Libano, Nasrallah: “Israele ha superato tutte le linee rosse”

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(Adnkronos) – ''L'esercito di Israele ha superato tutte le linee rosse'' attaccando Dahyieh e uccidendo vari civili libanesi. Lo ha dichiarato il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah sottolineando che ''fin dall'inizio abbiamo deciso di non colpire obiettivi civili nonostante Israele prenda di mira civili in Libano. Noi vogliamo proteggere i civili in Libano ed è per questo che non prendiamo di mira civili in Israele''. In un discorso trasmesso dalla tv legata al gruppo libanese Nasrallah ha sottolineato che ''Israele e non Hezbollah è responsabile della escalation'' nella regione. ''La rappresaglia'' di Hezbollah nei confronti di Israele per l'uccisione del comandante Fuad Shukr ''è stata rinviata per vari motivi, tra cui la mobilitazione militare di Stati Uniti e Israele'', ha spiegato. Hezbollah ha deciso di ''non colpire obiettivi civili e infrastrutture israeliane'' nell'operazione mirata a vendicare ''l'uccisione del comandante'' Fuad Shukr, ma mirava a ''colpire siti militari vicino a Tel Aviv'', ha affermato Nasrallah. ''Avevamo deciso di colpire la base dell'intelligence militare israeliana'', ha aggiunto. Hezbollah, ha spiegato ancora, ha lanciato ''più di 300 razzi Katyusha con l'obiettivo principale di tenere occupato il sistema Iron Dome, consentendo così il passaggio dei droni che sono riusciti a entrare nello spazio aereo di Israele''. Il segretario generale di Hezbollah ha inoltre sottolineato che ''per la prima volta sono stati lanciati razzi dalla Valle della Bekaa''. Quindi l'annuncio che l'operazione militare di Hezbollah contro Israele è stata completata come previsto, "con precisione". I miliziani, ha detto, hanno preso di mira la base dell'intelligence militare Glilot a 110 chilometri nel territorio israeliano, a 1,5 chilometri di distanza da Tel Aviv. Nel suo discorso, Nasrallah ha aggiunto che l'esercito israeliano ha iniziato a colpire il Libano 30 minuti prima dell'operazione, ma che le aree prese di mira non avevano nulla a che fare con l'attacco. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Femminicidio Roma, l’ex di Manuela Petrangeli dopo gli spari: “Speriamo che l’ho presa bene”

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(Adnkronos) –
“L’ho uccisa, speriamo che l’ho presa bene, ho visto il sangue che schizzava da tutte le parti”. Queste le parole che Gianluca Molinaro, l’uomo che giovedì pomeriggio ha aperto il fuoco contro la sua ex compagna e madre di suo figlio Manuela Petrangeli, ha riferito alla sua ex confessando l’omicidio compiuto poco prima. La donna lo ha poi convinto a costituirsi in una caserma dei carabinieri.  La testimonianza è riportata nell’ordinanza con cui il gip di Roma sabato ha convalidato il fermo e disposto per Molinaro, rimasto in silenzio nel corso dell’interrogatorio a Regina Coeli, la custodia cautelare in carcere. Gli inquirenti hanno anche acquisito gli sms scambiati con un amico prima del delitto “oggi forse prendo due piccioni con una fava” e dopo l’omicidio della fisioterapista 51enne “gli ho sparato du botti”. Messaggi che l’amico di Molinaro ha detto di aver visto quando ormai era troppo tardi.  
Le accuse contestate dai pm del pool antiviolenza, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, all’uomo, difeso dall’avvocato Eleonora Nicla Moiraghi, sono di omicidio aggravato e detenzione abusiva di armi. Molinaro quando giovedì pomeriggio, alle 14.40, si è presentato alla caserma dei carabinieri ha dichiarato di aver appena ucciso la sua ex compagna raccontando “di aver saputo tramite un sistema di videosorveglianza da lui installato nell’abitazione della donna di continui tradimenti e che la donna si era iscritta a un sito di incontri”. Tutto falso. Una ricostruzione che non ha trovato riscontro nelle verifiche effettuate dagli inquirenti che non hanno rinvenuto alcun sistema di videorsoveglianza a casa della donna.  Nell’ordinanza il gip ha sottolineato come “gli elementi sono assolutamente convergenti” evidenziando la “pervicace gelosia” dell’uomo “nonostante la relazione si fosse conclusa da circa tre anni”. Agli atti è anche la testimonianza dell’attuale compagna che, sentita dagli investigatori, ha spiegato che con lei Molinaro era sempre stato calmo manifestando solo disagio per le difficolta avute con il figlio minorenne che non riusciva a frequentare assiduamente.  Un delitto compiuto con un fucile a canne mozze, detenuto illegalmente, e consegnato nella caserma dove si è presentato dopo l’omicidio. Sull’arma sequestrata sono in corso ora gli accertamenti dei carabinieri del Ris. Le indagini puntano a individuare oltre a chi abbia fornito l’arma a Molinaro anche a chi l’abbia modificata, un lavoro che viene compiuto da professionisti, rendendola di fatto un’arma da guerra. Oltre al fucile con cui ha esploso due colpi mentre era a circa un metro dalla vittima, sono state sequestrate altre due cartucce che aveva con sé in una borsa. E gli accertamenti proseguono anche sui telefoni sequestrati all’uomo e alla vittima. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Eurovision 2024 e bandiera Ue vietata, Commissione chiede spiegazioni

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(Adnkronos) – Il vicepresidente della Commissione europea Margaritis Schinas ha inviato ai vertici della European Broadcasting Union, che organizza il concorso canoro Eurovision, una lettera in cui chiede spiegazioni per la decisione di vietare l'esposizione della bandiera Ue nella Malmoe Arena, la struttura che ha ospitato la gara, in Svezia.  "In qualità di vicepresidente della Commissione Europea responsabile, tra le altre cose, della cultura politica – scrive Schinas – ho appreso con rammarico della politica applicata dall’Ebu quest’anno vietare ai partecipanti di sventolare la bandiera dell'Ue durante la finale dell'Eurovision Song Contest". Questa decisione, prosegue Schinas, ha "gettato un’ombra su quella che dovrebbe essere un’occasione gioiosa per i popoli in tutta Europa e nel mondo per riunirsi, per festeggiare. A meno di un mese dalle elezioni europee e in tempi di turbolenza geopolitica, mentre l’Ue viene presa di mira da attori malvagi e autoritari, la decisione dell’Ebu ha contribuito a screditare un simbolo che unisce tutti gli europei. Ciò è tanto più vero se confrontato con i Giochi Olimpici di Parigi 2024, dove l’Ioc ha consentito l’esposizione delle bandiere dell’Ue in tutte le sedi e nelle cerimonie di premiazione".  "L'incoerenza nella posizione dell'Ebu ha portato me e molti milioni di telespettatori a chiederci cosa e chi rappresenta l'Eurovision Song Contest. Vi chiedo di spiegare le ragioni di questa decisione e di chiarirne la responsabilità. Per parte mia, mi aspetto di vedere i valori di pace, tolleranza e inclusività ricevere maggiore deferenza in futuro", conclude. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Cade da giostra battendo testa durante festa patronale, grave 17enne

