La malattia colpisce solo il pollo, poiché il virus è specie-specifico, tuttavia il suo tasso d’attacco è davvero molto alto: basti pensare che la trasmissione avviene anche a distanze di 1,5 – 5 Km
La Bronchite Infettiva del pollo è una malattia respiratoria virale, acuta e contagiosa, caratterizzata da rantoli tracheali, tosse e starnuti. Nei soggetti da carne di razza pesante determina nefrite/nefrosi, mentre alle galline ovaiole causa calo dell’ovodeposizione e qualità scadente delle uova.
La causa
L’Ibv del pollo è sostenuta da un Coronavirus ipervariabile, di cui si contano circa 60 sierotipi diversi. Nell’ambiente esterno resiste 12 giorni in primavera e 5 mesi in inverno, ma è un virus termolabile (15′ a 56°C; 90′ a 45°C) e sensibile ad etere, cloroformio ed ai comuni disinfettanti.
La diffusione e il contagio
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La malattia colpisce solo il pollo, poiché il virus è specie-specifico, tuttavia il suo tasso d’attacco è davvero molto alto: basti pensare che la trasmissione avviene anche a distanze di 1,5 – 5 Km, o per contatto diretto o attraverso l’inalazione di aria infetta. Inoltre la resistenza varia con l’età ed il sesso: sono più sensibili i pulcini e gli individui di sesso maschile.
La malattia
La porta d’ingresso del virus è rappresentata dalle prime vie respiratorie e dalla congiuntiva degli animali. Poi il virus si replica in trachea e passa nel sangue, andando a localizzarsi in tutto l’apparato respiratorio, nel rene, nell’ovidutto, nei tessuti linfoidi e nell’intestino, organi in cui persiste per diverso tempo:Intestino > 6 mesi
· Tessuti Linfoidi > 6 mesi
· Trachea 14-29gg
· Reni 15-30gg
· Ovaio/Ovidutto 11gg
I sintomi
I sintomi e le lesioni della malattia variano con l’età e la specializzazione produttiva degli animali, come mostra la seguente tabella:
? Nei soggetti giovani fino a 6 settimane di vita
?Forma classica respiratoria
? Nei soggetti di età > 6 settimane
?Blanda forma respiratoria
? Nei broiler di razza pesante di 40-50gg
?Nefrite/nefrosi da ceppi nefropatogeni
? Nelle galline ovaiole in deposizione
?Calo dell’ovodeposizione ed alterazioni della qualità dell’uovo.
Le uova
Nei soggetti in ovodeposizione il calo della produzione spesso è irreversibile e le poche uova prodotte hanno una percentuale di schiusa molto ridotta L’infezione ad un giorno di vita può provocare un danno permanente, che caratterizza le galline chiamate «false ovaiole».
Le uova sono di peso ridotto e presentano gusci rugosi, pallidi e fragili. L’albume è acquoso e cosparso di masse granulose; i tuorli sono poco compatti e presentano piccole emorragie.
Diagnosi
Per prima cosa va fatta una diagnosi differenziale, al fine di escludere la presenza di altre patologie infettive che potrebbero ugualmente causare danni economici nell’ovodeposizione o problemi respiratori o renali agli avicoli. Successivamente si passa alla diagnosi clinica ed all’esame anatomo-patologico, a partire da campioni prelevati dagli organi degli apparati colpiti. Il virus può essere coltivato su uova embrionate, ma anche su linee cellulari di rene di pollo. Attualmente sono conosciute anche diverse metodiche per effettuare indagini sierologiche.
Come prevenire
Le misure di controllo a livello d’allevamento consistono nelle normali regole igieniche con qualche accorgimento più mirato. All’interno dei capannoni, infatti, bisognerebbe cercare di evitare le basse e le alte temperature, mediante l’impiego di climatizzatori, oltre al sovraffollamento ed all’allevamento contemporaneo di polli di diverse età. Inoltre, sono a disposizione anche dei vaccini, somministrati nell’acqua da bere, spray, per via oculo-nasale, etc.