(Adnkronos) – L'invito di Amadeus al festival è arrivato "perché GioGiò suonava nell'orchestra sinfonica di Sanremo. Lui quest'anno sarebbe venuto di nuovo lì, a suonare e ha fatto anche una masterclass con il primo corno dell'orchestra sinfonica di Sanremo ma purtroppo la mano barbara di quel killer non glielo permetterà mai più. Era giusto quindi un tributo alla sua memoria nel tempio della musica, Sanremo, dove mio figlio si sarebbe trasferito se avesse passato l'audizione che doveva fare". Così all'Adnkronos Daniela Di Maggio, la mamma di Giovan Battista Cutolo, conosciuto come Giogiò, il giovane musicista ucciso in strada a Napoli dopo una lite. Amadeus, oggi in conferenza stampa, ha annunciato che la donna sarà ospite domani nella prima giornata del festival. "Il tributo alla sua memoria è giusto anche per rappresentare una Napoli giusta, una Napoli della legalità, una Napoli aristocratica che credo incarniamo io e mio figlio. Ed è questo il messaggio che porterò su quel palco" racconta Daniela che aggiunge: "Napoli, purtroppo, è sempre sdoganata con un'immagine molto folcloristica ma c'è tutta un'altra Napoli che non viene mai rappresentata ed io auspico che con la presenza mia e di mio figlio venga rappresentata su quel palco la Napoli vera". E Napoli a Sanremo torna anche in gara, con Geolier che porta un testo in dialetto: "ovviamente si tratta di un dialetto rivisitato ma io tifo molto per lui. Gli ho parlato al funerale di mio figlio e io gli ho detto quello che pensavo, ovvero che quando si è un punto di riferimento per i ragazzi non è giusto dare messaggi violenti nelle canzoni, con riferimenti alle armi e alla ricchezza". Invertiamo la rotta: "iniziamo a dare dei riferimenti come li dava mio figlio di legalità, di autenticità perché mio figlio è il vero influencer da seguire". "Quest'anno in Italia credo che ci siano due riferimenti importanti: Sinner e Giovanni Battista Cutolo. Due ragazzi meravigliosi esemplari che fanno del loro lavoro, del loro impegno un obiettivo importante. Sono questi i modelli da seguire". Quanto alla sua battaglia, "in poco tempo sono riuscita già a fare tanto. Sia il ministro Salvini che il ministro Piantedosi, con i quali mi sono confrontata, si sono complimentati perché ho avuto una 'tigna' tale da poter cambiare in un solo mese la legge minorile, ora decreto GioGiò" ma adesso, "voglio modificare anche la legge Gozzini, perché altrimenti nessuno avrà la pena e noi purtroppo vittime ci vedremo i killer dei nostri figli e dei nostri amori per strada dopo poco. Mi batterò per questo" conclude mamma Daniela. (di Loredana Errico) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sanremo 2024, la mamma di Giogiò al Festival: “Giusto tributo nel tempio della musica”
Ilaria Salis resta in carcere, il padre: “Nostre richieste negate”
(Adnkronos) – "Mia figlia resterà molto, penso, in carcere". A parlare così è Roberto Salis, padre di Ilaria, uscendo dal ministero della Giustizia al termine dell'incontro con il ministro Carlo Nordio. "E' andata molto peggio di quanto ci aspettavamo. Non vediamo nessuna azione che possa migliorare la situazione, siamo stati completamente lasciati soli, abbiamo chiesto due cose che ci sono state negate", ha aggiunto. "Mi dicono che ci sono 2.500 italiani in queste situazioni e che non si può fare una azione preferenziale nei confronti di nessuno. Ma se lasciamo tutti lì siamo uno stato che difende i cittadini?", ha detto poi Roberto Salis aggiungendo: "È assurdo che questo tipo di situazioni avvengano sulla pelle dei cittadini italiani senza che chi può fare qualcosa e deve protestare lo faccia. Ricordiamoci che mia figlia è stata torturata, lasciata senza carta igienica e senza sapone, e non è uscita neanche una nota di protesta dal nostro ministero degli Esteri. Mi sembra che ci sia un totale scollamento nel funzionamento dello Stato – denuncia- non vedo fluidità delle informazioni e questo a scapito di persone come mia figlia". Roberto Salis oggi ha incontrato anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Ho incontrato in maniera riservata il padre della signora Salis, accompagnato dal suo avvocato. E' stato un incontro riservato e cordiale", ha dichiarato Tajani nel corso di un punto stampa alla Farnesina. "Quello che fa l'Italia è noto, non c'è nulla da aggiungere, continuiamo a impegnarci perché possa essere rispettata la normativa comunitaria per la tutela dei diritti dei detenuti, continuiamo in questa direzione", ha aggiunto. Ilaria Salis è stata arrestata in Ungheria per aver "brutalmente aggredito" dei cittadini ungheresi, insieme ad altri, selezionandoli "casualmente", in base al loro "abbigliamento". A sostenerlo, intervenendo in italiano, l'eurodeputata di Fidesz Enyko Gyori (Non Iscritti), intervenendo nella plenaria a Strasburgo. Gyori lamenta che il dibattito sul caso Salis viola un articolo del regolamento parlamentare, "viola i valori europei. Uno Stato membro, l'Ungheria è gravemente accusata e, in quanto deputato ungherese, non mi è concesso il diritto di intervenire nel dibattito". "Questo – aggiunge – non rispetta il principio del giusto procedimento, va contro lo Stato di diritto. Il Parlamento Europeo sta assumendo il ruolo di un Tribunale e non concede la parola all'accusato. Mi chiedo, presidente, che tipo di procedura è questa, mentre la situazione di base è che una cittadina italiana è stata arrestata a Budapest per aver brutalmente aggredito cittadini ungheresi, insieme ad altri, selezionando casualmente le loro vittime in base al loro abbigliamento". Nell'Ue vigono, tra l'altro, "standard minimi" di trattamento dei detenuti in attesa di giudizio, che vietano di "presentare sospettati e accusati come colpevoli in Tribunale o in pubblico, attraverso l'uso di misure di restrizione fisica. La priorità della Commissione è assicurarsi che questi diritti vengano rispettati in maniera corretta ed efficace nella pratica dagli Stati membri. Se necessario, la Commissione non esiterà a lanciare procedure di