Festa Roma, Valeria Marini: “Sogno di lavorare con Ozpetek e Bellocchio” – Video

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(Adnkronos) – “Sogno di lavorare con Marco Bellocchio”. Questo è il desiderio che Valeria Marini ha espresso all’Adnkronos sul red carpet della Festa del Cinema di Roma, in occasione dell’anteprima del film di apertura ‘Berlinguer. La grande ambizione’ di Andrea Segre con protagonista Elio Germano. Nel cassetto dei sogni della Marini ci sono anche “Pedro Almodovar e Ferzan Ozpetek”. La showgirl però non ha preferenze su quale ruolo le piacerebbe interpretare: “Loro sapranno affidarmi il personaggio giusto”. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Valle D’Aosta, alpinista precipita e muore sul Gran Paradiso

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(Adnkronos) – Intervento del Soccorso Alpino Valdostano questa mattina sul Gran Paradiso per il recupero di un alpinista precipitato. L'incidente è avvenuto intorno alle 9. A dare l’allarme una cordata di alpinisti che si trovava in zona e che ha assistito all'incidente. L'alpinista si trovava in vetta quando, per cause in fase di valutazione, è caduto. Il corpo senza vita è stato portato a Courmayeur. Le operazioni di riconoscimento sono affidate al Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Monte Bianco, ritrovati i corpi degli alpinisti Andrea Galimberti e Sara Stefanelli

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(Adnkronos) – Ritrovati oggi i corpi dei due alpinisti italiani dispersi sul Monte Bianco. Di Sara Stefanelli e Andrea Galimberti si erano perse le tracce da sabato 7 settembre. Il tragico ritrovamento oggi da parte di uno degli elicotteri del soccorso alpino francese, dopo tre giorni di maltempo che ne aveva impedito il decollo. Insieme a loro anche i cadaveri di due alpinisti coreani. Come confermato da Etienne Rolland, comandante del Pghm di Chamonix, le due cordate sono state "rapidamente localizzate: avevamo un'idea di dove potessero essere, della loro altitudine e del loro percorso".  Sulla pagina Fb di Andrea Galimberti tanti messaggi di persone che, fino a poche ore fa, si auguravano un epilogo positivo e che ora piangono l'amico. Sui loro social gli ultimi scatti condivisi sul Cervino, sempre insieme, in vetta e al rifugio, felici. Galimberti descrive in maniera estremamente dettagliata l'ascesa al Cervino, compiuta lo scorso 3 settembre con l'amica Sara: "Dopo il classico corso di alpinismo tre mesi fa Sara inizia ad arrampicare con me. Davvero tanta roba da subito, in alta quota sul facile non ha problemi anzi va da Dio", scriveva Galimberti e, poi, mi dice, "Andre, io ho un sogno da sempre, arrivare in vetta al Cervino!!!". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Esplosione Suviana, si indaga per disastro e omicidio colposo. Sindacati oggi in piazza

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(Adnkronos) –
Continuano anche oggi le ricerche dei 4 dispersi nell'esplosione, avvenuta nella centrale a Bargi, nei pressi del lago di Suviana nel bolognese. Ieri le operazioni erano state sospese perché l'acqua all'interno continuava a salire e non c'erano le condizioni di sicurezza per intervenire. In tarda serata la portata dell'acqua che scende dalla condotta a monte della centrale è diminuita ed è ripreso l'intervento dei sommozzatori dei vigili del fuoco. La procura di Bologna ha aperto un'inchiesta. A quanto si apprende, le ipotesi di reato sono disastro colposo e omicidio colposo.  Nell'esplosione 3 operai sono morti e 5 sono stati feriti riportando gravi ustioni. Rabbia dei sindacati che per oggi, giovedì 11 aprile, hanno indetto a Bologna una giornata di sciopero generale di 8 ore per tutte le categorie.   "Manteniamo la speranza di trovare vivi i dispersi, ma valutando lo scenario molto complesso non ci fa pensare a possibilità di una loro sopravvivenza" le parole di Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.  Le segreterie nazionali di Fiom-Cgil e Uilm-Uil, a seguito dell’ennesima strage sul lavoro hanno deciso di dare copertura nazionale alle strutture territoriali e alle rappresentanze dei lavoratori in caso di estensione da 4 a 8 ore dello sciopero di oggi già proclamato da Cgil e Uil. Esprimiamo solidarietà e vicinanza alle famiglie degli operai deceduti e dispersi, ai lavoratori feriti, auspicando che sia fatta piena luce sulla dinamica di questa tragedia.   Come ha spiegato il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, "la struttura viene considerata non in pericolo di crollo, ma molte delle stanze sono allagate e quindi bisogna capire dove i dispersi hanno trovato rifugio o sono eventualmente collocati" . Tutto, secondo la ricostruzione del sindaco, sarebbe avvenuto a "circa 70 metri profondità, dove c'è stato un incendio" alla turbina e "il crollo strutturale di un solaio, delle tubature che si sono aperte e hanno inondato le camere" Enel Green Power fa intanto sapere che continuerà a dare ogni forma di collaborazione alle autorità preposte per accertare i fatti. L’amministratore delegato, Salvatore Bernabei, ieri si è recato immediatamente sul luogo per coordinare di persona le attività aziendali in raccordo con le autorità competenti. Nella centrale erano in corso lavori di efficientamento che Enel Green Power "aveva contrattualizzato con tre aziende primarie, Siemens, ABB e Voith". Da quanto ricostruito, "il collaudo del primo gruppo di generazione era già terminato nei giorni scorsi e, al momento in cui è avvenuto l’incidente, era in corso il collaudo del secondo gruppo".   —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Europa League, Bayer Leverkusen-Roma 2-2: tedeschi in finale

