Dalle carestie alle guerre

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( Dottore di ricerca in Geobotanica )

Dopo Giovanni Tozzetti la fitoalimurgia perde progressivamente di interesse, evidentemente la fame, le carestie si fanno sentire sempre meno, ma nuove crisi alimentari non mancheranno, e saranno quelle causate dalle guerre. Solo durante la Prima guerra mondiale si distingueranno nuovi lavori fitoalimurgici: Phytoalimurgia pedemontana (memoria di conoscenze botaniche e di tradizioni popolari sulle erbe spontanee del Piemonte) di Oreste Mattirolo (1918), ordinario di Botanica (Bologna, Firenze, Torino) e direttore dell’Istituto e Orto Botanico dell’Università di Torino; un’altra testimonianza letteraria è una Carta fitoalimurgica dell’Istria e dell’Illiria (A. Tukakov, 1943) per aiutare le popolazioni locali a superare, con le piante spontanee, le notevoli difficoltà alimentari durante la Seconda Guerra Mondiale.
Sempre in questo periodo la fitoalimurgia è attiva anche altrove: le truppe statunitensi sbarcate in Italia disponevano di un manuale di fitoalimurgia, approntato da una commissione di botanici americani, da utilizzare come prontuario di sopravvivenza.

conoscenze botaniche e di tradizioni popolari sulle erbe spontanee del Piemonte) di Oreste Mattirolo (1918), ordinario di Botanica (Bologna, Firenze, Torino) e direttore dell’Istituto e Orto Botanico dell’Università di Torino; un’altra testimonianza letteraria è una Carta fitoalimurgica dell’Istria e dell’Illiria (A. Tukakov, 1943) per aiutare le popolazioni locali a superare, con le piante spontanee, le notevoli difficoltà alimentari durante la Seconda Guerra Mondiale.
Sempre in questo periodo la fitoalimurgia è attiva anche altrove: le truppe statunitensi sbarcate in Italia disponevano di un manuale di fitoalimurgia, approntato da una commissione di botanici americani, da utilizzare come prontuario di sopravvivenza.