Un sistema economico fondato sulla crescita del Pil è innovatore per necessità intrinseca. Per accrescere l’offerta di merci ha bisogno di continue innovazioni di processo finalizzate a incrementare la produttività, cioè le quantità prodotte da ogni occupato nell’unità di tempo.
Per accrescere la domanda ha bisogno di continue innovazioni di prodotto finalizzate a rendere obsolete in tempi sempre più brevi le merci acquistate, in modo da abbreviare i tempi di sostituzione. Entrambe le innovazioni dipendono dagli sviluppi della tecnologia, della ricerca scientifica e delle innovazioni estetiche. Maggiori sono le innovazioni, più rapida è la loro successione, maggiore è la crescita della produzione e del consumo di merci. In un sistema economico che misura la crescita del benessere con il Pil, l’innovazione diventa un valore in sé.
La destra e la sinistra, in tutte le configurazioni che hanno assunto nel corso della storia, sono due varianti di un identico paradigma culturale che ha come capisaldi la crescita, l’innovazione e il progresso. Accomunate dallo stesso sistema di valori, si distinguono nelle politiche da adottare per favorirne la realizzazione e nelle modalità di ripartirne i vantaggi tra gli attori sociali. La destra sostiene che il mercato e la concorrenza sono gli strumenti migliori per favorire lo sviluppo delle innovazioni e la crescita economica. La sinistra ritiene che l’intervento statale sia indispensabile per guidare le innovazioni e la crescita economica verso obbiettivi che armonizzino gli interessi individuali col benessere collettivo. Il pre-requisito è che la torta cresca, altrimenti non ce n’è per nessuno, la politica ha il compito di fare in modo che le fette siano suddivise con maggiore equità. Ma se le fette si ripartiscono più equamente, ribatte la destra, si accresce la quota di reddito destinata ai consumi e si riducono gli investimenti in innovazioni tecnologiche, per cui la torta cresce di meno. Un’economia più produttiva è meno equa, un’economia più equa è meno produttiva. La destra è dunque più innovativa e progressista della sinistra, anche se la sinistra pretende di possedere in esclusiva queste connotazioni. E se l’obbiettivo comune è la crescita, la destra parte in vantaggio. Sostenere la necessità della decrescita significa collocarsi al di fuori di questa dialettica e rimettere in discussione il paradigma culturale che ha caratterizzato le società occidentali dalla rivoluzione industriale a oggi.