Al fine di raggiungere il suo obiettivo, l’Iet dovrà individuare i suoi settori prioritari, svolgere un’attività di sensibilizzazione tra le organizzazioni partner potenziali ed incoraggiare la loro partecipazione alle sue attività. Potrà mobilitare i fondi provenienti da fonti pubbliche e private e utilizzare le sue risorse. In tale contesto, dovrà cercare di finanziare una proporzione significativa e crescente del suo bilancio facendo ricorso a fonti private e mediante entrate generate dalle proprie attività.
L’Iet dovrà inoltre selezionare e designare le «Comunità della conoscenza e dell’innovazione» (Cci), ossia dei partenariati autonomi di eccellenza tra istituti di istruzione superiore, istituti di ricerca, imprese ed altri soggetti interessati «sotto forma di reti strategiche autosufficienti, sostenibili e di lungo periodo nell’ambito del processo innovativo». Offrirà loro un sostegno adeguato, applicherà misure adeguate di controllo della qualità, seguirà costantemente e valuterà periodicamente le loro attività e garantirà un livello appropriato di coordinamento tra di esse. Mediante accordi, dovrà definire diritti e obblighi delle Cci.
L’Iet incoraggerà poi il riconoscimento negli Stati membri dei titoli e dei diplomi che sono rilasciati da istituti di istruzione superiore, che sono organizzazioni partner e che possono essere assimilati a titoli e diplomi dell’Iet. Promuoverà la diffusione di buone prassi per l’integrazione del triangolo della conoscenza al fine di sviluppare una cultura comune dell’innovazione e del trasferimento di conoscenze e assicurerà la complementarietà e la sinergia tra le attività dell’Iet ed altri programmi comunitari. Potrà anche istituire una fondazione avente l’obiettivo specifico di promuovere e sostenere le attività dell’Iet.