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(Adnkronos) – Un ragazzo di 17 anni è caduto dalla giostra sbattendo la testa. E' successo ieri sera a Capurso, alle porte di Bari, durante la festa patronale della Madonna del Pozzo. Trasportato in gravi condizioni all'ospedale Di Venere, a Bari, è tuttora in prognosi riservata. Sul posto, impegnati nelle indagini, i carabinieri della stazione locale. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Cancro della prostata, terapia riduce la progressione della malattia o la morte del 46%

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(Adnkronos) – I risultati dello studio di fase III Aranote mostrano che darolutamide più terapia di deprivazione androgenica (Adt) ha ridotto significativamente il rischio di progressione radiologica o di morte del 46% rispetto a placebo più Adt nei pazienti con tumore della prostata metastatico ormonosensibile. I risultati sono stati presentati in occasione del congresso della Società europea di oncologia medica (Esmo) a Barcellona. "Darolutamide ha dimostrato una forte efficacia e sicurezza, con o senza chemioterapia, in questi pazienti – spiega Sergio Bracarda, presidente Società italiana di uro-oncologia (Siuro) – Ci auguriamo che l'approvazione regolatoria sia rapida, in questo modo i clinici avranno una maggiore flessibilità per adattare il trattamento alle esigenze e caratteristiche di ogni paziente".  "In Italia, nel 2023, sono stati stimati 41.100 nuovi casi di tumore della prostata con un incremento di 5.100 diagnosi in 3 anni – ricorda Orazio Caffo, direttore di Oncologia all'Ospedale Santa Chiara di Trento -. Dall'altro lato, sono importanti i progressi nella ricerca e nella prevenzione. In 12 anni (2007-2019), in Italia sono stati evitati 30.745 decessi. Si tratta di vite salvate, con pazienti guariti o che riescono a convivere a lungo, anche con la malattia metastatica".  L'impatto del "tumore della prostata metastatico sulla quotidianità dei pazienti che sviluppano sintomi correlati alla malattia, però, può essere importante – avverte Caffo – Da qui il forte bisogno clinico di terapie innovative, come darolutamide, inibitore orale del recettore degli androgeni di nuova generazione. La riduzione del 46% del rischio di progressione radiologica o di morte è un dato molto importante, perché evidenzia l'efficace controllo della malattia metastatica. Darolutamide non solo è in grado di ritardare la progressione di malattia, ma ha anche un ottimo profilo di tollerabilità riducendo l'impatto del trattamento sulla vita dei pazienti colpiti dalla neoplasia in fase metastatica". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Trump sfida il Senato repubblicano, Gaetz alla Giustizia e Gabbard a capo degli 007

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(Adnkronos) – Le provocatorie nomine dei fedelissimi, e controversi, Matt Gaetz alla Giustizia e Tulsi Gabbard alla guida della National Intelligence sono piombate a Capitol Hill come una sfida alla stessa maggioranza repubblicana al Senato. Anche perché gli annunci sono stati fatti poche ore dopo che i senatori hanno scelto come prossimo leader della maggioranza il moderato John Thune, contro il quale negli ultimi giorni si erano scatenati gli attacchi del Maga, Elon Musk in testa, che bocciavano il senatore del South Dakota come rappresentante dell'establishment e davano il loro appoggio a Rick Scott, che ha raccolto però i sostegni di appena 13 senatori.  E' in particolare la nomina di Gaetz, sotto inchiesta alla Camera per questioni etiche dopo che il dipartimento di Giustizia (che ora dovrà guidare) l'ha indagato senza incriminarlo per traffico sessuale con minorenni, che sta creando il maggiore shock ed oltraggio al Congresso, anche tra i senatori repubblicani che dovranno confermarlo. I repubblicani avranno una maggioranza tra i 52 e i 53 seggi, quindi anche un piccolo gruppo di oppositori potrebbe creare dei problemi alla conferma del deputato.   Gaetz, 42 anni, è stato indagato dai procuratori federali per accuse di sfruttamento sessuale di una 17enne. L'inchiesta federale si è chiusa senza incriminazioni, ma ora è la commissione Etica della Camera ad indagare sulle accuse di natura sessuale e uso illecito di droga. Al centro delle accuse i viaggi che Gaetz avrebbe fatto alle Bahamas con escorti pagate per viaggiare con lui, cosa che viola le legge federale, tra le quali anche una minorenne. Accuse sempre negate dal repubblicano che in questi anni si è imposto come una figura divisiva anche all'interno del partito repubblicano, soprattutto per essere stato alla guida del gruppo di trumpiani di estrema destra che fecero cadere lo Speaker Kevin McCarthy e precipitare la Camera nel caos.  
Se confermato, e il se è d'obbligo date le dichiarazione negative o per lo meno scettiche arrivate dai senatori repubblicani che dovranno votare la sua ratifica, Gaetz sarà il primo attorney general in 40 anni che non abbia un passato di procuratore o giudice. Ma arriverà sulla scia di dichiarazioni incendiarie contro magistratura federale e Fbi. E la promessa, o minaccia, di vendette e purghe tra i 100mila dipendenti del dipartimento, dove la nomina viene definita come "folle" e "ridicola".  "Guardate ha qualifiche straordinarie, quanti altri possibili attorney general possono vantare un'esperienza come indagato in un'inchiesta federale?", ironizza un dipendente della Giustizia con Nbcnews, dimenticando forse che Trump ha vinto le elezioni da incriminato in un processo federale e condannato in uno penale. Ironia a parte, si prevede che l'arrivo di Gaetz alla Giustizia possa provocare una fuga di procuratori federali.  Quello che è certo è che il controverso repubblicano diventerà alla Giustizia il braccio armato di Trump senza ma e senza se. Ben diverso dal Jeff Sessions, attorney general della prima amministrazione Trump che fu messo nella lista nera del tycoon per aver seguito la legge nominando Robert Mueller procuratore speciale sul Russiagate. "Questo è il partito di Donald Trump e io sono un repubblicano di Donald Trump", recita lo slogan per la rielezione alla Camera di Gaetz che fu uno degli oratori del comizio del 6 gennaio in cui Trump poi esortò i suoi ad assalire il Congresso. "Non ci vergogniamo di nulla", disse.   "Non credo che sia una nomination seria ad attorney general, questa è la mia opinione, dobbiamo avere un attorney general serio, sono ansiosa di poter valutare qualcuno di serio", ha affermato senza mezzi termini Lisa Murkowski, la senatrice moderata dell'Alaska che è stata tra i sette senatori che votarono per condannare Trump al processo di impeachment per l'assalto al Congresso.  Più cauto John Cornyn, il presidente della commissione Giustizia che dovrà quindi passare al vaglio la nomination di Gaetz, che assicura che il Senato "prenderà in considerazione seriamente ogni nominato da Trump, ma abbiamo anche una responsabilità costituzionale". Riguardo poi al deputato repubblicano, il senatore texano aggiunge di "non conoscerlo, a parte la sua immagine pubblica".  E si dice "certo" che durante le audizioni di conferma ci saranno domande sull'inchiesta in corso alla Camera sulle accuse di natura sessuale. Sulla stessa posizione un altro membro repubblicano della commissione Giustizia, Thom Tillis, afferma che come "parte del processo" ci sarà uno "sguardo onesto" sulle indagini. Ancora più scettica Susan Collins, l'altra senatrice moderata: ""ovviamente, il presidente il diritto di nominare chi vuole, ma sono certa che si saranno molte domande" in particolare riguardo all'inchiesta del comitato etico.  Infine Kevin Cramer, affermando che le prospettive di conferma di Gaetz sono in salita, aggiunge apertamente che sia "molto possibile" che Trump stia testando quanto possa controllare il Senato. Anche alla Camera, dove lo scorso anno Gaetz è stato il principale animatore del gruppetto di estremisti di destra che hanno fatto cadere lo Speaker Kevin McCarthy facendo precipitare la Camera nel caos, molti repubblicani hanno replicato con incredulità alla nomina di Gaetz.  E Max Miller, deputato eletto in Ohio, non ha esitato a definire "stupida" la nomina di Gaetz: "Credo che il presidente lo stia premiando per essere stato un soldato così leale, ma il presidente è abbastanza intelligente per sapere che Mr Gaetz non verrà mai confermato in Senato".  Vale la pena comunque ricordare che nei giorni scorsi, quando Trump aveva annunciato nomine che raccoglievano solo elogi e sostegni al Senato come Susie Willes come capo dello staff della Casa Bianca, aveva avvisato che il prossimo leader repubblicano al Senato dovrà essere pronto ad accettare che i suoi nominati vengano confermati senza audizioni, tramite attraverso il ricorso del recess appointment, che permette, in effetti in condizioni di emergenza, al presidente di confermare ministri senza audizioni e voto al Senato.  Scott si era subito detto d'accordo "al 100%" con il presidente eletto, mentre Thune aveva messo le mani avanti rispetto alla possibilità di rinunciare alla principale responsabilità costituzionale del Senato di controllo del potere presidenziale. E subito dopo sono arrivate, proprio come una sfida, le nomine che stanno facendo venire il mal di pancia a qualche repubblicano. Prima di quella di Gaetz e Gabbard, quella al Pentagono di Pete Hegseth, affidando l'esercito più potente del mondo ad un conduttore di Fox News, che sfoggia tatuaggi con simboli dei crociati, cari ai membri delle milizie di estrema destra, la cui più importante qualifica è essere un fedelissimo di Trump.      —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, la vittoria di Trump spaventa Kiev. E se fosse una buona notizia?

