Ma aumenta la sensibilità ambientale

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I risultati dell’indagine multiscopo sulle famiglie «Aspetti della vita quotidiana» 2008 mostrano come i problemi maggiormente sentiti dalle famiglie nella zona in cui abitano sono il traffico (45,6 per cento), l’inquinamento dell’aria (41,4 per cento), la difficoltà di parcheggio (39,3 per cento), il rischio di criminalità (36,8 per cento), il rumore (36,0 per cento), il non fidarsi a bere acqua dal rubinetto (32,8 per cento), la sporcizia nelle strade (29,4 per cento) e la difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici (29,4 per cento), mentre l’irregolarità nell’erogazione dell’acqua è considerata un problema solamente dall’11,7 per cento delle famiglie.
Rispetto al 2007, è in aumento la percentuale di famiglie che dichiarano la presenza di rischio di criminalità nella zona in cui vivono. Diminuisce invece la quota di famiglie che dichiara la presenza di altri problemi quali la sporcizia nelle strade, l’inquinamento dell’aria e la difficoltà di parcheggio.
In generale è nel Nord che le famiglie dichiarano una minor presenza di problemi, se si eccettuano quelli legati all’inquinamento dell’aria. Traffico, sporcizia nelle strade e difficoltà di parcheggio sono problemi sentiti come particolarmente rilevanti nelle regioni del Centro-Sud caratterizzate dalla presenza dei grandi centri metropolitani quali il Lazio, la Campania, la Puglia e la Sicilia.
Per quanto riguarda il rischio di criminalità sono le famiglie campane a denunciare in maniera consistente la presenza del problema (53,7 per cento), seguite da quelle laziali (47,1 per cento) e lombarde (42,4 per cento).
La percentuale di famiglie che nel 2008 ha lamentato irregolarità nell’erogazione dell’acqua è pari all’11,7 per cento. Tale fenomeno è molto più diffuso nel Mezzogiorno (20,7 per cento) e in particolare in Calabria (30,9 per cento) e in Sicilia (27,9 per cento).
La diffidenza nel bere acqua di rubinetto, pur se in continua diminuzione, si manifesta elevata nel Paese: il 32,8 per cento delle famiglie ha al suo interno uno o più componenti che dichiarano di non fidarsi a berla. Tale fenomeno raggiunge i livelli più elevati in Sicilia (59,7 per cento), Sardegna (56,0 per cento) e Calabria (43,8 per cento).

(Fonte Arpat)