Il sistema Infea conclude il suo primo anno di attività portato avanti dal Laboratorio regionale e traccia le linee per le azioni di programma del 2005 nel settore dell’educazione ed informazione ambientale. Questi i temi al centro del convegno di Villa Malfitano, moderatore il direttore della galleria regionale di Palazzo Abatellis Vincenzo Abbate che ha introdotto i lavori richiamandosi al principio rinascimentale del buon governo del territorio
Il sistema Infea in Sicilia approda in adesione al Sistema Nazionale di Educazione Ambientale promosso dal ministero dell’Ambiente, ente co-finanziatore insieme alla Unione europea (misura 1.11 del Por) ed all’Arpa con delibera della Giunta regionale di maggio 2002. Una strategia precisa quella del governo regionale che intende promuovere una coscienza ambientale nei cittadini e avviare processi di informazione e formazione di lungo periodo sui temi della salute, salvaguardia del patrimonio, tutela della biodiversità e coscienza ecologica non solo presso le scuole elementari e medie della regione ma anche presso enti gestori, parchi e riserve, associazioni, comuni, province, ed altri soggetti pubblici, con il preciso obiettivo di fare rete sul territorio sviluppando un sistema basato sul criterio della qualità e della soddisfazione del cliente-utente.
«E’ il momento di potenziare le strutture del laboratorio regionale, di razionalizzare forze, professionalità, rafforzare i nodi del sistema nella direzione della comunicazione e della qualità? Un progetto di ampio respiro quello che presentiamo oggi in una bozza aperta a contributi da sottoporre al consiglio direttivo dell’Arpa ed agli organi politici per la copertura finanziaria già prevista in bilancio – ha dichiarato il direttore di Arpa Sicilia Sergio Marino. Siamo fiduciosi per l’attenzione sino ad oggi rivolta dal governo regionale verso l’educazione ambientale e dagli incoraggiamenti manifestati dall’On. Francesco Cascio con il quale al più presto esamineremo il documento di programmazione».
Importante la testimonianza della preside della Facoltà di Scienze della Formazione Patrizia Lendinara che ha affermato come l’ambiente costituisca oggi una disciplina trasversale in numerosi corsi di formazione ed ha individuato nel sistema Infea un valido interlocutore per future collaborazioni nell’organizzazioni di stage di fronte ad una riforma che vede sempre più gli studenti al centro di nuovi percorsi formativi.
Queste le principali azioni previste dall’Arpa per il 2005: un «portale giovani» per l’educazione ambientale da realizzare in collaborazione con l’assessorato regionale Beni Culturali dipartimento della P.I., un programma «Junior Rangers» in sinergia con i Rangers europei rivolto alle scuole medie delle nove province, una singolare iniziativa legata alla salvaguardia del mare denominata «Bluewatchers», una campagna regionale per la raccolta dati sui temi della biodiversità dal titolo «Banca della Memoria», un piano di informazione e comunicazione sul rischio industriale rivolto alle popolazioni delle aree di Priolo, Milazzo, Melilli, infine lo sviluppo di strategie innovative per un modello di aree naturali accessibili a tutti i soggetti.
Nel complesso, nel corso del 2004 sono stati selezionati 70 progetti rivolti alle scuole materne e 70 alle medie ed elementari, 11 i progetti arrivati a compimento insieme a 14 elaborati. Quindici i modelli innovativi messi a bando nel campo dell’educazione ambientale che per metodologie, utilizzo di strumenti multimediali ed interdisciplinarietà sono stati selezionati dal laboratorio dell’Arpa, alcuni dei quali nel corso del 2005 saranno oggetto di un seminario e resi operativi sul territorio.
Interessanti gli interventi di alcuni rappresentanti di enti o associazioni che hanno portato avanti iniziative nell’ambito del piano e svolto attività di comunicazione. La provincia di Catania presenterà un video sul territorio dell’Etna dal titolo «Terra, acqua e fuoco» alle Ciminiere di Catania il 18 dicembre ed in seguito alla BIT di Milano, il parco dell’ Etna ha puntato a coinvolgere le popolazioni locali su temi condivisi nell’area dell’Alcantara e dei Nebrodi, le scuole Quasimodo di Palermo e Istituto comprensivo di Montevago hanno illustrato le loro esperienze divulgative sfociate in materiali multimediali. Sul piano dei suggerimenti e delle proposte concrete, la Lega Ambiente ente gestore della riserva naturale di Santa Ninfa ha proposto di mettere in rete e potenziare gli attuali centri di educazione ambientale istituiti dal Ministero, mentre l’associazione «Verdi, Ambiente e Società» ha richiamato le responsabilità delle istituzioni pubbliche nel far decollare il sistema dell’educazione ambientale in Sicilia partito da pochi anni e non adeguatamente supportato dai privati.
(Fonte Arpa Sicilia)