Italia 4° consumatore mondiale di acqua

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Il nuovo indicatore dell’Impronta Idrica, per la prima volta introdotto in questo Rapporto, è costituito da due componenti e cioè l’impronta idrica interna che è composta dalla quantità di acqua necessaria per produrre beni e servizi prodotti e consumati internamente al paese e dall’impronta idrica esterna che deriva dal consumo delle merci importate e calcola, quindi, l’acqua utilizzata per le produzioni delle merci dal paese esportatore). L’Impronta Idrica evidenzia lo stretto legame tra produzione di beni di consumo e utilizzo della risorsa acqua; ad es, in una maglietta di cotone si «nascondono» almeno 2.900 litri di acqua, impiegati nell’intera filiera di produzione. Ciascun abitante della terra consuma in media 1,24 milioni di litri di acqua all’anno (circa metà di una piscina olimpionica) ma questo consumo varia dai 2,48 milioni di litri a persona all’anno (come avviene negli Usa) fino a 619.000 litri pro-capite all’anno (Yemen).
Il Report segnala almeno 50 paesi che attualmente stanno affrontando crisi idriche più o meno accentuate e il numero delle persone che soffrono di questo stress, stagionali o annuali, tendono ad aumentare a causa dei cambiamenti climatici. L’Italia è il 4° maggiore consumatore di acqua al mondo con un consumo di 2,332 metri cubi pro capite annui (dei quali 1,142 interni e 1,190 esterni). Davanti a noi abbiamo, nell’ordine, Usa, Grecia e Malesia, dietro di noi, dalla Spagna, al Portogallo, al Canada ecc.