infrazione se riscontrerà violazioni del diritto Ue", ha affermato dal canto suo la commissaria europea ai Servizi Finanziari Mairead McGuinnesss, che rappresenta la Commissione in Aula a Strasburgo nel dibattito sul caso. L'Ue, continua la commissaria irlandese, ha emesso diverse direttive in materia di procedura penale che "stabiliscono standard minimi per processi giusti. Questi diritti includono il diritto ad avere un interprete e la traduzione, il diritto di informazione e di accesso ai materiali del caso, in particolare quelli essenziali per fare appello con efficacia contro l'arresto o la detenzione, come pure la presunzione di innocenza". La Commissione, prosegue, "è al corrente dei contatti bilaterali che hanno luogo tra Italia e Ungheria: hanno discusso la possibilità di misure alternative alla detenzione della signora Salis, inclusa la possibilità degli arresti domiciliari, mentre attende il processo. Questo sarebbe in linea le conclusioni del Consiglio sulle misure alternative alla detenzione adottate durante la presidenza finlandese del 2019. Queste conclusioni sottolineano che misure e sanzioni non detentive dovrebbero essere valutate, se appropriate alle circostanze del caso", conclude. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Red Bull, inchiesta su Horner: team principal sotto accusa
(Adnkronos) – Il team manager della Red Bull Christian Horner è sotto indagine da parte del team in seguito all'accusa di "comportamento inappropriato". L'accusa sembra sia stata avanzata da una dipendente del team di Formula 1 con sede in Gran Bretagna che l'anno scorso ha portato Max Verstappen al suo terzo campionato del mondo consecutivo. Horner, 50 anni, team principal della Red Bull dal 2005, respinge fermamente le accusa. "Smentisco completamente queste affermazioni", ha detto Horner. Un portavoce della Red Bull – il colosso di bevande energetiche proprietario del team di F1 – ha dichiarato all'agenzia di stampa PA: "Dopo essere stata informata di alcune recenti accuse, la società ha avviato un'indagine indipendente. Questo processo, che è già in corso, viene portato avanti da un avvocato specializzato esterno. La società prende queste questioni estremamente sul serio e l'indagine sarà completata il prima possibile. Non sarebbe appropriato commentare ulteriormente in questo momento". Horner è stato il team principal della Red Bull sin dal suo ingresso in F1 19 anni fa, supervisionando sette campionati mondiali piloti e sei titoli costruttori. La Red Bull ha vinto 21 dei 22 Gp disputati lo scorso anno, con Verstappen che ha stabilito un record di 10 vittorie consecutive nella marcia verso il terzo titolo iridato consecutivo. La Red Bull presenterà la sua ultima vettura il 15 febbraio in vista della nuova stagione che inizierà in Bahrein il 2 marzo. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Polonia, l’avvertimento del ministro: “Prepararsi a possibile guerra con Russia”
(Adnkronos) – Il ministro della Difesa di Varsavia, Wladyslaw Kosiniak-Kamysz, ha avvertito che la Polonia deve prepararsi all'eventualità di una guerra con la Russia. "Mi aspetto ogni scenario e tengo conto seriamente di quelli peggiori. Questo è il compito di un ministro della Difesa nella situazione in cui ci troviamo", ha detto Kosiniak-Kamysz, rispondendo alla domanda del quotidiano Super Express se ha preso in considerazione la possibilità di una sconfitta militare dell'Ucraina e di una conseguente invasione di territorio polacco da parte russa. Il ministro ha sottolineato di non aver parlato in maniera improvvisata, ma di aver soppesate le sue affermazioni con attenzione. Il suo dicastero, ha spiegato, ha già iniziato passi concreti per prepararsi alla possibile minaccia, esaminando anche lo stato dei rifornimenti di materiale bellico. Per quanto siano importanti i rifornimenti di armi su larga scala anche l'equipaggiamento di ciascun soldato va preso molto sul serio, ha sottolineato. Membro dell'Ue e la Nato, la Polonia intende svolgere un ruolo molto importante nella difesa comune europea, ha dichiarato Kosiniak-Kamysz. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Atp Rotterdam, forfait di Medvedev: Sinner numero 3 del mondo se vince
(Adnkronos) – Jannik Sinner all'assalto del terzo posto nel ranking Atp. Nel torneo Atp di Rotterdam, in programma la prossima settimana, il campione in carica Daniil Medvedev non giocherà. Il russo, attuale numero 3 del mondo, un anno fa ha trionfato battendo in finale proprio l'azzurro. Sinner sarà la testa di serie numero 1 nell'edizione 2024 e in caso di vittoria nel torneo, salirà al numero 3 del mondo, suo best ranking. A dare l'annuncio del forfait a Rotterdam è stato lo stesso 27enne russo sui profili social del torneo olandese. "Purtroppo non potrò essere presente a Rotterdam – dopo la mia dura e lunga cavalcata a Melbourne il mio corpo – e in particolare il mio piede destro – non è ancora del tutto pronto per tornare a giocare", ha spiegato Medvedev aggiungendo: "Adoro giocare a Rotterdam, ho una lunga storia con questo evento e spero di poter tornare nel 2025". Sinner, che ha da poco trionfato agli Australian Open, ha battuto in finale proprio Medvedev con una strepitosa rimonta per 3-6, 3-6, 6-4, 6-4, 6-3 in 3h45'. Esordio vincente per Lorenzo Musetti al torneo Atp 250 di Marsiglia (veloce indoor, montepremi 724.015 euro). L'azzurro, numero 27 del mondo e 6 del seeding, supera il tedesco Maxiilian Marterer, numero 99 del ranking Atp, con il punteggio di 6-4, 6-2 in un'ora e 48 minuti. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Protesta dei trattori, si riaccende fronte ‘caldo’ in Italia
(Adnkronos) – La protesta dei trattori prende sempre più piede in Italia, ma gli agricoltori italiani non sono nuovi a questo genere di manifestazioni. Questa volta la mobilitazione è scattata sull'onda lunga delle agitazioni in altri Paesi europei, in primis in Francia e Germania, ma i 'nostri' contadini si sono distinti in passato nell'aver fatto sentire la loro voce.