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Timori e incertezza incombono sul futuro dell'Ucraina e sulla guerra con la Russia. Le congratulazioni arrivate da Kiev al presidente eletto Donald Trump non sono riuscite a mascherare la realtà. Da un lato, evidenzia il Washington Post, ci sono molti parlamentari ucraini che riconoscono che bisognerà cercare di convincere il tycoon a sostenere una battaglia che sembra considerare troppo dispendiosa per avere certezza della fornitura di armi americane necessarie nel conflitto contro la Russia. Dall'altro ci sono funzionari ucraini che sperano che il cambiamento alla Casa Bianca possa essere a vantaggio di Kiev, perché nonostante i ripetuti ringraziamenti per gli aiuti militari in oltre due anni di guerra con la Russia restano le critiche per la lentezza nelle forniture e le restrizioni sull'uso degli armamenti. C'è anche chi è convinto che la guerra in Ucraina sia entrata in una nuova fase. E ci sono le promesse che il leader russo, Vladimir Putin, potrebbe fare a Trump, che potrebbero comunque essere difficili da tradurre in realtà.  Sabato il comandante delle Forze Armate ucraine, Oleksandr Syrskyi, parlava di una situazione al fronte che "resta difficile". Intanto la Russia rafforza le sue fila con truppe nordcoreane (fino a 10.000 sarebbero nel Kursk). La guerra va avanti dall'avvio dell'invasione russa su vasta scala il 24 febbraio del 2022. E' probabile, ha scritto il Guardian, che le conseguenze per l'Ucraina della seconda Amministrazione Trump possano essere difficili. Orysia Lutsevych, a capo dello Ukraine Forum di Chatham House, teme che la vittoria di Trump possa essere un "regalo al Cremlino" se Zelensky non riuscirà a convincere il tycoon della sua visione, ma ammette anche che a Kiev c'è molta frustrazione e la speranza che "le cose possano cambiare a favore dell'Ucraina" con una improvvisa politica più interventista da parte di Trump. Resta da vedere quanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che insiste per proseguire nei combattimenti senza compromessi territoriali, e Trump, che ha promesso di fermare la guerra in Ucraina il prima possibile affermando persino che potrebbe farlo in "24 ore", riescano a trovare terreno comune. Zelensky, lo stesso che di recente ha bollato come "troppo estremista" JD Vance, si è affrettato a congratularsi con Trump per quella che ha definito una "vittoria storica". Ha subito ricordato "il bell'incontro" di settembre negli Usa per parlare di "come porre fine all'aggressione russa contro l'Ucraina". Ha riferito di "un'eccellente telefonata" con Trump, con il quale ha detto di aver "concordato di mantenere un dialogo stretto e di far progredire la nostra cooperazione". Gli ha fatto eco Andriy Yermak, capo dell'ufficio della presidenza ucraina e consigliere di Zelensky, convinto che sia "cruciale che l'Ucraina abbia un sostegno bipartisan negli Stati Uniti".  
"Non avvierò guerre, le fermerò", ha detto mercoledì Trump, dopo aver di recente definito Zelensky "il più grande venditore della storia", pur precisando che questo "non significa che non voglio aiutarlo". La 'storia' di Trump con Zelensky e l'Ucraina è stata a volte complicata. Nel 2019 Trump bloccò gli aiuti militari a Kiev. Una telefonata, in quell'anno, tra il tycoon e il presidente ucraino divenne materia del primo impeachment dell'allora presidente americano. E i repubblicani, per molte settimane, alla fine dello scorso anno, hanno bloccato gli auti per l'Ucraina. "Ora che Trump è di nuovo presidente, l'Ucraina diventa questione di successo o fallimento. Ora è una questione personale", commenta Oleksandr Merezhko, presidente della Commissione Esteri del Parlamento di Kiev, citato dal Post, convinto che le parole arrivate da Trump in campagna elettorale "non vadano prese sul serio". Perché, osserva, la retorica di Trump di queste settimane è stata "pensata per la vittoria" e "solo ora inizierà a riflettere". A Politico lo stesso Merezhko precisa di non credere che la nuova Amministrazione Trump "sarà negativa per l'Ucraina, forse difficile, ma non necessariamente negativa" perché Trump è "un imprenditore pragmatico" che "ragiona in termini di costi e benefici". Per Pavlo Klimkin, ex ministro degli Esteri ucraino intervenuto ai microfoni della radio ucraina Nv, Trump, "da uomo d'affari, vede la geopolitica come 'mi dai questo, ti garantisco questo in cambio'". Resta da capire, evidenzia il Post, cosa l'Ucraina possa offrire a Trump. Intanto, è la constatazione di Oleksiy Honcharenko, parlamentare ucraino dell'opposizione, il mondo sta passando "da un ordine internazionale basato sulle regole a un ordine internazionale basato sugli accordi" e "con Trump l'ordine globale sarà basato su accordi e non su regole". L'ex capo della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba, è convinto che "questa sia la fine di un'era e l'inizio di una nuova". E avverte: "Sarebbe un grave errore credere che l'Ucraina ora corra al tavolo dei negoziati". Mentre da Budapest il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ricorda che se Mosca dovesse "avere successo in Ucraina, avremmo una Russia imbaldanzita, con più territorio" e non sarebbe una "minaccia" solo per l'Europa, "ma anche per gli Stati Uniti".   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Assoimballaggi leader nell’adozione di soluzioni sostenibili e circolari

