Fra le ricerche presentate nel volume «Clima e cambiamenti climatici: le attività di ricerca del Cnr» l’Arpa Toscana segnala questa su: Misura delle emissioni di gas ad effetto serra di un sistema urbano, realizzata dall’Istituto di Biometeorologia del Cnr di Firenze. [A. Matese, B. Gioli, F. Miglietta, P. Toscano, F.P. Vaccari, A. Zaldei, G. Maracchi Istituto di Biometeorologia, Cnr, Firenze, Italia]
Le aree urbane sono le principali responsabili delle emissioni di gas ad effetto serra del pianeta, nonostante la ridotta area che occupano, ma solo recentemente sono stati realizzati progetti volti al loro monitoraggio utilizzando misure micrometeorologiche. Sono state, ad esempio, confrontate le misure di flusso di anidride carbonica eseguite nel centro di Roma e Firenze. La tecnica usata è la correlazione turbolenta (eddy covariance), che si basa sulla misura ad alta frequenza della componente verticale della velocità del vento e della concentrazione di CO2.
Il periodo in cui le due stazioni hanno operato permette di evidenziare i differenti effetti che la tipologia e struttura delle due città hanno sulle emissioni. Dai risultati emergono le alte emissioni di anidride carbonica in entrambe le città, soprattutto nel periodo invernale.
Il trend giornaliero mostra nelle prime ore della mattina i valori più alti, riflettendo l’aumento di volumi di traffico. I risultati della stazione di Roma evidenziano come la città sia una forte sorgente di emissione soprattutto nel periodo invernale, con un surplus in media del 13% rispetto al periodo estivo.
Questa differenza dipende in modo evidente dai riscaldamenti domestici, visto che un’analisi dei volumi di traffico (l’altra importante sorgente di emissioni di anidride carbonica) non rileva una marcata stagionalità.
Una significativa relazione è stata trovata confrontando la temperatura media mensile e il flusso di CO2 medio mensile; mentre dall’analisi dei flussi orari di anidride carbonica si notano valori maggiori nei giorni feriali rispetto ai fine settimana, correlati ai diversi volumi di traffico.
Il valore più elevato è stato misurato nelle prime ore della mattina, in concomitanza con l’instaurarsi di moti convettivi che trasportano verso l’alto la CO2 accumulata durante la notte negli strati bassi delle strade cittadine e con l’inizio della circolazione di veicoli che si recano al lavoro. È possibile notare una leggera differenza tra le due città per quanto concerne il confronto tra i giorni feriali e il fine settimana. A Roma, la riduzione dei flussi nel fine settimana è maggiore del 53% rispetto agli altri giorni della settimana. A Firenze, il decremento non supera mai il 22%. Questo è dovuto in particolare alla differente collocazione delle zone residenziali e commerciali nel centro città. Infatti, ci sono molti più edifici residenziali e maggiori strade trafficate nel centro di Firenze rispetto a Roma, in cui sono prevalenti uffici e edifici commerciali.
(Fonte Arpat)