Allo stato attuale delle ricerche, la comunità scientifica che si interessa dell’Effetto Fleishmann & Pons (generalizzato a fusione nucleare fredda) ha riconosciuto il ruolo cruciale della scienza dei materiali per migliorare il controllo del sistema Pd-D (palladio deuterio) al fine di potere studiare la produzione di eccesso di calore (anche detta eccesso di entalpia) durante il processo elettrochimico di caricamento di fogli sottili di palladio con deuterio. Si ottengono così livelli di riproducibilità molto elevati (quasi del 100%) nel caricamento del Pd sino ad un rapporto D/Pd ≈ 1 (atom.fract) che viene normalmente considerato la soglia per la verifica dell’osservazione di eccesso di potenza.
Tuttavia questa condizione D/Pd ≈ 1 però è solo una condizione necessaria ma non sufficiente per la osservazione (e quindi ripetibilità) dell’effetto di eccesso di potenza. Questi aspetti hanno spostato recentemente gli studi verso l’analisi delle proprietà superficiali e di volume del foglio di palladio al fine di correlare l’eccesso di entalpia con le proprietà di struttura della materia.
In altre parole, i fenomeni di fusione nucleare fredda in materia condensata o stato solido avvengono in sistemi compositi con arrangiamento regolare di nuclei ospitanti (C, Ti, Ni, Pd, ecc.) degli isotopi di idrogeno (H, D).
Uno dei filoni più interessanti di nanostrutture è quello concepito dal dott. Akito Takahashi come base seme per la fusione di un «cluster» di deutoni in modo da produrre calore con polvere di elio-4. Le strutture impiegate da Takahashi provengono dalla formazione di Ad/Tsc (tetrahedral symmetric condensate) attorno al sito-T di un reticolo regolare di PdD (palladio deuterato) sottoposto ad eccitazione fotonica oppure su superfici topologicamente frattali di nano strutture di PdDx e/o lungo le interfacce di un composto nanometrico di metallo-ossido-metallo. Il modo dinamico del condensato Tsc è stato studiato quantitativamente applicando la equazione differenziale stocastica quanto-meccanica di Langevin ad un sistema costituito da un «cluster» a molti corpi di deutoni e elettroni con simmetria platonica. Proprio questa ultima proprietà è contestata dai seguaci (tra i quali il sottoscritto) della Meccanica Adornica (di Ruggero Santilli) che considerano impossibile impiegare in reazioni di fusione nucleare il modello a simmetria platonica e planetaria.
Tuttavia, il gruppo di Takahashi ha sviluppato una successiva variante interessante basata sulla teoria dell’espansione dell’elettrone pesante e massivo, inteso come quasi particella in modo da potere trattare gli aspetti temporali del processo di fusione, stimando tra l’altro le probabilità di penetrazione della barriera di Coulomb del «cluster» (grappolo) di 4d (quattro deutoni).
Questo filone basato sull’impiego di nanotecnologie (nanoparticelle di palladio in atmosfera di deuterio) è diventato, senz’altro, la via principale di ricerca in campo di Fnf in materia condensata o stato solido.
Nell’ambito di questa panoramica iniziale, molti gruppi di ricercatori hanno preferito dirigere le loro ricerche in questa nuova direzione ottenendo risultati molto promettenti, con produzione di eccesso di calore, elio e trasmutazioni.