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(Adnkronos) – Nell’ambito di Ecomondo, fiera internazionale dedicata alla sostenibilità, Assoimballaggi di FederlegnoArredo porta al centro del dibattito uno dei temi più rilevanti per il settore degli imballaggi: l’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) dei prodotti.  In particolare, durante il convegno ‘Imballaggi in legno e sughero tra tradizione e innovazione: dalla materia prima alla riciclabilità e compostabilità’ è stato presentato lo ‘Studio LCA sugli imballaggi industriali in legno e casse pieghevoli’, una ricerca pionieristica per il comparto. Condotto dall’Università di Firenze per conto di AssoImballaggi, si tratta di uno strumento fondamentale per conoscere quali sono gli impatti generati da un singolo prodotto lungo l’intero ciclo di vita, e fornisce dati cruciali per comprendere gli ambiti in cui intervenire per migliorare le performance complessive lungo tutta la filiera. “Il settore degli imballaggi in legno si pone come punto di riferimento per lo sviluppo sostenibile, dimostrando che l’uso responsabile delle risorse naturali può portare a soluzioni con un impatto ambientale ridotto” sottolinea Andrea Attilio Gava, presidente di Assoimballaggi. “Le nostre aziende sapranno rispondere alle nuove esigenze del mercato migliorando i già ottimi impatti complessivi dei prodotti, ponendosi quindi come partner in grado di aiutare l’intera filiera nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibili, fissati dalle direttive UE e dagli accordi internazionali. Una sfida che ci sentiamo pronti a cogliere che potrà far crescere e qualificare tutto il nostro settore, garantendo al mercato degli imballaggi in legno un ruolo primario, in un’ottica di logistica sostenibile”, spiega ancora.  Gli imballaggi industriali in legno oggetto dello studio sono un prodotto strategico per la logistica italiana e vengono utilizzati per trasportare in modo sicuro merci di qualsiasi dimensione. Progettati su misura, rappresentano un prodotto unico nel suo genere, i cui benefici ricadono su produttori, rivenditori e consumatori. Lo studio mette in evidenza che l’intero ciclo di vita di un imballaggio industriale, calcolato con il metodo “cradle to grave” (dalla culla alla tomba), è in grado di assorbire più CO2 di quanta ne emetta, avendo quindi complessivamente un impatto positivo. Assolta la loro funzione di trasporto, possono essere facilmente riciclati per produrre altri prodotti a base legnosa, come ad esempio i pannelli per i mobili, mantenendo stoccata la CO2. “Assoimballaggi è una delle prime associazioni in Europa ad aver condotto uno studio di tale portata. La sostenibilità è una delle nostre priorità ed il nostro impegno è rivolto a supportare gli associati nel raggiungimento dei loro obiettivi di sostenibilità. Da questo punto di vista gli studi LCA sono uno strumento fondamentale per comprendere gli impatti ambientali dei prodotti come punto di partenza per definire efficaci strategie di miglioramento” conclude Gava. “Allo stesso tempo, siamo consapevoli del ruolo cruciale che svolgiamo nelle filiere in cui operiamo, e vogliamo umilmente sottolineare il valore che portiamo al mercato: i prodotti che progettiamo e fabbrichiamo ogni giorno, con l’aiuto dei nostri preziosi collaboratori, sono strumenti essenziali per tutto il settore manifatturiero italiano e non solo”.  Il convegno ha anche offerto un’analisi approfondita della filiera dell’imballaggio, dalla gestione sostenibile delle foreste alla riciclabilità del prodotto finale. Per quanto riguarda la gestione delle foreste, un aspetto strettamente correlato allo studio LCA riguarda gli impatti dei trasporti per l’approvvigionamento delle materie prime, oggi prevalentemente importati da altri paesi UE o extra UE. Una delle sfide importanti in questo ambito è riuscire a sviluppare delle filiere forestali nazionali, consapevoli che queste possono portare ad importanti benefici sia in termini ambientali, con la riduzione degli impatti dei trasporti, ma anche sociali ed economici. Proprio in questo ambito sta lavorando FederlegnoArredo, essendo uno dei soci fondatori del Cluster Italia Foresta Legno, che si pone l’obiettivo di supportare progetti che promuovano filiere forestali corte. Inoltre Assoimballaggi si sta occupando anche di affrontare alcuni paradossi legati alla compostabilità: il legno viene utilizzato dagli impianti di compostaggio come innesco per avviare il processo di compost, ma non risulta conforme allo standard europeo di riferimento EN13432 a causa dei tempi di decomposizione più lunghi. In questo periodo è in discussione l’aggiornamento dello standard europeo, e Assoimballaggi ha chiesto una modifica per correggere questa distorsione. Il legno, infatti, è un materiale biodegradabile e compostabile. La filiera del legno-arredo è un esempio virtuoso di economia circolare: gli imballaggi in legno, (pallet, casse, cassette, ecc), una volta terminato il proprio ciclo di utilizzo, subiscono un processo per cui divengono componenti di pannelli in legno che, a loro volta, serviranno a costituire arredo. FederlegnoArredo ha lavorato molto con le associazioni europee di categoria per salvaguardare il riconoscimento positivo di tale processo, messo a rischio dalla definizione inizialmente fornita dalla bozza del testo del Regolamento Europeo Imballaggi. A tutela di un sistema integrato e virtuoso, il materiale che può essere reimmesso nella filiera a seguito del processo di riciclo – anche per finalità differenti dall’imballaggio da cui deriva – è stato definito dall’Unione Europea “riciclo di alta qualità”. Un risultato che consente di preservare la sostenibilità degli imballaggi in legno, comprese cassette in legno e imballaggi industriali, riaffermando che la qualità del riciclo sia legata non al mantenimento del medesimo utilizzo ma al beneficio ambientale che genera. Il comparto imballaggi fattura circa 2,5 miliardi di euro, come attestano i dati del Centro Studi FederlegnoArredo, è composto da circa 2 mila aziende e occupa circa 17mila addetti.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Parigi 2024, Sinner ha la febbre: rinviata partenza

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(Adnkronos) – Jannick Sinner ha la febbre e per questo ha rinviato la partenza per le Olimpiadi di Parigi che si apriranno venerdì. A quanto si apprende, il tennista numero uno al mondo potrebbe partire giovedì, dopo che nel pomeriggio saranno state valutate le sue condizioni, ma la situazione è sotto controllo. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Incidente per Anna Tatangelo, viene punta da una vespa e lascia il palco – Video

