Il cucciolo appena nato

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Alla nascita il comportamento di un cucciolo si concentra in gesti molto semplici: deve mangiare, deve trovare fonti di calore e deve dormire. Il sonno occupa circa l’80% della sua giornata; il resto del tempo, invece, lo impiega nella ricerca di cibo e calore

Osservando un cucciolo nato da pochi minuti, ciò che più salta agli occhi è la sua grande energia e vitalità. Il piccolo la manifesta subito: oscilla qua e là la sua grossa testa, tutto affamato spalanca la bocca ed emette piccole acute urla, per richiamare l’attenzione del genitore.
Del resto, questo lo fanno anche i bambini appena nati, ma quali sono le peculiarità dei cuccioli animali? Vediamo come si comporta un cagnolino.
Subito dopo il parto, ogni madre cerca di ripulire minuziosamente la sua creatura, anche se non sempre riesce a terminare la sua opera. Il cucciolo, infatti, sfruttando il movimento della grossa testa, prova a raggiungere il caldo corpo materno, la calda pelliccia e, frugando nel pelo più o meno folto, in pochissimo tempo guadagna il capezzolo. Non appena lo sfiora con il muso, lo afferra saldamente ed inizia a succhiare con forza.

Alla nascita il comportamento di un cucciolo si concentra in gesti molto semplici: deve mangiare, deve trovare fonti di calore e deve dormire. Il sonno occupa circa l’80% della sua giornata; il resto del tempo, invece, lo impiega nella ricerca di cibo e calore.
Avete mai provato a mettere un pugno chiuso davanti al muso di un cucciolo? Noterete come il piccolo cercherà di entrare nella vostra mano calda e morbida, ancor di più se indosserete un guanto…
Tutto questo succede perché, in questo momento, il sistema sensoriale del neonato dipende soprattutto dal tatto, un po’ dal gusto e pochissimo dall’olfatto. Un cucciolo di cane, infatti, alla nascita è cieco e sordo.

Un altro comportamento che il cucciolo compie con estrema naturalezza è rappresentato dal movimento di pressione esercitato alternativamente dalle zampe anteriori sulla ghiandola mammaria, quasi massaggiandola, per stimolarne l’attività. Il cucciolo deve inoltre puntare con forza le zampe posteriori per terra, per eseguire il movimento di spinta con il muso sulle mammelle.
Questo atteggiamento è tipico anche di alcuni «gatti di casa» che, sulle gambe dei proprietari, sebbene adulti, si lasciano accarezzare, facendo le fusa e… la «pasta». «Fare la pasta» è infatti l’espressione che si usa al fine di descrivere questo movimento pressorio, che vagamente ricorda il procedimento dell’impasto.

Tutte queste cose il cucciolo le sa. Non le ha imparate, ma le esegue con estrema precisione e sicurezza. Se poniamo un cucciolo in un ambiente privo di questi stimoli, nonostante l’assenza del corpo materno, il piccolo inizierà comunque ad oscillare la testa e ad aprire la bocca. Cercherà di richiamare l’attenzione con piccoli vagiti ed inizierà a poppare, anche a vuoto e, non appena avvertirà un contatto, metterà in atto il movimento della zampetta che preme la mammella.
Ciò significa che esiste un patrimonio ereditario d’ informazioni che permette al piccolo di sapere esattamente cosa fare e dove andare per poter mangiare!