Il resoconto del «Ad hoc working group» per la definizione dei nuovi impegni dei paesi Cop/Mop che hanno ratificato il protocollo di Kyoto. Ci vorranno circa due anni per arrivare a definire questi nuovi impegni- L’incontro di Bonn- Le decisioni della Cop 11 tenuta a Montreal
Il «dialogo» dei 189 Paesi che hanno ratificato la Unfccc e che sono parti della Cop, si è tenuto il 15 ed il 16 maggio, ma non ha portato ad alcuna conclusione salvo dichiarazioni di principio sulla opportunità e necessità di ridurre le emissioni ma senza nessun impegno e nessuna proposta su quanto ridurre e quando ridurre.
Uno scenario in linea con quanto ormai da anni accade attorno ai temi dei cambiamenti climatici e che stride con l’urgenza che è sotto gli occhi di tutti.
Il problema è economico e fino quando sarà questa la priorità sarà difficile trovare una via rapida per risolvere i nodi che stringono il pianeta, nodi creati da noi stessi e dal tipo di sviluppo impostato.
L’Awg (Ad Hoc Working Grop), formato dai Paesi che hanno ratificato il protocollo di Kyoto (163) e che sono parti della Cop/Mop hanno discusso dal 17 al 25 maggio su quali nuovi impegni assumere dopo il 2012 in un regime di proroga del protocollo di Kyoto valido solo per i Paesi che lo hanno ratificato, dal momento che non tutti i paesi firmatari della Unfccc sono d’accordo a procedere nel post-Kyoto con obiettivi e limiti vincolanti.
Nelle conclusioni del 26 maggio è stata riaffermata la volontà di questi paesi Cop/Mop di porre nuovi limiti ed obiettivi di riduzione, anche se non è stata fissata alcuna data per arrivare a questa definizione. L’orientamento generale è che i 36 paesi più industrializzati si impegnino maggiormente a ridurre le emissioni e che i paesi in via di sviluppo riducano purché a certe condizioni che ne assicurino il loro sviluppo. Il Canada, con il cambio del governo del dicembre scorso, pur essendo un paese Cop/Mop non sembra intenzionato a proseguire più su questa strada, quanto piuttosto ad aderire alle posizioni assunte dai paesi che si sono contro il protocollo di Kyoto. Viceversa, il Giappone che si era inizialmente defilato aderendo al patto Asia-Pacifico (insieme ad Usa, Australia, Cina, India e Corea) per seguire una strada alternativa al protocollo di Kyoto, sembra intenzionato a discutere su un post kyoto prorogato e con limiti vincolanti nell’ambito Cop/Mop. Tra i Paesi industrializzati rimangono comunque fuori da questa discussione Usa ed Australia.
Nei 9 giorni di discussione sono state raccolte le richieste dei vari Paesi e le informazioni necessarie allo svolgimento del mandato del Awg (Ad Hoc Working Group). Tuttavia, c’è necessità di verificare la fattibilità scientifica ed economica delle varie ipotesi di riduzione presentate e sono, inoltre, necessari ulteriori scambi di informazioni e di analisi delle informazioni anche con l’organo scientifico delle Nazioni Unite. l’Ipcc. Per presentare le sue proposte l’Awg avrà probabilmente bisogno di 2 anni di tempo.
La prossima riunione sarà tenuta in occasione della Cop-Mop2 prevista a Nairobi alla fine di quest’anno.
(30 Maggio 2006)