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Anna Tatangelo viene punta da una vespa durante un'esibizione, prova a mandare via l'insetto con la mano, poi si allontana dal palco. È la scena ripresa dal pubblico di Giulianova, in provincia di Teramo, e ricondivisa anche dalla stessa cantante sul suo profilo Instagram. "Stasera non ci siamo fatti mancare nulla", ha detto Tatangelo in un videoselfie che mostra il ghiaccio tenuto sul braccio, dove è stata punta, spiegando che "fa male". "Brucia", aggiunge in un'altra storia Instagram. L'incidente è accaduto mentre l'artista si stava esibendo in 'Essere una donna', brano di successo con partecipò al Festival di Sanremo nel 2006: prima ha provato a passare le dita sul braccio per allontanare la vespa e alleviare il fastidio, poi ha puntato il microfono verso il pubblico incoraggiandolo a continuare la canzone al suo posto, poi ha ripreso a cantare per qualche secondo prima di allontanarsi dietro le quinte. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Università, Brambilla: “Supporto alle fasce medie per ampliare il diritto allo studio e aiutare il Paese”

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Estendere la fascia di non contribuzione per garantire il diritto allo studio per gli studenti con minori possibilità economiche, sostenere le fasce medie delle famiglie con una tassazione più equa e più progressiva e aumentare le residenze universitarie per favorire l'accesso a un numero maggiore di studenti per aiutare il Paese, tra gli ultimi in Europa per numero di laureati. Questa la ricetta con la quale Marina Brambilla, docente di Linguistica tedesca e prorettrice ai servizi per gli studenti, si candida a diventare la prima rettrice donna dell'Università Statale di Milano. Il 3 e 4 aprile prossimi, l'ateneo milanese sarà chiamato al rinnovo del board: oltre a Brambilla, ci sono anche Gianluigi Gatta, docente di diritto penale e Luca Solari, presidente della Fondazione UniMi e professore di organizzazione aziendale a Scienze politiche, a contendersi il posto che oggi è di Elio Franzini. A votare saranno circa 2.300 professori e ricercatori e circa 300 rappresentanti degli studenti e dei dottorandi, oltre al personale tecnico.  "Con la decisione presa all’unanimità dal Consiglio d’amministrazione lo scorso 19 marzo -spiega Brambilla- abbiamo messo un ulteriore tassello ad un percorso di ampliamento del diritto allo studio che la Statale persegue da anni; già nel 2019, con una prima riforma della tassazione, avevamo aumentato la fascia di non contribuzione da 14.000 a 20.000 euro di Isee, per poi salire a 22.000. Oggi la Statale ha deciso di ampliare a 30.000 euro la fascia di non contribuzione; ciò significa garantire a un numero ancora maggiore di studenti la possibilità di accedere ai nostri corsi di studio e all’eccellenza della nostra formazione". Ad oggi, afferma la professoressa, "sono 19.000 gli studenti che rientrano nella no tax area; con questa riforma prevediamo che arriveranno a circa 27.000 dei nostri 64.000 studenti".  Questa, sottolinea, è "una misura particolarmente importante perché conferma l’identità e la natura della Statale come ateneo pubblico aperto, a favore dei diritti e in grado di garantire il diritto allo studio a un’ampia fascia di studenti".  
Per garantire il diritto allo studio e aiutare le famiglie che intendono sostenere gli studi dei propri figli ci sono anche altri tipi di intervento: "La misura messa in campo -spiega Brambilla- prevede anche una tassazione più equa e più progressiva, quindi un sostanziale abbassamento delle tasse fino a 78.000 euro di Isee; viene inoltre innalzato da 75.000 a 80.000 euro di Isee il livello di contribuzione massima. Questa decisione -osserva- è molto importante in un Paese dove, come sappiamo, il numero dei laureati è ancora troppo basso: l'Italia è tra gli ultimi in Europa per numero di laureati. Garantire l’accesso alla formazione superiore a un numero crescente di studenti è quindi una misura di particolare rilievo anche a livello nazionale". "Noi -prosegue la professoressa- immaginiamo che ciò possa significare anche una maggiore attrattività dell’ateneo: la sostenibilità di questa misura è stata infatti accuratamente valutata nell’ambito della commissione tasse del nostro Cda e verrà attentamente monitorata nei prossimi anni. Ci aspettiamo anche una forma di ritorno premiale nell’ambito del fondo di finanziamento ordinario degli atenei che prevede premialità per la no tax area e un miglioramento dei nostri parametri in relazione al costo standard per ogni studente, proprio nella prospettiva di un aumento delle iscrizioni".  E non è tutto: "Non dobbiamo dimenticare l’importanza del supporto alle fasce medie perché ci sono anche moltissimi casi di famiglie con reddito medio che fanno fatica a mandare i figli a studiare a Milano, soprattutto se sono fuorisede, per via del caro-affitti. Il mio programma per il prossimo sessennio si declina quindi anche in borse di studio a favore degli studenti che si trovano subito al di sopra della no tax area". Diritto allo studio, poi, significa aumentare sensibilmente il numero di posti nelle residenze universitarie: "Di questo tema -sottolinea Brambilla- mi sono occupata direttamente negli ultimi anni, conseguendo risultati tangibili perché la Statale è cresciuta di oltre 300 posti letto in questi ultimi sei anni, ha attratto finanziamenti dal Pnrr a più riprese e più di una residenza. Abbiamo inoltre in progetto, già approvati e già resi sostenibili, posti sia sull’area Mind che, in previsione, presso nuova residenze in via Attendolo Sforza e nell’area di Città Studi dove realizzeremo un nuovo campus". E infine significa "dare la possibilità a tutti i nostri ragazzi di portare a termine il loro percorso di studio senza interruzioni e senza difficoltà, date troppo spesso da fragilità di vario tipo: dalla fragilità psicologica ai disturbi per l’apprendimento a casi relativi alle diverse disabilità".  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

