Secondo l’associazione sono una polizza contro i danni derivanti dai cambiamenti climatici
Una rete europea di aree marine protette per difenderci contro gli impatti del cambiamento climatico sugli ecosistemi marini. La chiede Greenpeace con «The heat is on», un rapporto scientifico presentato oggi in vista dell’incontro delle Nazioni Unite sugli impatti climatici che si terrà a Bruxelles la prossima settimana.
«Proteggere le alghe, le stelle marine e i polpi non è un lusso, un ecosistema in salute dipende anche da queste specie e dai loro habitat. Creare delle riserve marine significa contrarre una polizza contro i rischi derivanti dal cambiamento climatico – afferma Alessandro Giannì, responsabile mare di Greenpeace -.