La più famosa protesta fu quella del movimento dei 'Forconi' che si svolse tra il 2011 e il 2012 ed ebbe grande eco mediatico grazie anche all'adesione degli autotrasportatori, che paralizzarono l’Italia bloccando i rifornimenti di carburante. Ne fecero parte agricoltori, pastori e allevatori stanchi (già allora) dell’impostazione del modello europeo, sulla spinta di "riprenderci la sovranità dei popoli e monetaria" come recitava uno slogan. L’agitazione, partita dalla Sicilia e dalla Sardegna, provocò non pochi disordini e disagi sotto la guida di Danilo Calvani, che ancora oggi è tra i ‘capipopolo’ con il Comitato degli Agricoltori Traditi (Cra), e verso il quale attualmente molti prendono le distanze non volendo aderire ad una protesta troppo violenta come fu quella dei ‘Forconi’. E come non ricordare anni addietro, i Cobas del latte che contestavano le multe sulle quote latte con atti eclatanti come il blocco di strade, autostrade e ferrovie ? Erano allevatori italiani di vacche da latte che avevano sforato il tetto di produzione di latte imposto dall’Ue e che ad un certo punto si videro messi alle strette dalla legislazione europea a pagare multe salate che avrebbero messo in ginocchio le proprie aziende. La vicenda toccò il culmine nel 1996 quando il governo italiano, sotto la presidenza di Romano Prodi, decise di applicare una sentenza della Corte di giustizia europea ordinando che l'Italia doveva far pagare agli allevatori ‘splafonatori’ le multe, a partire dalle campagne 1995-96. Anche in quel caso nacquero comitati spontanei di allevatori su base provinciale, ieri come oggi, che espressero il proprio dissenso. Ed esplose una vera e propria levata di scudi. Ma sempre sul fronte ‘caldo’ del latte, questa volta ovino, nel febbraio del 2019, ci fu una vibrante protesta partita dai pastori sardi per il crollo dei prezzi del latte. In questa circostanza i pastori sversarono intere autobotti per le strade e nelle piazze sarde in segno di protesta. E sempre nel febbraio del ’19 un altro movimento, quello dei Gilet arancioni, arrivò a Roma in difesa degli olivicoltori con una folta rappresentanza dalla Puglia per accendere un faro sulla piaga della Xylella e per i danni da gelate. Oggi c'è una base comune alle proteste degli agricoltori in Europa, che la settimana sono scesi in piazza a Bruxelles sotto le bandiere delle principali organizzazioni agricole. Tra le principali rivendicazioni c'è lo stop all'obbligo di mantenere il 4% dei terreni incolti per questioni ambientali, come imposto dalla Pac, una regola che la Ue sta rivedendo con una deroga limitata però al 2024. In generale, vengono contestati alcuni paletti legati al Green Deal, poi le importazioni di certe materie prime alimentari come il grano dall'Ucraina e sulla scorta del trattato Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) che possano svantaggiare gli agricoltori europei per l'assenza di quote, dazi e restrizioni. Inoltre, i movimenti spontanei italiani, tendono a smarcarsi dalle organizzazioni agricole più rappresentative come Coldiretti, Confagricoltura, Cia, a loro dire distanti dalle esigenze dei piccoli agricoltori. In Italia, il movimento dei trattori chiede innanzitutto la reintroduzione della esenzione dell'Irpef per i redditi agrari e dominicali cassata nell'ultima legge di bilancio, e se alla base delle proteste dei 'cugini ' francesi c'è la revoca delle agevolazioni per il gasolio agricolo in Italia resiste ma si teme possano essere tagliate. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Ilaria Salis, protesta dell’eurodeputata ungherese in Aula: “E’ criminale e ha mentito”
(Adnkronos) – Ilaria Salis è stata arrestata in Ungheria per aver "brutalmente aggredito" dei cittadini ungheresi, insieme ad altri, selezionandoli "casualmente", in base al loro "abbigliamento". Lo sostiene, intervenendo in italiano, l'eurodeputata di Fidesz Enyko Gyori (Non Iscritti), intervenendo nella plenaria a Strasburgo. Gyori lamenta che il dibattito sul caso Salis viola un articolo del regolamento parlamentare, "viola i valori europei. Uno Stato membro, l'Ungheria è gravemente accusata e, in quanto deputato ungherese, non mi è concesso il diritto di intervenire nel dibattito". "Questo – aggiunge – non rispetta il principio del giusto procedimento, va contro lo Stato di diritto. Il Parlamento Europeo sta assumendo il ruolo di un Tribunale e non concede la parola all'accusato. Mi chiedo, presidente, che tipo di procedura è questa, mentre la situazione di base è che una cittadina italiana è stata arrestata a Budapest per aver brutalmente aggredito cittadini ungheresi, insieme ad altri, selezionando casualmente le loro vittime in base al loro abbigliamento". "Tutto è stato registrato dalle telecamere di sorveglianza e questa è la persona che ci accusa di trovarsi in condizione non degne. Presidente, come mai non dare l'opportunità di un intervento ungherese?", ha concluso Gyori. La presidente Roberta Metsola ha ringraziato Gyori per aver sollevato il punto e ha assicurato che verrà verificata la fondatezza della sua obiezione, in base al regolamento dell'Aula. L'eurodeputata insiste quindi a chiedere la parola durante il dibattito sul caso. "L'articolo 137.4 del regolamento – dice in plenaria – è un importante articolo sul diritto di un deputato di essere rispettato in dibattito. In questo dibattito non viene permesso all'Ungheria di fare un intervento, mentre ci accusano di cose molto gravi. La verità è che un criminale, cioè una persona, una cittadina italiana, ha commesso dei crimini molto gravi in Ungheria. E' in carcere e ci accusa di condizione non degne, mentre lei si è trovato chiaramente che ha mentito, durante la procedura legale", conclude. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Morgan: “Dimissioni Sgarbi sconfitta culturale del Paese”
