Che cos’è la contabilità ambientale

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( Docente di contabilità pubblica e di diritto amministrativo nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Torino )

Un sistema di gestione ambientale (Environmental Management System) è stato definito come «la parte di un sistema di gestione di un’ organizzazione che include la struttura amministrativa, le attività di programmazione, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi e le risorse per sviluppare, applicare, realizzare, verificare e mantenere una politica ambientale» (norma internazionale Iso 14001). Se ci si pone nella condizione di accettare questo modo di definire un sistema di gestione ambientale, è fin troppo ovvio che non esiste sistema di gestione ambientale senza contabilità ambientale. Di certo non perchè questa costituisca un nuovo modo di riqualificare il significato giuridico-finanziario della vecchia contabilità, bensì per il fatto che il progressivo diffondersi della certificazione ambientale di stampo Iso 14000, e del ben più rigoroso Emas europeo, testimoniano i progressi compiuti sia nel settore pubblico sia in quello privato.
Sia Iso 14001 che Emas rappresentano una procedura di riconoscimento formale dell’esistenza di un sistema di management ambientale. Essi costituiscono e garantiscono, però, solo un ruolo marginale rispetto alla molteplicità dei sistemi adottati. Ad esempio, nel 1998 ben 25 agenzie e amministrazioni del governo svedese avevano già adottato un sistema di management ambientale e altre 40 agenzie sono in fase di avviamento e sviluppo. Negli Stati Uniti, e ciò puotrebbe sembrare anche paradossale, una direttiva dell’allora Presidente Clinton già promuoveva l’adozione di sistemi di gestione ambientale per tutte le amministrazioni Federali.
Se è vero che ogni sistema di gestione ambientale implica una qualche forma di contabilità ambientale, non vale necessariamente il contrario. In effetti, non è indispensabile che un’organizzazione sviluppi un sistema di gestione per utilizzare strumenti contabili riferiti all’ambiente; normalmente aziende e istituzioni hanno già a disposizione qualche indicatore (di materia o di energia) utile ad un’interpretazione delle loro prestazioni ambientali.
Manca loro invece la possibilità di isolare questa componente in modo da apprezzarne completamente il valore specifico. Infatti, una contabilità ambientale deve avere una logica separata e autonoma, per poter poi essere integrata alla contabilità ordinaria. In questo modo si ottiene sia la visibilità sia la trasparenza necessarie alla migliore gestione delle tematiche ambientali.
D’altro lato, poiché gli indicatori ambientali attualmente disponibili non sono in grado di rappresentare interamente le attività economiche delle organizzazioni private e pubbliche, questa «integrazione di elementi separati» è assolutamente essenziale.
Per certi versi una situazione analoga si presenta, in modo evidente, nella dimensione nazionale. A questo livello, i sistemi di contabilità nazionali riflettono in modo approssimativo i consumi di capitali naturali, o i costi che la collettività sopporta per la perdita di qualità ambientale. Non vi è quindi una chiara identità e visibilità del valore dell’ambiente nella costituzione e nel deprezzamento del capitale di una nazione. Esistono, però, contabilità settoriali che affrontano questioni specifiche e considerate di assoluta priorità. Ecco alcuni esempi.