A Firenze si controlla la Qualità dell’aria

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La Maddalena, foto di A. Perrini
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È entrato in funzione il Doas, misura l’assorbimento di radiazioni nel campo del visibile e dell’ultravioletto

Nei giorni scorsi è entrato in funzione a Firenze un nuovo strumento per il monitoraggio della qualità dell’aria: il Doas. Si tratta di un apparecchio innovativo acquistato dal Comune di Firenze, con il co-finanziamento del ministero dell’Ambiente, in collaborazione con la Provincia di Firenze. Il Doas sarà gestito da Arpat nell’ambito della rete per il monitoraggio della qualità dell’aria (di proprietà della Provincia di Firenze).

Cos’è un Doas

L’acronimo Doas (Differential optical absorbtion spectrometer) indica la tecnica analitica che consiste nella misura dell’assorbimento di radiazioni nel campo del visibile e dell’ultravioletto. Questa tecnica è sostanzialmente simile a quella impiegata per gli spettrofotometri da laboratorio. La differenza fondamentale sta nel fatto che il cammino ottico è nell’ordine delle centinaia di metri.
Lo strumento è costituito da una lampada allo xenon, da un ricevitore e da un computer che gestisce l’acquisizione del segnale fornito dal ricevitore. Le sostanze rilevabili sono quelle che hanno una riga analitica nel campo UV-vis. In particolare, riguardo all’inquinamento atmosferico, può essere impiegato per la misura della concentrazione (media lungo il cammino ottico) di anidride solforosa (SO2), biossido di azoto (NO2), ozono (O3), e per altre sostanze organiche. Poiché, ovviamente, il raggio emesso dalla lampada verso il ricevitore non deve essere interrotto da ostacoli fisici, in ambito urbano occorre lavorare a quote nell’ordine di 20-30 m. Di fatto, questa circostanza rende congruo il rilevamento di quegli inquinanti che mostrano livelli di concentrazione sostanzialmente omogenei sia lungo il profilo verticale sia orizzontale, in modo che il dato analitico possa essere considerato rappresentativo della effettiva esposizione della popolazione nell’area. Pertanto, l’applicazione di questa tecnologia è finalizzata alla misura unicamente degli inquinanti secondari (O3 e NO2) e a basso gradiente spaziale (SO2).
Il Doas in uso a Firenze è stato installato sul tetto della sede del Dipartimento Arpat di Firenze in Via Ponte alle Mosse e sulla nuova residenza universitaria «Mario Luzi» di Piazza Dalla Piccola. Quest’ultima collocazione è stata possibile grazie alla piena disponibilità e collaborazione dimostrata dall’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (Ardsu) e dalla Evergreen Immobiliare proprietari dell’immobile di Piazza Dalla Piccola. L’installazione è stata effettuata sotto la supervisione del personale dell’Ufficio Tecnico della Direzione Arpat. Il Doas integra la rete di rilevamento della qualità dell’aria composta da centraline fisse, ha costi di acquisto analoghi ad esse, ma costi di manutenzione molto più ridotti. Tuttavia va sottolineato che il Doas non può essere utilizzato per monitorare inquinanti primari derivanti dal traffico come PM (particolato), CO (ossido di carbonio), per le quali sono necessarie le centraline tradizionali poste a livello del suolo.

(Fonte Arpat)