Rappresenta quasi il 20% del pescato globale, con fatturati tra i 4 e i 9 miliardi di dollari
La nave di Greenpeace, Esperanza, salpa di nuovo per contrastare la pesca pirata in Atlantico che rappresenta – secondo una stima degli ambientalisti – «circa il 20% della pesca globale, con un fatturato tra i 4 e i 9 miliardi di dollari che si lasciano dietro una scia di distruzione ambientale e sociale».
Tra le specie più colpite dai pirati il tonno rosso, un mercato altamente lucrativo. Ma il problema riguarda tutti i mari del mondo e praticamente ogni tipo di pesce. «L’impatto di questa pesca pirata sulle popolazioni ittiche – afferma Greenpeace – è aggravato dalla distruzione dell’ambiente