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La Roma non riesce nell'impresa, non va oltre il 2-2, incassato solo nel finale dopo essere andata in vantaggio di due gol, in casa del Bayer Leverkusen, con i tedeschi che conquistano un posto nella finale di Europa League dove la squadra di Xabi Alonso affronterà l'Atalanta vittoriosa sul Marsiglia. La Roma gioca una gara di sofferenza e grinta ed era quasi riuscita ad avere la meglio, grazie ai miracoli di Svilar e la doppietta di Paredes su calcio di rigore, ma un errore all'82' del portiere giallorosso e l'autogol di Mancini ha riaperto la gara per i tedeschi che hanno anche evitato la sconfitta con il gol di Stanisic al 97'.   De Rossi per la sfida sceglie la difesa a 3 con Mancini, Ndicka e Spinazzola, a centrocampo Cristante e Pellegrini ai lati di Paredes in regia con El Shaarawy e Angelino esterni. Davanti Dybala, non al top della condizione, inizia dalla panchina, con in avanti il doppio centravanti Azmoun-Lukaku. Sofferenza totale per la Roma nel primo tempo che rischia più volte di subire il vantaggio del Bayer ma guadagna un rigore con Azmoun che trasforma Paredes che non trema dagli undici metri e regala l'1-0 al 43' del primo tempo.  La Roma parte bene e al 4' Pellegrini lancia Lukaku alle spalle di Hincapié, ma il belga non è preciso nel controllo di petto a tu per tu con Kovar e viene anticipato dal portiere avversario in uscita bassa disperata. Al 16' Bayer in avanti con la conclusione di Palacios respinta da Svilar respinge con i pugni. Al altra occasione per la Roma con Pellegrini di testa in tuffo su cross dalla destra di Cristante che impegna Kovar.  
Al 19' De Rossi è costretto a sostituire Spinazzola per infortunio e sale in cattedra la squadra di Xabi Alonso. Al 23' Hlozek va a botta sicura col sinistro da dentro l'area ma Mancini ci mette il piede e salva tutto. Al 30' Palacios piazza il destro basso dal limite con il pallone che colpisce il palo, palla sulla schiena di Svilar che balla vicino alla linea prima dell'intervento di N'Dicka che spazza l'area. Ancora il portiere giallorosso salva su Frimpong dal limite. Al 40' doppia occasione ancora per il Bayer sul sinistro di Adli Svilar salva tutto, sulla respinta ci prova Hlozek a botta sicura ma trova un'altra risposta miracolosa del portiere giallorosso. Al 43' la Roma passa un po' a sorpresa grazie al rigore trasformato da Paredes e concesso per una trattenuta di Tah su Azmoun. Al 45' ancora Roma pericolosa ma Tapsoba anticipa tutti in area rossonera.
 Ad inizio ripresa ancora Roma avanti e al 50' Zalewski serve Cristante in area che si gira sul sinistro ma non riesce a dare forza al proprio tentativo. Al 54' ci prova ancora Adli da posizione centrale ma finisce fuori di un soffio. La gara è più aperta e al 58' El Shaarawy ci prova con un tiro a giro ma Kovar ci arriva in tuffo. Al 59' ancora miracoloso Svilar su Hofmann che calcia basso. Al 61' ancora Bayer: Pellegrini perde malamente palla all'interno della propria area, Hlozek prova il piatto rasoterra ma colpisce debolmente. Al 66' la Roma passa di nuovo: Makkelie assegna un altro rigore ai giallorossi dopo on-field review per un fallo di mano di Hlozek. Paredes va sul dischetto e fa doppietta.  Il Bayer trema ma si ributta in avanti e al 73' Tah calcia rasoterra da lontanissimo, la palla rimane tra i piedi di Adli che calcia fuori di un soffio col sinistro dal cuore dell'area. All'82' la Roma è sfortunata: Svilar esce a vuoto sul corner dei tedeschi, unico errore della gara, e la palla finisce addosso a Mancini e termina la propria corsa in rete per l'1-2. La Roma accusa il colpo e il Bayer trova campo. All'87' Frimpong sfiora il 2-2 due volte. Al 95' Schick vede Svilar fuori dai pali e prova a scavalcarlo con un pallonetto da lontanissimo ma termina fuori. A 97' il Bayer pareggia con Stanisic che entra in area e infila la palla all'angolino basso. La gara finisce e il Bayer si vendica e va in finale. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Il Doge di Musk contro lo smartworking: “Dipendenti federali in ufficio dalle 8 alle 18”

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(Adnkronos) – "Non si dovrà neanche parlare di licenziamento di massa, diremo solo loro che devono tornare in ufficio cinque giorni alla settimana dalle otto alle 18". Così Vivek Ramaswamy, l'altro miliardario tech che insieme ad Elon Musk sarà alla guida del dipartimento per l'efficienza governativa, il Doge, ha detto che costringerà a tornare a lavorare in presenza i dipendenti federali che attualmente "non vanno a lavoro" ma continuano, a 18 mesi dalla fine della pandemia, ad usufruire in varia misura dello smartworking.  Intervistato dal conduttore di estrema destra, e fedelissimo di Trump, Tucker Carlson, l'imprenditore biotech ha confermato che il compito suo e di Musk sarà di usare "il martello pneumatico e la sega elettrica" per rivoluzionare, e tagliare drasticamente, l'apparato federale. E si dice convinto che togliendo la possibilità di lavorare da remoto "si ridurrà del 25% del la burocrazia federale".  Al momento – ricorda Nbcnews – sono 1,3 milioni i dipendenti federali, su un totale di 2,2 milioni, che possono lavorare in smartworking, il 10% di loro totalmente da remoto, mentre il restante, dall'agosto del 2023, deve andare in ufficio almeno la metà dei giorni di due settimane lavorative. L'insofferenza di Musk per il lavoro da remoto, da lui bollato come "moralmente sbagliato", è nota: nel giugno del 2022, in piena pandemia, costrinse i dipendente di Tesla a lavorare in presenza almeno 40 ore alla settimana. E la stessa cosa ha fatto subito dopo aver preso il controllo di Twitter, ora X, nell'ottobre dello stesso anno.  La crociata dei due miliardari contro il lavoro da remoto dei dipendenti federali potrebbe trovare però un'alleata non scontata, la sindaca democratica di Washington D.C. che da tempo chiede aiuto perché si riporti "vita al centro della nostra città" dove ormai da anni gran parte degli edifici che ospitano i dipartimenti federali sono svuotati. "Come fare in modo di riportare i nostri lavoratori federali negli uffici è una grande questione", ha detto la sindaca che ha già chiesto un incontro a Donald Trump per lavorare insieme verso questo obiettivo.  Secondo il Goverment accountability office, lo scorso anno 17 delle 24 principali agenzie federali hanno usato solo il 25% dei loro spazi. E ci sono corrispondenze tra le liste di questi edifici e quella su cui Musk e Ramaswamy intendono abbattere la loro scure, a cominciare dal dipartimento dell'Istruzione che utilizza solo il 16% dei suoi spazi, con il 98% dei dipendenti che posso lavorare da casa e oltre la metà che effettivamente lo fanno.  
Dal sindacato dei dipendenti federali, American Federation of goverment employees, che ha oltre 700mila iscritti, si liquidano le affermazioni dei futuri capi del Doge come esagerate, ricordando che oltre metà dei lavori federali – nella sanità, nella sicurezza, nella protezione dei confini e della sicurezza alimentare – non prevedono lo smartworking. E si ricorda che permettendo di lavorare parzialmente da casa il governo federale può reclutare e mantenere talenti lavorativi nonostante i salari nettamente più bassi del settore privato.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Caso Salis, Gabriele Marchesi torna libero: per lui nessuna estradizione in Ungheria

