Anche in Italia Inspire, il database territoriale europeo

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    È un progetto della Commissione Europea avviato nel 2002 che ha come scopo la costruzione della European Spatial Data Infrastructure riguardante i problemi ambientali, in quanto sono spesso transnazionali e richiedono l’accesso immediato a basi informative diverse che devono però essere integrabili

    Il ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio ha adottato il nuovo database territoriale europeo Inspire. Inspire è un progetto della Commissione Europea avviato nel 2002 che ha come scopo la costruzione della European Spatial Data Infrastructure riguardante i problemi ambientali, in quanto sono spesso transnazionali e richiedono l’accesso immediato a basi informative diverse che devono però essere integrabili.
    Inspire prende spunto dall’esperienza americana Nsdi: questo programma è basato su Internet e sul principio della condivisione dei dati. Inspire prevede la creazione di servizi integrati di informazione spaziale basati su un network distribuito di database, connessi da standard e protocolli comuni che assicurino la compatibilità e l’interoperabilità. Possibili servizi sono: ? La visualizzazione di informazioni; ? L’origine delle informazioni e le informazioni provenienti da fonti diverse; ? L’analisi spaziale e temporale.
    Questi sevizi devono permettere agli utenti di individuare ed accedere ai dati spaziali (o geografici) di fonti diverse, dal livello locale al livello globale, in modo interoperabile, per scopi diversi. «Obiettivo primario della Direttiva Inspire ? ha detto il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Altero Matteoli ? è la riduzione degli ostacoli nella condivisione dei dati ambientali e territoriali fra le autorità pubbliche, centrali e locali, rendendo disponibile in tempo reale dati territoriali qualitativamente e quantitativamente migliori che dovranno servire ad elaborare ed attuare le politiche ambientali sia comunitarie che nazionali».
    La disponibilità di informazioni condivise e di infrastrutture comuni di accesso, attraverso una maggiore e più tempestiva conoscenza del territorio e dell’ambiente, consentirà di migliorare metodi e tempi di attuazione dei processi di valutazione di impatto ambientale, autorizzazione ambientale integrate Ippc, politiche per l’inquinamento dell’aria ed elettromagnetismo.

    (Fonte Arpat)
    (25 Agosto 2005)