(Adnkronos) – "Le dimissioni di Vittorio Sgarbi dal suo incarico di Sottosegretario alle Belle Arti rappresentano una sconfitta culturale del nostro Paese che aveva e ha bisogno di un uomo del suo livello a capo di un istituto pubblico dedicato alla storia dell’arte". A dirlo all'Adnkronos è Morgan, che interviene così sulla vicenda delle dimissioni del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. Storia dell'arte, spiega Morgan, "intesa come l’insieme dei beni di proprietà dello Stato e la legiferazione in merito alla loro tutela e salvaguardia, compresa la vigilanza, il coordinamento e il supporto di tutte le attività e le realtà odierne connesse a quella zona chiamata semplicemente 'arte'". Insomma, spiega Morgan, tutte quelle attività "che riguardano questa zona della cosa pubblica che chiunque sarebbe in grado di definire 'arte di Stato', ma che con Sgarbi diventa 'lo stato dell’Arte'". Non esiste, scandisce l'ex Bluvertigo, "nessun altro al suo livello di competenza e merito, ma soprattutto nessuno altro possiede il suo livello di libertà di pensiero, di disconnessione da interessi partitici o lobbistici, nessuno più di lui di fronte ad un bivio saprebbe scegliere la strada giusta, tutti sceglierebbero la strada della convenienza, lui ascolterebbe un’altra voce, quella della bellezza". Vittorio Sgarbi "ha dovuto dimettersi perché perseguitato dai burocrati che bramavano la sua poltrona – affonda Morgan – e hanno lavorato per costruire il discredito, ma è bene sapere che lo hanno fatto per occupare il potere, non perché hanno a cuore il Paese, tantomeno la sua bellezza estetica, loro se ne fottono altamente di ciò di cui invece sia il popolo che il territorio necessitano, ossia la tutela e la valorizzazione. Sappiatelo tutti, che lì in quell’ufficio del ministero della cultura chiamato sottosegretariato alle belle arti non ci entrerà nessuno migliore di lui, perché non c’è". Hanno "vinto i burocrati nemici sia dell’arte che dello Stato, hanno agito i loro subdoli meccanismi diffamatori con l’obiettivo della rimozione di uno dei pochi veri uomini in grado di occupare quel posto e lo hanno fatto ai danni non solo suoi ma di tutti noi italiani e del nostro Paese. Vestiamoci a lutto e staniamoli, hanno nomi e cognomi", conclude Morgan. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Agenzia delle Entrate, in arrivo 1.500 assunzioni in tre anni
(Adnkronos) – Ci saranno "1.500 nuove assunzioni nel prossimo triennio" all'Agenzia delle Entrate. Lo ha indicato il direttore Ernesto Maria Ruffini alla presentazione dei risultati 2023. Bisogna "tornare a quota 52mila sia alle Entrate che a Riscossione" ha aggiunto. Ammontano a 24,7 miliardi di euro le somme confluite nelle casse dello Stato nel 2023 grazie all'attività svolta da Agenzia delle Entrate e Agenzia delle entrate-riscossione: 4,5 miliardi in più rispetto al 2022 (+22%). ''È la somma più alta di sempre''. Nel dettaglio, 19,6 miliardi derivano dalle ordinarie attività di controllo svolte dal fisco e 5,1 miliardi da misure straordinarie, come rottamazione delle cartelle, definizione delle liti pendenti e pace fiscale. Dei 24, 7 miliardi recuperati, 19,6 provengono da attività di controllo ordinarie, così ripartiti: 11,6 miliardi da versamenti diretti, 4,2 miliardi da attività di promozione della compliance e 3,8 miliardi da cartelle di pagamento affidate ad Agenzia delle entrate-riscossione. Gli incassi da misure straordinarie, sempre riferiti all'Agenzia delle entrate, ammontano a 5,1 miliardi: 4,3 miliardi da rottamazione delle cartelle, 586 milioni da definizione delle liti pendenti (legge di Bilancio 2023) e 245 milioni dalla pace fiscale. Aumentano inoltre le somme versate spontaneamente dai cittadini italiani: nel 2023 il gettito relativo ai principali tributi gestiti dall'Agenzia delle entrate ha superato 536 miliardi di euro, con un aumento di 26,6 miliardi rispetto al 2022 (+5%). Il dato è contenuto nel rapporto su 'risultati raggiunti nel 2023 e prospettive future dell'Agenzia delle entrate e dell'Agenzia delle entrate-riscossione'. I rimborsi fiscali nel 2023 registrano una crescita del 12% arrivando a quota 22,4 miliardi di euro. Di questi, 19,5 miliardi sono andati al settore produttivo e 2,9 miliardi alle famiglie. Attraverso analisi di rischio e controlli preventivi antifrode lo scorso anno l’Agenzia delle entrate ha assicurato 'minori uscite' a carico del bilancio dello Stato per 7,6 miliardi di euro tra crediti fittizi, indebite compensazioni e rimborsi Iva non spettanti. In attuazione delle norme introdotte per contrastare il fenomeno delle cosiddette partite Iva 'apri e chiudi', l’Agenzia ha cessato d’ufficio circa 2.300 imprese. Il dato è contenuto nel rapporto su 'risultati raggiunti nel 2023 e prospettive future dell'Agenzia delle entrate e dell'Agenzia delle entrate-riscossione'. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Gas esilarante, cos’è la ‘droga della risata’ e perché preoccupa l’Europa
(Adnkronos) – Era novembre 2022 quando l'Emcdda, il Centro di monitoraggio europeo su droghe e dipendenze, stilava un rapporto dedicato all'uso ricreativo del protossido di azoto (o ossido di diazoto), comunemente noto come gas esilarante, definendola una "preoccupazione crescente per l'Europa". Un calciatore della Premier League è diventato il primo giocatore ad andare in riabilitazione per dipendenza dal gas esilarante, secondo quanto riferito dal Daily Mail. Additivo alimentare, anestetico in medicina: il protossido d'azoto – spiega l'agenzia Ue – ha una varietà di usi medici, industriali, commerciali e scientifici legittimi. Questo gas incolore, e quasi inodore, più pesante dell'aria è stato scoperto nel 1772. Da oltre 200 anni è usato anche per i suoi effetti psicoattivi. Quali? "Sensazioni di euforia, rilassamento e distacco" sono quelli elencati. Nell'ultimo decennio, segnala l'Emcdda, si è registrato un "forte aumento" di questo uso ricreativo in molte regioni del mondo. In alcuni Paesi europei particolari preoccupazioni sono state sollevate a partire dal 2017-2018, quando il farmaco è diventato più ampiamente disponibile e in quantità maggiori. "La crescente popolarità", soprattutto fra i giovani, anche adolescenti, "potrebbe essere spiegata in una certa misura dalla sua facile disponibilità, dal prezzo basso, dagli effetti di breve durata e dalla percezione generale da parte dei consumatori come un farmaco relativamente sicuro", si legge nella relazione. Un altro fattore chiave è stato la diffusa disponibilità di piccole cartucce da 8 grammi di protossido di azoto (con cui si riempiono palloncini dai quali viene inalato il gas). Queste cartucce, comunemente destinate a un utilizzo per gli aerosol per la panna montata ad esempio, sono economiche e facili da acquistare da fonti legittime, come minimarket, supermercati e fornitori online, scriveva l'Emcdda, evidenziando che "i fornitori hanno iniziato a vendere anche bombole più grandi (15 kg) di gas. Ciò rende il gas notevolmente più economico e si