Sulla base di una convenzione stipulata a livello regionale con la fondazione Ugo Bordoni, i nuovi impianti integreranno il monitoraggio svolto nell’area Firenze-Prato-Pistoia
Stamani in Piazza Repubblica a Firenze sono state presentate le nuove centraline mobili per il monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico che il Dipartimento Arpat di Firenze, sulla base di una convenzione stipulata a livello regionale con la fondazione Ugo Bordoni, utilizzerà per integrare il monitoraggio svolto nell’area Firenze-Prato-Pistoia.
Nella prima fase del progetto, sei delle 12 centraline per ora disponibili per tutta la Toscana, saranno utilizzate nell’area fiorentina spostandole nei punti più critici del territorio per verificare in continuo, per diversi giorni, i livelli di campo elettrico prodotti dalle stazioni di telefonia cellulare. Queste si aggiungono alle tre già acquistate da Arpat e normalmente impiegate nell’attività di monitoraggio.
In questa prima fase del progetto, che porterà alla consegna da parte della Fondazione all’Agenzia complessivamente 70 centraline di monitoraggio, sarà data priorità ai grandi centri urbani, dove i nuovi impianti Umts sono già stati installati per consentire l ‘offerta di nuovi servizi della telefonia cellulare.
Arpat svolge, da sempre, una costantemente e adeguata azione di verifica e controllo delle stazioni radio base presenti sul territorio. Nella fase precedente alla attivazione delle stazioni radiobase, Arpat verifica la correttezza del progetto e la compatibilità con i limiti di legge, tenendo conto degli effetti della sovrapposizione degli impianti dei diversi gestori. Nei casi più critici viene chiesto al gestore una collaudo della propria stazione da effettuare subito dopo l’attivazione e da sottoporre all’esame di Arpat.
Nell’attività di prevenzione, l’Agenzia svolge anche verifiche strumentali, all’insaputa dei gestori, sugli impatti prodotti dalle stazioni radiobase. L’attività di monitoraggio, condotta con le nuove centraline mobili, si inserisce all’interno di questa filiera di controllo non come un elemento aggiuntivo a sé stante, ma come un potenziamento delle verifiche che già oggi forniscono elementi utili alle amministrazioni locali per un corretto sviluppo delle reti di telefonia cellulare.
Le migliaia di controlli condotti in Toscana negli ultimi tre anni su centinaia di impianti non hanno evidenziato nessun superamento dei limiti in tutti quei casi in cui le stazioni radiobase erano l’unica fonte di campi elettromagnetici (gli unici superamenti riscontrati sono relativi a siti in coabitazione con impianti radiotelevisivi caratterizzati da potenze molto più rilevanti). I livelli, oggi, si mantengono spesso molto al di sotto dei limiti, il che rappresenta un segno tangibile dell’importanza di una valutazione preventiva dei progetti e della programmazione territoriale nello sviluppo delle reti.
Nella provincia di Firenze, negli ultimi tre anni, sono state controllate 70 stazioni senza riscontrare alcun superamento. L’ultimo superamento dei limiti, in provincia di Firenze, è stato riscontrato nel 1999 (pochi mesi dopo l’entrata in vigore della vigente normativa) Un unica ulteriore situazione anomala è stata messa in evidenza nel corso dello stesso collaudo effettuato dal gestore e quindi corretta subito nel primo periodo di esercizio della stazione. Ciò è quindi un segnale dell’attività di auto-controllo messa in atto dagli stessi gestori, che hanno ben presente l’attenzione posta al problema da parte dei cittadini e dell’Arpat.
Oggi e domani in piazza della Repubblica, presso la postazione di Arpat con il suo laboratorio mobile e il Blubus della Fondazione Bordoni, si potranno verificare in diretta i risultati delle 6 postazioni, cinque delle quali collocate in vari punti della città ed una in Piazza della Repubblica stessa, e avere informazioni dai tecnici.