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(Adnkronos) – Gabriele Marchesi torna libero. Il 23enne, accusato di aver aggredito tre neonazisti a Budapest l'11 febbraio 2023 insieme alla connazionale Ilaria Salis che da quel giorno è detenuta in un carcere ungherese, non sarà consegnato all’Ungheria. Lo ha deciso la corte d’Appello di Milano – giudici Monica Fagnoni, Stefano Caramellino e Cristina Ravera – in merito al mandato di arresto europeo (emesso a ottobre ed eseguito lo scorso 21 novembre).  Una decisione che arriva al termine della sesta udienza e a poche ore dalla decisione ungherese di lasciare in carcere Ilaria Salis negandole gli arresti domiciliari. Da questo momento Marchesi non è più ai domiciliari, ma è un libero cittadino in Italia.  E' un lungo elenco di normative e sentenze quella che i giudici della corte d'appello di Milano elencano per spiegare il no alla consegna all'Ungheria di Gabriele Marchesi. La corte ricorda che il 23enne è un "giovane dotato di fissa dimora, sconosciuto alle carceri italiane, incensurato, si è sempre presentato in udienza e un inserimento in carcere anche temporaneo sarebbe percepita come particolarmente degradante" viste le condizioni delle carceri di Budapest che, secondo l'ultimo report internazionale del 2018, risultano gravate da rischi di violenza, non sufficienti garanzie igieniche e dove "la non certezza di accesso ai colloqui con i familiari" potrebbe essere un "grave pregiudizio".  Inoltre la durata non breve del processo, "e la complessità degli accertamenti per stabilire se ha partecipato ai fatti" non può scongiurare il "reale rischio che sia leso uno dei suoi diritti fondamentali" e che eventuali "trattamenti degradanti" possano nuocere alla sua vita psichica, sostiene la corte d'appello di Milano. "Sono contento", così Gabriele Marchesi dopo la decisione dei giudici che hanno negato la sua consegna all’Ungheria.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Pompei, imbrattato con una scritta blocco di marmo negli scavi

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(Adnkronos) – Imbrattato un monumento funerario nel parco archeologico di Pompei. Si è trattato di una scritta su un blocco di marmo della necropoli fuori porta Ercolano nell'area degli scavi. Dalle prime informazioni sembra essersi trattato di un gesto di un minorenne. I restauratori l'hanno cancellata in un'ora. I carabinieri stanno cercando di risalire al o ai responsabili.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Stellantis, stoccata di Confindustria: “Una pazzia chiedere nuovi incentivi”

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(Adnkronos) – La richiesta di Stellantis di ulteriori incentivi è "una pazzia". E' quanto afferma il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, all'indomani dell'intervento in audizione alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato dell’amministratore delegato Carlos Tavares. ''Noi abbiamo bisogno di piani industriali seri, imprese che siano serie sul territorio e restino, ovviamente, a costruire i propri prodotti nel nostro paese'', aggiunge. Contro Tavares anche Matteo Salvini: “L’amministratore delegato di Stellantis dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa agli operai, agli ingegneri, ai tecnici, agli italiani e alla storia dell’auto italiana. Il settore è in crisi anche per colpa sua”, ha affermato il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture a margine della cerimonia di inaugurazione della linea metropolitana M4, in corso a Milano. La dirigenza di Stellantis “non è più in condizione di chiedere niente per come hanno mal gestito e mal amministrato un’azienda storica italiana” ha sottolineato il ministro.  Sul tema è intervenuto anche il ministro per le Imprese, Adolfo Urso: ''Credo che ieri Tavares si sia reso conto, nelle reazioni dei parlamentari e anche dei sindacati, che hanno indetto uno sciopero per il giorno venerdì 18, che il sistema Paese, unito, maggioranza e opposizione, sindacati e imprese dell'autovetture, chiedono alla grande multinazionale che è nata in Italia di restare in Italia e di affrontare con noi la sfida della transizione ecologica che il nostro Paese può fare meglio di altri, come dimostra che nell'economia circolare noi siamo più avanti di altri", ha affermato.   —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

La Spina (Unpli): “Pro Loco presidio del territorio, elemento essenziale di attrattività”

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(Adnkronos) – Promozione culturale e turistica del territorio, valorizzazione del patrimonio storico, punto di riferimento per residenti e turisti, sentinelle del territorio. Sono le 'Pro Loco', organizzazioni o associazioni senza scopo di lucro che conoscono a fondo il territorio e sono di grande importanza per la tutela del patrimonio culturale, storico e non solo dell'Italia. E l'Unione Nazionale Pro Loco d'Italia si riuniscono in una grande assemblea il 16 e 17 novembre all'Ergife a Roma.  "Le proloco rappresentano il territorio in quanto presenti in più di 6.350 località, – ha spiegato all'Adnkronos Antonio La Spina presidente dell'Unpli, Unione nazionale Pro Loco d'Italia – una capillarità che dà loro quell'importanza intanto di presidio del territorio, di animazione territoriale che è fatta da milioni di volontari che supportano le amministrazioni comunali, supportano le attività istituzionali che vengono realizzate in ogni comune e quindi di fatto sono l'elemento essenziale per rendere le comunità sempre più attrattive, sempre più anche in linea con quelle che sono le esigenze dei turisti che vogliono visitare i piccoli borghi, per avere magari opportunità per i vari commercianti, per l'economica locale per i produttori di prodotti tipici".  La Spina ha evidenziato poi come le Pro Loco, "siano importanti presidi sia per i residenti, dato il loro aspetto importante dal punto di vista sociale, perché le Pro Loco fanno anche un'azione molto forte di coesione sociale, oltre a far girare molto l'economia con le manifestazioni, con gli eventi, le sagre: se ne realizziamo 110mila ogni anno quindi c'è un'attrattività molto forte. E sono importanti per i turisti, sono punti di riferimento per visitare luoghi particolari, sono un mezzo per trovare momenti di svago, per scoprire quell'Italia minore, vera, – ha aggiunto La Spina – o per chi vuole vivere un turismo esperenziale, per chi vuole stare a contatto con la natura, immerso nel verde e quindi anche un turismo sostenibile che va ad incentivare anche il flusso di un turismo che si sposta dalle grandi destinazioni a quelle più piccole, a identità locali ricche di tradizioni e cultura".  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Roland Garros, sorteggiato il tabellone: Sinner esordisce con Eubanks, Musetti sfida Galan