ritiene che ne promuova un uso più ampio, più pesante e più regolare". In alcune zone, era un altro elemento evidenziato, "i social media svolgono un ruolo importante nella pubblicità e nella vendita". Il rapporto rilevava che "si è sviluppata una catena di approvvigionamento redditizia e in espansione, con negozi online specializzati che promuovono direttamente il gas per uso ricreativo o lo offrono con il pretesto del suo utilizzo per produrre panna montata". Ma con l'aumento del numero di persone che usano il protossido di azoto, è cresciuto anche il numero degli avvelenamenti. I dati contenuti nel report: casi cresciuti da 16 nel 2015 a 73 nel 2021 per esempio in Danimarca; da 10 nel 2017 a 134 nel 2020 in Francia; da 13 nel 2015 a 144 nel 2020 nei Paesi Bassi. Gli esperti non si sbilanciano sul possibile ruolo della pandemia come detonatore dei consumi in alcune aree del Vecchio continente. Ma viene citato un rapporto dei centri antiveleni francesi secondo cui in molti dei 134 casi censiti Oltralpe nel 2020 si evidenziava un inizio o un aumento dell'uso di gas esilarante durante il primo lockdown. Che pericoli può avere un utilizzo pesante? Ai centri antiveleni vengono segnalati danni di varia entità al sistema nervoso (neurotossicità) a causa dell'inattivazione irreversibile della vitamina B12 nell'organismo, una vitamina essenziale per il sano funzionamento dei nervi. Altre preoccupazioni includono gravi congelamenti (ustioni causate dall'esposizione al gas congelante rilasciato dal contenitore) e lesioni polmonari, tipicamente causate da bombole più grandi a causa dell'alta pressione. Inoltre, in almeno un Paese (Paesi Bassi) risultavano aumentati anche gli incidenti stradali che coinvolgono il gas. E proprio i Paesi Bassi sono stati fra i primi a reagire a questo allarme annunciando il divieto di possesso e vendita da inizio 2023, con poche eccezioni. Nel report del 2022 l'Emcdda precisava in ogni caso che il fenomeno dell'uso ricreativo del gas esilarante era ancora limitato e che "coloro che ne fanno uso in genere utilizzano quantità relativamente piccole raramente". Ma l'aumento dell'utilizzo per scopi ricreativi, ha segnalato il direttore dell'Agenzia Alexis Goosdeel, "in alcune parti d'Europa è motivo di preoccupazione. C'è una percezione generale tra gli utenti che l'inalazione di protossido di azoto sia sicura. Vediamo che un uso più frequente o più pesante aumenta il rischio di danni gravi, come danni al sistema nervoso. E' quindi importante evitare di normalizzarne e promuoverne involontariamente l'utilizzo. Sono necessari interventi mirati e ulteriori ricerche per aumentare la comprensione dei rischi e ridurre i danni". Quanto alle misure da mettere in campo, il report – oltre al ruolo cruciale monitoraggio – sottolineava la necessità di considerare gli usi legittimi e diffusi del protossido di azoto da parte dell'industria, dell'assistenza sanitaria e dei consumatori. Utilizzi per i quali esistono poche o nessuna alternativa. Nella maggior parte dei casi, la via scelta dai Paesi è stata quella di mettere paletti alle forniture e fornire una promozione sanitaria mirata. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
L’emozione dei The Kolors, l’eleganza di Diodato: le prove dei big a Sanremo 2024
(Adnkronos) – Sono partite al teatro Ariston le prove dei 30 cantanti in gara al festival di Sanremo 2024, aperte per la prima volta anche alla sala stampa radio tv Lucio Dalla. Si parte con ‘Ricominciamo tutto’, la ballad dei Negramaro, poi si muove la testa al ritmo dei Ricchi e Poveri ‘Ma non tutta la vita’, che sorprendono con un coupe de theatre dalla platea. “Devo decidere se cantare o ballare, perché mi viene il fiatone”, scherza la ‘brunetta’ Angela Brambati. Il look di Annalisa, in pantaloncini cortissimi e stivali, ammalia mentre canta ‘Sinceramente tua’, e il ritmo coinvolge la platea. Minigonna vertiginosa, capelli blu per Rose Villain, il pezzo in sala funziona. Grande accoglienza sulla fiducia per Diodato appena entra sul palco, accompagnato da applausi: fiducia poi confermata dalla grande eleganza del pezzo, e dalla coreografia del corpo di ballo di ‘Ti muovi’. Mamhood fedele a sé stesso fa ballare, poi è la volta dei Bnkr44 e il loro ‘Governo Punk’. Piccolo inconveniente tecnico che li fa ricominciare dopo cinque secondi. “Piaciuto? Grazie, ciao!”, scherzano loro. Poi Sangiovanni, Clara Soccini in arte Clara con ‘Diamanti grezzi’, che piace molto alla platea. Applausi in mezzo all’esecuzione per Alessandra Amoroso e la sua ‘Fino a qui’, con cui è in gara per la prima volta nella sua carriera. Poi Fred De Palma, seguito da Fiorella Mannoia che “orgogliosa canta” Mariposa, una ballata che fa battere le mani. ‘L’amaro in bocca’ dei Santi Francesi in look total black, colore che predomina in assoluto gli outfit delle prove, precede i The Kolors, che entrano emozionati. “Possiamo dire che è già bello così?”, chiedono scatenando gli applausi. Il loro tormentone ‘In ragazzo, una ragazza’ scalda definitivamente il pubblico e Big Mama, elegantissima in nero canta la radiofonicissima ‘La rabbia non ti basta’, infiamma definitivamente la platea. Ci pensano poi Renga e Nek a riportare il pubblico al sogno dell’amore romantico, con ‘Pazza di te’. Si va in pausa. La serata è ancora lunga. E l’attesa è già pieno festival. (di Ilaria Floris) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Trapani, tribunale riesame accoglie ricorso: deputato dem Safina torna libero
(Adnkronos) – Il Tribunale del riesame di Palermo ha accolto l'istanza di annullamento, presentata dal deputato del Pd Dario Safina, finito ai domiciliari il 24 gennaio e, poi, all'obbligo di dimora nei Comuni di Trapani ed Erice, con le accuse di corruzione, turbativa d'asta e rivelazione di notizie d'ufficio. "Sono molto soddisfatto del risultato raggiunto oggi – afferma Safina -. Nonostante la vicenda che mi ha riguardato, non ho mai perso fiducia nella giustizia e nella magistratura. Sono sempre stato un amministratore onesto e corretto e avrò modo di continuare a dimostrarlo con i fatti, oggi come sempre, nei giorni a venire. Ringrazio i miei avvocati difensori Giuseppe Rando, Salvatore Longo e Debora Ciaramitaro per l’ottimo lavoro svolto in queste difficili ore. Un grazie speciale va a tutti coloro che mi sono stati accanto, a partire dalla mia splendida famiglia". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Da Comitato gestione Adsp ok a concessione a Tankoa da parte dell’area ex Privilege