TOMORROW /”Russia minaccia cronica” per il mondo, Nato rafforza fianco orientale

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(Adnkronos) – La Russia rappresenta una "minaccia cronica" per il mondo, motivo per cui la Nato ha rafforzato il suo fianco orientale e modernizzato le sue infrastrutture. Lo ha affermato il comandante supremo alleato in Europa, il generale americano Christopher Cavoli.  "Stiamo affrontando tempi difficili, per non dire altro, nel teatro europeo. La guerra brutale e non provocata della Russia ha devastato l'Ucraina per più di due anni – ha denunciato in un'audizione davanti alla Camera Usa -. Le forze russe stanno demolendo città e uccidendo innocenti su una scala che non vedevamo dalla Seconda Guerra Mondiale. La Russia non ha alcuna intenzione di fermarsi in Ucraina e rappresenta una minaccia cronica". "Abbiamo rafforzato il nostro fianco orientale con lo schieramento di forze di rotazione e abbiamo ampliato le riserve preposizionate e modernizzato le nostre infrastrutture per consentire la rapida ricezione delle forze di rinforzo", ha aggiunto Cavoli durante il suo discorso davanti al Comitato delle Forze Armate, chiedendo maggiore sostegno militare a Kiev ed evitare la sua sconfitta. "L'Ucraina – ha detto – continua a dipendere quasi interamente dal sostegno straniero per continuare in questa lotta. Se non continuiamo a sostenere Kiev, l'Ucraina potrebbe perdere. Non posso prevedere il futuro, ma posso fare semplici calcoli. Se non continuiamo a sostenerla, l'Ucraina finirà i proiettili di artiglieria ed esaurirà gli intercettori della difesa aerea in breve tempo". La diplomazia si muove tra mille difficoltà. In Svizzera, a giugno, si terrà una conferenza di pace a cui non parteciperà la Russia. Intanto, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha elaborato un nuovo piano di pace, come scrive Novaya Gazeta, sottolineando che il nuovo piano turco chiederebbe, al primo punto, che sia gli Stati Uniti, sia la Russia si astengano dall'utilizzare le armi nucleari in qualsiasi circostanza. Dalla bozza diffusa, Ankara chiede inoltre il ''congelamento della guerra lungo l'attuale linea del fronte''. All'Ucraina viene chiesto di tenere alcuni referendum nel 2040, tra cui uno sulla politica estera di Kiev, mentre alla Russia viene chiesto di non opporsi all'adesione ucraina all'Unione europea. La Russia ha ribadito in queste ore che qualunque iniziativa di pace sull'Ucraina in assenza "non ha senso" se al tavolo non siedono anche rappresentanti russi. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha fatto riferimento esplicito alla conferenza a metà giugno in Svizzera. "In primo luogo dobbiamo capire di cosa stiamo parlando lì, di quale formula di pace", ha affermato il portavoce, per il quale il presidente russo Vladimir Putin si è sempre mostrato aperto al negoziato. Peskov ha quindi accusato la parte ucraina di intralciare qualsiasi sforzo. Ricordando gli ultimi contatti tra le parti nel marzo 2022 Peskov ha infine parlato di una situazione, quella attuale, "molto diversa" rispetto a due anni fa, motivo per cui ha esortato a non prendere come punto di riferimento i documenti sottoscritti a Istanbul.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Morto Angel Salazar, l’attore di ‘Scarface’ e ‘Carlito’s Way’ aveva 68 anni

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 È morto all'età di 68 anni Ángel Salazar, attore noto soprattutto per i ruoli nei due film cult di Brian De Palma 'Scarface' e 'Carlito's Way'. Lo ha confermato un portavoce al sito americano Entertainment Weekly. Le cause della morte non sono state rese note, ma l'artista è stato trovato morto nel bagno di un amico a Brooklyn. 
Nato a Cuba il 2 Marzo 1956, Salazar emigrò negli Stati Uniti dove riuscì a lavorare come comico e attore. Il ruolo della svolta arrivò nel 1983 quando Brian De Palma lo scelse come spalla di Al Pacino in 'Scarface', remake dell'omonimo film gangster del 1932 diretto da Howard Hanks e ispirato alla vita di Al Capone. Salazar interpretava Chi-Chi, uno dei rifugiati cubani che accompagnavano in America il protagonista, Tony Montana, e lo aiutavano a costruire il suo impero criminale, basato sul traffico di cocaina. 'Scarface' ha avuto un impatto culturale enorme, diventando più noto del film originale e rendendo anche Salazar legato alla figura di Chi-Chi, nota soprattutto per la scena in cui aiuta Al Pacino-Montana a fuggire dai gangster rivali che lo minacciano con delle motoseghe. 
Salazar ha poi lavorato al fianco di Tom Hanks nel 1988 nella commedia 'Punchline' per poi tornare a essere diretto da Brian De Palma, sempre sul set con Al Pacino, in 'Carlito's Way', gangster movie del 1993. L'attore, naturalizzato statunitense, è poi diventato un comico di successo, con una carriera nella stand-up comedy.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

“L’Italia ha ottenuto quello che voleva”. Il parere degli esperti su Fitto

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La nomina di Raffaele Fitto a vice-presidente esecutivo con delega alla Coesione, al Pnrr e alle riforme arriva dopo settimane di ricostruzioni per lo più sbagliate sul rapporto tra Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen, e sul portafoglio che l’Italia avrebbe potuto conquistare in ragione dell’opposizione del gruppo Ecr alla conferma della presidente della Commissione. Adnkronos ha chiesto di commentare la nomina a tre esperti di Europa, economia e relazioni internazionali. Secondo Stefano da Empoli, presidente di I-Com e in questi giorni impegnato con il lancio di “Cantiere Europa” tra Roma e Bruxelles, sono stati “smentiti i pronostici negativi, non c’è affatto l’umiliazione paventata da qualcuno quest’estate dopo l’apparente scontro tra Meloni e von der Leyen. Sotto il profilo formale, siamo al livello di Francia, Germania e Spagna. Sotto il profilo sostanziale, è tutto da vedere: sicuramente i pesi massimi sembrano il francese Stephane Séjourné e la spagnola Teresa Ribera, insieme alla finlandese Henna Virkkunen. Ma era difficile ottenere di più – sottolinea – perché i tre che ho citato rappresentano rispettivamente Liberali, Socialisti e Popolari, ovvero i gruppi che compongono la maggioranza che ha sostenuto von der Leyen. Resta il fatto che il portafoglio di Fitto è molto importante per l’Italia”. L’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, presidente dello Iai, Istituto affari internazionali, parla di una premier che ha ottenuto “quello che voleva”, ovvero la vicepresidenza esecutiva, e che per capire meglio il significato dei portafogli assegnati, “non solo quelle di Fitto, ma anche degli altri commissari – bisognerà comunque attendere le audizioni davanti alle commissioni competenti del Parlamento europeo. Sulla carta le deleghe ottenute non lo coinvolgono direttamente nelle strategie di punta della Commissione”. Nelle scorse settimane era circolata l’indiscrezione che Raffaele Fitto, oltre ai portafogli sulla Coesione e il Pnrr, avrebbe avuto la delega all’Economia, e dunque oggi si potrebbe pensare che sia andata peggio del previsto. “Io non ho mai creduto che all’Italia sarebbe stata data una delega importante sull’economia”, spiega all’Adnkronos Arturo Varvelli, direttore dell’ufficio di Roma e senior fellow dello European council on foreign relations. “La vicepresidenza esecutiva è un’ottima notizia”, prosegue Varvelli, “e mi sembra che Ursula von der Leyen stia sostenendo con grande vigore il fatto che l'Italia debba essere molto ben rappresentata, sorvolando sul fatto che Fitto non appartiene alla maggioranza che l'ha sostenuta in Parlamento. L’Italia avrebbe potuto evitare frizioni con gli altri gruppi (socialisti e liberali) proponendo qualcuno di Forza Italia, che fa parte del Ppe come la presidente, ma Fitto sarà comunque nella posizione di costruire un ruolo importante in questa commissione. Non per forza guardando alle deleghe, ma perché il governo italiano è uno dei pochi stabili, uno dei pochi a non avere grossi problemi interni in questo momento, al di là delle piccole beghe che ci sono e che continuano a esserci tra il mondo moderato-berlusconiano e l’ala più sovranista dei leghisti. Francia e Germania sono in grossa difficoltà e l’Italia dovrebbe farsi paladina delle proposte di Draghi, ne avrebbe tutto l’interesse”, conclude. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Sinner, oggi la finale delle Atp Finals: quanto guadagna se vince e come cambia il ranking