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(Adnkronos) – E' stato sorteggiato il tabellone del Roland Garros, seconda prova stagionale del Grande Slam, al via domenica prossima a Parigi. Sono 8, in attesa della conclusione delle qualificazioni, gli azzurri che scenderanno in campo al Bois de Boulogne. Due di loro tra le teste di serie di questa edizione del torneo. Jannik Sinner, numero 2 del mondo e del seeding, sfiderà lo statunitense Chris Eubanks.  Lorenzo Musetti, numero 31 del ranking e 30 del seeding, affronterà il colombiano Daniel Galan. Questi tutti gli accoppiamenti degli italiani: Fognini-Van de Zandschulp (Ned); Musetti (30)-Galan (Col); Darderi-Hijikata (Aus); Cobolli-Qualificato/lucly loser; Nardi-A.Muller (Fra); Arnaldi-Fils (29, Fra); Sonego-Humbert (17, Fra); Sinner (2)-Eubanks (Usa).   Se Sinner sarà in campo al Roland Garros? “Certo, è confermatissimo che giocherà a Parigi”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il presidente del Coni Giovanni Malago', intervistato da Giorgio Lauro ed Enzo Iacchetti. Ieri il 22enne altoatesino ha testato la sua condizione sul campo centrale scambiando con uno sparring partner d'eccezione: il 34enne giapponese Kei Nishikori, finalista allo Us Open 2014. Le ultime settimane sono state particolarmente travagliate per il campione dell'Australian Open, che si era fermato dopo Madrid per il problema all'anca destra che lo ha costretto al forfait al Foro Italico. Dopo alcuni giorni di controlli e terapie al J-Medical di Torino, era rientrato a Monte Carlo, dove insieme al suo staff aveva ripreso in mano la racchetta.    —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Palermo, i Carabinieri festeggiano i 105 anni del brigadiere

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(Adnkronos) – Centocinque anni festeggiati con i suoi colleghi dopo una lunga carriera. I Carabinieri di Palermo hanno incontrato Salvatore Galante nato a Montedoro in provincia di Caltanissetta nel 1919, Brigadiere dei carabinieri in congedo. Nella sua casa, nel quartiere Oreto, a Palermo, circondato dai familiari, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Generale di Brigata Luciano Magrini, "ha portato un caloroso saluto e un affettuoso abbraccio dell’Arma al militare centenario, consegnandogli in dono una Lucerna in cristallo". Salvatore Galante sposa la signora Filomena ed ha due figli Angela e Vincenzo. Si arruola nell’Arma dei carabinieri il 24 febbraio 1939 e viene trasferito alla Legione di Verona. Si congeda dopo 35 anni di servizio il 14 aprile 1974 con nomina a Vice Brigadiere di complemento. Ha partecipato alla 2° guerra mondiale, è stato mobilitato con la 150^ sezione a disposizione della Divisione Acqui destinazione Albania con l’incarico di “portaordini”. Dall’Albania in Grecia e da lì, sempre con la Divisione Acqui, è stato trasferito presso l’isola di Corfù. Rientrando da un servizio con la moto, a causa di un incidente con un’autovettura militare riportava la frattura della tibia e del perone della gamba destra ed a seguito di ciò veniva rimpatriato in convalescenza. I colleghi della Sezione, rimasti in Grecia, (ben 68 compreso il Comandante) morirono tutti nell’eccidio di Cefalonia. Dopo circa due mesi di convalescenza, di nuovo assegnato a Verona, da lì mobilitato con la 27esima Sez. presso la Divisione Mantova. Trasferito ad Asti, poi a Torino, da lì in Calabria a Marcellinara (Cz), poi Nicastro, infine trasferito a Palermo alla Caserma Bonsignore, oggi Caserma Carlo Alberto dalla Chiesa, quale responsabile dell’ufficio autodrappello fino al 1974.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Gaza, Hamas presenterà road map per arrivare a una tregua. Ma resta il nodo ostaggi