(Adnkronos) – Il Comitato di Gestione dell'Adsp del Mar Tirreno Centro Settentrionale presieduto da Pino Musolino che si è svolto oggi ha deliberato all'unanimità il rilascio della concessione alla società Tankoa, per un capannone e complessivi 30.000 metri quadrati nell'area ex Privilege. Oltre al Presidente dell’Adsp e al Segretario Generale Paolo Risso, erano presenti il componente designato dalla Regione Lazio, Arch. Roberto Fiorelli, il componente designato da Città Metropolitana di Roma Capitale Pino Lotto e il componente designato dal Comune di Civitavecchia Arch. Emiliano Scotti, oltre al Direttore Marittimo del Lazio e Comandante della Capitaneria di Porto di Civitavecchia Michele Castaldo. "Si tratta di un provvedimento dalla forte valenza concreta e non solo simbolica – commenta il presidente Pino Musolino – perché dopo anni di abbandono si fa ripartire quell'area, dando modo a un player come Tankoa di avviare da subito 2 progetti per altrettanti yacht fino a 70 metri. Sarà, in un momento di difficoltà per il settore metalmeccanico, alle prese con le incertezze legate alla situazione di Tvn, una opportunità che consentirà il riassorbimento di manodopera locale, dando modo alla stessa Tankoa di programmare ulteriori attività che al termine dei 4 anni di licenza possano consentire una più ampia valutazione per la destinazione del resto del compendio, che al momento continuerà ad essere utilizzato per la logistica, anche in riferimento al traffico dell'automotive". Il segretario generale Paolo Risso ha puntualizzato come il parco fotovoltaico non sia oggetto della concessione e sarà invece messo a disposizione da parte dell'Adsp per la costituenda Comunità Energetica da Rinnovabili Portuale. Un altro importante provvedimento, tra gli altri approvati dal comitato, è stato il rilascio della concessione provvisoria a Ip Industrial spa a Fiumicino. Si chiude così, senza ulteriori esborsi per l'ente, un contenzioso che ha gravato per anni sul fondo rischi e sulle casse dell'Adsp, dal valore complessivo di oltre 16,7 milioni di euro (di cui circa 12 già versati in precedenza). Al tempo stesso, si definisce l'oggetto della concessione, con una prospettiva ventennale, che oltre a mettere al riparo da ulteriori contenziosi, offrirà anche certezze sulla programmazione economico-finanziaria, definendo l'effettivo specchio acqueo occupato da Ip Industrial spa e il relativo canone per la concessione, che diverrà definitiva a seguito dell'approvazione dell'adeguamento tecnico funzionale previsto nell'accordo. "Chiudiamo così, nel migliore dei modi possibili per l'Adsp – afferma Musolino – un altro contenzioso ereditato dal passato, che aveva condizionato fortemente la capacità e l'equilibrio finanziario dell'ente, peraltro rispetto a un concessionario che svolge una funzione strategica di interesse nazionale, come garantire l'approvvigionamento del carburante per l'aeroporto di Fiumicino". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Bloccata dal Dap la presentazione del libro di Giuliano Amato nel carcere di San Vittore
(Adnkronos) – Il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria "non ha autorizzato" la presentazione del libro 'Storie di diritti e di democrazia – la Corte costituzionale nella società' di Giuliano Amato e Donatella Stasio (edito da Feltrinelli), in programma per domani mattina nel carcere di San Vittore a Milano. Lo annuncia con "meraviglia e imbarazzo" il garante milanese dei diritti dei detenuti Francesco Maisto, istituzione che con la direzione dell'istituto aveva organizzato l'evento. "Non conosciamo le motivazioni ufficiali di questa inopinata decisione giunta a 24 ore dall’evento, né possiamo ritenere – in mancanza di chiarimenti pur richiesti ripetutamente – che dipenda da fattori organizzativi (come i tempi della richiesta di autorizzazione o la natura del libro visto che parla di Costituzione), tanto più che il libro rappresenta la continuazione ideale del 'Viaggio della Corte nelle carceri' a seguito del quale è nato a San Vittore il Progetto formativo pei i detenuti denominato 'Costituzione Viva', con il quale gli autori del libro hanno mantenuto un legame e con il quale avrebbero dialogato anche in questa occasione", spiega in una nota. "Restiamo sconcertati per il rifiuto del Dap di revocare il diniego anche per rispetto del presidente emerito della Corte Costituzionale, dei capi degli Uffici giudiziari milanesi, delle autorità, dei cittadini, dei media, in procinto di partecipare e, soprattutto, dei detenuti e degli autori del libro che hanno lavorato alla preparazione dell’incontro e che anche logisticamente si erano organizzati. Ci scusiamo con il pubblico e continueremo a chiedere conto al Dap di questa improvvida decisione" conclude Francesco Maisto. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Dani Alves, al via a Barcellona processo per violenza sessuale
(Adnkronos) – Dopo più di un anno di detenzione, il calciatore brasiliano Daniel Alves è comparso davanti al tribunale di Barcellona per il primo giorno del suo processo con l'accusa di violenza sessuale. L'ex stella del Barcellona è accusato di aver aggredito sessualmente una giovane donna in una discoteca di Barcellona nel dicembre 2022. Il giocatore è stato arrestato il 20 gennaio 2023 perché si temeva che fosse a rischio di fuga. Alves si era offerto di consegnare il suo passaporto e di indossare un localizzatore, ma la corte ha ritenuto il rischio troppo grande perché il Brasile non estrada i suoi cittadini accusati all'estero. Il processo durerà fino a mercoledì, quando Alves dovrebbe testimoniare: i pubblici ministeri chiedono una pena detentiva di nove anni. La presunta vittima è stata la prima a testimoniare oggi. Come comunicato in precedenza, il tutto era completamente confidenziale e tenuto a porte chiuse per proteggere la sua identità. Alves ha negato ogni addebito, ma ha cambiato più volte la sua testimonianza. Inizialmente aveva detto di non aver mai visto la donna e di aver negato qualsiasi contatto sessuale con lei. Più tardi, ha ammesso di aver avuto un incontro sessuale, ma ha affermato che fosse consensuale. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Riforme, il consigliere giuridico di Meloni: “Superate le criticità su secondo premier, ottimo risultato”
