A causa della scarsa conoscenza dei fenomeni che governano l’interazione criosfera-atmosfera-oceano e la quasi totale assenza di stazioni scientifiche nell’area interna della Calotta, fanno dell’Antartide il continente meno conosciuto del nostro pianeta.
La Calotta Antartica costituisce la più grande riserva di acqua dolce del nostro pianeta (30 milioni di km cubi); se questa massa di ghiaccio si sciogliesse completamente provocherebbe un innalzamento del livello medio del mare di circa 65 m.
Le variazioni dei ghiacci antartici prodotte da cause esterne (clima, livello del mare) ed interne (comportamento dinamico) costituiscono oggetto di un dibattito scientifico che dura da circa un secolo, ma hanno assunto carattere di problema socialmente urgente negli ultimi decenni, da quando cioè si è andata manifestando l’attuale fase di riscaldamento planetario.
Ogni anno si depongono sull’Antartide precipitazioni nevose equivalenti ad uno strato d’acqua di 6 millimetri, prelevato per evaporazione dall’intera superficie degli oceani. A causa della complessità del sistema glaciale antartico, non è stato finora possibile stabilire se la massa d’acqua (neve e ghiaccio) che ogni anno si accumula sull’Antartide sia restituita al mare completamente o solo in parte o se, addirittura, i ghiacci antartici restituiscano al mare, tramite il distacco di iceberg e la fusione delle piattaforme di ghiaccio galleggianti, una quantità d’acqua superiore a quella ricevuta.
La valutazione del bilancio di massa, cioè del rapporto tra accumuli e perdite, è fondamentale per capire se attualmente la calotta antartica favorisca o rallenti l’innalzamento del livello del mare. La stima di questo bilancio ha, però, un margine di errore equivalente a una variazione del livello del mare di 1,4 millimetri l’anno.
La Calotta di Ghiaccio dell’Antartide può rappresentare quindi una delle componenti principali per l’aumento del livello del mare, che adesso è di quasi 3 millimetri l’anno. Gli attuali modelli di simulazione sui cambiamenti climatici predicono un aumento delle precipitazioni nevose sull’Antartide a seguito della maggiore capacità delle masse d’aria calde di trasportare umidità all’interno del continente antartico; questo aumento delle precipitazioni rallenterebbe la risalita del livello nel mare.
Negli ultimi decenni in Antartide si è osservato un notevole ed inaspettato aumento della temperatura dell’atmosfera durante l’inverno australe (2,5 °C negli ultimi 30 anni), il riscaldamento è esteso a tutto l’emisfero meridionale e agli oceani che circondano il continente. Inoltre, numerosi ghiacciai della penisola Antartica e dell’Antartide Occidentale hanno aumentato la velocità e quindi il trasporto di ghiaccio dal continente al mare negli ultimi decenni.
(Fonte Enea)