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(Adnkronos) – Hamas ha respinto in buona parte il piano americano per un cessate il fuoco temporaneo a Gaza. Lo hanno indicato mediatori citati dal Wall Street Journal, secondo cui il movimento palestinese ha in programma di presentare una propria road map per la fine definitiva del conflitto. Stando al quotidiano americano, la mossa di Hamas evidenzia l'ampio disaccordo che c'è ancora tra le parti e riflette la crescente fiducia del movimento sul fatto che possa trarre vantaggio dalla pressione sia diplomatica che interna su Israele per strappare condizioni migliori al tavolo dei negoziati. 
Hamas chiede un cessate il fuoco permanente e il ritiro totale dei soldati israeliani da Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi detenuti nella Striscia. Israele ha espresso disponibilità a negoziare la proposta americana per una tregua temporanea, ma vuole avere la possibilità di continuare la sua campagna militare. 
Il piano degli Stati Uniti, presentato dal direttore della Cia, William Burns, ai funzionari di Israele, Hamas, Qatar ed Egitto al Cairo, prevedeva un cessate il fuoco di sei settimane a Gaza. Durante questa pausa nei combattimenti, Hamas avrebbe dovuto rilasciare 40 ostaggi in cambio di 900 prigionieri palestinesi che si trovano nelle carceri israeliane, tra cui 100 che scontano lunghe condanne per accuse legate al terrorismo.  Il gabinetto di guerra israeliano, composto dal primo ministro Benjamin Netanyahu, dal ministro della Difesa Yoav Gallant e dal leader dell'opposizione Benny Gantz, si è riunito ieri sera per discutere la proposta degli Stati Uniti. Un alto funzionario israeliano, a conoscenza dell'andamento dei negoziati, ha affermato che Israele è disponibile a utilizzare la proposta americana come base per i colloqui, pur ritenendo che il piano avvantaggerebbe Hamas. Tuttavia, secondo il funzionario, c'è una maggioranza nel governo che voterebbe a favore della ratifica dell'intesa anche se questo volesse significare fare importanti concessioni. Se Hamas dovesse presentare una controproposta che farà avanzare i negoziati, ha aggiunto, le trattative potrebbero entrare nel vivo. 
Funzionari di Hamas hanno detto ai mediatori nelle discussioni di questa settimana al Cairo che il problema principale del piano americano era che non facesse alcun riferimento alla fine della guerra, annunciando che avrebbero presentato una propria proposta entro la fine della settimana sulla base di una proposta precedente.  Secondo questo piano, Hamas rilascerebbe donne, bambini e anziani in cambio del rilascio di alcuni palestinesi dalle carceri israeliane, del ritiro dei soldati israeliani da alcune parti di Gaza, di un aumento degli aiuti e della possibilità per i palestinesi di tornare a muoversi liberamente nella Striscia. In una seconda fase di questo accordo, Hamas rilascerebbe altri ostaggi in cambio del completo ritiro israeliano dalla Striscia. Israele ha affermato di essere disponibile a negoziare su questi punti, ma di voler evitare la libera circolazione degli abitanti di Gaza prima della fine dei combattimenti per impedire a Hamas di raggrupparsi nelle aree in cui il gruppo è già stato sradicato.  Rimane però il nodo degli ostaggi. Hamas ha infatti dichiarato di non essere al momento in grado di identificare e rintracciare i 40 ostaggi israeliani necessari per la prima fase dell'accordo del cessate il fuoco. Lo riporta la Cnn citando due fonti, una delle quali israeliana, che sollevano i timori che il numero degli ostaggi morti sia superiore a quello finora noto.  Secondo la proposta dei negoziatori nelle prima sei settimane di tregua, Hamas dovrebbe rilasciare 40 ostaggi, tra i quali donne, uomini anziani e malati, in cambio della scarcerazione di centinaia di detenuti palestinesi. Ma secondo le fonti della Cnn, Hamas ha detto ai mediatori internazionali, Qatar e Egitto, di non avere 40 ostaggi in vita che corrispondono a questi criteri.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Israele bombarda Beirut, nuovi avvisi di evacuazione per il sud del Libano