(Adnkronos) – Gli emendamenti della maggioranza al ddl sul premierato, a firma del governo per sottolinearne il carattere unitario, dopo le numerose limature, "mi sembrano un ottimo risultato". "Si approda ad un meccanismo simile nella sostanza al premierato britannico, in cui il presidente del Consiglio ha il potere di scioglimento". Ne parla con l'Adnkronos il consigliere giuridico di Giorgia Meloni, Francesco Saverio Marini, che guardando agli emendamenti si sofferma su quello governativo all'articolo 4 del ddl, anche detto del secondo premier, ed afferma: "La norma è molto più coerente rispetto alla previsione della elezione diretta ed anche più lineare. Garantirà contro i ribaltoni, perché sarà il presidente del Consiglio eletto, in caso di dimissioni, a scegliere se ottenere lo scioglimento o consentire il proseguimento della legislatura". All'articolo 4, "sono previste adesso tre eventualità. La prima riguarda la possibilità di mozione di sfiducia da parte del Parlamento, rispetto alla quale
trova applicazione la regola del simul-simul, clausola in base alla quale alla sfiducia consegue lo scioglimento"; "la seconda si presenta invece in caso di dimissioni del presidente del Consiglio, ove la norma prevede che il premier, dopo aver informato doverosamente il Parlamento delle sue intenzioni, possa ottenere dal presidente della Repubblica lo scioglimento delle Camere". Infine la terza eventualità: "quella in cui il premier per morte, impedimento o decadenza non può assumere alcuna decisione e sarà dunque il presidente della Repubblica, al pari di quanto accadrebbe a Costituzione vigente, a stabilire se la legislatura può proseguire". Come? "In caso positivo – risponde il costituzionalista – dando incarico a un nuovo presidente del Consiglio scelto sempre tra i parlamentari della maggioranza. Se tuttavia la maggioranza non individua un Presidente del Consiglio alternativo, il Capo dello Stato non potrà che sciogliere le Camere e si andrà al voto. Ovviamente quest’ultima sarà una valutazione esclusivamente del Presidente della Repubblica". Secondo il consigliere giuridico di Giorgia Meloni, "grazie a questa nuova formulazione si riesce a superare anche l'obiezione per la quale il secondo premier avrebbe avuto più poteri del primo. Con questo emendamento infatti il Presidente eletto direttamente avrà comunque più poteri dell’eventuale secondo Presidente, potendo decidere in caso di dimissioni se chiedere lo scioglimento o far proseguire la legislatura". Oltre alle modifiche all'articolo 4 del ddl premierato, significativamente innovative secondo Marini sono anche quelle proposte di emendamento all'articolo 3, sul limite ai mandati, che saranno due con la previsione di un terzo se nelle due legislature precedenti il presidente del Consiglio non ha governato per almeno sette anni e mezzo. "Il limite ai mandati del presidente del Consiglio è una scelta coerente con le modifiche all'articolo 4 e con il rafforzamento dei poteri del Presidente del Consiglio eletto nelle situazioni di crisi". Altro emendamento della maggioranza sempre all'articolo 3 del ddl costituzionale è "l'attribuzione formale al Presidente della Repubblica su proposta del presidente del Consiglio del potere di revoca dei singoli ministri oltre a quello di nomina (già previsto nella vigente Costituzione – ndr). Si rafforzano in tal modo i poteri del Presidente del Consiglio e anche del Presidente della Repubblica attraverso un’espressa attribuzione del potere di revoca dei Ministri. Innovazione che merita condivisione – commenta il costituzionalista – anche perché tale aspetto è oggetto, ormai da decenni, di ampio dibattito in dottrina".
E i poteri del Capo dello Stato?: "E' ovvio che rispetto al suo precedente potere di nomina del presidente del Consiglio dei ministri e di scioglimento, l'elezione diretta comporti una qualche forma di riduzione dei suoi poteri. Rimangono, invece, inalterati il ruolo e i poteri di garanzia. Del resto, rafforzando il premier e rendendo il sistema più stabile è fisiologico che diminuiscano le situazioni di crisi con conseguente minore necessità di un intervento del Presidente della Repubblica", assicura. Immodificati rispetto al testo base della riforma i d
ue punti intoccabili: l'elezione diretta del premier, prevista nel ddl premierato e la costituzionalizzazione del premio di maggioranza: sul punto "è stata apportata un'unica modifica: l'eliminazione della soglia del 55% in Costituzione, in modo da lasciare maggiore discrezionalità alla legge elettorale" nella definizione del quantum. Per il resto, gli emendamenti sono accorgimenti "puramente tecnici o di coordinamento". (di Roberta Lanzara) —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Morbillo, allarme nel Lazio: casi in 30enni, qual è la situazione
(Adnkronos) – Nel Lazio "c'è un allarme negli adulti, rivediamo casi nei giovani, 30enni non vaccinati, e personalmente è una situazione a cui noi medici di famiglia non assistevamo da decenni. Il morbillo è una malattia che non va sottovalutata perché è un virus 'cattivo' che porta febbre alta e l'enatema, un rush cutaneo nelle mucose nella faringe, poi arriva l'esantema con le bolle. Quello che consigliamo ai nostri assistiti è di verificare se si è fatta la vaccinazione anti-morbillo e nel caso negativo di farla". Così all'Adnkronos Salute Pierluigi Bartoletti, segretario Federazione italiana medici di famiglia (Fimmg) Roma e provincia, interviene sull'alert per l'aumento dei casi di morbillo negli adulti (19-42 anni) rilanciato da una circolare del Servizio regionale di sorveglianza (Seresmi) del Lazio. Perché nel Lazio c'è questa recrudescenza di morbillo negli adulti? "Queste malattie, appena spegni la 'luce', riemergono, ma non vanno davvero sottovalutate anche se si pensa di essere giovani e in buona salute". "Per il morbillo non c'è cura", avvertono i medici di famiglia ricordando che "può dare in alcuni casi anche complicanze, dalla polmonite all'encefalite". Ma cosa deve fare chi ha un sospetto di morbillo? "Ci si rivolge al proprio medico, se ci sono in atto già complicanze serie, che possono purtroppo arrivare in certi soggetti, sarà però necessario valutare anche il ricovero in ospedale". Bartoletti precisa però che "ora la cosa necessaria è che tutti controllino se hanno o meno fatto la vaccinazione. Se non si è fatta occorre contattare l'Asl, perché noi non abbiamo i vaccini e purtroppo nel Lazio non abbiamo accesso all'anagrafe