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(Adnkronos) – L'attesa è finita. Jannik Sinner sfiderà Taylor Fritz oggi, domenica 17 novembre, nella finale delle Atp Finals. A Torino l'azzurro può chiudere al meglio un anno magico, che lo ha portato a vincere ben sette titoli, di cui due Slam. L'altoatesino fin qui ha chiuso il proprio girone al primo posto battendo proprio l'americano, Rublev e De Minaur e ieri ha dominato nella semifinale contro Ruud, vincendo in due set con il punteggio di 6-1, 6-2. Oltre ai risultati sportivi, Sinner ha ottenuto, grazie ai propri trionfi, guadagni record, arrotondati anche dalla vittoria del Six King Slam, torneo esibizione andato in scena a Riad.  In una stagione sin qui trionfale, Sinner ha guadagnato 12 milioni di dollari in premi, portando a 29 milioni il totale dei premi conquistati in carriera. Alle cifre targate Atp vanno aggiunti anche i 6 milioni che l'azzurro ha incassato in Arabia Saudita aggiudicandosi il torneo d'esibizione Six Kings Slam. A Torino, con l'eventuale vittoria in finale oggi, Sinner avrebbe la possibilità di ricevere in totale 4,88 milioni di dollari: a tanto ammonta l'assegno che spetta al giocatore capace di vincere il torneo da imbattuto.   Sinner ha la certezza di chiudere l'anno da numero 1 del mondo, ma non solo. Grazie alla vittoria di ieri contro Ruud infatti, Jannik è sicuro di rimanere primo nella classifica Atp anche dopo l'Australian Open, ovvero il primo Slam della nuova stagione al via il 12 gennaio e che si concluderà il 26. Il tennista azzurro è infatti salito, fin qui, a un totale di 11330 punti, mentre il secondo in classifica, Alexander Zverev, è fermo a 7915. Anche se Sinner dovesse uscire al primo turno degli Australian Open quindi, nonostante i tanti punti da scartare considerata la vittoria dello scorso anno, e Zverev dovesse invece trionfare lo scarto non sarebbe sufficiente al tedesco per firmare il sorpasso. Jannik toccherà quindi le 36 settimane da numero uno del mondo, proprio come Carlos Alcaraz, che però non le aveva ottenute consecutive. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Assange è libero, fondatore di Wikileaks ha lasciato Regno Unito – Video

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(Adnkronos) – Julian Assange è libero. Il 52enne fondatore di Wikileaks, dopo oltre 5 anni di carcere – 1901 giorni – nel Regno Unito, ha raggiunto un accordo con il Dipartimento di Stato americano. Assange, in carcere per aver pubblicato con Wikileaks migliaia di documenti militari e dispacci diplomatici riservati di Washington, nella lunga battaglia legale aveva recentemente ottenuto il via libera dall'Alta Corte Britannica per presentare ricorso contro l'estradizione negli Stati Uniti.   Assange, come mostra un video diffuso da Wikileaks, ha lasciato il carcere di massima sicurezza di Belmarsh nella giornata del 24 giugno, ha raggiunto l'aeroporto di Stansted e si è imbarcato su un jet privato con cui ha lasciato il Regno Unito. L'aereo, come evidenzia FlightRadar, è diretto verso Bangkok. La Bbc fa riferimento a documenti processuali secondo cui Assange dovrebbe comparire in un'aula di tribunale delle Northern Mariana Islands, nell'Oceano Pacifico, sotto la giuridsizione degli Stati Uniti, per formalizzare l'accordo che chiuderà il caso. Il fondatore di Wikileaks dovrebbe essere condannato ad una pena di 62 mesi da scontare in carcere, ma secondo l'intesa – dopo la detenzione nel Regno Unito – non passerà più tempo in cella. Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Assange tornerà in Australia. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Houthi, ipotesi razzo ipersonico: “Testato con successo in Yemen”

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(Adnkronos) – Gli Houthi hanno testato con successo un razzo ipersonico nello Yemen. Lo riferisce l'agenzia di stampa statale russa Ria Novosti, citando una fonte militare. Secondo il rapporto, il gruppo yemenita starebbe pianificando di iniziare a produrre missili da utilizzare su obiettivi nel Mar Rosso, nel Mar Arabico e nel Golfo di Aden, nonché contro obiettivi in Israele. Il gruppo terroristico con sede nello Yemen ha affermato che intensificherà gli attacchi durante il mese sacro musulmano del Ramadan in solidarietà con i palestinesi nel contesto della guerra in corso tra Israele e Hamas a Gaza. Sale intanto la tensione nel Mar Rosso, teatro da mesi degli attacchi degli Houthi alle navi in transito davanti alle coste dello Yemen. Secondo quanto ha reso noto ieri un funzionario della difesa greco, una fregata militare greca 'Hydra' della missione navale 'Aspides' ha aperto il fuoco contro due droni lanciati nel Golfo di Aden utilizzando il suo cannone principale da 127 mm. Entrambi i droni hanno prontamente modificato la rotta. E' la prima volta che viene reso noto che la fregata MEKO 200 della Marina ellenica prende di mira dei droni, da quando lunedì scorso è stata inviata a pattugliare il Golfo di Aden, nell'ambito della missione lanciata dalla Ue a febbraio in risposta alla crescente minaccia degli attacchi Houthi contro le navi mercantili. La società di sicurezza marittima britannica Ambrey ha detto di aver ricevuto la segnalazione di un lancio di missili nel Golfo di Aden. Per questo, ha consigliato alle navi che si trovano nelle vicinanze di Socotra di "ridurre al minimo il personale sul ponte e di fermare tutti i movimenti dell'equipaggio sul ponte". Mentre il canale yemenita "Al-Masira", associato ai ribelli Houthi, ha riportato tre attacchi da parte delle forze anglo-americane all'aeroporto Al Hudaydah di Hodeida, nello Yemen. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Re Carlo di buon umore nella prima uscita dopo l’intervento

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(Adnkronos) – Un re Carlo raggiante e di buon umore ha salutato il pubblico mentre si dirigeva verso la chiesa di Santa Maria Maddalena di Sandringham per la messa domenicale, dopo il ricovero per l'intervento alla prostata. Il sovrano, accompagnato da Camilla, scrive il Daily Mail, è apparso in forma perfetta, quando ha salutato una ventina di persone riunite fuori dalla tenuta nel Norfolk, deluse quando hanno scoperto che i cancelli fuori dalla chiesa erano chiusi e che non era consentito al pubblico di raggiungere l'area dove di solito è permesso di fermarsi, dovendo così restare a una distanza di 150 metri. Carlo e la regina sono stati accolti fuori dalla chiesa dal rettore di Sandringham, il reverendo canonico Paul Williams, che ha stretto calorosamente la mano di Carlo e gli ha dato una stretta rassicurante sul braccio. Il rettore ha scambiato qualche parola con il re – ha riferito il tabloid britannico – e Carlo ha risposto con un sorriso, dando l'impressione che tutto andasse bene.  Dopo la funzione, la coppia reale è stata accompagnata fuori dalla chiesa dal rettore e dal suo assistente. Il re e la regina hanno scambiato qualche parola con i due sacerdoti prima di tornare a Sandringham House per il pranzo. Prima di varcare il cancello, Carlo ha ammirato i bucaneve che spuntavano dal terreno della tenuta.  —internazionale/royalfamilynewswebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Prato (Biogen): “Il successo di 10 anni di Io non sclero è la community”