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(Adnkronos) – Israele, in stato di allerta nel timore di attentati in vista dell'anniversario del 7 ottobre, continua con i bombardamenti su Gaza e Libano. Nuovi, pesanti raid israeliani sono stati registrati su Beirut, dopo che dal Paese dei Cedri sono stati lanciati due missili terra-terra, abbattuti, contro il nord di Israele. Israele ha colpito oltre 30 volte la periferia sud di Beirut in quella che è stata definita "la notte più violenta". Lo ha riferito l'agenzia di stampa libanese Nna, secondo cui i raid aerei hanno preso di mira diverse zone del sobborgo di Dahiyeh, anche vicino all'aeroporto della capitale. Più di 150 siti sono stati colpiti, riferisce l'esercito israeliano, sottolineando di aver individuato e distrutto depositi di armi, tunnel e altre infrastrutture di Hezbollah nei villaggi del Libano meridionale. L'Idf ha quindi invitato i civili a evacuare immediatamente 25 villaggi e città del Libano meridionale e a dirigersi a nord del fiume Awali, aggiungendo che emetteranno un avviso quando i civili potranno rientrarvi in sicurezza. Negli ultimi giorni, l'esercito israeliano ha chiesto agli abitanti di decine di località nel Libano del sud, comprese quelle a nord del fiume Litani, di lasciare le proprie città. Le evacuazioni avvengono nel mezzo delle operazioni di terra israeliane nel Libano meridionale, che l'esercito ha descritto come "incursioni limitate, localizzate e mirate", con l'obiettivo di demolire l'infrastruttura di Hezbollah nell'area di confine. L'Idf intende effettuare operazioni che terminino il più rapidamente possibile. L'esercito israeliano ha confermato anche di aver "condotto una serie di attacchi mirati" nell'area della capitale libanese, affermando di aver preso di mira "i depositi di armi" e infrastrutture terroristiche di Hezbollah. L'esercito accusa Hezbollah di aver posizionato i suoi siti di stoccaggio e produzione di armi sotto edifici residenziali nella capitale libanese, mettendo in pericolo la popolazione, e promette di continuare a colpire con forza le risorse militari di Hezbollah. Almeno 23 persone sono rimaste uccise e 93 ferite nei bombardamenti israeliani in Libano, ha riferito su X il ministero della Salute di Beirut, aggiungendo che i raid hanno colpito le città e i villaggi del Libano meridionale, Nabatieh, il governatorato orientale della Beqaa, Baalbek-Hermel, il Monte Libano e il nord. E' invece di almeno 24 palestinesi uccisi e di 93 feriti il bilancio dell'attacco notturno dell'esercito israeliano contro una moschea e una scuola adibita a rifugio nella parte centrale di Gaza. Lo rende noto su Telegram l'ufficio stampa del governo di Gaza. La moschea colpita nel raid aereo, così come e la scuola Ibn Rushd, si trova vicino all'ospedale dei Martiri di al-Aqsa, nella città dei Deir al-Balah, nel centro della Striscia. Entrambe le strutture ospitavano centinaia di sfollati, ha affermato l'ufficio stampa. Secondo l'Idf, membri di Hamas erano attivi in entrambi i complessi. L'esercito israeliano ha confermato di aver effettuato l'attacco, definendolo "preciso" e affermando che obiettivo era un centro di "comando e controllo" di Hamas che era "insediato all'interno del complessi". Diversi filmati pubblicati dai media mostrano scene caotiche mentre i corpi venivano estratti dalle macerie del sito religioso dove civili, personale della protezione civile e personale ospedaliero lavorano al buio utilizzando solo la luce dei loro telefoni. Le Forze di difesa israeliane hanno lanciato una nuova operazione di terra contro Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza, tra informazioni di intelligence secondo cui Hamas starebbe cercando di raggrupparsi nell'area. I carri armati hanno circondato il campo profughi, mentre l'aeronautica e l'artiglieria hanno colpito decine di siti, tra cui depositi di armi, tunnel e altre infrastrutture. Il bilancio di un raid aereo israeliano su Jabaliya è di 17 morti, tra cui nove bambini. L'esercito israeliano ha annunciato l'ampliamento dell'area umanitaria ad Al-Mawasi, nel nord della Striscia di Gaza. "L'area umanitaria ampliata comprende ospedali da campo istituiti dallo scoppio della guerra, complessi di tende e scorte di cibo, acqua, medicine e attrezzature mediche", si legge in un comunicato del Coordinamento delle attività governative nei territori (Cogat). Sono state riaperte due vie di evacuazione dal nord di Gaza: una lungo la strada Salah al-Din e l'altra lungo la strada costiera Al-Rashid, ha affermato l'esercito. L'Idf ha inoltre reso noto di aver pubblicato mappe per i civili palestinesi, evidenziando le aree di evacuazione nel nord di Gaza. Che fine ha fatto il generale Esmail Ghaani, il capo della Forza Quds dei Pasdaran, visto l'ultima volta a Beirut domenica scorsa, due giorni dopo l'uccisione di Hassan Nasrallah? E' la domanda che si rincorre tra Teheran e la capitale libanese, da dove ieri arrivavano voci secondo cui potrebbe essere rimasto ucciso o ferito nel raid della notte tra giovedì e venerdì, in cui sarebbe morto anche il successore designato di Nasrallah, Hashem Safieddine. "L'opinione pubblica aspetta la notizia che il nostro generale è vivo e vegeto", scrive il sito iraniano Tabnak, mentre un altro, Shahreh Khabar ha pubblicato una lunga biografia del 67enne Ghaani. Quasi fosse un necrologio. Nulla invece arriva dai Guardiani della rivoluzione. Secondo il New York Times, Ghaani – che, in quanto comandante della Forza Quds, si occupa delle operazioni esterne dei Pasdaran e supervisiona le attività dei proxy – sarebbe stato visto in pubblico l'ultima volta una settimana fa (come mostrano alcune foto pubblicate dai media iraniani), due giorni dopo il raid del 27 settembre su Beirut nel quale è stato ucciso Nasrallah, ma anche il generale iraniano Abbas Nilforushan, mandato da Khamenei per avvertire il leader di Hezbollah di lasciare il Libano. E Ghaani era assente al sermone di venerdì della guida spirituale iraniana. Secondo tre fonti iraniane citate dal giornale americano, il generale – che aveva ereditato i 'progetti' di Qassem Soleimani, ucciso in un raid americano nel gennaio del 2020 – sarebbe andato a Beirut la settimana scorsa per incontrare i vertici di Hezbollah e aiutare il gruppo dopo la serie di attacchi israeliani che ne hanno decapitato la leadership. Il silenzio di Teheran sulla sua sorte, secondo una fonte dei Guardiani a Beirut, starebbe creando il panico nei vertici dei Pasdaran. "Se Ghaani è vivo e vegeto – scrive Tabnak – il modo migliore per chiarire e rassicurarci che sta bene è pubblicare un breve video con lui".  Sale intanto l'attesa per l'attacco di Israele all'Iran, che potrebbe essere ormai "imminente". Ci sarebbe anche un ruolo degli Stati Uniti nell'operazione, alla quale non dovrebbero partecipare i caccia, mentre ci sarà senz'altro un coordinamento tra Washington e Tel Aviv. Ieri in una dichiarazione video, Benjamin Netanyahu ha promesso che Israele risponderà all'attacco con missili balistici sferrato dall'Iran martedì scorso. "Nessun Paese al mondo accetterebbe un simile attacco alle sue città e ai suoi cittadini, e nemmeno Israele", afferma il primo ministro. "Israele ha il dovere e il diritto di difendersi e rispondere a questi attacchi – e lo faremo". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Furto banche dati, Pazzali ordinò dossieraggio su Ignazio La Russa e il figlio Geronimo