vaccinale, e prendere appuntamento per l'immunizzazione". "Un aumento dei casi di morbillo in Italia c'è già stato nel 2017, dopo una riduzione delle vaccinazioni e allora ci furono anche 5 morti. Dopo l'alert sugli adulti positivi nel Lazio, ci sono casi decritti in diverse regioni. Non è una malattia che va sottovalutata, ha una mortalità di 1 su 1.000 ma è estremamente contagiosa per la sua diffusione per via aerea, un caso ne genera 16 molto più del primo Sars-CoV-2. L'unica arma è il vaccino perché non ci sono farmaci efficaci", sottolinea Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, la Società italiana di Malattie infettive e tropicali. Una volta contratta l’infezione possono essere trattati solo i sintomi ma – ricorda il ministero della Salute sul proprio sito – circa il 30% di tutti i casi di morbillo presenta delle complicanze: l'otite, la diarrea severa con disidratazione, la polmonite e altre infezioni respiratorie, l'encefalite, e sequele come la cecità o anche la morte. "Il vaccino si fa al 13esimo mese di vita e poi il richiamo a 5-6 anni", ricorda Andreoni. "Ora chi sa di non averlo mai fatto, può farlo nella propria Asl e chi non ha avuto il richiamo può comunque farlo", conclude. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sanremo 2024, Al Bano: “Io in prima fila con trattore? Solo se viene anche Fiorello”
(Adnkronos) – Al Bano Carrisi non scenderà in piazza a Sanremo 2024 insieme agli agricoltori per evitare che la sua partecipazione venga strumentalizzata. E' quanto chiarisce lo stesso Al Bano all'Adnkronos dopo che Amadeus, in conferenza stampa, rispondendo all'appello rivoltogli dagli agricoltori per poter portare le ragioni della protesta sul palco di Sanremo ha affermato che ''se vengono i trattori, li faccio salire sul palco". E alla battuta di Fiorello che ha aggiunto: "Lo sai sì, chi sarà il primo della fila? Al Bano", il cantante risponde ironicamente: ''Facciamo cosi, se ci viene lui ci vengo anche io''. ''Come già avevo detto mentalmente e spiritualmente sono al cento per cento con gli agricoltori – sottolinea – ma non voglio approfittare della mia notorietà, non voglio che una manifestazione così importante passi in secondo piano. E’ un fatto troppo importante che condivido in pieno, non farò l’errore di scendere in piazza con il trattore anche se amo il mio trattore – racconta Al Bano – Da ragazzino lo amavo più delle automobili. Sono dalla parte degli agricoltori e conosco perfettamente le loro ragioni, non ci vado proprio per dare vigore a questa sacrosanta manifestazione'', conclude. (di Alisa Toaff) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Il rossetto più antico del mondo è ‘made in Iran’ e ha 4mila anni
(Adnkronos) – Il rossetto più antico del mondo ha circa 4mila anni ed è 'made in Iran'. Colore: rosso scuro. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori dell'università di Padova specializzati in archeologia, chimica e mineralogia, in collaborazione con colleghi della Facoltà di Archeologia dell'università di Teheran. Lo studio, intitolato 'A Bronze Age lip-paint from southeastern Iran', è pubblicato su 'Scientific Reports' (gruppo Nature). Il team – informano da UniPd – ha analizzato e identificato il contenuto di un flacone in clorite, finemente scolpito, datato mediante radiocarbonio tra il 1900 e il 1700 a.C. Secondo le indagini degli scienziati si tratta di una preparazione cosmetica di colore rosso cupo, a base di ematite, manganite e braunite mescolati a cere e oli vegetali, probabilmente usata per colorare le labbra considerando la composizione molto simile a quella di un moderno rossetto. "Questa scoperta – afferma Massimo Vidale del Dipartimento Beni culturali dell'università di Padova, corresponding author dell'articolo – si aggiunge ai risultati di una linea di ricerca che rivela come gli artigiani dell'antico Iran già 5-4mila anni fa avessero elaborato conoscenze molto avanzate sui composti metallici, naturali, ma anche sintetici, che permettevano la produzione non solo di kohl (la nostra matita nera per gli occhi), ma anche di fondotinta a base di carbonato di piombo (biacca) e ombretti che, grazie all'aggiunta di clorocarbonati di rame e piombo, e forse di urea, viravano la colorazione chiara di base verso sfumature di azzurro e verde". "Il fatto che il 'rossetto' appena scoperto, presumibilmente da applicare sulle labbra, contenga solo tracce minime di minerali di piombo – sottolinea il docente – fa supporre che le 'comunità di pratica' di questa tecnologia fossero consapevoli dei pericoli della diretta ingestione di questo metallo. Suggerisce anche la possibilità che il trucco femminile, in contesti sociali formali e cerimoniali, fosse un'importante componente della manifestazione pubblica del ruolo dominante di uno strato elitario della popolazione". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Mar Rosso, Houthi e lo spettro della minaccia a cavi tlc: un messaggio fa scattare l’allarme
(Adnkronos) – Gli Houthi pianificano forse il sabotaggio dei cavi delle telecomunicazioni occidentali posati nel Mar Rosso, a 100 metri di profondità, denunciano aziende della tlc yemenite ancora associate al governo riconosciuto dall'Onu. L'allarme è scattato dopo che un canale Telegram considerato vicino agli Houthi ha pubblicato una mappa delle infrastrutture digitali sui fondali del Mar Rosso e il messaggio: "Ecco le mappe dei cavi internazionali che connettono tutte le regioni del mondo dal mare. Sembra che lo Yemen si trovi in una posizione strategica, dato che le linee Internet che connettono interi continenti, non solo Paesi, passano vicino al Paese". Nel Mar Rosso corre il 17 per cento del traffico internet su fibra ottica del mondo. La General Telecommunications Corporation yemenita, rimasta associata al governo riconosciuto dall'Onu, ha condannato la minaccia degli Houthi, precisando che 16 cavi sottomarini, non più spessi dei tubi usati per innaffiare le piante, quindi molto vulnerabili, passano dal Mar Rosso per arrivare in Egitto. Uno dei più strategici è il cavo di 25mila chilometri AE1 che collega Asia, Africa ed Europa, dal sud est dell'Asia all'Europa. Moammar al-Eryani, il ministro dell'Informazione del governo yemenita basato ad Aden, ha a sua volta denunciato che gli Houthi pongono una minaccia grave a "una delle infrastrutture digitali più importanti del mondo". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)