Molti noti scrittori si sono mobilitati per combattere la distruzione delle foreste (oltre il 40% del legno viene tagliato per tale destinazione) e hanno deciso di utilizzare carta riciclata per i loro libri
Più del 40% del legno che viene attualmente tagliato è destinato alla produzione di carta: ciò provoca una lenta distruzione delle foreste primarie, al posto delle quali subentrano piantagioni, ossia paesaggi caratterizzati da alberi tutti uguali per età e specie, che per crescere rapidamente hanno bisogno di concimi e veleni che aumentano il livello d’inquinamento. Questi alberi a crescita rapida possono creare gravi danni al suolo, quali l’erosione e l’eccessivo assorbimento d’acqua, e possono minacciare le specie animali che in quelle foreste trovano il loro habitat naturale. Stessa sorte tocca a molto del legno proveniente dalle foreste tropicali: circa 140.000 chilometri quadri di foresta tropicale vengono distrutti ogni anno. L’industria dell’editoria ha certamente delle responsabilità in proposito. Alcuni scrittori di fama internazionale (per citarne solo alcuni: Isabel Allende, Andrea De Carlo, Marlene Streeruwitz e Niccolò Ammaniti) si sono seriamente impegnati, facendosi portavoce presso le proprie case editrici della necessità di arginare il fenomeno della deforestazione, affinché i propri libri venissero stampati su carta «amica delle foreste» o su carta certificata Forest Stewardship Council (Fsc): una qualità di carta che viene prodotta senza utilizzare il legno delle foreste e senza abbattere nessun albero. La carta, per essere vera carta riciclata, deve riportare la dicitura «prodotta da 100% di carta da macero» (mentre all’estero esistono delle certificazioni più dettagliate che servono a stabilire la composizione di un foglio, in Italia questo ancora non avviene). Il consumo di carta in tutto il mondo ammonta a circa trecento milioni di tonnellate ogni anno: una pila alta sedici volte la distanza dalla terra alla luna! Terminato l’utilizzo, la carta e il cartone vengono gettati assieme agli altri rifiuti. Questi materiali, se correttamente raccolti e trattati potrebbero essere, invece, nuovamente utilizzati per produrre altra carta dalle identiche proprietà. Quelli che consideriamo rifiuti potrebbero diventare «materie preziose» che, oltre a limitare l’abbattimento degli alberi, permetterebbero di risparmiare due terzi dell’energia necessaria per produrre nuova carta. Un futuro «eco compatibile» si costruisce producendo meno rifiuti e raccogliendoli in maniera differenziata. È stata proprio la carta il primo materiale ad essere raccolto in maniera differenziata: attualmente se ne raccolgono circa 2,5 milioni di tonnellate all’anno. Le numerose campagne informative prodotte hanno sensibilizzato l’opinione pubblica attorno alla tematica della raccolta differenziata e del riciclaggio dei rifiuti: oggi molte persone adottano volentieri piccoli accorgimenti che permettono di contenere l’inquinamento e lo spreco. Forse ancora più importante del riciclaggio è il risparmio della carta, che evita a monte gravi problemi per l’ambiente circostante.
(Fonte Corpo Forestale dello Stato)
(02 Dicembre 2004)