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(Adnkronos) –
Anche Ignazio La Russa e il figlio Geronimo nel mirino del dossieraggio con i dati rubati alle banche dati. Enrico Pazzali, indagato nell’inchiesta della presunta associazione a delinquere che mirava a fornire o creare dossieraggi illegali su imprese e volti noti, il 19 maggio del 2023 chiede di realizzare un report sul presidente del Senato. All'interlocutore il presidente di Fiera Milano dice: "fammene un'altra…Ignazio La Russa!".  Intercettato, in via Pattari sede della società Equalize di cui è socio di maggioranza, Pazzali aggiunge: "E metti anche un altro se c'è … eh … come si chiama l'altro figlio? come si chiama? Eh … Geronimo come si chiama Geronimo La Russa? ma non si chiama Geronimo…come si chiama? Antonino? Metti Antonino La Russa… stavo pensando sia Antonino che Ignazio". Il passaggio è riportato tra gli atti dell'inchiesta coordinata dalla Dda di Milano.  Secondo quanto scrive il pm di Milano Francesco De Tommasi nella richiesta di arresto, i protagonisti della presunta associazione "sono soggetti che godono di appoggi di alto livello, in vari ambienti, anche quello della criminalità mafiosa e quello dei servizi segreti, pure stranieri, e che spesso promettono e si vantano di poter intervenire su indagini e processi, per bloccare iniziative giudiziarie". Le investigazioni "hanno dimostrato che la rete criminale in cui il gruppo di via Pattari (sede della società Equalize, ndr) si muove è assai vasta e strutturata per così dire 'a grappolo', nel senso che ogni componente del sodalizio e ogni collaboratore esterno dello stesso hanno a loro volta ulteriori contatti, nelle forze dell'ordine e nelle altre pubbliche amministrazioni, attraverso cui reperire illecitamente dati e informazioni riservate e sensibili".  In tal senso scrive il pubblico ministero in forza alla Dda di Milano, "per creare dunque una spaccatura netta tra i soggetti per cui si richiedono le misure cautelari e i tanti soggetti, alcuni non ancora identificati, che potrebbero fornire loro un qualche aiuto per scalfire il granitico quadro indiziario emerso dalle indagini, occorre applicare necessariamente la custodia cautelare". Arresti in carcere che il gip ha respinto.  C'è anche la giudice di Milano Carla Romana Raineri, presidente della prima sezione civile della corte d'Appello di Milano, componente del consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria e già capo di Gabinetto dell'allora sindaco di Roma Virginia Raggi, tra le persone che si sarebbero rivolte alla Equalize, la società di Enrico Pazzali (indagato) e dell'ex super poliziotto Carmine Gallo (domiciliari) coinvolti nell'inchiesta sulla presunta associazione per delinquere che aveva come obiettivo di rubare dati sensibili e segreti da banche dati nazionali per fare spionaggio industriale e non solo.  Il primo contatto tra le parti risale al 12 luglio del 2022 e riguarda un primo report 'familiare' "redatto nell'interesse del magistrato milanese", la cui posizione ora è al vaglio della procura di Brescia, ma proseguono anche più di recente, ad esempio nel gennaio del 2023 quando, come si legge nelle carte dell'inchiesta, c'è un incontro anche in tribunale. Gallo si rivolge poi all''hacker' Calamucci (Nunzio Samuele, anche lui arrestato) ed esclama: "Ha detto se possiamo andare noi al Palazzo di Giustizia, scende lei a prenderci così ci evita il controllo!". Un incontro che c'è stato, secondo gli atti d'indagine, e che non sarebbe l'unico.  Per una seconda richiesta di report, infatti, i due risalgono le scale del Palazzo di giustizia. La data è del 4 luglio del 2023 e nella richiesta del pubblico ministero vengono inserire le foto a colori dell'ingresso dei due nella stanza della giudice. Un incontro di cui si immortala anche la fine e che gli arrestati definiscono "riunione surreale". Per il pm Francesco De Tommasi "si tratta di una conversazione assai significativa perché dalla stessa emerge che la Raineri, rivolgendosi a Gallo e Calamucci per ottenere informazioni che loro acquisiscono illecitamente, si è esposta al ricatto del gruppo di via Pattari 6", sede della società di dossieraggio. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Alex Marangon, c’è un video con la sua fuga

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(Adnkronos) – Un video potrebbe far luce sulla morte di Alex Marangon. Al vaglio dei carabinieri ci sarebbe, infatti, un filmato che riprenderebbe la 'fuga' del 25enne dai due curanderos colombiani che potrebbero anche essere già fuori dai confini nazionali.  Sono stati fissati, intanto, per sabato alle 10 a Marcon in provincia di Venezia, comune che osserverà un giorno di lutto cittadino, i funerali del giovane barista ucciso a Vidor nel trevigiano, durante la due giorni sciamanica Sol de Putumayo.  Sentita già una parte dei partecipanti, le nuove circostanze emerse sul caso hanno imposto oggi agli investigatori dei nuovi sopralluoghi, sia nell'abbazia sconsacrata, sia nella zona tutt'attorno, dove sarebbe avvenuto il pestaggio mortale del ragazzo poi gettato nel Piave in fin di vita. La speranza è quella di trovare l'oggetto o gli oggetti contundenti con cui il giovane è stato colpito.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Prestò l’identità a Matteo Messina Denaro, Andrea Bonafede condannato a 14 anni

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Condannato a 14 anni di carcere Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara (Trapani) che prestò la sua identità al boss latitante Matteo Messina Denaro. Lo ha stabilito il Gup del Tribunale di Palermo Paolo Magro nella sentenza emessa nel processo che si è celebrato con il rito abbreviato. Il giudice ha accolto le richieste dei pm Gianluca De Leo e Pierangelo Padova. Matteo Messina Denaro aveva preso l'identità di Andrea Bonafede nell'ultimo periodo della sua latitanza per poter accedere alle cure mediche per il cancro.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sinner numero 1, talento e scelte giuste per scalare il tennis mondiale

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(Adnkronos) – Come è arrivato Jannick Sinner a scalare il tennis mondiale? Con il talento, ovviamente, perché senza il talento non si arriva lì. Ma anche con una programmazione attenta e con scelte, spesso di rottura, che descrivono le tappe di una crescita costruita anche fuori dal campo. Il ritiro di Novak Djokovic al Roland Garros, mentre lui approda alle semifinali, è solo l'ultimo tassello di un mosaico fatto di vittorie, tante, e di intelligenza 'manageriale'.  Il tratto che più di tutti emerge nella storia sportiva di Sinner è una grande determinazione nella ricerca continua del miglioramento. Guardando non solo alle singole prestazioni ma alla proiezione nel futuro della propria capacità di competere. Con alcuni snodi più importanti di altri, in una carriera ancora giovane. Il primo, è stato il cambio di allenatore e la costruzione di un team che ha visto il progressivo innesto di figure funzionali all’obiettivo di esprimere tutto il potenziale a disposizione.  L’altoatesino ha sorpreso l’ambiente del tennis quando ha deciso di separarsi dal coach storico, Riccardo Piatti. E’ apparsa a molti una scelta avventata, quanto meno colpevole di ingratitudine. Poi è andato avanti, affiancando al nuovo tecnico Simone Vagnozzi l’australiano Darren Chill. E non si è fermato, portando nel suo team anche un nuovo preparatore atletico, Giacomo Naldi. Persone scelte perché capaci di aggiungere professionalità, di portare quell’innovazione indispensabile a spostare in avanti gli obiettivi.  Altro passaggio chiave, più recente, la scelta legata alle condizioni fisiche. Sinner si è fermato per un infortunio all'anca, rinunciando a giocare per preservare uno dei suoi asset fondamentali, la condizione fisica. Lo ha fatto senza perdere sul campo, tenendo dritta la barra verso le vittorie. Salute, condizione imprescindibile, e gestione lungimirante.  Sinner ha un talento indiscutibile, ma ha dimostrato anche di avere la ‘fame’ necessaria per non accontentarsi dei risultati che quel talento poteva assicurare con relativa facilità. E intorno al talento, mettendo in discussione le certezze acquisite, ha accettato di battere strade nuove per cercare risultati e, soprattutto, per aprirsi nuovi margini di miglioramento. Il traguardo raggiunto oggi, numero uno del tennis mondiale a 22 anni e primo italiano nella storia, può essere il punto di partenza per un dominio lungo. Per rimanere lì dove è arrivato oggi dovrà continuare a tenere insieme il talento e la capacità di fare le scelte che contano. Come un grandissimo tennista e come un bravo manager.(Di Fabio Insenga)  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Israele contro Hezbollah, “pronto da anni” il piano d’attacco: cosa succede ora?

