Crisi idrica – Salvare I fiumi in salute

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Wwf: Per uscire dalla crisi idrica, basta cemento ma finanziamenti ai fiumi ancora in salute e per la depurazione puntare al minidroelettrico e alla raccolta dell’acqua piovana

Alla conclusione di lavori della settimana mondiale dell’acqua, a Stoccolma, il Wwf invita tutti i Governi a un’azione maggiormente incisiva per la conservazione dei sistemi naturali in salute, puntando a incrementare la sostenibilità delle vie d’acqua navigabili, fermando i progetti infrastrutturali insostenibili.

«È necessario un maggiore impegno internazionale mirato alla conservazione e alla riqualificazione delle funzioni vitali degli ecosistemi d’acqua dolce come le zone umide, i laghi e i bacini fluviali – dichiara Michele Candotti, Segretario generale Wwf Italia -. Solamente rendendo l’acqua sicura e accessibile possiamo pensare di migliorare la vita di miliardi di persone, traendole dalla povertà».
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Sfortunatamente solamente il 12% delle nazioni ha realizzato piani effettivi per la gestione delle risorse idriche, come indicato dall’Onu tra i Goal del millennio, e per di più i Paesi donatori continuano a ridurre gli aiuti per questi piani.

La crisi idrica mondiale sta diventando il problema ambientale più serio.
Oltre 1 miliardo di persone non ha accesso all’acqua pulita, più di 2,6 miliardi risultano senza accesso ai servizi sanitari o comunque a livelli inadeguati, milioni di bambini muoiono ogni anno per malattie legate alla cronica mancanza d’acqua. Piante e animali dipendenti dai sistemi d’acqua dolce stanno scomparendo, ancor più velocemente delle foreste tropicali e delle barriere coralline.

La richiesta d’acqua per l’agricoltura e per la produzione di energia idroelettrica sta crescendo ogni anno, mentre troppo a lungo Governi e istituzioni di cooperazione bi e multilaterali hanno individuato nei progetti sui bacini di larga scala l’unica soluzione. I benefici prodotti dai sistemi naturali, a basso costo, le alternative a basso impatto come l’utilizzo delle aree umide per ridurre gli effetti delle inondazioni e per la depurazione delle acque, il minidroelettrico, la raccolta di acqua piovana sono state ampiamente ignorate. Tutto ciò ha prosciugato laghi e zone umide, i fiumi sono stati canalizzati e imbrigliati, troppa acqua è stata sottratta per alimentare i canali di irrigazione e per altri utilizzi in cui, in breve tempo, l’acqua scorre direttamente al mare.

«Dobbiamo attivarci, ora, per garantire l’acqua a quei milioni di persone che oggi non ne ha accesso – conclude Michele Candotti, Segretario generale Wwf Italia – ma al tempo stesso dobbiamo impegnarci a conservare gli ecosistemi d’acqua per garantire l’approvvigionamento anche alle generazioni future. La strategia migliore, e soprattutto più economica, deve mirare alla conservazione e la rinaturazione degli ecosistemi d’acqua dolce, che sono il sistema naturale per convogliare e trasportare l’acqua utilizzata dall’uomo.
Una strategia che deve essere implementata da un corretto utilizzo del suolo che salvaguardi le risorse idriche e ponga attenzione alle aree di raccolta dell’acqua».

(Fonte Wwf)