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(Adnkronos) – "Da oltre 20 anni Biogen è al fianco delle persone che convivono con la sclerosi multipla. Siamo convinti che il nostro impegno debba andare oltre l'ambito terapeutico per prendersi cura dei bisogni delle persone a 360 gradi. 'Io non sclero' è un esempio dell'importanza di questo nostro impegno. Dieci anni fa, quando abbiamo cominciato" quest'avventura, "siamo partiti dall'idea di creare uno spazio di condivisione e di confronto per le persone che convivono quotidianamente con la sclerosi multipla in modo che potessero raccontarsi in modo autentico e ascoltare anche i racconti e le esperienze degli altri. Il grande successo che ha avuto, direi, fin da subito ci ha dato conferma dell'importanza di questo racconto collettivo proprio come strumento di reciproco aiuto e anche come veicolo di informazione e di consapevolezza per le persone che convivono quotidianamente con la malattia". Lo ha detto Ilaria Prato, Corporate Affairs Biogen Italia, all'Adnkronos, per il decimo anniversario del progetto sviluppato da Biogen e da Fondazione Onda, l'Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, in collaborazione con l’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e con il patrocinio della Società italiana di neurologia (Sin).  "La bellezza di Io non sclero è proprio la vicinanza autentica a chi vive con la sclerosi multipla", spiega Prato. "Sono le persone di Io non sclero – che è diventata di fatto una community – non la sclerosi multipla, ma la comunità di persone che vive con la sclerosi multipla, che partecipano ogni giorno alla community con i loro contributi, a segnare l'evoluzione di questo progetto. In questi anni – ricorda – abbiamo assistito alla continua crescita di questa community che oggi annovera quasi 80mila persone su Facebook. Abbiamo seguito con entusiasmo la condivisione di centinaia e centinaia di testimonianze ed esperienze, proprio un mosaico. Oggi Io non sclero è veramente un mosaico di voci che mostrano il volto autentico della malattia in Italia e il 2024 è un anno speciale perché Io non sclero compie 10 anni".  Per festeggiare questo decimo compleanno, conclude Prato, "faremo una serie di iniziative, ma soprattutto abbiamo lanciato l'iniziativa che si chiama 'Il mio biglietto di auguri', dove chiediamo ai partecipanti della community di scrivere un messaggio di auguri dedicato" alla comunità online "o a se stessi oppure a una persona cara, con l'obiettivo di celebrare questa splendida famiglia virtuale". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Autovelox, arriva il decreto: nuove regole, cosa cambia

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(Adnkronos) –
Nuove regole da oggi sul fronte Autovelox. Verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto, che diventa quindi legge, "voluto dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti che mette fine alla giungla delle migliaia di autovelox selvaggi in tutta Italia", ha scritto su X il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. "Mettiamo un po' di ordine, perché l'Italia non può avere da sola il 10% degli autovelox di tutto il mondo, quindi con la direttiva che ho avuto l'onore di stendere e di firmare, l'autovelox – dove ci sono incidenti, dove c'è una scuola, un asilo nido, una casa di riposo, un ospedale, una strada stretta – è sacrosanto; ma l'anarchia dell'autovelox ovunque – su stradoni anche a due o tre a quattro corsie, magari mezzo nascosto per fregare l'automobilista, il camionista o il motociclista – non sarà più possibile", ha detto poi Salvini nella puntata di Quarta Repubblica su Rete 4. "L'autovelox che salva le vite sì, l'autovelox che è una nuova tassa per chi va a lavorare non sarà più possibile", ha aggiunto. Ma cosa cambia? "Tra i punti principali: i rilevatori di velocità saranno installati solo per prevenire incidenti, basta fare cassa sulla pelle degli automobilisti; gli autovelox dovranno essere segnalati in anticipo (1.000 metri sulle strade extraurbane, 200 sulle strade urbane a scorrimento e 75 sulle altre strade); niente radar in città sotto i 50 chilometri orari. Dalle parole ai fatti: vince il buonsenso!'', ha sottolineato Salvini. Fra le principali novità c'è quella relativa alla collocazione degli autovelox che deve rispondere a effettive necessità di controllo e non a 'vessare ingiustamente' gli automobilisti. La scelta dei tratti di strada sui quali collocare i dispositivi va individuata con provvedimento del prefetto, e selezionata in base a un elevato livello di incidentalità, documentata impossibilità o difficoltà di procedere alla contestazione immediata sulla base delle condizioni strutturali. Inoltre viene fissata per la prima volta la distanza minima che deve intercorrere tra un dispositivo e l’altro (progressiva per tipo di strada) in modo da evitarne la proliferazione. Fuori dai centri abitati il segnale che impone il limite di velocità deve essere collocato almeno un km prima del dispositivo e la velocità massima individuata non deve essere inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quella massima generalizzata, "salvo specifiche e motivate deroghe". Così ad esempio sulle strade extraurbane principali, dove è previsto un limite di 110 km/h, "il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite di velocità è fissato ad almeno 90 km/h, ma non per limiti inferiori". 
Non si potranno utilizzare dove esiste un limite di velocità eccessivamente ridotto: inferiore a 50 Km, nelle strade urbane; per le extraurbane solo nel caso in cui il limite di velocità imposto non sia ridotto di più di 20 km rispetto a quello previsto dal codice per quel tipo di strada (se il limite è di 110 km/h, il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite è fissato ad almeno 90 km/h ma non per limiti inferiori). Infine il decreto precisa che l’utilizzo di dispositivi a bordo di un veicolo in movimento è consentito solo se c’è la contestazione immediata, altrimenti dovranno essere scelte postazioni fisse o mobili, debitamente visibili. Quanto agli autovelox 'mobili' senza contestazione immediata potranno essere posizionati – e chiaramente riconoscibili – solo là dove non sia possibile collocare dispositivi fissi o mobili. "Sicuramente il decreto introduce novità legislative favorevoli all'utente della strada, così come annunciato dai suoi promotori. Tuttavia, almeno laddove si stabilisce che gli autovelox debbano essere segnalati almeno 1 km prima fuori dei centri abitati, si ribadisce ciò che la giurisprudenza aveva già stabilito", commenta con l'Adnkronos l'avvocato Massimiliano Baroni, esperto in sanzioni amministrative. "Con il decreto Autovelox certo meglio di prima è, soprattutto quando si nega il posizionamento dove esiste un limite di velocità eccessivamente ridotto – continua – C'è stato un caso, non troppo tempo fa, in cui l'autovelox venne installato su strada abbastanza a scorrimento veloce e proprio a ridosso di un limite di 30 km/h: in 6 mesi vennero irrogate 30mila multe". "La cosa più grave, tuttavia, è che nel redigere questo decreto non si siano minimamente pronunciati sulla questione dell'omologazione, dopo che ad aprile una sentenza della Cassazione ha stabilito che, se gli autovelox non sono muniti di decreto di omologazione emesso dal ministero dei Trasporti, i dati che hanno rilevato sono inutilizzabili perché inattendibili. In Italia non esistono infatti autovelox omologati ma solo approvati e tutte le multe fatte da autovelox a partire dal 18 aprile sono impugnabili. E si vince".  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)