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(Adnkronos) – Israele apre all'opportunità di una invasione di terra del Libano contro Hezbollah. Invasione che in molti negli apparati di sicurezza chiedono da tempo, anche in base a quanto previsto da un piano messo a punto da anni, quasi dieci. Questo secondo quanto scrive il Washington Post citando ex ufficiali e analisti.  "Un conflitto su vasta scala appare come sempre più inevitabile, mano a mano che passano i mesi dal 7 ottobre dello scorso anno. Con Hamas messo alle strette a Gaza, il piano di Israele inizia a essere attuato", scrive il quotidiano americano. "Il piano è stato messo a punto e rivisto dai militari per anni. Ogni volta che arrivavamo vicino alla messa in campo, c'erano vincoli. Ora invece tutto torna. La domanda è cosa viene dopo?", ha spiegato Miri Eisin, ex funzionaria dell'intelligence militare, al corrente con gli sviluppi.  I circa 1.500 obiettivi colpiti nei raid israeliani degli ultimi giorni in Libano rientrano nei dettagliati scenari di guerra pianificati meticolosamente nel tempo, aggiunge Eisin. "Hamas lo scorso sette ottobre ha fatto quello che tutti si aspettavano da Hezbollah", ha sottolineato. L'inizio dell'attuazione dei piani è iniziata pochi giorni dopo il 7 ottobre, ha precisato. Allora è stato il premier Benjamin Netanyahu a fare marcia indietro, nel timore di una sovraestensione dell'Idf.  Netanyahu non era favorevole a un confronto totale con Hezbollah, nel timore di dover combattere su due fronti e di finire impantanato in un'altra guerra costosa e inconclusiva in Libano. Rischi che rimangono anche adesso, ma agire ora offre vantaggi politici: al Premier più tempo per ricostruire la sua reputazione danneggiata, ritardare una possibile commissione di inchiesta sul dopo 7 ottobre, e distogliere l'attenzione del pubblico dalla logorante guerra a Gaza e dalle condizioni degli ostaggi rimasti nella Striscia.  Israele ritiene inoltre che Hezbollah e l'Iran che lo sostiene non abbiano desiderio di una guerra a tutto campo, aggiunge Yossi Kuperwasser, ex direttore del centro di ricerca delle Forze di difesa israeliane. "Siamo stati i primi nell'escalation e questo è andato a nostro vantaggio. Siamo entrati in una nuova fase, violando le regole", ha aggiunto riferendosi alla routine delle schermaglie al confine fra Israele e Libano in atto dallo scorso 7 ottobre.  Le cose hanno assunto un nuovo ritmo a fine luglio con l'assassinio da parte di Israele di Fuad Shukr, operazione che ha fatto scattare, come dice Eisin, il countdown per la guerra. Gli attacchi ai cercapersone e ai walkie-talkie hanno accelerato il passo.  Israele non è desiderosa di iniziare una invasione di terra e preferirebbe una soluzione diplomatica, ha intanto dichiarato ieri l'ambasciatore israeliano all'Onu, Danny Danon. "Mentre parliamo ci sono forze importanti che cercano di presentare idee e siamo aperti a questo processo", ha spiegato.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Israele-Hamas, Netanyahu apre a tregua a tempo. Bozza risoluzione Usa all’Onu

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(Adnkronos) – Gli Stati Uniti hanno presentato una risoluzione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in sostegno della proposta del presidente Joe Biden per il cessate il fuoco a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi. "Numerosi leader e governi, anche della regione, hanno appoggiato il piano e chiediamo al Consiglio di sicurezza di unirsi a loro nel chiedere l'attuazione di questo accordo senza rinvii e senza ulteriori condizioni", ha detto l'ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro, Linda Thomas-Greenfield, annunciando il testo. L'ambasciatrice ha ricordato che "i membri del Consiglio hanno sempre chiesto i passi delineati in questo accordo: riportare gli ostaggi a casa, garantire un cessate il fuoco completo, consentire l'aumento di assistenza umanitaria a Gaza e la ristrutturazione dei servizi essenziali, e porre le basi per un piano di ricostruzione a lungo termine per Gaza". Dunque, ha concluso, "i membri del Consiglio non dovrebbero lasciarsi sfuggire questa opportunità".  Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato di ''non essere d'accordo con la fine della guerra'' nella Striscia, sottolineando che "il piano presentato da Biden è parziale" e "non accurato", con alcuni "gap" rispetto alla proposta di Israele. Intervenendo davanti ai membri del comitato per gli affari esteri e la sicurezza della Knesset, Netanyahu ha sottolineato infatti che ''la guerra verrà fermata allo scopo di restituire gli ostaggi e poi discuteremo".  L'offerta presente adesso sul tavolo rappresenta la migliore possibilità per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Hamas rappresenta l'unico ostacolo, ha detto il leader americano, dopo una telefonata con l'emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani. "Il presidente ha confermato la disponibilità di Israele ad andare avanti con i termini che sono stati offerti ad Hamas", ha affermato poi la Casa Bianca in una nota. Biden aveva sottolineato che l'offerta era la migliore opportunità possibile per un accordo, "e che il continuo rifiuto di Hamas di rilasciare ostaggi non farebbe altro che prolungare il conflitto e negare sollievo alla popolazione di Gaza". Biden ha quindi esortato l'emiro del Qatar a "utilizzare tutte le misure appropriate per garantire l'accettazione dell'accordo da parte di Hamas e ha affermato che Hamas è ora l'unico ostacolo a un cessate il fuoco completo e agli aiuti per la popolazione di Gaza", scrive ancora la Casa Bianca. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)