno lo misi nell'angolo e gli dissi: 'Luciano senza di te io il film non lo faccio, non avrebbe senso. Quindi, o facciamo questa intervista, o sarai responsabile del mio licenziamento!''. Finalmente il faccia a faccia è arrivato: ''Dopo qualche giorno ci siamo incontrati nella sua tenuta sulle colline toscane e abbiamo trascorso tre giorni insieme. E' stata una intervista molto bella, vera, che ho inserito nel film integralmente, senza censure. Come al solito, lui ha dato tutto se stesso e alla fine per ringraziarci ha anche regalato una cassa del vino di sua produzione a tutta la troupe''. Boselli rivela alcuni particolari inediti della lunga 'confessione di Luciano': ''Quando sono entrato nel suo ufficio la prima volta, mi dissero 'se la porta è chiusa, allora non puoi entrare, se, invece, è aperta, sei il benvenuto'. Per fortuna era aperta, mi sono guardato attorno e ho notato che non c'erano finestre. La luce al neon rendeva tutto l'ambiente freddo, alle pareti erano appesi i cimeli raccolti nella lunga carriera. Il divanetto sembrava lì per accogliere gli ospiti e invece lui mi sorprende: 'Qui è dove vivo io…'. Allora, in quel momento, dentro di me pensai 'E' fatta! Abbiamo il protagonista!''. La pellicola scudetto è frutto del lavoro di documentaristi e ed è stata girata per lo più all'interno dello spogliatorio del Napoli poi diventato campione dopo 33 anni di attesa dall'ultimo trionfo in campionato targato Maradona. E' una specie di 'dietro le quinte' calcistico con le testimonianze esclusive dei protagonisti dell'impresa e le voci dei tanti tifosi napoletani: i residenti in città ma anche quelli che vivono Oltreocenano, a New York e nella Buenos Aires di El pibe de oro. Uscito nelle sale ai primi di maggio il film ha registrato un record di incasso (oltre un milione di euro) e di spettatori (più di 90mila).Oltre Spalletti, nella trama del racconto, spicca la Napoli variopinta, dolce e amara di sempre, con le sue mille contraddizioni, vestita a festa per i suoi beniamini. ''Pensate se vinciamo noi, cosa succederà , visto questa voglia di felicità così rimarcata…'', le parole profetiche di Lucianone. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Convocato a scuola per il figlio aggredisce insegnante: “La famiglia non va disturbata”
(Adnkronos) – Convocato a scuola, ha aggredito l’insegnante del figlio al culmine di una discussione sulla condotta in classe del ragazzino. E' successo in un Istituto comprensivo di Reggio Calabria. L'uomo, 34 anni, era stato chiamato per essere informato di un litigio avvenuto qualche giorno prima tra il figlio e un suo compagno di classe durante l’ora di educazione fisica. In quell'occasione il figlio 12enne aveva aggredito l'altro alunno. Arrivato presso l’edificio scolastico, dopo aver chiesto al minore chi fosse il docente che lo aveva fatto convocare, il padre dell’alunno si è rivolto allo stesso con tono minaccioso, urlando che non doveva essere disturbata la famiglia del ragazzino, per poi aggredirlo fisicamente sbattendolo contro un muro e afferrandolo per il collo. L’insegnante, assistito dal personale della scuola, fortunatamente non ha riportato traumi significativi, decidendo ugualmente di ricorrere alle cure mediche. I carabinieri della Stazione di Cannavò, dopo aver svolto gli accertamenti del caso, hanno identificavato il 34enne che verrà denunciato all’Autorità Giudiziaria per lesioni, violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale, poiché l’insegnante era impegnato nell’esercizio delle proprie funzioni all’interno della scuola. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Volley femminile, Italia stacca il pass per Parigi 2024 e le finali di Nations League
(Adnkronos) – Anche l’Italia della pallavolo femminile del Ct Julio Velasco (dopo quella maschile di Fefè De Giorgi) parteciperà alle Olimpiadi di Parigi 2024 e alle Finals della Volley Nations League 2024, in programma a Bangkok (20-23 giugno). La vittoria per 3-0 (26-24, 25-16, 25-23) dell’Olanda sul Canada ha reso certa la qualificazione per Parigi, attraverso il largo vantaggio nel world ranking, e contemporaneamente regalato il pass per l’atto conclusivo della Volleyball Nations League. Con ancora le sfide contro Corea del Sud (oggi alle 12:30 italiane) valida per la Pool 6 della VNL, Stati Uniti (15 giugno alle 8:30 italiane) e Serbia (16 giugno alle ore 8:00 italiane) da disputare, le azzurre proveranno a conquistare la miglior posizione possibile in ottica quarti di finale di VNL e per rafforzare la posizione nel ranking in previsione del sorteggio dei gironi Olimpici che si svolgerà proprio a Bangkok il prossimo 19 giugno (alle ore 13 italiane). "C’è grande soddisfazione per questa qualificazione; abbiamo sempre avuto la consapevolezza che le azzurre avrebbero dimostrato tutto il loro grandissimo valore e con una serie di ottime prestazioni si sono assicurate il pass olimpico. Un ringraziamento speciale, oltreché alle ragazze, va a Velasco e a tutto il suo staff: insieme hanno fatto un gran lavoro, soprattutto considerando il poco tempo a disposizione", ha detto il presidente della Federazione Italiana Pallavolo, Giuseppe Manfredi. "Ottenuta la qualificazione, l’obiettivo principale, adesso, è vivere i prossimi Giochi Olimpici da protagonisti. Presentarsi a Parigi con due nazionali seniores, tre coppie di beach volley e la nazionale femminile di sitting volley è davvero un risultato straordinario che premia i tanti investimenti della Federazione e la grande mole di lavoro portata acanti da tutta la Pallavolo italiana. Una delegazione così importante rappresenta nel modo migliore la forza di tutto il nostro movimento”, ha aggiunto Manfredi. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)